Partito Comunista Italiano: differenze tra le versioni
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|sede = [[Sede del Partito Comunista Italiano|Via delle Botteghe Oscure 4, 00186 Roma]]
|abbreviazione = PCd'I (1921)<br/>PCI (1943)
|ideologia = {{tutto attaccato|[[Comunismo]]<ref>[http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/PCI_Statuto_XIII_Congresso_Milano-13-17_Marzo_1972.pdf ''Statuto del Partito comunista italiano'']. {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20181124003725/http://www.webalice.it/raffaele.simonetti/archives/PCI_Statuto_XIII_Congresso_Milano-13-17_Marzo_1972.pdf|data=24 novembre 2018}}</ref><br/>[[Antifascismo]]<ref>{{cita web|url=http://www.marx21.it/index.php/comunisti-oggi/in-italia/25508-il-pci-fu-la-principale-forza-organizzata-della-resistenza|titolo=Il PCI fu la principale forza organizzata della Resistenza|accesso=24 dicembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181225030719/http://www.marx21.it/index.php/comunisti-oggi/in-italia/25508-il-pci-fu-la-principale-forza-organizzata-della-resistenza|urlmorto=}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.storia900bivc.it/pagine/roncarolo/L-antifascismo.html|titolo=L'antifascismo|accesso=5 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071112140244/http://www.storia900bivc.it/pagine/roncarolo/L-antifascismo.html|urlmorto=}}</ref><br/>
|internazionale = [[Internazionale Comunista|Comintern]] (1921–1943)<br/>[[Cominform]] (1947–1956)
|collocazione = [[Sinistra (politica)|Sinistra]]<ref>{{cita libro|autore=Pietro Ignazi|url=https://books.google.it/books?id=--6NAAAAMAAJ|titolo=Dal PCI al PDS|editore=Il mulino|anno=1992|isbn=978-88-15-03413-7|accesso=1º ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180628154018/https://books.google.it/books?id=--6NAAAAMAAJ|urlmorto=}}</ref><ref>{{cita libro|autore1=Paolo Bellucci|autore2=Marco Maraffi|nome2=Marco|autore3=Paolo Segatti|url=https://books.google.it/books?id=ghGg_mV_iY8C|titolo=PCI, PDS, DS. La trasformazione dell'identità politica della sinistra di governo|editore=Donzelli|anno=2000|isbn=978-88-7989-547-7|accesso=1º ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180628154033/https://books.google.it/books?id=ghGg_mV_iY8C|urlmorto=}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Domenico Sacco|titolo=I cento anni del Partito comunista italiano tra cronaca e storia|rivista=Eunomia. Rivista semestrale di Storia e Politica Internazionali|volume=IX|numero=2|p=75|doi=10.1285/i22808949a9n2p59|url=http://siba-ese.unisalento.it/index.php/eunomia/article/view/23357/19577}}</ref>
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|testata = ''[[l'Unità]]''
|giovanile = [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]]<br/>(1921–1990)
|iscritti =
|anno iscritti = 1947
|colori = {{color box|red}} [[Rosso]]
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{{doppia immagine|right|LuigiLongo.jpg|140|Pietro Secchia Vineis.jpg|123|[[Luigi Longo]], comandante generale delle [[Brigate Garibaldi]]|[[Pietro Secchia]], commissario politico delle Brigate Garibaldi}}
Pietro Secchia, ex operaio biellese, imprigionato e deportato dal regime fascista dal 1931, liberato da [[Ventotene (isola)|Ventotene]] il 19 agosto 1943, venne incaricato durante una riunione tenuta a Roma il 10 settembre 1943 di recarsi a Milano per organizzare la guerra partigiana. Secchia raggiunse Milano in treno il 14 settembre dopo essere passato per Firenze e Bologna e aver diffuso le direttive del partito tra i militanti provenienti dall'antifascismo attivo.<ref>P.Spriano, ''Storia del Partito comunista italiano'', vol. V, p. 56.</ref> Tra il 20 e il 22 settembre anche Luigi Longo, già dirigente delle [[Brigate internazionali]] in [[Seconda Repubblica spagnola|Spagna]], partì per il nord per affiancare Secchia nella organizzazione e direzione del movimento di resistenza.<ref>P.Spriano, ''Storia del Partito comunista italiano'', vol. V, p. 84.</ref> Fin dal novembre 1943 i comunisti poterono quindi costituire a Milano la prima struttura organizzativa unificata: il comando generale delle [[Brigate Garibaldi]] con Luigi Longo come responsabile militare e Pietro Secchia come commissario politico. I componenti iniziali del comando oltre a Longo e Secchia furono Antonio Roasio, [[Francesco Scotti]], Umberto Massola, [[Antonio Cicalini]] e [[Antonio Carini]].<ref>G.Bianchi, ''La Resistenza'', in: AA.VV., ''Storia d'Italia'', vol. 8, p. 368.</ref>
