Valentino Vignone
Valentino Vignone (Sepino, 24 agosto 1805 – Teggiano, 1º novembre 1857) è stato un vescovo cattolico italiano, primo vescovo della diocesi di Diano.
Valentino Vignone vescovo della Chiesa cattolica | |
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Bott. lucana, seconda metà sec. XIX, Mons. Valentino Vignone, tempera su tela | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Diano (Teggiano) (1851-1857) |
Nato | 24 agosto 1805 a Sepino |
Ordinato presbitero | 4 aprile 1829 dal vescovo Taddeo Garzilli |
Nominato vescovo | 17 febbraio 1851 da papa Pio IX |
Consacrato vescovo | 23 febbraio 1851 dal cardinale Antonio Francesco Orioli, O.F.M.Conv. |
Deceduto | 1º novembre 1857 (52 anni) a Teggiano |
Biografia
modificaNacque a Sepino, in provincia di Campobasso, da Nicola e Orsola Giomei.[1] Aveva due fratelli ed una sorella.[2] La sua vocazione sacerdotale fu incoraggiata dallo zio Amodio Vignone, arciprete, e da una zia suora di nome Maria Teresa, che gli avrebbero lasciato i propri beni in eredità, se avesse intrapreso la via del sacerdozio.[2]
Sacerdozio
modificaFu ordinato sacerdote a 23 anni, il 4 aprile 1829, dall'allora vescovo di Boiano, Taddeo Garzilli.[1] Nel 1835 si laureò in teologia, e fu nominato insegnante di teologia dogmatica e morale dei chierici e novizi locali.[1] Nel 1836, per le ottime qualità e per l'animo «prudente, umile e nobile»[3], fu eletto arciprete della chiesa di Santa Cristina a Sepino ed esaminatore prosinodale, ottenendo la maggioranza dei voti.[1] Subito dopo la nomina promosse il restauro della chiesa che prevedeva il rifacimento delle volte, dei pavimenti e l'allestimento con nuovi arredi. Nel 1838, sottopose una donna «posseduta dal diavolo» a nove giorni di esorcismo, da lui stesso praticato, guarendola: inviò nel 1855 una deposizione sull'evento alla Santa Sede.[4]
Episcopato
modificaLa nomina a vescovo, tanto invocata, gli fu confermata da papa Pio IX il 17 febbraio 1851, assegnandolo alla nuova diocesi di Diano. In realtà Vignone inizialmente dubitò nell'accettare la nomina, a causa del ruolo importante e del costo della cerimonia di consacrazione che fu pagata grazie al prestito di un barone locale, sfruttando l'ipoteca sulla mensa vescovile.[4] Venne consacrato il 23 febbraio dal cardinale Antonio Francesco Orioli, O.F.M.Conv. assistito dagli arcivescovi Domenico Lucciardi e Antonio Ligi Bussi, O.F.M.Conv., nella Basilica dei XII Apostoli a Roma.
Nei primi anni di episcopato, si presentarono le prime difficoltà: dal 1853 dovette risolvere una questione con l'abate ordinario Onofrio Granata, benedettino cassinese, dell'abbazia di Cava de' Tirreni, riguardante la denuncia di un arciprete, su cui intervenne il nunzio apostolico Innocenzo Ferrieri.[5] Successivamente fu coinvolto in una diatriba con l'arcivescovo di Salerno Marino Paglia, il quale mise in dubbio la nomina del nuovo teologo della cattedrale di Diano, ricevuta da Vignone dietro un ingente compenso in denaro, e preferendolo al candidato proposto da Paglia.[5]
Morì il 1º novembre 1857 e gli succedette il vicario generale della diocesi Domenico Fanelli, eletto vescovo dal capitolo. Aveva espresso il desiderio di ritirarsi comunque a breve, in una lettera del 1855 a don Donato Ferrante, arciprete di Sepino, che lo esortava a chiedere il trasferimento alla diocesi di Boiano, rimasta vacante per la morte del vescovo Giuseppe Riccardi.[5]
Genealogia episcopale
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Giacinto Placido Zurla, O.S.B.Cam.
- Cardinale Antonio Francesco Orioli, O.F.M.Conv.
- Vescovo Valentino Vignone
Note
modificaBibliografia
modifica- Mario Casella, Alla scoperta della religiosità nell'Italia meridionale, Capitolo II, Rubbettino Editore, 2005, pp. 91-110, ISBN 9788849813777.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Valentino Vignone
Collegamenti esterni
modifica- (EN) David M. Cheney, Valentino Vignone, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89450288 · ISNI (EN) 0000 0000 6279 752X · BAV 495/201811 |
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