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[[File:1780 Bonne Map of North Africa and the Western Mediterranean, Barbary Coast - Geographicus - BarbaryCoast-bonne-1780.jpg|thumb|upright=1.4|Mappa della parte settentrionale dell'Africa o ''Barberia'' (M. Bonne, 1780)]] |
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Con il nome di '''Stati barbareschi''', anche detti '''''Barberia''''' o '''''Costa berbera''''', venivano designati, agl'inizi dell'[[Storia moderna|era moderna]], i paesi del [[ |
Con il nome di '''Stati barbareschi''', anche detti '''''Barberia''''' o '''''Costa berbera''''', venivano designati, agl'inizi dell'[[Storia moderna|era moderna]], i paesi del [[Maghreb]], la cui superficie era anticamente chiamata ''[[Antica Libia|Libia]]'' ed è ora politicamente coperta dagli attuali stati di [[Marocco]], [[Algeria]], [[Tunisia]] e [[Libia]]. Il termine ''barbareschi'' deriva dall'[[esonimo]] ''[[berberi]]'', gli abitanti originari di quei paesi.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/stati-barbareschi/|titolo=Stati Barbareschi|editore=Treccani}}</ref> |
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Nel [[XVI secolo]], i [[corsari]] fecero del [[Maghreb]] la base delle loro scorrerie. Il più noto di essi era il rinnegato di origine [[Grecia|greca]] [[Ariadeno Barbarossa|Khayr al-Din]]. Nel [[1518]], egli si pose al servizio del [[sultano]] [[Ottomani|ottomano]], che in questo modo divenne in breve tempo padrone di tutto il [[Nordafrica]] (ad eccezione del Marocco) e si trovò ad essere munito di una forte flotta. I rapporti tra [[Algeri]], [[Tunisi]] e [[Tripoli]] con la [[Sublime porta]] rimasero sempre poco chiari. A partire dal [[1620]] questi paesi erano di fatto indipendenti. |
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Gli Stati barbareschi vivevano di scorrerie marittime. Lo stato di guerra con gli Stati occidentali permise ai [[corsari barbareschi]] di avere la legittimazione formale delle [[Lettera di corsa|lettere di corsa]]. La situazione richiese a più riprese interventi armati [[Europa|europei]] e anche [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] ([[Prima guerra barbaresca|prima]] e [[seconda guerra barbaresca]], [[1801]]-[[1805]] e [[1815]]). Nel [[1830]], un'azione analoga da parte della [[Francia]] contro Algeri diede il via alla [[Storia dell'Algeria|colonizzazione dell'Algeria]]. Da ricordare, inoltre, l'attacco (nel 1825) della flotta [[Regno di Sardegna|sardo-piemontese]] portato con successo al porto di Tripoli, con lo scopo di obbligare il Bey locale a chiedere scusa per aver oltraggiato il vessillo sabaudo esposto sul consolato. |
Gli Stati barbareschi vivevano di scorrerie marittime. Lo stato di guerra con gli Stati occidentali permise ai [[corsari barbareschi]] di avere la legittimazione formale delle [[Lettera di corsa|lettere di corsa]]. La situazione richiese a più riprese interventi armati [[Europa|europei]] e anche [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] ([[Prima guerra barbaresca|prima]] e [[seconda guerra barbaresca]], [[1801]]-[[1805]] e [[1815]]). Nel [[1830]], un'azione analoga da parte della [[Francia]] contro Algeri diede il via alla [[Storia dell'Algeria|colonizzazione dell'Algeria]]. Da ricordare, inoltre, l'attacco (nel 1825) della flotta [[Regno di Sardegna|sardo-piemontese]] portato con successo al porto di Tripoli, con lo scopo di obbligare il Bey locale a chiedere scusa per aver oltraggiato il vessillo sabaudo esposto sul consolato. |
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== Elenco degli Stati barbareschi == |
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Molte fonti storiche ricordano vari Stati definiti barbareschi. Tra questi si ricordano: |
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* Stephen Clissold, ''The Barbary Slaves'' (s.l. 1992). |
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* Philip Gosse, ''Storia della pirateria'', Bologna, Odoya 2008, ISBN 978-88-6288-009-1 |
* Philip Gosse, ''Storia della pirateria'', Bologna, Odoya 2008, ISBN 978-88-6288-009-1 |
