Eustachio Manfredi: differenze tra le versioni

FrequentòNato a [[Bologna]] da Alfonso Manfredi, notaio originario di [[Lugo (Italia)|Lugo]], e da Anna Maria Fiorini, frequentò le scuole dei [[Gesuiti]] e si laureò in [[giurisprudenza]] nel [[1691]] all'[[Università di Bologna]]. Contemporaneamente si dedicò agli studi scientifici ([[matematica]] e [[astronomia]]) e alla [[letteratura]].

La sua attività scientifica è stata imponente. Nel [[1699]] ottenne la cattedra di [[matematica]] all'Università di Bologna. Nel [[1704]] venne nominato "sopraintendente alle acque del Bolognese"<ref>{{Cita libro|autore = Mario Di Fidio|titolo = Idraulici italiani|anno = 2015|editore = Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura|città = |p = |pp = |ISBN = |url = http://www.beic.it/sites/default/files/attachments/Idraulici%20italiani_0.pdf|accesso = 15 gennaio 2016|dataarchivio = 4 agosto 2021|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210804211131/https://www.beic.it/sites/default/files/attachments/Idraulici%20italiani_0.pdf|urlmorto = sì}}</ref>. Nel [[1711]] divenne direttore dell'osservatorio astronomico di Bologna, e pertanto [[professore]] di astronomia, carica che conservò fino alla morte. Il [[29 novembre]] [[1707]], assieme a [[Vittorio Francesco Stancari]], scoprì la cometa [[C/1707 W1]]. Fra le opere in ambito scientifico si ricordano ''Ephemerides motuum coelestium'' (1715-1725), ''De transitu Mercurii per solem anno 1723'' (1724) e ''[http://amshistorica.cib.unibo.it/diglib.php?inv=19 De gnomone meridiano bononiensi]'' (1736) e [http://amshistorica.cib.unibo.it/diglib.php?inv=32 ''Instituzioni astronomiche''] (1749), opera postuma.

Fu anche un poeta molto rinomato ai suoi tempi. Fece parte dell'[[Accademia dell'Arcadia]] con il nome di ''Aci Delpusiano''.<ref>Emil Ottokar Weller, ''Index pseudonymorum'', Lipsia, 1856, pag. 3</ref>. Le Rime del Manfredi, uscite nel [[1713]] e poi in edizione definitiva postuma nel [[1748]] a cura dell'amico [[Giampietro Zanotti]]<ref>''Rime di Eustachio Manfredi con un ristretto della sua vita ed alcuni lugubri componimenti recitati in occasione della sua morte''. Bologna, Stamperia di Lelio dalla Volpe, 1748</ref>, sono generalmente d'occasione: appaiono infatti suggerite da vari avvenimenti dell'epoca (nascite, matrimoni, morti, ecc.), secondo un carattere peculiare della poesia arcadica, spesso appesantita dall'enfasi e dall'intellettualismo. La sua vena poetica si mostra in un gruppo di componimenti detti "per monaca", ispirati alla chiusura in convento di Giulia Caterina Vandi, una ragazza bolognese di cui Manfredi si era invaghito. Appartengono a questo gruppo la [[canzone (metrica)|canzone]] "''Donna, ne gli occhi vostri''", giudicata il capolavoro di Manfredi, e numerosi [[sonetto|sonetti]] di stile [[Francesco Petrarca|petrarchista]].

* Francesco Ambrosoli, ''Manuale della letteratura italiana'', Milano : per Antonio Fontana, 1832, vol. IV pp. 305-313 305–313.[http://books.google.it/books?id=kek9AAAAIAAJ&pg=PA305&dq=%22Eustachio+Manfredi%22&lr=&as_brr=1&ei=Z1L1R_acOoqIswOdr5WxAg]

* Bruno Maier, "''Manfredi, Eustachio''", in Vittore Branca, ''Dizionario critico della letteratura italiana'', Torino: UTET, 1973, vol. 2, p.  480-4.

* [[Zanotti Cavazzoni|Gian Pietro Zanotti Cavazzoni]], "Ritratto di Eustachio Manfredi" in Francesco Ambrosoli, ''Manuale della letteratura italiana'', Milano: per Antonio Fontana, 1832, vol. IV pp. 477-81 477–81 [http://books.google.it/books?id=kek9AAAAIAAJ&pg=PA305&dq=%22Eustachio+Manfredi%22&lr=&as_brr=1&ei=Z1L1R_acOoqIswOdr5WxAg#PPA477,M1]