I militanti comunisti costituirono il nerbo dei gruppi clandestini della Resistenza italiana, organizzati nelle Brigate Garibaldi (se ne contarono fino a 575 gruppi) sulle montagne e nei [[Gruppi di Azione Patriottica|GAP]] e nelle [[Gruppi di Azione Patriottica#Squadre di Azione Patriottica (SAP)|SAP]] nelle città. Oltre alla lotta armata il PCI continuò il suo lavoro politico continuando nell'organizzazione degli operai e promuovendo scioperi e agitazioni soprattutto nei primi mesi del 1944. La dichiarazione di guerra del [[Governo Badoglio I|governo Badoglio]] ai danni della [[Germania nazista|Germania]] pose il PCI dinnanzi a un bivio: continuare nella linea richiesta dalla base di contrapposizione frontale a Badoglio e alla [[Regno d'Italia (1861-1946)|monarchia]] o l'assunzione di responsabilità di governo.
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==== Apparato paramilitare ====
{{P|Il testo recentemente inserito sulla Gladio Rossa contiene una serie di fatti non acclarati: possibile insurrezione armata che ''sarebbe'' stata sorretta (che vuol dire questo condizionale?), possibile invasione del Patto di Varsavia, due fasi, etc. si veda discussione|storia|ottobre 2012}}
Secondo alcune fonti
Il Servizio Ordine Informazioni era la struttura informativa che si affiancava alla struttura paramilitare e svolgeva attività spionistica nei settori militare, industriale e politico.<ref>{{cita libro | titolo = Lavoro riservato: i cassetti segreti del PCI | autore = Maurizio Caprara | editore = Feltrinelli | anno= 1997 |pp=213 | id = EAN 9788807170201}} pagg. 126-127</ref><ref name = vicosanlucifero>{{cita web | url = http://www.vicosanlucifero.it/excal/excal43/ex43-04.html | titolo = Le ultime acquisizioni su Gladio Rossa e Kgb - di Gianni Donno | accesso = 15 ottobre 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150429141046/http://www.vicosanlucifero.it/excal/excal43/ex43-04.html | urlmorto = no }}</ref> Questa struttura operava in stretto collegamento col [[KGB]] e con il [[Glavnoe razvedyvatel'noe upravlenie|GRU]] (il servizio informazioni militare sovietico) e aveva tra i suoi compiti anche la disinformazione, quindi la costruzione di informazioni false o dossier atti a creare scandali nei momenti opportuni.<ref name = vicosanlucifero/> Riguardo alla Gladio Rossa anche il giornalista [[Giovanni Fasanella]] dichiara: {{citazione|Del resto, sul versante opposto, un doppio livello si era formato sin dal dopoguerra anche all'ombra del PCI, con la cosiddetta Gladio rossa, una struttura paramilitare clandestina composta da ex partigiani, spesso non del tutto controllata dallo stesso gruppo dirigente del partito e ancora legata al mito della rivoluzione proletaria.<ref>[[#Fasanella|Fasanella]], p. II, Introduzione.</ref>}}
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Si opposero in larga parte alla svolta della Bolognina costituendo il nucleo principale del ''Fronte del No'', cioè la mozione 2 di minoranza più consistente. Ingraiani erano [[Alberto Asor Rosa]], [[Antonio Baldassarre]], [[Antonio Bassolino]], [[Fausto Bertinotti]], [[Bianca Bracci Torsi]], [[Aniello Coppola]], [[Sandro Curzi]], [[Lucio Libertini]], [[Bruno Ferrero (politico)|Bruno Ferrero]], [[Sergio Garavini]], [[Ersilia Salvato]], [[Rino Serri]] e altri ancora. Dalla FGCI provenivano [[Ferdinando Adornato]], [[Massimo Brutti]], [[Francesco Giordano (politico)|Franco Giordano]] e [[Nichi Vendola]]. Di origine ingraiana erano oltre agli ex Manifesto-PdUP, anche berlingueriani come Angius, D'Alema, Fassino, Occhetto, Reichlin e altri. Gli ex ingraiani sono divisi tra sinistra PD, PRC e SEL.
