Arma delle trasmissioni

arma dell'Esercito Italiano

L'Arma delle trasmissioni è una delle più giovani dell'Esercito Italiano. Oggi le comunicazioni sono anche uno dei fondamenti dell'esercito moderno.

Le trasmissioni traggono origine dalla Specialità telegrafisti del genio creata nel 1883, in seguito, il 16 maggio 1953, la Specialità collegamenti viene ridenominata in specialità autonoma Trasmissioni con propri fregi e mostrine. Il 30 dicembre 1997 viene sancita la nascita dell'Arma.

Organizzazione

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È divisa in due specialità: telematica e guerra elettronica. La telematica si occupa dei collegamenti sia tattici sia strategici e delle contromisure elettroniche, sia in patria sia nei teatri operativi;

La guerra elettronica si occupa delle intercettazioni delle comunicazioni nemiche e del disturbo delle stesse. L'efficienza delle trasmissioni si è resa sempre più necessaria per assicurare il costante collegamento dei Comandi con le unità e per la riuscita delle operazioni militari.

 
Genio telegrafisti al lavoro
 
Ricostruzione storica di un posto radiogoniometrico e di una stazione radio in ambiente coloniale

Il regio decreto del 12 settembre 1860, approvando le Norme provvisorie del servizio dei telegrafi presso l'Armata, sanzionò la nascita delle Trasmissioni nell'Esercito Italiano. I trasmettitori vennero inquadrati come specialità nell'Arma del genio. Si ebbero così quattro specialità:

  • telegrafisti
  • telefonisti
  • fototelegrafisti
  • radiotelegrafisti.

L'avvento della radio rese più efficace l'azione di comando a distanza, che consente tempestività di intervento delle unità e adeguamento della manovra alla situazione operativa; ciò ha determinato una sempre maggiore intensificazione dei collegamenti e dei reparti delle trasmissioni. Nel 1953 alla Specialità Collegamenti del Genio fu data la denominazione di Trasmissioni e trasformata in specialità autonoma, fino al 1997 sempre inquadrata nell'Arma del genio, quando la specialità assurse a vita e ordinamento autonomi.

Viene curato particolarmente l'addestramento degli specialisti ad elevata efficienza tecnica, e si rinnovano continuamente materiali e sistemi.

 
Ricostruzione posto radiotelegrafonico campale - 1950-1960

Dopo la ristrutturazione del 1975

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In seguito alla grande ristrutturazione dell'Esercito italiano del 1975, le trasmissioni assumono il seguente organico:

Gli anni 2000

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Il 19 maggio 1998 le trasmissioni sono inquadrate nel neo costituito "Comando C4 IEW", insieme al Raggruppamento RISTA EW, alle dipendenze del Comando Supporti delle Forze Operative Terrestri.

Il Decreto Legislativo 30 dicembre 1997, n. 490, sancisce la costituzione delle Trasmissioni in Arma, che dal 1º giugno 1999 viene articolata in due specialità: Telematica e Guerra elettronica.

Nel 2003 il comando assume la nuova denominazione di "Comando Trasmissioni e Informazioni Esercito" (CoTIE) fino al 2007[1], quando nasce la "Brigata trasmissioni", che nel 2017 assume la denominazione di "Comando Trasmissioni" con sede in Roma, per assicurare una gestione unitaria dell'intero settore C4I dell’Esercito e, insieme alla Brigata RISTA EW, sono alle dipendenze del COMFOTER Supporto.

L'attuale consistenza dell'Arma delle trasmissioni comprende:

  • 1 Scuola delle trasmissioni e informatica
  • 1 Comando trasmissioni dell'Esercito
    • 4 Reggimenti trasmissioni di supporto alla manovra (delle unità operative)
    • 3 Reggimenti trasmissioni di supporto nazionale (per la gestione della rete infrastrutturale nazionale)
  • 1 Reggimento di guerra elettronica
  • 1 Reggimento di sicurezza cibernetica
  • 1 Reggimento trasmissioni per le esigenze del Comando di Corpo d'Armata NATO NRDC-ITA
  • 2 Battaglioni TLC di sostegno logistico, riparazioni e rifornimenti
  • 4 Compagnie trasmissioni di supporto ai comandi Divisione e Forze Speciali
  • 3 Compagnie trasmissioni di supporto alle unità di artiglieria contraerei
  • 11 Compagnie trasmissioni di supporto alle brigate di manovra e al 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin"

