Luciano Fabro: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Aggiungo il tag <references /> mancante; modifiche estetiche
Botcrux (discussione | contributi)
 
(29 versioni intermedie di 20 utenti non mostrate)
Riga 12: Riga 12:
|Attività = scultore
|Attività = scultore
|Attività2 = scrittore
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = docente
|Nazionalità = italiano
|Nazionalità = italiano
}}
}}
[[File:KMM Fabro 01.JPG|thumb|''La doppia faccia del cielo'' (1986)]]
[[File:KMM Fabro 01.JPG|thumb|''La doppia faccia del cielo'' (1986)]]
== Biografia ==
== Biografia ==
Dopo l'infanzia vissuta in [[Friuli]], terminati gli studi classici, si trasferì a Milano, dove poi ha sempre vissuto, nel [[1959]]. Qui sin da subito strinse amicizia con gli artisti più interessanti che vi lavoravano: [[Dadamaino|Lucio Fontana]], [[Piero Manzoni]], [[Dadamaino]] ed [[Enrico Castellani]]. La prima mostra personale è del [[1965]] alla [[Galleria Vismara]]; vi espone lavori realizzati con vetri, specchi e metallo tesi ad istituire relazioni aperte con i visitatori.
Autodidatta, dopo un periodo vissuto a [[Udine]], dove frequentò vari circoli artistici, si trasferì a Milano nel [[1959]] e qui venne a contatto con autori come [[Dadamaino]], [[Piero Manzoni]] ed [[Enrico Castellani]]. Insieme a questi artisti, tutti estimatori di [[Lucio Fontana]], elaborò un'idea dell'artista visto come figura che trasmette esperienze senza categorie pre-concette. La prima mostra personale è del [[1965]] alla [[Galleria Vismara]]; vi espone lavori realizzati con vetri, specchi e tubi di metallo tesi ad istituire relazioni aperte con i visitatori. Alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] entra nel gruppo dell'[[Arte Povera]] di [[Germano Celant]]. Dal 1968 elabora le serie dei ''Piedi'' (1968-1972) e di ''Italia'' in cui gioca sugli accostamenti tra materiali e iconografie feticistiche o simboliche<ref>Sharon Hecker. “If the Boot Fits…Luciano Fabro’s Italie.” In Giuseppe Gazzola, ''Italy from Without'', «Forum Italicum» 47: 2 (Agosto 2013): 431-462.</ref>. In particolare, nella serie ''Italia'' espone silhouettes della penisola in posizioni inusuali. Dal 1978 si adopera in iniziative volte a ridare vita alla [[Casa degli artisti]] a [[Milano]]. In seguito, negli [[anni 1980|anni ottanta]] si dedica a opere riguardanti lo spazio (opere, nell'insieme, denominate ''Habitat''), mentre il [[anni 1990|decennio successivo]] lo vede destinatario di commissioni riguardanti opere pubbliche. Dal [[1983]] insegnò all'[[Accademia di Brera]].
Nel 1967 partecipa alla mostra [[Arte Povera Im Spazio]] curata da [[Germano Celant]] alla galleria [[La Bertesca]] di Genova. Parteciperà da quel momento in poi a tutte le mostre del gruppo dell'[[Arte povera|Arte Povera]]. Dal 1968 elabora le serie dei ''Piedi'' (1968-1972) e di ''Italia'' in cui gioca sugli accostamenti tra materiali e iconografie feticistiche o simboliche<ref>Sharon Hecker. “If the Boot Fits…Luciano Fabro's Italie.” In Giuseppe Gazzola, ''Italy from Without'', «Forum Italicum» 47: 2 (Agosto 2013): 431-462.</ref>. In particolare, nella serie ''Italia'' espone silhouettes della penisola in posizioni inusuali. Dal 1978 ridà, con Hidetoshi Nagasawa e Iole De Sanna, vita alla [[Casa degli artisti]] a [[Milano]] che diventerà per quasi trent'anni luogo d'incontro e di discussione tra artisti di diverse generazioni. In seguito, negli [[anni 1980|anni ottanta]] si dedica a opere riguardanti lo spazio (opere, nell'insieme, che chiamerà ''Habitat''), mentre il [[anni 1990|decennio successivo]] lo vede soprattutto impegnato in commissioni riguardanti opere pubbliche. Dal [[1983]] insegnò all'[[Accademia di Brera]].


