San Bartolomeo (Brescia): differenze tra le versioni

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{{s|Brescia}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = San Bartolomeo
|Nome ufficiale =
|Panorama =
|Didascalia =
|Stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 4
|Tipo = [[quartieri di Brescia|quartiere]]
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|Divisione amm grado 1 - 2= Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Brescia
|Divisione amm grado 23 - 2= Brescia
|Data istituzione = 1972
|Divisione amm grado 3=Brescia
|Data soppressione =
|Divisione amm grado 3 - 2=
|Altitudine =
|Divisione amm grado 3 - 3=
|Superficie =
|Divisione amm grado 3 - 4=
|Note superficie =
|Divisione amm grado 3 - 5=
|Abitanti = 5240
|Latitudine gradi=45
|Note abitanti = {{cita|Elezioni Quartieri 2014|p. 4}}
|Latitudine minuti=34
|Aggiornamento abitanti = 2014
|Latitudine secondi=4
|Divisioni confinanti =
|Latitudine NS=N
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|Longitudine gradi=10
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|Longitudine minuti=13
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|Longitudine secondi=14
|Targa =
|Longitudine EW=E
|Nome abitanti =
|Altitudine=180
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|Abitanti=5100
|Mappa = 17_San_Bartolomeo_2014.jpg
|Note abitanti=Approssimativamente
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|Codice postale=25100
|Prefisso=030
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|Nome abitanti=
|Patrono=
|Festivo=
}}
'''San Bartolomeo''' è un quartiere[[quartieri di circa 5000 abitanti appartenente al comuneBrescia|quartiere]] di [[Brescia]]. [[QuartieriFino dial Brescia#La30 Nord|Circoscrizionegiugno Nord[[1880]]<ref name="Legge Accorpamento">{{Citacita weblegge italiana|url tipo=http://www.comune.brescia.it/Eventi/Servizi+al+Cittadino/conoscere+il+tuo+comune/circoscrizioni-quartieri/CircoscrizioneN/default.htm?bannerRD| numero=si5489|titolo originale=Circoscrizionesì| Nordanno=1880| -mese=06| Comune di Brescia|accessogiorno=17-09-200910}}</ref>. Fino al [[1880]]<ref>Regio Decreto 10 giugno 1880. n. 5489</ref> fu sede dell'omonimoun [[comuneComune italiano(Italia)|comune autonomo]] il cui territorio inglobava parte dell'attuale zona nord-occidentale di Brescia.
 
== Geografia fisica ==
Fu anche sede di uno stabilimento per la lavorazione del cotone impiantatovi all’incirca nel [[1840]] dallo svizzero Kaspar Hoessly ([[1773]]-[[1857]]), alias Gaspare Hosli, il cui direttore era il genero Johann Ulrich Baebler ([[1798]]-[[1878]]), alias Ulrico Babler.
Il territorio del quartiere è pianeggiante, delimitato a ovest dal corso del [[Mella (fiume)|fiume Mella]], a sud da via [[Guglielmo Oberdan]], a est da via [[Val Trompia|Triumplina]] e a nord dai quartieri [[Villaggio Prealpino|Prealpino]] e [[Casazza (Brescia)|Casazza]]<ref>{{cita web| url=https://www.comune.brescia.it/servizi/partecipazioneediritti/ConsigliQuartiere/Documents/Tutta%20citt%C3%A0.pdf| titolo=Comune di Brescia - Mappa della città con visualizzazione dei quartieri| anno=2018| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220308013639/https://www.comune.brescia.it/servizi/partecipazioneediritti/ConsigliQuartiere/Documents/Tutta%20citt%C3%A0.pdf}}</ref>.
 
Il quartiere è ricco di corsi d'acqua come i canali Bova e [[vaso Fiume Grande|Grande]], entrambi derivati dal Mella<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 9}}.</ref>.
 
== Origine del nome ==
Il toponimo deriva dalla chiesa di san [[Bartolomeo (apostolo)|Bartolomeo apostolo]]<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 12}}.</ref>.
 
== Storia ==
[[File:Chiesa di San Bartolomeo antica a San Bartolomeo facciata Brescia.jpg|thumb|left|L'originaria chiesa di San Bartolomeo]]
=== Medioevo e Rinascimento ===
Le prime testimonianze della chiesa di San Bartolomeo risalgono al 1299, quando in alcuni documenti lo si cita come "in Clausuris": con il termine "chiusure" si indicava l'area del suburbio attorno alla cinta muraria. Presso San Bartolomeo sorse un cenobio dedito all'assistenza degli ammalati e gestito dagli [[Ordine di Sant'Agostino|Agostiniani]] che, dal Quattrocento, divenne sede del [[lazzaretto]] per la cura degli appestati<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|pp. 12-13}}.</ref>.
 
