Posso pagare con carta?

Posso pagare con carta?

Perchè un unicorno? Perchè in Italia in alcuni luoghi e per alcuni tipologie di acquisto pagare in maniera digitale è una chimera, un sogno irrealizzabile quasi come vedere un unicorno.

Scherzi a parte, la mia oggi è una riflessione, ancora una volta, sull'uso del contante e dei pagamenti digitali in Italia.

E non voglio parlare di statistiche o di numeri, ma di diritto; diritto del cliente e del cittadino, quando paga un bene o un servizio, di pagare come meglio crede, in contanti o in maniera digitale. D'altra parte è il cliente che paga ed è giusto che sia proprio lui a scegliere il metodo di pagamento. Ma, in Italia, spesso usare una carta per pagare è un'impresa, ti senti quasi in difficoltà quando entri in un piccolo esercizio commerciale, o su un taxi e tiri fuori dal tuo portafogli una carta.

Sottolineo che sarebbe ugualmente un problema il contrario, essere obbligati ad usare sempre la carta. Ma di fatto per noi Italiani questo problema non si pone proprio, per il momento. Il contante è bene accetto dappertutto.

A proposito di contanti, quando a inizio anno si è discusso sul limite di utilizzo del contante e si è detto che mettere un limite a 1000 euro avrebbe leso gli interessi dei cittadini, mi sono chiesta il perchè di queste affermazioni. Ditemi quanti tra voi ritengano sensato andare in giro con più di 1000 euro nel portafogli per pagare qualsiasi cosa; è un rischio ed è scomodo. Ed allora nasce il dubbio del tutto comprensibile che in realtà dietro queste richieste e queste discussioni ci siano altri interessi, per esempio favorire i pagamenti non tracciati.

Ora tornando ai pagamenti digitali, dobbiamo ricordare che in Italia ci sono delle norme che danno diritto al cittadino di scegliere il metodo di pagamento che preferisce quando paga un bene o un servizio di qualsiasi importo.

Nell'ordine:

a)  ogni cittadino deve avere la possibilità di scegliere tra pagare in contanti o pagare con carta e l’esercente deve dargli questa possibilità. Così come ci sono sanzioni per chi non permette di pagare con carta, allo stesso modo ci sono sanzioni per chi non accetta i pagamenti in contanti. L’articolo 693 del Codice Penale prevede infatti che chiunque rifiuti di ricevere monete aventi corso legale viene punito con una sanzione di 30 euro;

b) allo stesso modo c'è l'obbligo per esercenti e professionisti di avere un POS (point of sales) per accettare pagamenti digitali e la legge prevede, dal 30 giugno 2022, che chi non accetta un pagamento digitale di qualsiasi importo è passibile di una sanzione amministrativa pari a 30 euro a cui va aggiunta una percentuale pari al 4% del valore del pagamento rifiutato

c) L'esercente o il professionista deve accettare almeno una tipologia di carta di debito e una di carta di credito (identificate dal marchio del circuito di appartenenza): questi sono i requisiti richiesti affinché l'obbligo venga assolto. Non è quindi richiesto che vengano accettati tutti i pagamenti digitali, ma - nel momento in cui l'esercente aderisce a un circuito - deve sempre accettare i pagamenti con strumenti appartenenti a quel circuito, pena il rischio di incorrere nella sanzione. 

c) La legge dice che la sanzione non sarà applicabile se l'utilizzo del pos è impedito da evidenti disguidi tecnici.

Ecco l'ultimo punto è stato aggiunto per ovviamente tenere in considerazione che il pos è uno strumento che potrebbe occasionalmente non funzionare. Ma deve essere un evento eccezionale; pensate a quante volte in un supermercato o in uno store il pos non funziona. Di solito davvero poche volte. Ed invece accade che spesso, il disguido tecnico sia preso come scusa per non far pagare con carta.

Ultima questione,è quella del costo del contante e delle commissioni di incasso per i pagamenti digitali. Ora, fermo restando che le commissioni di incasso devono essere ridotte e che i piccoli esercenti hanno bisogno di agevolazioni per i costi legati al pos, sottolineo che non è vero, come spesso si sente dire che il contante non ha costi.

Li ha. Per l'esercente questi costi sono:

  • costi assicurativi o di perdita del guadagno per furto. Il denaro rubato assai difficilmente può essere recuperato
  • costi di gestione, perchè a meno di non conservare il denaro sotto il materasso dovrà essere prelevato e depositato in banca e questo ha dei costi
  • costi di cassa, perchè se si accettano solo pagamenti in contante si dovranno anche gestire i resti e ogni pagamento sarà temporalmente più lungo.

Peraltro visto che c'è un obbligo di pos per tutti gli esercizi commerciali e quindi l'esercente o il professionista comunque già ha dei costi per il suo possesso ci si chiede il perchè non utilizzarlo. A questo punto l'unico motivo, mi sento di dire, è che il contante non è tracciato e questo ha il suo valore economico, in un paese come l'Italia in cui il tasso di evasione è altissimo e purtroppo si fanno scelte politiche che l'assecondano.

Aggiungo che mentre stiamo ancora discutendo di accettazione delle carte, in Europa si discute di euro digitale che quando arriverà potrebbe davvero cambiare in meglio la nostra vita e i nostri servizi. Cerchiamo di arrivare pronti.

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