Antiquitatum variarum volumina XVII: differenze tra le versioni
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→Bibliografia: +Ferraù 2002 |
I termini di composizione dell'opera secondo Ferraù 2002 |
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Poiché il primo degli intermediari era irraggiungibile, mentre il secondo era morto da tempo, e siccome tutti gli originali erano andati perduti, la credibilità delle fonti poteva fondarsi unicamente su un atto di fiducia nei confronti di Annio<ref name="Stephens46"/>.
La falsa compilazione si sviluppa su 17 volumi, il primo dei quali contiene un sommario dell'opera e il repertorio delle [[auctoritas|auctoritates]] e delle [[fonti primarie|fonti]], fasulle o meno, da lui utilizzate, alla maniera di [[Plinio il Vecchio]] nella sua ''[[Naturalis Historia]]''<ref name="Fubini"/>. Nel primo libro, l'autore fornisce anche una succinta spiegazione del senso dei volumi successivi della sua ricostruzione<ref name="Fubini"/>. I rimanenti 16 raccolgono una mole di scritti o [[frammento|frammenti]] provenienti da una serie di [[cronaca (genere letterario)|cronache]] da lui fabbricate, presumibilmente, a partire dal
Importanti sono anche il volume II (''De institutionibus Annianis de aequivocis'') e il volume XVII (''XL Quaestiones Anniae'', dedicate al cugino Tommaso Annio)<ref>{{Cita libro|titolo=Le questioni anniane. Viterbo tra realtà e finzione|url=https://books.google.it/books?id=eNFiEAAAQBAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|edizione=introduzione, traduzione e note a cura di Jacopo Rubini|città=Viterbo|editore=Sette città|anno=2014|lingua=la, it|isbn=978-88-7853-351-6}}</ref>.
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Gli ''Antiquitatum variarum volumina XVII'' erano il frutto di un «percorso intellettuale breve ma intensissimo»<ref name="Fumagalli340">{{Cita|Fumagalli|p. 340}}.</ref>, iniziato circa dieci anni prima, quindi in età già matura, dopo che Annio da Viterbo, nel 1489, fece ritorno alla sua città natale dopo un ventennale soggiorno a [[Genova]]<ref name="Fumagalli337">{{Cita|Fumagalli|p. 337}}.</ref>. A quell'epoca, benché in età matura, il frate poteva vantare una cultura essenzialmente [[teologia cattolica|teologica]]<ref name="Fumagalli337"/>. Fu solo dal 1489 che iniziò a occuparsi di [[letteratura greca|classici greci]] e [[letteratura latina|latini]], riuscendo, in pochi anni, a raggiungere una conoscenza così vasta e profonda da riuscire a mettere in atto impunemente la sua opera di falsificazione<ref name="Fumagalli337"/>. Questo percorso di studi rappresentò, in effetti, una vera e propria impresa, tanto più stupefacente se si considera che l'enorme mole di studio fu interamente finalizzata alla causa della falsificazione storica<ref name="Fumagalli338">{{Cita|Fumagalli|p. 338}}.</ref>.
Secondo un'ipotesi di Roberto Weiss, le falsificazioni di Annio, strumentali al dispiego del suo disegno, sarebbero iniziate nel
=== Critiche ===
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore-sezione=Giacomo Ferraù|sezione=Riflessioni teoriche e prassi storiografica in Annio da Viterbo|url=https://issuu.com/rivista.militare1/docs/72._principato_ecclesiastico_e_riuso_dei_classici.|titolo=Principato ecclesiastico e riuso dei classici. Gli umanisti e Alessandro VI. Atti del convegno (Bari - Monte Sant'Angelo, 22-24 maggio 2000)|città=Roma|editore=Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale per gli archivi|anno=2002|pp=151-193|isbn=88-7125-227-6|cid=Ferraù}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Edoardo Fumagalli|titolo=Un falso tardo-quattrocentesco: lo pseudo-Catone di Annio da Viterbo|url=https://books.google.it/books?id=_jUcF46lJ9oC&pg=PA337&lpg=PA337#v=onepage&q&f=false|opera=Vestigia. Studi in onore di Giuseppe Billanovich|volume=1|città=Roma|editore=Edizioni di storia e letteratura|anno=1984|pp=337-363|isbn=no|cid=Fumagalli}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Eugène Napoleon Tigerstedt|titolo=Ioannes Annius and Graecia mendax|opera=Classical, Mediaeval and Renaissance Studies in Honor of Berthold Louis Ullman|volume=2|città=Roma|editore=Edizioni di storia e letteratura|anno=1964|pp=293-310|lingua=en|cid=Tigerstedt}}
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