Dalla fine del Quattrocento il Lazzaretto fu gestito dai [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|carmelitani]]. Esso rimase funzionante fino al Settecento, quando per l'assenza di pestilenze cadde in disuso: ceduto in affitto ad aziende agricole, poi rifugio di sbandati, nel 1884 il comune di Brescia decise di abbattere parzialmente l'edificio in modo da poterne riutilizzare l'area per la costruzione di una scuola comunale. Negli anni Cinquanta del Novecento, quanto rimase del Lazzaretto fu donato dalla [[Giunta municipale|Giunta]] [[Bruno Boni|Boni]] alla parrocchia<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|pp. 13-14}}.</ref>.
 
=== Autonomia comunale ===
Sotto la [[Repubblica di Venezia]], nel Cinquecento, San Bartolomeo divenne comune con un apposito statuto riconosciuto dalla città di Brescia. L'amministrazione fu affidata a un consiglio formato dai "''Giudici dei chiosi''"<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 14}}.</ref>.
 
Grazie alla presenza dei corsi d'acqua Bova e Grande Superiore, San Bartolomeo conobbe lo sviluppo di numerose attività artigianali a partire dal Seicento. Sorsero officine per la lavorazione del ferro, del rame, delle pelli e del legno. Nel 1688, per ordine del capitano Gerolamo Corralo fu costruita una polveriera<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|pp. 14-15}}.</ref>.
 
Alla fine del Settecento, l'arrivo dei rivoluzionari francesi portò alla costituzione della [[repubblica Bresciana]] (1797) presto sostituita dalla [[Repubblica Cisalpina|Cisalpina]] (1797-1802) e dall'[[Repubblica Italiana (1802-1805)|Italiana (1802-1805)]]. Nel 1797, San Bartolomeo fu indicata come comunità appartenente alle "''Chiusure a sera della Garza fuori di Porta Pile''" del Cantone di Garza Occidentale<ref>{{cita|Atti Repubblica Bresciana. Vol. II|pp. 8-9}} e {{cita|Atti Repubblica Cisalpina. Vol. V|p. 61}}.</ref>. Dal settembre 1798 fino al giugno 1805 fece parte del comune di ''Stocchetta e San Bartolomeo'' del [[Dipartimento del Mella]]<ref>{{cita|Atti Repubblica Cisalpina. Vol. VI|p. 39}}.</ref>. Nel giugno 1805, sotto il [[Regno d'Italia (1805-1814)|regno Italico di Napoleone]], fu accorpato al comune di Brescia<ref>{{cita|Bollettino Regno d'Italia 1805|p. 223}}.</ref>.
 
Il 1º maggio 1816, con la riorganizzazione amministrativa del [[Regno Lombardo-Veneto]] prevista dalla notificazione del 12 febbraio, San Bartolomeo riacquistò l'autonomia comunale, diventando uno dei cinque comuni delle chiusure o corpisanti di Brescia, assieme a [[Fiumicello Urago|Fiumicello]], [[Mompiano]], [[Sant'Alessandro (Brescia)|Sant'Alessandro]] e [[San Nazzaro Mella|San Nazzaro]]<ref>{{cita|Atti Lombardo-Veneto 1816|p. 56 e p. 91}}.</ref>. Il comune si estendeva presso tutta l'area nord-occidentale dell'attuale comune di Brescia: a nord con i comuni di [[Collebeato]] e [[Concesio]], a ovest con il comune di Mompiano fino alla cinta muraria di Brescia, comprendendo Borgo Pile (ora [[Borgo Trento (Brescia)|Borgo Trento]]), a sud con Brescia e il comune di Fiumicello fino alla località Ponte Crotte, dove il confine occidentale era delimitato dal fiume Mella<ref>{{cita|Michela Capra}} e {{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 9}}</ref>.
 
Negli anni Quaranta dell'Ottocento, la famiglia Hoessly, di origini svizzere, impiantò uno stabilimento meccanico di cotone: l'attività fu aperta dal padre Kaspar (1773-1857) e proseguì sotto la conduzione del figlio Gaspare<ref>{{cita news| rivista=[[La Provincia di Brescia]]| titolo=Gaspare Hoessly| data=21 dicembre 1890}}</ref>.
 
