Objectives: Presentation of a case of carotid stenosis in an elderly patient with multiple co-morbidities, and its management.
Methods: Pre-operative management of an elderly patient affected by carotid artery stenosis with cardiac, metabolic and renal comorbidities and a recent history of buccal squamous carcinoma.
Results: Pre-operative anestesiologic assessment showed an increased risk for the presence of heart failure, cardiogenic pulmonary hypertension, mild/moderate stage renal disease.
Conclusion: The frail elderly represents a real challenge for the surgeon, because in choosing treatment other options must be taken into account both in view of local disease and of various systemic comorbidities.
Lo stroke è la terza causa di morte nel mondo occidentale dopo l’infarto del miocardio ed il cancro, con il 10-12% di tutti i decessi; l’eziologia ischemica riveste un ruolo preponderante (il 25% è su base embolica), per cui la stenosi aterosclerotica carotidea rappresenta un fattore di rischio. Lo studio NASCET ha provato l’utilità della chirurgia nel trattamento di tale patologia, tuttavia sotto precisi criteri di selezione. Il seguente caso riguarda un paziente affetto da stenosi carotidea che, pur rientrando nei criteri emodinamici di operabilità (percentuale e velocità di flusso), in considerazione delle comorbidità presenti alla diagnosi, non è stato possibile sottoporre a intervento di Trombo-Endo-Arteriectomia (TEA). Il paziente che si era affidato a noi si presentava completamente asintomatico e ciò è stato confermato anche dalla TC cerebrale cui è stato sottoposto dopo la diagnosi di stenosi. Considerando che la neoplasia del paziente, al momento della diagnosi, era al III stadio e che tale staging consente un tasso di sopravvivenza a 5 anni inferiore al 50% e che la TEA non è esente dal rischio di re-stenosi, si è ritenuto che tale procedura non poteva migliorare la prognosi del paziente. L’alternativa presa in considerazione, quindi, è stata l’angioplastica con stent. Tuttavia, se si valuta la non trascurabile possibilità di una recidiva locale della neoplasia, non si può escludere l’utilità di un ulteriore ciclo di radioterapia, con il rischio che questa possa determinare una stenosi in-stent, essendo, la neoplasia omolaterale alla stenosi da trattare. Per questi motivi è stata adottata una terapia conservativa con doppia antiaggregazione (Clopidogrel + Acido Acetil Salicilico). A 8 mesi, il paziente non ha sviluppato accidenti neuro-vascolari.