Giuseppe Mezzanotte: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 12 luglio
|AnnoMorte = 1935
|Attività = scrittore▼
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
▲|Attività = scrittore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Giuseppe Mezzanotte of Chieti.png
}}
Nel 1893 dietro richiesta di [[Edoardo Scarfoglio]] scrisse il [[Romanzo d'appendice|feuilleton]] La ''setta degli spettri'' per l'appendice de [[Il Mattino (quotidiano)|Il mattino]].
== Biografia ==
Nacque da Antonio ed Elisabetta Rotondo; una famiglia della borghesia cittadina. Trascorse
La prima inclinazione fu in realtà verso la pittura, alimentata dalla frequentazione dei giovani [[Francesco Paolo Michetti]] e [[Costantino Barbella]]. Di questo periodo non rimane pressoché nulla: ci è giunto solo qualche ritratto caricaturale.
▲Nacque da Antonio ed Elisabetta Rotondo; una famiglia della borghesia cittadina. Trascorse l’infanzia a Chieti e compì gli studi nel liceo locale dove conobbe l’intellettuale [[Pasquale De Virgilis]] (del quale avrebbe poi sposato la figlia Flora il 4 marzo 1886, a Napoli, nella sezione Comunale San Giuseppe) che lo incoraggiò verso la scrittura.
Nel 1874 si trasferì a [[Napoli]] per seguire i corsi di giurisprudenza. Come maestri ebbe [[Francesco
▲La prima inclinazione fu in realtà verso la pittura, alimentata dalla frequentazione dei giovani [[Francesco Paolo Michetti]] e [[Costantino Barbella]]. Di questo periodo non rimane pressoché nulla: ci è giunto solo qualche ritratto caricaturale. L’esperienza artistica rimase tuttavia una parentesi all’interno del percorso letterario che Mezzanotte intraprese.
Durante gli anni trascorsi nella città partenopea la guida di [[Federico Verdinois]] gli offrì
▲Nel 1874 si trasferì a [[Napoli]] per seguire i corsi di giurisprudenza. Come maestri ebbe [[Francesco De Sanctis]], [[Bertrando Spaventa]], [[Luigi Settembrini]], [[Vittorio Imbriani]], [[Giovanni Bovio]].
▲Durante gli anni trascorsi nella città partenopea la guida di [[Federico Verdinois]] gli offrì l’occasione di collaborare con uno dei giornali più importanti dell’epoca, il ''[[Corriere del Mattino]]'', diretto da [[Martino Cafiero]], dove conobbe giovani artisti quali [[Salvatore di Giacomo]], [[Matilde Serao]], [[Ferdinando Russo]], [[Roberto Bracco]], [[Amilcare Laurìa]], [[Nicola Misasi]] ed [[Edoardo Scarfoglio]].
I suoi articoli, che spaziavano da argomenti di carattere letterario a politico, apparvero insieme a numerose novelle anche in ''La Domenica Letteraria'', ''Il Resto del Carlino'', ''la Gazzetta Letteraria''.
Non sempre firmava col proprio nome, ma spesso si nascondeva sotto vari pseudonimi, come quello di ''Sam Weller'' (un chiaro omaggio a [[Charles Dickens]]), quello bizzarro de ''Il nipote della serva del signor Lorochefoucauld'', o più semplicemente ''Un Anonimo''.
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La sua capacità narrativa raggiunse i migliori risultati nel genere del romanzo con il quale esordì nel 1884 con ''Checchina Vetromile''.
Nel 1887 fu la volta de ''La tragedia di Senarica'',
Nel momento di maggiore riconoscimento si trovò costretto ad abbandonare Napoli e tornare a Chieti. Fu un ritorno doloroso, imposto da una difficile situazione familiare, dalla necessità di accudire i genitori e di occuparsi della gestione dei loro beni.
Prese ad insegnare e poi a dirigere la Scuola tecnica "Chiarini". Continuò a scrivere per giornali locali novelle e romanzi, e, nonostante fosse tornato a frequentare gli amici Michetti e Barbella, e tramite loro, [[Gabriele D'Annunzio]] e [[Francesco Paolo Tosti]] (presso il celebre [[Convento Michetti]]), si sentiva ormai ai margini dei grandi circuiti culturali.
