Partito Comunista Italiano: differenze tra le versioni

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=== Manifesto ===
Il [[Il manifesto#Fondazione|Manifesto]] era la componente di origine ingraiana nata attorno all'[[Il manifesto|omonima rivista]] ed espulsa dal PCI nel 1969. Esponenti più significativi e fondatori poi del quotidiano avente il medesimo nome furono [[Aldo Natoli]], [[Rossana Rossanda]], [[Luigi Pintor]], [[Lucio Magri]], [[Luciana Castellina]], [[Eliseo Milani]], [[Valentino Parlato]] e [[Lidia Menapace]]. La sua dura critica alla politica dell'Unione Sovietica (culminata con la condanna nel 1969 all'[[invasione della Cecoslovacchia da parte del Patto di Varsavia]]) le costò la radiazione del PCI. Costituitasi come soggetto politico autonomo della [[nuova sinistra]], nel 1974 si unificò con il [[Partito di Unità Proletaria]] (costituito da socialisti provenienti da [[PSIUP]] e aclisti del [[Movimento Politico dei Lavoratori|MPL]]) per fondare il [[Partito di Unità Proletaria per il Comunismo]] (PdUP) con Magri segretario. L'unione durò poco e nel 1977 l'area PSIUP-MPL uscì per confluire nella DP mentre gli ex Manifesto inglobarono per poco tempo la minoranza di [[Avanguardia operaia]] e infine il [[Movimento Lavoratori per il Socialismo]] (MLS), mantenendo il nome di PdUP per il Comunismo.
 
Nel 1983 il partito presentò propri candidati nelle liste comuniste e nel 1984 confluì definitivamente nel PCI con gli ex militanti del MLS. Quando si tenne il Congresso alla Bolognina la maggior parte dei militanti dell'ex PdUP per il Comunismo aderì al ''Fronte del No''. Magri e altri rimasero nel PDS per breve tempo, dopodiché aderirono a Rifondazione nel 1991. Nel 1995 lasciarono però il PRC con Garavini dando vita al [[Movimento dei Comunisti Unitari]], che tranne Magri e Castellina confluì nei DS nel 1998.