Pop art: differenze tra le versioni

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New Dada in Neo Dada
 
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[[File:Whaam! - Roy Lichenstein.jpg|thumb|upright=2.3|[[Roy Lichtenstein]], ''[[Whaam!]]'', [[1963]]]]
La '''pop art''' (abbreviazione di ''popular art''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/pop-art_%28Enciclopedia-Italiana%29|titolo=POP ART in "Enciclopedia Italiana" - Treccani|accesso=7 luglio 2023}}</ref>) è un [[movimento artistico]] emerso nel [[Regno Unito]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] durante la metà e la fine degli [[anni 50]].<ref>[https://www.moma.org/learn/moma_learning/themes/pop-art ''Pop Art: A Brief History'', MoMA Learning]</ref><ref name="pop">Livingstone, M., ''Pop Art: A Continuing History'', New York: Harry N. Abrams, Inc., 1990</ref> Il movimento ha rappresentato una sfida alle tradizioni delle [[belle arti]] includendo immagini tratte dalla [[cultura di massa]] e [[Cultura popolare|popolare]], come la [[pubblicità]], i [[fumetti]] e gli oggetti prodotti a scopo commerciale. Uno dei suoi obiettivi è quello di utilizzare immagini della cultura "popolare" nell'arte, enfatizzando gli elementi banali o [[kitsch]] di qualsiasi patrimonio culturale, il più delle volte attraverso l'uso dell'[[ironia]].<ref name="ages">de la Croix, H.; Tansey, R., ''Gardner's Art Through the Ages'', New York: Harcourt Brace Jovanovich, Inc., 1980.</ref> È anche associata all'uso da parte degli artisti di mezzi meccanici di riproduzione o di tecniche di rendering. Nella pop art, il materiale è talvolta visivamente rimosso dal suo contesto originale, isolato o combinato con materiale non correlato.<ref name="pop" /><ref name="ages" />
La '''pop art''' (abbreviazione di '''popular art''') è un [[movimento artistico]] nato a metà degli [[Anni 1950|anni '50]] in [[Inghilterra]], ed in seguito sviluppatosi negli [[Stati Uniti d'America]] all'inizio degli [[Anni 1960|anni '60]].<ref>https://www.treccani.it/enciclopedia/pop-art_%28Enciclopedia-Italiana%29</ref> Questo movimento è espressione della [[Società (sociologia)|società]] e dell'[[immaginario collettivo]], ed è un'arte rivolta alla [[Massa (sociologia)|massa]] e non al singolo [[individuo]]. Gli artisti si ispirano ad oggetti della realtà quotidiana, per esempio televisioni, frigoriferi, poster, lavatrici, automobili, lattine, riviste e giornali<ref>Protagonisti e Forme dell'Arte 3 p. 246</ref> e li raffigurano nelle opere allontanandoli dal loro ambiente naturale e isolandoli. Le opere di questo movimento non sono altro che [[Prodotto (economia)|prodotti commerciali]].<ref name="A">L'arte italiana 3 p. 1084</ref>
 
I principali artisti di questa corrente sono [[Andy Warhol]], [[Roy Lichtenstein]], [[Claes Oldenburg]], [[Richard Hamilton (pittore)|Richard Hamilton]], [[Robert Rauschenberg]] e [[Jasper Johns]].<ref name="A">L'arte italiana 3 p. 1084</ref>
 
== Origine e contesto sociale ==
Questo movimento artistico si sviluppa nel [[mondo occidentale]] nel dopoguerra. In quel periodo entrano in gioco nuovi oggetti che fino a quel momento non erano esistiti, entrando subito a far parte della vita dell'uomo, il quale non può più farne a meno. Per esempio questi oggetti sono automobili utilitarie, poster, frigoriferi, lavatrici, cibo in scatola, detersivi e bevande confezionate. Tutti questi oggetti diventano i nuovi simboli della società consumistica in cui nasce la Pop art. A differenza degli altri movimenti artistici che si sviluppano in questo periodo come per esempio il fenomeno dell'[[Happening]] e il New [[Neo-Dada]], la Popular Art si allontana da ogni forma di critica e si sofferma solo sul mostrare la realtà.
 