Dopo l'esito della [[Battaglia di Solferino e San Martino]] e secondo quanto previsto dalla [[Legge 23 ottobre 1859 n. 3702|legge Rattazzi]], San Bartolomeo mantenne l'autonomia comunale sia sotto il [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] (1859-61) sia sotto il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Fu inserito nel III [[Mandamento del Regno d'Italia|Mandamento]] e nel [[Circondario di Brescia|I Circondario di Brescia]]<ref>{{cita|Leggi Regno d'Italia 1859|p. 1370}}.</ref>. Negli anni Settanta dell'Ottocento, si svolse un dibattito sulla necessità di accorpare i cinque comuni delle chiusure al capoluogo. Nonostante le resistenze delle amministrazioni locali del suburbio, tra cui anche quella di San Bartolomeo, i comuni furono soppressi e i territori assegnati a Brescia<ref name="Legge Accorpamento" />.
 
=== Frazione e quartiere di Brescia ===
A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, si edificarono alcuni quartieri residenziali, primo tra tutti quello [[Istituto Autonomo Case Popolari|IACP]] dedicato agli [[Esodo giuliano dalmata|esuli giuliano dalmati]] e si costruirono le scuole superiori Tartaglia e Abba-Ballini. La fonderia «Ori Martin» si trasferì a San Bartolomeo dalla precedente sede di via Fiume. Una parte del quartiere ha mantenuto un aspetto rurale con alcune ville settecentesche<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 17}}.</ref>.
 
Tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta, anche a San Bartolomeo, come presso alcuni quartieri di Brescia, sorse un comitato di quartiere che chiedeva all'amministrazione comunale Boni un riconoscimento ufficiale e la disponibilità di mezzi e strumenti per partecipare alla stesura del bilancio comunale e intervenire nelle decisioni urbanistiche a carattere locale. Il consiglio comunale votò l'istituzione dei consigli di quartiere nel luglio 1972, delimitando i confini di quello di San Bartolomeo in un quadrilatero composto dal fiume Mella, via Oberdan, via Triumplina e il confine con Concesio. Ne era esclusa l'area residenziale di [[Casazza (Brescia)|Casazza]] che fu costituita a quartiere separato<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|pp. 43-44}}.</ref>. Le elezioni si tennero il 21 ottobre 1973<ref>{{cita|Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli|p. 35}}.</ref>.
 
Nel 1977, la Giunta [[Cesare Trebeschi|Trebeschi]] recepì la legge 278/1976, suddividendo il territorio comunale in nove [[circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]]. Il quartiere fu assegnato alla Prima circoscrizione, assieme a Borgo Trento, Casazza e [[Sant'Eustacchio (Brescia)|Sant'Eustacchio]]. Vent'anni dopo, la Giunta [[Paolo Corsini|Corsini]] ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque e San Bartolomeo fu assegnato alla nuova Circoscrizione Nord<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 46}}.</ref>.
 
Nel 2014 a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la Giunta [[Emilio Del Bono|Del Bono]] decise di ricostituire gli organi consultivi di rappresentanza dei quartieri. Le prime elezioni del consiglio di quartiere si tennero in tutta la città il 14 ottobre<ref>{{cita|Elezioni Quartieri 2014|p. 5}}.</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa_di_San_Bartolomeo_a_San_Bartolomeo_esterno_Brescia.jpg|thumb|right|La nuova chiesa di San Bartolomeo]]
* prima chiesa di san [[Bartolomeo (apostolo)|Bartolomeo apostolo]], originaria chiesa del Lazzaretto;
* seconda chiesa di san [[Bartolomeo (apostolo)|Bartolomeo apostolo]], edificata negli anni Sessanta del Novecento.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
Presso il quartiere ha sede la scuola primaria [[Giovanni Battista Melzi|Giambattista Melzi]], letterato nato nel soppresso comune di San Bartolomeo, e gli istituti scolastici superiori Tartaglia-Olivieri e Abba-Ballini.
 
=== Museo del ferro ===
Il Museo del ferro è stato aperto nel 2001 presso un antico [[maglio]] in via del Manestro. Si tratta del primo polo museale del [[Museo dell'industria e del lavoro|Museo dell'industria e del lavoro di Brescia]] e si sviluppa come un breve percorso espositivo che racconta l'impiego della forza idraulica nella lavorazione del ferro<ref>{{cita|Lisa Cesco, Diego Serino|p. 29}}.</ref>.
{{clear|left}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
San Bartolomeo è servita dalla linea 11 ([[Botticino]]-[[Sant'Eufemia della Fonte|Sant'Eufemia]]-San Bartolomeo-[[Collebeato]]) della rete di [[Trasporti a Brescia|trasporti urbani di Brescia]]<ref>{{cita web| url=https://cms.bresciamobilita.it/public/bm/2019_Mappa_rete.pdf| data=2019| titolo= Brescia Mobilità - Mappa delle linee bus e della Metropolitana}}</ref>.
 
