Aim: The aim of our retrospective study is to analyze surgical possibilities for the extended LABC in those cases not suitable for a neoadjuvant chemotherapy step and to consider various reconstruction techniques.
Material of study: Between 2009 and 2015 we enrolled 11 patients, admitted to the Emergency Department, presenting ulcerated LABC that needed palliative surgical demolitive procedures because of bleeding and anemia and in which was necessary to use natural tissues transposition or synthetic substitutes for the reconstruction of the skin flaps.
Results: The mean follow up was 12 months. Mortality rate was 82% (9 patients); in 2 cases there was local relapse after 6 months; 9 months was the longest disease free survival.
Discussion: Thanks to multidisciplinary strategies LABC's surgical treatment improved results with a five-year survival rate between 30-40% and better quality of survival. Despite extended demolitive approach, there is still a 50% of death because of metastases.
Conclusions: Our results confirm that musculocutaneous flap, skin anterior thigh grafts, bilayer matrix wound dressing are excellent reconstructive strategies in locally advanced ulcerated breast cancer after aggressive extended surgery even if palliative to improve patients' further survival. Our data also showed that those patients presenting medium level of malignancy as "luminal b" subtype (7 patients) if treated earlier with a radical surgical procedure would have better prognosis.
Key words: Oncoplastic techniques, Ulcerated breast cancer.
L’obiettivo del nostro studio è la valutazione della strategia chirurgica più idonea nei casi di LABC (Locally Advanced Breast Cancer) in condizioni di ulcerazione e sanguinamento. La diagnosi clinica del LABC prevede nella maggior parte dei casi una massa mammaria estesa associata ad edema, eritema, retrazione e sanguinamento, dolore, superficie cutanea irregolare e coinvolgimento linfonodale. L’intervento chirurgico di scelta per le forme T3-T4 è la mastectomia radicale che rappresenta un trattamento adeguato per il controllo locale della patologia. In caso di forme localmente avanzate e ulcerate, pur essendo forme inoperabili, l’exeresi chirurgica si rende necessaria per una bonifica locale. La presenza di fenomeni di ulcerazione e sanguinamento non rende possibile avviare un trattamento chemioterapico neoadiuvante ed è necessario eseguire interventi chirurgici palliativi. Il trattamento chirurgico stesso richiede mutilazioni ampie ed associate procedure di chirurgia plastica. Spesso per l’estensione della malattia ed il sovvertimento del corpus mammae durante l’exeresi chirurgica della mammella, la sezione su zone esenti da neoplasia non consente la chiusura immediata dei lembi. Abbiamo considerato, su un campione di 288 pazienti affette da carcinoma mammario, 11 donne con forme avanzate fra T4a e T4c (3.8%). E’ stata posta indicazione a trattamento chirurgico perché pazienti provenienti dal Pronto Soccorso con anemizzazione per neoplasie avanzate ulcerate e sanguinanti, non candidabili in prima istanza a chemioterapia neoadiuvante citoriduttiva. Le procedure adoperate per la ricostruzione della mammella sono state in 2 pazienti la rotazione di un lembo muscolo cutaneo, in 4 casi un innesto cutaneo prelevato dalla coscia, in 4 casi è stata utilizzata una matrice dermica biologica - sostituto cutaneo (INTEGRA) che è stata poi sostituita con un successivo innesto cutaneo a distanza di circa 20-30 giorni. Sono state osservate recidive in 2 casi dopo 6 mesi dal trattamento ed exitus dopo 8 mesi dalla diagnosi primaria. In queste pazienti l’obiettivo principale è migliorare la qualità di vita e la gestione della malattia stessa e il chirurgo si trova di fronte al dilemma se affidarle ad un trattamento chemioterapico in prima istanza. Nel nostro studio retrospettivo il follow-up è stato breve, proprio perché essendo forme avanzate le pazienti non avevano una lunga aspettativa di vita e sono comunque decedute a distanza di pochi mesi (4 - 9 mesi) rendendo difficile la redazione di un database sulla qualità della vita. I nostri risultati confermano che l’innesto cutaneo e il sostituto acellulare biologico sono valide opzioni di ricostruzione nelle pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato esteso, per migliorare la qualità della vita.