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = L'eredità mancata
|contenuto = Negli anni del ritorno in provincia Mezzanotte dovette subire anche le conseguenze di un'amministrazione disattenta, per la quale il padre aveva ridotto ai minimi termini l'asse patrimoniale. Lo scrittore nutrì allora la speranza che la nascita di un maschio, assicurandogli la continuazione del nome, gli avrebbe convogliato in eredità il patrimonio dell'unico zio, Giustino; questi, fratello del padre, aveva tre figli - Luigi, Camillo e Biase - che erano senza eredi.
Giuseppina e Raimonda – maggiormente quest'ultima – ereditarono comunque dal padre la passione per la pittura, e divennero artiste di talento, apprezzate nell'ambiente futurista. Raimonda fu peraltro fidanzata con [[Filippo Tommaso Marinetti]], per un breve periodo.
Nel 1909 e nel 1911 furono pubblicati rispettivamente ''Il tessuto di Finzioni'' e ''L’erede'', di chiara ispirazione autobiografica.▼
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▲Nel 1909 e nel 1911 furono pubblicati rispettivamente ''Il tessuto di Finzioni'' e ''
Passò gli ultimi anni della sua vita continuando a lavorare, ma ormai lontano dai circoli letterari e dalle città dove si faceva cultura gli fu impossibile pubblicare il frutto della sua ispirazione.
Lasciò varie opere inedite, di cui alcune saranno pubblicate postume: le novelle di ''I racconti di Samuele Weller'', di ispirazione dickensiana, ed il romanzo ''Serrata di Pian
Si spense il 12 luglio del 1935.
== Opere ==
* ''Domiziano e Lidia. Racconto dei tempi di Nerone'', Scalpelli, Chieti 1875▼
▲* Domiziano e Lidia. Racconto dei tempi di Nerone, Scalpelli, Chieti 1875
* ''Meridiano, Meridiana, Meridiani'', Ricci, Chieti 1884
▲* Bozzetti, Tipografia dell’Università, Napoli 1876
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* ''La tragedia di Senarica'', Pierro, Napoli 1887▼
* ''Novelle sette'', Galiani, Chieti 1889▼
▲* La tragedia di Senarica, Pierro, Napoli 1887
* ''Ricordi patrii. Strenna per l'inaugurazione dell'acquedotto chietino'', a cura di L. Zotti, Ricci, Chieti 1892
▲* Novelle sette, Galiani, Chieti 1889
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* ''I tre amori e altre allegre novelle'', Marchionne, Chieti 1893▼
▲* I tre amori e altre allegre novelle, Marchionne, Chieti 1893
* ''Diritti e doveri del cittadino italiano, per uso delle scuole'', Carabba, Lanciano 1897▼
▲* La setta degli Spettri; D’Angelilli, Napoli 1893
* ''Per le nozze di Elena Marchionne con Giuseppe Alimonte'', 14 gennaio 1899▼
▲* Diritti e doveri del cittadino italiano, per uso delle scuole, Carabba, Lanciano 1897
* ''Colonne di prosa'', De Arcangelis, Casalbordino 1902
▲* Per le nozze di Elena Marchionne con Giuseppe Alimonte, 14 gennaio 1899
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* ''La
* ''A Gabriele
* ''A Gabriele
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* ''Il tessuto di finzioni'', Sten, Torino 1909▼
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▲* Il tessuto di finzioni, Sten, Torino 1909
* ''Discorsi'', Marchionne, Chieti 1913
▲* L’Erede in Il Romanzo, supplemento a Le cronache letterarie, n. 64, 25 giugno 1911
* ''Il diario di un egoista'', Stab. Ind. Grafico, Pescara 1915▼
▲* Discorsi, Marchionne, Chieti 1913
* ''Le cento città
▲* Il diario di un egoista, Stab. Ind. Grafico, Pescara 1915
* ''Le cento città
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▲* Le cento città d’Italia illustrate: Pescara, la porta d’Abruzzo, Sonzogno-Matarelli, Milano 1929
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▲* I racconti di Samuele Weller, a cura di A. Di Nallo, Bulzoni, Roma 1995
== Bibliografia ==
* Gianni Oliva, «''Giuseppe Mezzanotte e la Napoli
* B. Croce, «''La letteratura della nuova Italia''», Laterza, Bari 1941.
* G. Manganelli, «''Se il borbonico va a sinistra''», Corriere della sera del 30.10.1977.
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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▲* [http://www.abruzzocultura.it/ Sito Abruzzo Cultura]
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