Perciò l'ambiente urbano in cui questa nuova forma di espressione si sviluppa è un ambiente caratterizzato dalla psicologia dello spreco e del consumo che portano al mutamento della struttura sociale nei paesi industrializzati dove si sviluppa una cultura di massa e infatti le opere non sono altro che prodotti commerciali. Gli artisti di questo movimento si rivolgono all'universo delle grandi metropoli moderne e si muovono all'interno della scena urbana, considerata come uno spettacolo visivo. La città in cui nasce la Pop art è una città aggressiva, piena di contraddizioni e cose brutte. Però per l'artista Pop questo modello di città assume un ruolo vivace e familiare al quale egli non sa rinunciare.
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=== Pop art italiana ===
In Italia la Pop art si sviluppa grazie all'arrivo di opere di artisti pop americani alla mostra contemporanea della Biennale di Venezia, nonostante qualche critico la avversi accusandola di contenere «i germi di un nuovo fascismo»<ref>{{cita news|Franco Passoni|https://avanti.senato.it/avanti/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file{{=}}/avanti/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF/Avanti-Lotto2/CFI0422392_19640802_173.pdf#page{{=}}6|Non ci piace perché contiene i germi di un nuovo fascismo|Avanti!|2 agosto 1964|p=6|citazione=[la Pop art] non ci piace perché, forse involontariamente da parte degli artisti, essa contiene i germi di un nuovo fascismo, di un qualunquismo violento e assoluto, che è quanto di più pericoloso possano partorire la pittura e la cultura del nostro tempo, il quale richiede invece grande coscienza e responsabilità civile}}</ref>. Roma è la città dove questo movimento artistico si sviluppa proprio per lo stretto contatto con la capitale americana. Ed è proprio a Roma che nel 19591960, si ferma e si stabilisce [[Cy Twombly]], molto legato all'arte pop degli Stati Uniti anche se egli stesso non aderisce al movimento. I principali esponenti in Italia sono:
 
* [[Michelangelo Pistoletto]] (1933), artista sperimentale. Nella sua serie di quadri specchianti ha un ruolo fondamentale lo specchio, in quanto tramite esso il pubblico può partecipare all'opera. Nella sua vita artistica si accosta anche all'Arte povera e all'Arte concettuale, infatti nel 1967 dà vita all'insieme di tutte le arti (musica, pittura, danza…) e questo è un procedimento di sperimentazione.
* [[Pino Pascali]] (1935-1968), artista ironico che anticipa l'Arte povera.
* [[Mario Schifano]] (1934-1998). Nelle sue opere si avvicina alle scelte degli artisti americani ma la differenza sta nel fatto che Schifano crea delle sgocciolature sulle tele. Con questa tecnica mostra come gli oggetti del nostro tempo e della società del consumo siano destinati a scomparire e morire.
* [[Enrico Baj]] (1924-2003) artista dedito alle immagini della fantascienza. Dipinge in modo grottesco personaggi inventati che sono spesso mostruosi, vivi eed espressivi e vengono realizzati con materiali poveri ma indossano medaglie. Lo sfondo di queste opere sono carte da parati o stoffe di materasso.<ref name="Piero Adorno">''Protagonisti e forme dell'arte 3'', p. 252.</ref>
 
Lo scopo di queste opere è quello di esprimere denuncia e ammonimento.<ref name="Piero Adorno" /> Dopo il 2000 l'artista siciliano [[Arrigo Musti]] sviluppa un manifesto "Impop" ("Impopular Art), lontanamente ispirato alla Pop-Art, in cui pone al centro dei suoi soggetti coloro che sono considerati ultimi del mondo.
 
== PopPopular art negli Stati Uniti ==
Negli Stati Uniti la Pop art si sviluppa negli anni sessanta del Novecento. Trova il suo centro artistico nella [[New York]] degli anni sessanta e le sue radici nell'arte americana degli anni precedenti e nella poetica del New Dada. Rispetto all'[[Inghilterra]] è un'arte più grossolana ed è proprio oltreoceano che raggiunge il suo vero successo attraverso la capacità degli artisti di ottenere un grande effetto sul pubblico, grazie alla creazione di opere stupefacenti partendo da oggetti comuni e di uso quotidiano. L'oggetto è il protagonista dell'immagine artistica e viene alterato dalla sua forma reale.
 
