Aim: Research of a starting point to debate about the possibility of identifying a unique sign of previous DVT.
Material of study: A retrospective study involving 202 outpatients with venous insufficiency of the lower limbs (CEAP classes C 4/6), classified according to the affected venous district. Patients positive for deep vein thrombosis (DVT) were subjected to Compression Ultra Sound test (CUS test) with measurement of the wall thickness at the point of formation of the thrombus and at fixed points of common femoral and popliteal veins used also in the patients with negative history of DVT RESULTS: Among total group, only 19 patients (9.40%) had an history of DVT. No one of them had a superficial incontinence. The measurement of wall thickness in positive DVT history patients (group A) resulted in an average value of 1.10 mm (s.d=0.06), while the average value obtained in negative DVT history (group B) was 0.55 mm (s.d.= 0.20). However, in 13 patients wall thickness was > 1mm (mean: 1.04 mm). The difference between the averages of group A and B was statistically significant (p <0.05).
Discussion: In all positive DVT history patients and in 13 ones with negative history we found an increase in wall thickness, with a value > 1 mm. Can the wall thickening more than 1 mm be considered an indicator of previous DVT? Can it be considered a "marker" for thrombophilia status?
Conclusions: The usefulness of a sign of previous DVT (even if asymptomatic), detected during a routine Doppler ultrasound check of lower limbs, could be a warning bell to investigate thrombophilia status.
Key words: Chronic Venous Insufficiency, Duplex ultrasound, Hypercoagulability, Post-thrombotic Syndrome, Venous Thromboembolism.
Lo scopo di questo studio è quello di fornire un punto di partenza per discutere circa la possibilità di individuare un segno ultrasonografico suggestivo di pregressa Trombosi Venosa Profonda (TVP). Abbiamo effettuato uno studio retrospettivo che coinvolge 202 pazienti ambulatoriali con insufficienza venosa degli arti inferiori (CEAP classi C 4/6), classificati in base al distretto venoso interessato. I pazienti positivi per TVP sono stati sottoposti ad un CUS test con misurazione dello spessore della parete nel punto interessato dal trombo e in punti specifici della vena femorale comune e della vena poplitea; tali punti sono stati utilizzati anche nei pazienti con anamnesi negativa per TVP Dell’intera popolazione esaminata, solo 19 pazienti (9,40%) presentavano in anamnesi un episodio di TVP, e nessuno di essi aveva una incontinenza del circolo superficiale. La misurazione dello spessore parietale, a 1 cm di distanza prossimalmente (in senso emodinamico) all’ostio safeno-femorale e a 1 cm distalmente allo sbocco delle vene gemellari sulla vena poplitea, nei pazienti con anamnesi positiva (gruppo A) ha dato come risultato un valore medio di 1,10 mm (sd = 0,06), mentre il valore medio delle misurazioni eseguite nei medesimi punti ottenuto nei pazienti senza anamnesi di TVP (gruppo B) è stato pari a 0,55 mm (sd = 0.20). Tuttavia, in 13 pazienti con anamnesi negativa il valore medio dello spessore della parete è stato > 1mm (media: 1,04 millimetri). La differenza tra le medie del gruppo A e B è statisticamente significativa (p <0.05). La differenza tra la media dei valori misurati nel gruppo A e il sottogruppo della popolazione B con spessore parietale > 1mm non è statisticamente significativa. È lecito supporre che i pazienti del sottogruppo B avessero sofferto una trombosi venosa profonda asintomatica. Per questo motivo, la nostra ipotesi è che l’ispessimento parietale oltre 1 mm potrebbe essere considerato un indicatore di pregressa TVP. In linea con quanto supposto si potrebbe anche valutare di considerare l’ispessimento parietale “marker” per un maggior rischio di trombosi venosa profonda.