===
Nel 1983 il partito presentò propri candidati nelle liste comuniste e nel 1984 confluì definitivamente nel PCI con gli ex militanti del MLS. Quando si tenne il Congresso alla Bolognina la maggior parte dei militanti dell'ex PdUP per il Comunismo aderì al ''Fronte del No''. Magri e altri rimasero nel PDS per breve tempo, dopodiché aderirono a Rifondazione nel 1991. Nel 1995 lasciarono però il PRC con Garavini dando vita al [[Movimento dei Comunisti Unitari]], che tranne Magri e Castellina confluì nei DS nel 1998.
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== Presidenti dei gruppi parlamentari ==
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* 28 giugno 1946 – 12 febbraio 1947: [[Luigi Longo]], <small>vice: [[Umberto Terracini]]
* 12 febbraio 1947 – 21 agosto 1964: [[Palmiro Togliatti]], <small>vice: [[Fausto Gullo]] & [[Gian Carlo Pajetta]], poi [[Pietro Ingrao]]</small>
* 21 agosto 1964 – 24 maggio 1972: [[Pietro Ingrao]], <small>vice: [[Gennaro Miceli]] & [[Renzo Laconi]], poi [[Luciano Barca]] & [[Nilde Iotti]]</small>
* 25 maggio 1972 – 12 luglio 1979: [[Alessandro Natta]], <small>vice: [[Giuseppe D'Alema]] & [[Carlo Alberto Galluzzi]], poi [[Fernando Di Giulio]] & [[Alberto Malagugini]]</small>
* 12 luglio 1979 – 28 agosto 1981: [[Fernando Di Giulio]], <small>vice: [[Abdon Alinovi]] & [[Ugo Spagnoli]]</small>
* 26 ottobre 1981 – 7 maggio 1986: [[Giorgio Napolitano]], <small>vice: [[Ugo Spagnoli]]</small>
* 7 maggio 1986 – 18 giugno 1990: [[Renato Zangheri]], <small>vice: [[Adalberto Minucci]], poi [[Luciano Violante]] & [[Gianfrancesco Borghini]]</small>
* 18 giugno 1990 – 3 febbraio 1991: [[Giulio Quercini]], <small>vice: [[Anna Maria Pedrazzi Cipolla]] & [[Giorgio Macciotta]]</small>
=== Senato della Repubblica ===
* 8 maggio 1948 – 11 giugno 1958: [[Mauro Scoccimarro]], <small>vice: [[Ottavio Pastore]] & [[Giacomo Ferrari (politico)|Giacomo Ferrari]], poi [[Celeste Negarville]]</small>
* 12 giugno 1958 – 14 febbraio 1973: [[Umberto Terracini]], <small>vice: [[Pietro Secchia]] & [[Velio Spano]], poi [[Edoardo Perna]] & [[Paolo Bufalini]]</small>
* 15 febbraio 1973 – 11 luglio 1983: [[Edoardo Perna]], <small>vice: [[Napoleone Colajanni (1926)|Napoleone Colajanni]] & [[Dario Valori]], poi [[Giglia Tedesco]] & [[Gaetano Di Marino]]</small>
* 19 luglio 1983 – 24 aprile 1986: [[Gerardo Chiaromonte]], <small>vice: [[Piero Pieralli]]</small>
* 24 aprile 1986 – 3 febbraio 1991: [[Ugo Pecchioli]], <small>vice: [[Antonio Silvano Andriani]], poi [[Roberto Maffioletti]] & [[Lucio Libertini]]</small>
== Congressi ==
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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