Sanremo: differenze tra le versioni

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Al termine della [[prima guerra mondiale]] Sanremo venne scelta per la [[Conferenza di Sanremo|Conferenza Internazionale degli Stretti]], con cui venne discussa, tra gli Alleati, la redistribuzione delle terre dell'ex [[Impero ottomano]], tra cui la [[Palestina]] (assegnata alla [[Regno Unito|Gran Bretagna]]), la [[Siria]], [[Cilicia]] e [[Libano]] (alla [[Francia]]).
 
Intorno agli anni trenta si ebbe la massima espansione turistica della cittadina: la città continuò a incrementare le proprie strutture ricettive da un lato, e l'economia basata sulla floricoltura dall'altro. Con l'approssimarsi della [[seconda guerra mondiale]] ebbe inizio un lento declino del turismo elitario, e con la fine del conflitto la città vide l'incremento del nuovo turismo di massa; conseguentemente, vennero spostati i periodi di soggiorno dall'inverno all'estate. Questa enorme crescita economica, e le grandi opportunità di lavoro nella floricoltura, attirarono soprattutto dall'[[Abruzzo]] tantissimi lavoratori, che di fatto contribuirono in maniera notevole ad accrescere la città.
 
Nel periodo dell'occupazione tedesca e della [[Repubblica Sociale Italiana]], furono arrestati a Sanremo almeno 26 tra i molti ebrei che vi risiedevano o che vi avevano cercato rifugio dalle deportazioni.<ref>Dagli archivi del CDEC risultano almeno 45 gli ebrei arrestati in varie località della provincia di Imperia: Sanremo (26); [[Bordighera]] (14); [[Ventimiglia]] (3); [[Diano Marina]] (1); [[Imperia]] (1). Tra i 26 deportati da Sanremo, uno solo sopravvisse (Tullio Pescarolo, deportato a Buchenwald). A eccezione di Elena Abraham (morta in stato di detenzione nel carcere di Imperia), tutti gli altri perirono ad Auschwitz. Cfr. [https://digital-library.cdec.it/ CDEC Digital Library]. La memoria di sei sanremesi deportati (Vittorio Ottolenghi, Edvige Norzi, Lodovico Orvieto, Ines Pacifici, Guido Norzi, Anna Luciana Norzi) è ricordata dalla posa il 28 gennaio 2022 di altrettante [[pietre d'inciampo in Liguria|pietre d'inciampo]] nei pressi di corso Garibaldi e dei Giardini Vittorio Veneto. [https://www.riviera24.it/2023/01/il-liceo-cassini-presenta-la-mappa-virtuale-delle-pietre-dinciampo-a-sanremo-797609/ Riviera24.it].</ref>
 
Con la fine del conflitto la città vide l'incremento del nuovo turismo di massa; conseguentemente, vennero spostati i periodi di soggiorno dall'inverno all'estate. Questa enorme crescita economica, e le grandi opportunità di lavoro nella floricoltura, attirarono soprattutto dall'[[Abruzzo]] tantissimi lavoratori, che di fatto contribuirono in maniera notevole ad accrescere la città.
 
Con l'istituzione, inoltre, del Festival, Sanremo acquistò ancora di più un ruolo nell'immaginario collettivo di cittadina frequentata da personaggi famosi, e come tale vide il turismo incrementare in modo notevole. Pertanto le attività ludiche e ricreative per il nuovo tipo di esigenze crebbero di pari passo con la speculazione edilizia degli anni sessanta e settanta, che apportò una trasformazione tutt'altro che positiva in molte parti della città: la cementificazione selvaggia impedì di fatto uno sviluppo armonico del centro urbano, divenuto nel frattempo sempre più popoloso e caotico. Un affresco di questa crescita spasmodica dell'attività turistica e dell'espansione urbanistica incontrollata che caratterizzarono la città dalla metà degli anni cinquanta è tracciato con occhio critico dallo scrittore sanremese [[Italo Calvino]] nel suo breve romanzo ''[[La speculazione edilizia]]''.
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Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 17 dicembre 1928<ref name="Araldica"/>; il gonfalone è stato invece concesso con [[regio decreto]] del 25 ottobre 1928<ref name="Araldica"/>.
 
La bandiera di Sanremo ha origini ben più antiche dello stemma e risale al periodo della [[Repubblica di Genova]]; compare tuttora nel logo della [[Sanremese Calcio]] ed è stata ripresa per la bandiera del [[casinò di Sanremo]].
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
La città offre diversi esempi di eterogenee architetture, che spaziano dal [[barocco]] allo [[stile liberty]], dal [[Architettura romanica|romanico]] al [[neoclassico]].