È morto a nel [[2007]], mentre preparava una mostra al Museo d'arte contemporanea Donnaregina [[Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina|(MADRE)]] di [[Napoli]], il cui allestimento è poi stato terminato dalla figlia Silvia che, assieme a [[Rudi Fuchs]], ha inteso aderire nel modo più preciso possibile all'idea che l'artista aveva formulato per questa esposizione, restituendone fedelmente la struttura e le scelte.
È morto a Milano nel [[2007]], mentre preparava una mostra al Museo d'arte contemporanea Donnaregina [[Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina|(MADRE)]] di [[Napoli]], il cui allestimento è poi stato terminato dalla figlia Silvia che, assieme a [[Rudi Fuchs]], ha inteso aderire nel modo più preciso possibile all'idea che l'artista aveva formulato per questa esposizione, restituendone fedelmente la struttura e le scelte.
La mostra, intitolata ''Didactica magna minima moralia'', è stata inaugurata il 20 ottobre [[2007]].
La mostra, intitolata ''Didactica magna minima moralia'', è stata inaugurata il 20 ottobre [[2007]].


Nel [[2008]], ad un anno dalla sua morte, la [[XV Quadriennale d'Arte di Roma|XV Quadriennale di Roma]] commemora Luciano Fabro e gli rende omaggio: la scultura ''Autunno'', viene esposta per la prima volta in [[Italia]] aprendo la mostra nella Sala della Rotonda di [[Palazzo delle Esposizioni]].<ref>Carlo Alberto Bucci [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/05/17/roma-regina-dell-arte-omaggio-fabro.html ''Roma, regina dell'arte e omaggio a Fabro''] «[[La Repubblica]]», pagina 14, sezione: Roma, 17 maggio 2008. [[URL]] consultato il 3 giugno 2009.</ref> Anche il [[XV Quadriennale d'arte di Roma (saggio)|catalogo della mostra]] si apre con un testo dell'artista.
Nel [[2008]], ad un anno dalla sua morte, la [[XV Quadriennale d'Arte di Roma|XV Quadriennale di Roma]] commemora Luciano Fabro e gli rende omaggio: la scultura ''Autunno'', viene esposta per la prima volta in [[Italia]] aprendo la mostra nella Sala della Rotonda di [[Palazzo delle Esposizioni]].<ref>Carlo Alberto Bucci [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/05/17/roma-regina-dell-arte-omaggio-fabro.html ''Roma, regina dell'arte e omaggio a Fabro''] «[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]», pagina 14, sezione: Roma, 17 maggio 2008. [[URL]] consultato il 3 giugno 2009.</ref> Anche il [[XV Quadriennale d'arte di Roma (saggio)|catalogo della mostra]] si apre con un testo dell'artista.


Nel [[2011]] la rivista [[alfabeta|alfabeta2]] dedica a Luciano Fabro il numero di giugno con fotografie dell'artista e delle opere<ref>[http://www.alfabeta2.it/2011/06/10/luciano-fabro-galleria-fotografica/ Luciano Fabro, galleria fotografica] alfabeta2 n.10 2011</ref>, una intervista sul Prometeo<ref>Luciano Fabro, Prometeo irradiato. Dialogo con Francesca Pasini. Intervista uscita sul «manifesto» del 29 ottobre 1986. Alfabeta2, giugno 2011 n.10, pag. 19</ref> e la lezione "Arte è ciò che trasforma"<ref>Alfabeta2, giugno 2011 n.10, pag 22. Pubblicata in Luciano Fabro, Arte torna Arte (lezioni e conferenze
Nel [[2011]] la rivista [[alfabeta|alfabeta2]] dedica a Luciano Fabro il numero di giugno con fotografie dell'artista e delle sue opere<ref>[http://www.alfabeta2.it/2011/06/10/luciano-fabro-galleria-fotografica/ Luciano Fabro, galleria fotografica] alfabeta2 n.10 2011</ref> tutte realizzate dal fotografo milanese Giovanni Ricci, una sua intervista con Francesca Pasini sulla sua opera ''Prometeo''<ref>Luciano Fabro, Prometeo irradiato. Dialogo con Francesca Pasini. Intervista uscita sul «manifesto» del 29 ottobre 1986. Alfabeta2, giugno 2011 n.10, pag. 19</ref> e la sua lezione accademica "Arte è ciò che trasforma"<ref>Alfabeta2, giugno 2011 n.10, pag 22. Pubblicata in Luciano Fabro, Arte torna Arte (lezioni e conferenze
1981-1997), ed. Einaudi, 1999</ref>
1981-1997), ed. Einaudi, 1999</ref>

Nel [[2014]] si inaugura una sua grande retrospettiva al [[Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía|museo Reina Sofia]] a Madrid.