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* U. Haarmann (a cura di), ''Geschichte der arabischen Welt'' (Monaco 1987), p. |
* U. Haarmann (a cura di), ''Geschichte der arabischen Welt'' (Monaco 1987), p. 502-590. |
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* J.M. Mössner, ''Die Völkerrechtspersönlichkeit und die Völkerrechtspraxis der Barbareskenstaaten (Algier, Tripolis, Tunis 1518-1830)'' (Berlino 1968). |
* J.M. Mössner, ''Die Völkerrechtspersönlichkeit und die Völkerrechtspraxis der Barbareskenstaaten (Algier, Tripolis, Tunis 1518-1830)'' (Berlino 1968). |
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Versione attuale delle 18:10, 18 dic 2023
Con il nome di Stati barbareschi, anche detti Barberia o Costa berbera, venivano designati, agl'inizi dell'era moderna, i paesi del Maghreb, la cui superficie era anticamente chiamata Libia ed è ora politicamente coperta dagli attuali stati di Marocco, Algeria, Tunisia e Libia. Il termine barbareschi deriva dall'esonimo berberi, gli abitanti originari di quei paesi.[1]
Nel XVI secolo, i corsari fecero del Maghreb la base delle loro scorrerie. Il più noto di essi era il rinnegato di origine greca Khayr al-Din. Nel 1518, egli si pose al servizio del sultano ottomano, che in questo modo divenne in breve tempo padrone di tutto il Nordafrica (ad eccezione del Marocco) e si trovò ad essere munito di una forte flotta. I rapporti tra Algeri, Tunisi e Tripoli con la Sublime porta rimasero sempre poco chiari. A partire dal 1620 questi paesi erano di fatto indipendenti.
Gli Stati barbareschi vivevano di scorrerie marittime. Lo stato di guerra con gli Stati occidentali permise ai corsari barbareschi di avere la legittimazione formale delle lettere di corsa. La situazione richiese a più riprese interventi armati europei e anche statunitensi (prima e seconda guerra barbaresca, 1801-1805 e 1815). Nel 1830, un'azione analoga da parte della Francia contro Algeri diede il via alla colonizzazione dell'Algeria. Da ricordare, inoltre, l'attacco (nel 1825) della flotta sardo-piemontese portato con successo al porto di Tripoli, con lo scopo di obbligare il Bey locale a chiedere scusa per aver oltraggiato il vessillo sabaudo esposto sul consolato.
Elenco degli Stati barbareschi
[modifica | modifica wikitesto]Molte fonti storiche ricordano vari Stati definiti barbareschi. Tra questi si ricordano:
- Reggenza di Algeri (1525-1830)
- Eyalet (1574-1705), poi Beilicato (1705-1881) di Tunisi
- Eyalet di Tripolitania (1551-1912)
- repubblica corsara di Rabat
- repubblica corsara di Salé
- Beilicato di Misurata
- Beilicato di Derna
- Beilicato di Bengasi (Barqa)
- Beilicato di Tripoli
- Beilicato di Tunisi
- Beilicato di Algeri
- Beilicato di Mascara
- Beilicato di Costantina
- Beilicato di Medea e Titteria
- Beilicato di Tlemcen
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Stati Barbareschi, su treccani.it, Treccani.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Stephen Clissold, The Barbary Slaves (s.l. 1992).
- Philip Gosse, Storia della pirateria, Bologna, Odoya 2008, ISBN 978-88-6288-009-1
- U. Haarmann (a cura di), Geschichte der arabischen Welt (Monaco 1987), p. 502-590.
- J.M. Mössner, Die Völkerrechtspersönlichkeit und die Völkerrechtspraxis der Barbareskenstaaten (Algier, Tripolis, Tunis 1518-1830) (Berlino 1968).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Corsari barbareschi
- Prima guerra barbaresca
- Seconda guerra barbaresca
- Storia della schiavitù
- Guerra con il Beycato di Tunisi
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Barberia»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stati barbareschi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Barbareschi, Stati, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Francesco Beguinot, BARBARESCHI, STATI, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
- barbarésco (di Barberia), su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Barbary, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | GND (DE) 4086365-7 |
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