Aim of this study was to determine sensitivity and specificity of the mastoid vibration test in patients who had suffered an attack of vestibular neuritis. Results were compared with the caloric test and two bedside tests of vestibular function (head shaking test and head thrust test). Results are reported in 28 patients who had a residual vestibular deficit 6 months after acute neuritis and in 25 healthy subjects. Mastoid vibration nystagmus was evoked in 21 patients but not in controls. In these patients, mastoid vibration test had a sensitivity of 75% and specificity of 100%. Since one patient had inverted mastoid vibration nystagmus, specificity of identification on the pathological side was 95%. Sensitivity of the test increased with increasing severity of the vestibular lesion. Indeed, mastoid vibration nystagmus was induced in 93% of patients with caloric paralysis and in 58% of those with caloric paresis. Nystagmus could usually be modulated or elicited by stimulation of either mastoid. In the few patients in whom mastoid vibration nystagmus was elicited only from one side, or when there was a clear difference in intensity of the nystagmus induced on the two sides, the stimulated side was more often the affected side. Four patients still showed spontaneous nystagmus. The caloric test was abnormal in 26/28 patients (93%) with paralysis in 16 and paresis in 12; 71% of patients had a head shaking induced nystagmus: 64% had an asymmetrical response in head thrust test. In conclusion, mastoid vibration test was overall more sensitive than head thrust test. Mastoid vibration test was slightly less sensitive than head shaking test in patients with severe residual deficit and more sensitive in patients with partial deficit. Mastoid vibration test, a valid, low cost clinical screening test for rapid detection of asymmetrical vestibular function, does not cause patient discomfort. It is suggested that this test be included in the diagnostic workup of all patients with suspected vestibular dysfunction.
Lo scopo di questo studio è stato quello di determinare la sensibilità e la specificità del test vibratorio mastoideo (MVT) in pazienti affetti da esiti di neurite vestibolare. I risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti dalla stimolazione calorica e da due test dinamici della funzione vestibolare: l’head shaking test (HST) e l’head thrust test (HTT). Riportiamo in questo studio i risultati di 28 pazienti che presentavano un deficit residuo della funzione vestibolare a distanza di sei mesi dalla fase acuta, confrontati con 25 soggetti normali. Il nistagmo da vibrazione mastoidea (MVN) è stato evocato in 21 pazienti ed in nessuno dei soggetti del gruppo di controllo. Pertanto, nei nostri pazienti il MVT ha una sensibilità del 75% e una specificità del 100%. Poiché un paziente ha presentato un MVN invertito, la specificità nella identificazione del lato leso è del 95%. La sensibilità del test aumenta con la gravità della lesione vestibolare. È stato infatti possibile rilevare MVN nel 93% dei pazienti con paralisi calorica e nel 58% di quelli con paresi calorica. In genere il nistagmo vibratorio viene evocato o modulato dalla stimolazione di entrambe le mastoidi. Nei pochi pazienti in cui il MVN compariva solamente con la stimolazione di una mastoide o quando era rilevabile una evidente differenza di intensità del nistagmo tra le due stimolazioni, il lato stimolato corrispondeva più frequentemente a quello affetto. A distanza di sei mesi dall’esordio, quattro pazienti presentavano ancora un nistagmo spontaneo mentre il test calorico risultava alterato in 26/28 pazienti (93%), con 16 paralisi e 12 paresi. Il 71% dei pazienti presentava un head shaking nystagmus. Nel 64% dei casi era evidente una risposta asimmetrica al HTT.
In conclusione il MVT è risultato costantemente più sensibile dell’HTT. Rispetto all’HST, il MVT si è rivelato leggermente meno sensibile in pazienti con un deficit residuo severo e più sensibile nei soggetti con deficit parziali. I nostri risultati confermano la validità del MVT quale test di screening per una rapida individuazione di una asimmetria della funzione vestibolare. Il test non causa alcun disagio per il paziente, è di facile esecuzione ed interpretazione e richiede una strumentazione di basso costo. Per tali motivi suggeriamo di includerlo all’interno delle procedure diagnostiche di routine per tutti i pazienti con una possibile disfunzione vestibolare.