== Le opere ==
== Le opere ==
=== Sculture ===
=== Sculture ===

La ricerca di Fabro si sviluppa nell'apertura a nuove suggestioni sensitive o mentali, per l'artista e per il pubblico, attraverso i rapporti poetici tra le qualità plastiche dei materiali e gli elementi figurativi psicologicamente coinvolgenti, nella varietà delle configurazioni e degli accostamenti.<ref>{{Cita|Crispolti 1994|p. 60.}}</ref>
La ricerca di Fabro si sviluppa nell'apertura a nuove suggestioni sensitive o mentali, per l'artista e per il pubblico, attraverso i rapporti poetici tra le qualità plastiche dei materiali e gli elementi figurativi psicologicamente coinvolgenti, nella varietà delle configurazioni e degli accostamenti.<ref>{{Cita|Crispolti 1994|p. 60.}}</ref>


Riga 33: Riga 38:


Tra le sue opere più conosciute ricordiamo alcuni cicli:
Tra le sue opere più conosciute ricordiamo alcuni cicli:
* le ''Italie'', una serie di lavori che ritraggono lo "stivale" in diverse posizioni e vari materiali; in particolare, la sua ''Italia capovolta'';
* le ''Italie'', una serie di lavori che ritraggono lo "stivale" in diverse posizioni e vari materiali;
* le ''Tautologie'', che avevano come obiettivo quello di stimolare i sensi dell'osservatore o a limitare l'esperienza visiva a semplice constatazione dell'immagine;
* le ''Tautologie'', che avevano come obiettivo quello di stimolare i sensi dell'osservatore o a limitare l'esperienza visiva a semplice constatazione dell'immagine;
* i ''Piedi'', ritratti utilizzando [[marmo]], [[tessuto|tessuti]] e [[bronzo]] lavorati in maniera artigianale;
* i ''Piedi'', ritratti utilizzando [[marmo]], [[bronzo]], vetro e seta lavorata in maniera artigianale;
* gli ''Habitat'', legati all'elaborazione dell'idea di spazio;
* gli ''Habitat'', legati all'elaborazione dell'idea di spazio;
* gli ''Attaccapanni'', costituiti da oggetti sospesi a corone di foglie in bronzo
* gli ''Attaccapanni'', costituiti da tele dipinte con i colori del tramonto appese a corone di foglie in bronzo
* gli ''Arcobaleni''<ref>Una [http://www.giorgiocolombo.com/FabroAnaliticoPage1.html lista delle opere] di Fabro, con le immagini di alcune di esse</ref>
* gli ''Arcobaleni''<ref>Una [http://www.giorgiocolombo.com/FabroAnaliticoPage1.html lista delle opere] di Fabro, con le immagini di alcune di esse</ref>
* ''Autunno'', esposta per la prima volta in [[Italia]] alla [[XV Quadriennale d'Arte di Roma]]
* ''Autunno'', esposta per la prima volta in [[Italia]] alla [[XV Quadriennale d'Arte di Roma]]


Nel [[2013]] la sua opera ''Impronta'', datata tra il [[1962]] e il [[1964]], esposta in uno spazio espositivo di [[Lugano]], viene accidentalmente fatta cadere a terra da un giornalista. L'opera, in vetro, è irrimediabilmente distrutta.<ref>[http://la1.rsi.ch/home/channels/comunicazione/info_on_line/2013/09/08--Opera-di-Luciano-Fabro-in-frant LA1 - RSI<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_08/opera-fabro-distrutta-giornalista_8292a5c8-18bb-11e3-9feb-01ac3cd71006.shtml Spiacevole fuoriprogramma al vernissage giornalista fa cadere opera di Luciano Fabro - Corriere.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Nel [[2013]] la sua opera ''Impronta'', datata tra il [[1962]] e il [[1964]], esposta in uno spazio espositivo di [[Lugano]], viene accidentalmente fatta cadere a terra da un giornalista radiofonico, Salvatore Maria Fares. L'opera, in vetro, è irrimediabilmente distrutta.<ref>[http://la1.rsi.ch/home/channels/comunicazione/info_on_line/2013/09/08--Opera-di-Luciano-Fabro-in-frant LA1 - RSI<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_08/opera-fabro-distrutta-giornalista_8292a5c8-18bb-11e3-9feb-01ac3cd71006.shtml Spiacevole fuoriprogramma al vernissage giornalista fa cadere opera di Luciano Fabro - Corriere.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>


=== Libri ===
=== Libri ===
Riga 52: Riga 57:


== Luciano Fabro nei musei ==
== Luciano Fabro nei musei ==
* [[Museo d'arte contemporanea Donnaregina]] MADRE di [[Napoli]]
* Collezione Terrae Motus, REGGIA di Caserta


