Totò contro Maciste: differenze tra le versioni

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ortografia
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Per una serie di circostanze, Totokamen finisce col convincersi di essere davvero figlio di Amon e, nonostante i tentativi di dissuasione da parte di Tarantenkamen, si prepara a guidare davvero l'esercito d'Egitto contro quello degli Assiri, guidati da Maciste. Tra i soldati avversari, Totokamen incontra Sabakis, che gli rivela di essere il suo vero padre emigrato in territorio assiro quando egli era ancora fanciullo. Comprendendo di essersi illuso riguardo alla sua natura semidivina, Totokamen fugge verso il palazzo del faraone, ma qui è comunque costretto a scontrarsi con Maciste.
 
Grazie ad alcuni lazzi e alle insospettabili capacità atletiche dovute alla disperazione, Totokamen riesce a fronteggiare il possente guerriero fino a quando una fortuita botta in testa riconduce Maciste alla ragione, grazie anche all'esaurimento dell'effetto della pozione usata per plagiarlo. Il faraone scopre quindi l'inganno ordito alle sue spalle dalla moglie, e si riconcilia con la figlia innamorata di Maciste. Totokamen approffittaapprofitta della confusione per scappare assieme al fido Tarantenkamen ed al vecchio padre ritrovato, e tutti rimangono dell'idea di essere stati davvero salvati da un semidio.
 
== Critica ==