Both the incidence and prevalence of human immunodeficiency virus infection are increasing in the world. Diseases of ENT districts are more frequent in human immunodeficiency virus-infected patients and involve all the otolaryngological sites. The otorhinolaryngological manifestations in association with HIV infection are mainly atypical, so common in the clinical practice, really aspecific and very frequent in ENT daily routine (such as sinusitis, otitis, etc.) and, therefore, immunodeficiency may not be suspected. In other cases, ENT evidence is more peculiar or unusual, such as opportunistic infections, rare neoplasm and tumours with an unusual course, giving a very high suspect of a human immunodeficiency virus-related infection. The most frequent malignant neoplasm is Kaposi's Sarcoma which is extremely rare in non-human immunodeficiency virus-infected subjects; the second most frequent is non-Hodgkin's lymphoma with 50% in extranodal sites (oral and maxillary sinus). Following a review of the literature, modifications caused by current antiretroviral treatment on head and neck manifestations of human immunodeficiency virus infection have been evaluated. Highly active antiretroviral therapy is a new therapeutic strategy, based on poly-chemo-therapeutic schemes, providing simultaneously two or more anti-retroviral drugs. We have used highly active antiretroviral therapy in human immunodeficiency virus infection since 1997, substituting previous mono-chemotherapy based on Zidovudine or Didanosine alone. Highly active antiretroviral therapy is extremely efficient in reducing the viral load of human immunodeficiency virus and increasing CD4+ T-lymphocyte count. These biological effects are associated with an improvement in immune functions. To evaluate the effects of highly active antiretroviral therapy on otorhinolaryngological manifestations in human immunodeficiency virus infection, we performed a retrospective study on 470 adults, observed over 14 years (1989-2002) and constantly receiving the same treatment, with follow-up from 7 to 80 months. A total of 250 subjects underwent mono-antiretroviral chemotherapy (1989-1996), while 220 underwent highly active antiretroviral therapy (1997-2002). The results of the retrospective study showed that highly active antiretroviral therapy has greatly improved the control of the immune-deficiency (increasing the range of CD4+), reducing the number of otorhinolaryngological manifestations (also tumours). On the other hand, 2 patients presented sudden unilateral hearing loss following treatment: toxicity due to association of new drugs cannot be excluded.
Sia l’incidenza che la prevalenza dell’infezione da HIV nel mondo stanno aumentando. Le manifestazioni ORL nei pazienti con infezione da HIV sono numerose e coinvolgono tutti i distretti. Spesso si tratta di manifestazioni non specifiche, con quadri patologici talmente comuni nella pratica clinica (sinusiti, otiti, etc.) da rendere improbabile il sospetto clinico di infezione da HIV. Altre volte le manifestazioni sono più particolari e inusuali, tali da fornire un sospetto molto alto di infezione da HIV: fra esse ricorderemo le infezioni opportunistiche, le neoplasie rare come ad esempio il sarcoma di Kaposi (KS), estremamente raro nei soggetti non infetti, o i tumori dal decorso clinico inusuale quali il Linfoma Non-Hodgkin (NHL) a localizzazione extranodale (cavo orale e seno mascellare). Dopo avere fatto una revisione della letteratura sulle manifestazioni della malattia da HIV a livello dei distretti ORL, abbiamo valutato le modificazioni di tali manifestazioni indotte dalle innovazioni riguardanti le terapie antiretrovirali. L’HAART (highly active antiretroviral therapy) è una nuova strategia terapeutica, basata su uno schema di poli-chemioterapia che prevede la somministrazione contemporanea di due o tre farmaci antiretrovirali, altamente efficace nel ridurre la carica virale dell’HIV e nell’aumentare il numero dei linfociti T CD4+. Per valutare gli effetti dell’HAART sulle manifestazioni ORL dell’infezione da HIV abbiamo effettuato uno studio retrospettivo su 470 pazienti, seguiti in un periodo di 14 anni (1989-2002), sottoposti ad una terapia continua e immodificata con un follow-up da 7 a 80 mesi. Di questi pazienti 250 vennero sottoposti negli anni dal 1989 al 1996 a mono-terapia antiretrovirale, mentre i 220 trattati dal 1997 al 2002 furono sottoposti ad HAART. Il risultato dello studio retrospettivo ha dimostrato che l’HAART ha migliorato notevolmente il controllo della immunodepressione (aumentando il range dei CD4+), riducendo contemporaneamente il numero delle manifestazioni ORL correlate, anche tumorali. Come possibile effetto avverso della terapia, segnaliamo la comparsa in due casi, al termine della terapia, di una ipoacusia improvvisa monolaterale: una tossicità correlata alle nuove associazioni farmacologiche non può pertanto essere esclusa.