*Collezione [[Centro Georges Pompidou|Centre George Pompidou]], Parigi
== Note ==
*[[Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía|Museo Reina Sofia]], Madrid
*[[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea|Galleria Nazionale d'Arte moderna]], Roma
*[[Tate Gallery|TATE gallery]], Londra
*[[Museum of Modern Art|MOMA]], NY
*[[Museum of Modern Art (San Francisco)|SFMOMA]], San Francisco
*[[Kunstmuseum, Winterthur]]
*[[Bonnefantenmuseum]], Maastricht
*[http://www.goricoll.it/index.php?file=artisti&id_cell_artista=44 Fattoria di Celle-Collezione Gori, Pistoia]
*[[Museo d'arte contemporanea Donnaregina]] MADRE di [[Napoli]]
*[[Collezione Terrae Motus]], REGGIA di Caserta
*[[MAGI '900]], [[Pieve di Cento]] ([[Provincia di Bologna|BO]])


== Riconoscimenti ==
Nel 1993 l'[[Accademia dei Lincei]] gli ha conferito il [[Premio Feltrinelli]] per le Arti (Scultura).<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref>

== Note ==
<references />
<references />
Collezione Terrae Motus, Reggia di Caserta
Collezione Terrae Motus, Reggia di Caserta


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome =Enrico|cognome =Crispolti|wkautore =Enrico Crispolti|titolo =Il Novecento/3 : le ultime ricerche|editore =Electa|città =Milano|anno =1994 |pagine =17-157|capitolo =Gli anni dello smarginamento e della partecipazione|ISBN =88-435-4840-9}}
* {{Cita libro|nome =Enrico|cognome =Crispolti|wkautore =Enrico Crispolti|titolo =Il Novecento/3 : le ultime ricerche|editore =Electa|città =Milano|anno =1994 |pagine =17-157|capitolo =Gli anni dello smarginamento e della partecipazione|ISBN =88-435-4840-9}}
* {{Cita libro|autore= Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni, Claudio Spadoni|altri= (con un testo postumo di Luciano Fabro)|titolo= XV Quadriennale d'arte di Roma |anno= 2008|editore= Marsilio Editori|edizione= collana Cataloghi|pp= 320|isbn= 978-88-317-9532-6}}
* {{Cita libro|autore= Chiara Bertola, Lorenzo Canova, [[Bruno Corà]], Daniela Lancioni, Claudio Spadoni|altri= (con un testo postumo di Luciano Fabro)|titolo= XV Quadriennale d'arte di Roma |url= https://archive.org/details/15quadriennaleda0000unse|anno= 2008|editore= Marsilio Editori|edizione= collana Cataloghi|pp= [https://archive.org/details/15quadriennaleda0000unse/page/320 320]|isbn= 978-88-317-9532-6}}


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
Riga 69: Riga 87:


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Luciano Fabro}}
{{interprogetto}}


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/20246/IDCategoria/204 Articolo sulla morte di Fabro], dal sito Exibart.com
* [http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/20246/IDCategoria/204 Articolo sulla morte di Fabro] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304055256/http://www.exibart.com/notizia.asp/IDNotizia/20246/IDCategoria/204 |date=4 marzo 2016 }}, dal sito Exibart.com
* [http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=8864 Articolo su Luciano Fabro], dal sito Patrimoniosos.it, tratto dal sito de [[La Repubblica]]
* [http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=8864 Articolo su Luciano Fabro], dal sito Patrimoniosos.it, tratto dal sito de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]
* {{cita web|url=http://www.palazzoesposizioni.it/canale.asp?id=232|titolo='''XV Quadriennale di Roma''' pagina ufficiale sul sito del Palazzo delle Esposizioni.|lingua=it en}}
* {{cita web|url=http://www.palazzoesposizioni.it/canale.asp?id=232|titolo=XV Quadriennale di Roma - pagina ufficiale sul sito del Palazzo delle Esposizioni.|lingua=it, en}}
* {{cita web|https://www.videomuseum.fr/fr/search/FABRO%20Luciano↹FABRO%20Luciano|Opere di Luciano Fabro nelle collezioni pubbliche francesi d'arte moderna e contemporanea |lingua=fr}}

{{Premio Feltrinelli}}
{{Controllo di autorità}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|scultura}}
{{Portale|biografie|scultura}}

[[Categoria:Persone legate all'Accademia di Brera]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Feltrinelli]]

Versione attuale delle 09:55, 24 apr 2024

Luciano Fabro (Torino, 20 novembre 1936Milano, 22 giugno 2007) è stato uno scultore, scrittore e docente italiano.