Ordine di Battaglia:

Onorificenze concesse alla Bandiera di Guerra dell'Arma delle Trasmissioni

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La Bandiera di Guerra dell'Arma delle Trasmissioni, concessa con decreto presidenziale del 30 giugno 1998 e da allora custodita presso la Scuola delle Trasmissioni in Roma Cecchignola, è decorata delle seguenti onorificenze[19]:

«Fin dal momento della sua costituzione, nel 1953, innestandosi su una lunga e gloriosa tradizione nel settore dei collegamenti militari, l'arma delle Trasmissioni si è costantemente prodigata, con generosità ed ammirevole spirito di servizio, in difficili e complessi interventi, volti alla realizzazione o al ripristino di sistemi di comunicazione, a supporto di situazioni operative importanti e diversificate, sia in territorio nazionale sia lontano dalla madre Patria. Il suo contributo è sempre stato prezioso e fondamentale per consentire l'attività di comando e controllo, con particolare riferimento alle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calamità (Vajont, Sicilia, Friuli, Toscana, Campania - Basilicata), alle operazioni per missioni di pace (Libano, Namibia, Kurdistan,Albania, Somalia e Mozambico) ed alle operazioni di controllo del territorio ("Forza Paris" - "Vespri Siciliani"). Le elevate qualità professionali e lo spirito di sacrificio del personale dell'Arma, le caratteristiche di modernità tecnologica dei mezzi in dotazione e la prontezza operativa delle sue unità, hanno contribuito sostanzialmente all'efficacia degli interventi operativi ed al prestigio dell'Esercito Italiano. Roma, 1º giugno 1953 - 8 marzo 1993.»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 25 maggio 1993[20]
«Nel solco delle più luminose e gloriose tradizioni dell'Esercito Italiano, l'Arma delle Trasmissioni ha assicurato il proprio qualificato ed esemplare contributo garantendo sovente in condizioni di estrema difficoltà, l'indispensabile e fondamentale supporto alle unità schierate in occasione di gravissime calamità, nonché ai contingenti militari impiegati in rischiosi scenari di crisi. I soldati dell'Arma delle Trasmissioni, uniti da eccezionale abnegazione e altissimo senso del dovere, hanno affrontato le più moderne e complesse sfide con encomiabile dedizione, grande perizia, spiccato coraggio e fertile spirito innovativo. Territorio nazionale ed estero, 1998 - 2022.»
  1. ^ www.agid.gov.it
  2. ^ Scuola delle Trasmissioni e Informatica - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  3. ^ 2° Reggimento Trasmissioni Alpino - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  4. ^ 3° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  5. ^ Battaglione Trasmissioni "Abetone" - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  6. ^ Battaglione Trasmissioni "Gennargentu" - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  7. ^ 7° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  8. ^ 11° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  9. ^ 32° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  10. ^ Battaglione Trasmissioni "Frejus" - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  11. ^ 46° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  12. ^ Battaglione Trasmissioni "Vulture" - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  13. ^ 232° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  14. ^ 33° Reggimento EW - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  15. ^ 9° Reggimento Sicurezza Cibernetica "Rombo" - Esercito Italiano, su www.esercito.difesa.it. URL consultato il 24 febbraio 2024.
  16. ^ 1° Reggimento Trasmissioni - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  17. ^ 44° Battaglione Sostegno TLC "Penne" - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  18. ^ 184° Battaglione Sostegno TLC "Cansiglio" - Difesa.it, su www.difesa.it. URL consultato il 14 marzo 2023.
  19. ^ Il Medagliere - Esercito Italiano, su esercito.difesa.it. URL consultato il 5 gennaio 2019.
  20. ^ https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/324835

Voci correlate

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