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I principali esponenti sono:
* [[Roy Lichtenstein]] ([[New York]], 1923-1997)<ref name="Gillo" />
* [[George Segal (scultore)|George Segal]] ([[New York]] 1924 - [[South Brunswick|South Brunswichk]], [[New Jersey]] 2000) raffigura calchi in gesso di persone che vengono ritratte nella vita quotidiana, insieme con oggetti reali come tavoli. Nella realizzazione di queste opere Segal si ispirò ai calchi delle persone che rimasero intrappolate nell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C a Ercolano e Pompei.<ref name="Dorfles">Protagonisti e forme dell'arte 3 p.
251</ref>
* [[Andy Warhol]] ([[Filadelfia]], [[New York]] (1930), 1928-1987)<ref name="C">Protagonisti e forme dell'arte 3 p. 248</ref>
* [[Claes Oldenburg]] ([[Stoccolma]], 1929) le sue opere raffigurano oggetti di uso quotidiano che vengono ingranditi e studiati nel dettaglio, con la tecnica tridimensionale che porta il soggetto a essere irriconoscibile.<ref>L'arte italiana 3 p. 1087</ref>
*[[Robert Rauschenberg]] (Porth Arthur, Texas, 1925-2008)<ref name="Piero Adornoo">L'arte italiana 3 p. 1085</ref>
*[[Jasper Johns]] ([[Augusta (Georgia)|Augusta, Georgia]], 1930) è considerato un artista di passaggio tra l'informale e il neorealismo, egli stesso rifiuta di essere definito un artista pop. Rappresenta oggetti della realtà comune mantenendo uno stile compositivo e pittorico. In seguito si schiererà totalmente nella sfera dell'arte informale utilizzando la tecnica del tratteggio diagonale.<ref name="A" />
* [[James Rosenquist]] ([[Grand Forks (Dakota del Nord)|Grand Forks]], 1933) nelle sue opere raffigura soprattutto immagini che si avvicinano ai cartelloni pubblicitari. Utilizza soprattutto il collage.<ref name="Dorfles" />
* [[Tom Wesselmann]] ([[Cincinnati]], [[Ohio]] 1931-2005) nasce nella provincia americana e si sofferma sulla creazione di immagini quotidiane con oggetti reali che riguardano il cibo, il corpo femminile e tutto quello che può essere consumato.<ref name="Dorfles" />
 
=== Iperrealismo americano ===
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=== Robert Rauschenberg ===
[[Robert Rauschenberg]], nel [[1964]] vince la [[XXXII Esposizione internazionale d'arte|Biennale di Venezia]] e porta la Pop art al successo internazionale. L'arrivo di questa nuova arte scandalizza l'opinione pubblica e crea polemiche. Ma è da questo episodio che la Pop art americana viene riconosciuta in Europa. Il suo stile è più diretto, non si sofferma solo sul riprodurre oggetti ma li inserisce all'interno di un quadro, combinandoli con altri oggetti e con parti dipinte, dando loro un significato soggettivo. Utilizza la tecnica della combinazione, per evitare le categorie di routine, lui stesso spiega ciò affermando: <blockquote>< Se avessi chiamato pittura quello che faccio, mi avrebbero detto che erano bassorilievi o pitture. ></blockquote>Il suo motto principale è quello di non vivere nel passato ma nemmeno quello di anticipare il futuro.<ref name="Piero AdornooAdorno" />
 
=== Roy Lichtenstein ===
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* Documentario su [[Robert Rauschenberg]] e la sua vittoria alla [[Biennale di Venezia]] del 1964, uscito nel 2018 [[Americans in Venice: Robert Rauschenberg Rewrites the Rules]] di [[Amei Wallach]]
*Documentario sulla pop Art Soup Cans & Superstars, di Alastair Sooke
*Documentario La società di massa diventa arte, [[Gianfranco Maraniello]] [https://www.youtube.com/watch?v=tuWVz7k2HK8 https://www.youtube.com/watch?v=dqw4w9WgXcQ]
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
** Enrico Crispolti, ''La Pop Art,'' Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1966.
** {{Cita libro|titolo=Protagonisti e forme dell'arte 3|autore=Gillo Dorfles|autore2=Cristina Dalla Costa|autore3=Marcello Ragazzi|anno=2013|editore=Atlas|ISBN=978-88-268-1608-1}}
* {{Cita libro|titolo=L'arte italiana 3|autore=Piero Adorno|data=1994|editore=G.D'Anna|ISBN=88-8104-138-3}}
* {{Cita libro|titolo=Pop Art|autore=Alberto Boatto|data=2015|editore=Laterza|ISBN=9788858117552}}