== Amministrazione ==
=== Sindaci del Regno d'Italia ===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|1860
|1861
|Carlo Dellai
|
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>Almanacchi Apollonio. Annata 1861</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1861
|1869
|Agostino Vigliani
|
|Sindaco
|<ref>Almanacchi Apollonio. Annate 1862-69</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|1869
|1880
|Archinto Lombardi
|
|Sindaco
|<ref>Almanacchi Apollonio. Annate 1869-80</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Note ==
<references />
 
==Voci correlateBibliografia ==
=== Storia locale ===
*[[Brescia]]
* {{cita libro|autore=Lisa Cesco, Diego Serino|titolo=30 anni di partecipazione: l'esperienza delle circoscrizioni a Brescia. Circoscrizione Nord|città=Brescia|editore=Comune di Brescia|anno=2010}}
*[[Quartieri di Brescia]]
* {{cita libro| autore=Maurillio Lovatti, Marco Fenaroli| titolo=Governare la città. Movimento dei quartieri e forze politiche a Brescia 1967-77| città=Brescia| editore=Nuova ricerca editrice| anno=1978}}
* {{cita libro| autore=Michela Capra| titolo="Vi sono due fiumi in questa parte di chiusure". Economia, società e cultura materiale nell'antico comune di San Bartolomeo (Brescia) e guida ai luoghi di interesse storico| città=Brescia| editore=Fondazione Civiltà Bresciana| anno=2020}}
* {{cita web| url=https://www.comune.brescia.it/servizi/partecipazioneediritti/ConsigliQuartiere/Documents/REPORT%20Elezioni%20Consigli%20di%20Quartiere%202014.pdf| titolo=Le elezioni dei Consigli di Quartiere a Brescia nel 2014| cid=Elezioni Quartieri 2014| accesso=9 gennaio 2021| dataarchivio=13 giugno 2022| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220613174616/https://www.comune.brescia.it/comune/indaginistatistiche/Documents/DCS052019%20POPOLAZIONE%20E%20FAMIGLIE%20RESIDENTI%20AL%2031%20DICEMBRE%202018%20PER%20ZONE.pdf| urlmorto=sì}}
 
=== Storia amministrativa ===
{{Quartieri di Brescia}}
* {{ToponimoLombardia|2000403|San Bartolomeo}}
* {{cita libro| titolo=Raccolta dei decreti del Governo provvisorio bresciano e di altre carte pubblicate a quell'epoca colle stampe. Volume secondo| città=Brescia| editore=Tipografia dipartimentale del Mella| anno=1804| cid=Atti Repubblica Bresciana. Vol. II}}
* {{cita libro| titolo=Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi nell'anno VI Repubblicano. Tomo V| città=Milano| editore=Luigi Velandini| anno=1798| cid=Atti Repubblica Cisalpina. Vol. V}}
* {{cita libro| titolo=Raccolta delle leggi, proclami, ordini ed avvisi nell'anno VII Repubblicano. Tomo VI| città=Milano| editore=Luigi Velandini| anno=1798| cid=Atti Repubblica Cisalpina. Vol. VI}}
* {{cita libro| titolo=Bollettino delle leggi del Regno d'Italia. Parte Prima. Dal I gennaio al 30 giugno 1805| città=Milano| editore=Stamperia Reale| anno=1805| cid=Bollettino Regno d'Italia 1805}}
* {{cita libro| titolo=Atti del Governo di Lombardia. Parte Prima. Dal 1° Gennajo al 30 Giugno 1816| città=Milano| editore=Imperial Regia Stamperia| anno=1816| cid=Atti Lombardo-Veneto 1816}}
* {{cita libro| titolo=Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1859| città=Torino| editore=Stamperia Reale| anno=1860| cid=Leggi Regno d'Italia 1859}}
 
== Altri progetti ==
{{Portale|Lombardia}}
{{interprogetto}}
 
{{Quartieri di Brescia}}
{{portale|Brescia|Lombardia}}
 
[[Categoria:Quartieri di Brescia]]
[[Categoria:Comuni soppressi della Lombardia soppressi]]