La doppia faccia del cielo (1986)

Dopo l'infanzia vissuta in Friuli, terminati gli studi classici, si trasferì a Milano, dove poi ha sempre vissuto, nel 1959. Qui sin da subito strinse amicizia con gli artisti più interessanti che vi lavoravano: Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dadamaino ed Enrico Castellani. La prima mostra personale è del 1965 alla Galleria Vismara; vi espone lavori realizzati con vetri, specchi e metallo tesi ad istituire relazioni aperte con i visitatori. Nel 1967 partecipa alla mostra Arte Povera Im Spazio curata da Germano Celant alla galleria La Bertesca di Genova. Parteciperà da quel momento in poi a tutte le mostre del gruppo dell'Arte Povera. Dal 1968 elabora le serie dei Piedi (1968-1972) e di Italia in cui gioca sugli accostamenti tra materiali e iconografie feticistiche o simboliche[1]. In particolare, nella serie Italia espone silhouettes della penisola in posizioni inusuali. Dal 1978 ridà, con Hidetoshi Nagasawa e Iole De Sanna, vita alla Casa degli artisti a Milano che diventerà per quasi trent'anni luogo d'incontro e di discussione tra artisti di diverse generazioni. In seguito, negli anni ottanta si dedica a opere riguardanti lo spazio (opere, nell'insieme, che chiamerà Habitat), mentre il decennio successivo lo vede soprattutto impegnato in commissioni riguardanti opere pubbliche. Dal 1983 insegnò all'Accademia di Brera.

È morto a Milano nel 2007, mentre preparava una mostra al Museo d'arte contemporanea Donnaregina (MADRE) di Napoli, il cui allestimento è poi stato terminato dalla figlia Silvia che, assieme a Rudi Fuchs, ha inteso aderire nel modo più preciso possibile all'idea che l'artista aveva formulato per questa esposizione, restituendone fedelmente la struttura e le scelte. La mostra, intitolata Didactica magna minima moralia, è stata inaugurata il 20 ottobre 2007.

Nel 2008, ad un anno dalla sua morte, la XV Quadriennale di Roma commemora Luciano Fabro e gli rende omaggio: la scultura Autunno, viene esposta per la prima volta in Italia aprendo la mostra nella Sala della Rotonda di Palazzo delle Esposizioni.[2] Anche il catalogo della mostra si apre con un testo dell'artista.

Nel 2011 la rivista alfabeta2 dedica a Luciano Fabro il numero di giugno con fotografie dell'artista e delle sue opere[3] tutte realizzate dal fotografo milanese Giovanni Ricci, una sua intervista con Francesca Pasini sulla sua opera Prometeo[4] e la sua lezione accademica "Arte è ciò che trasforma"[5]

Nel 2014 si inaugura una sua grande retrospettiva al museo Reina Sofia a Madrid.

La ricerca di Fabro si sviluppa nell'apertura a nuove suggestioni sensitive o mentali, per l'artista e per il pubblico, attraverso i rapporti poetici tra le qualità plastiche dei materiali e gli elementi figurativi psicologicamente coinvolgenti, nella varietà delle configurazioni e degli accostamenti.[6]

Le sue prime opere, alcune delle quali esibite alla prima mostra del 1965 a Milano, sono Il buco, Linee spaziali, Tubo da mettere tra i fiori e Raccordo Anulare.

Tra le sue opere più conosciute ricordiamo alcuni cicli:

  • le Italie, una serie di lavori che ritraggono lo "stivale" in diverse posizioni e vari materiali;
  • le Tautologie, che avevano come obiettivo quello di stimolare i sensi dell'osservatore o a limitare l'esperienza visiva a semplice constatazione dell'immagine;
  • i Piedi, ritratti utilizzando marmo, bronzo, vetro e seta lavorata in maniera artigianale;
  • gli Habitat, legati all'elaborazione dell'idea di spazio;
  • gli Attaccapanni, costituiti da tele dipinte con i colori del tramonto appese a corone di foglie in bronzo
  • gli Arcobaleni[7]
  • Autunno, esposta per la prima volta in Italia alla XV Quadriennale d'Arte di Roma

Nel 2013 la sua opera Impronta, datata tra il 1962 e il 1964, esposta in uno spazio espositivo di Lugano, viene accidentalmente fatta cadere a terra da un giornalista radiofonico, Salvatore Maria Fares. L'opera, in vetro, è irrimediabilmente distrutta.[8][9]

  • Letture parallele (1973 - 75)
  • Attaccapanni (1978)
  • Regole d'arte (1980)
  • Vademecum (1980 - 1996)
  • Luciano Fabro, Arte torna Arte. Lezioni e Conferenze 1981 - 1997. Einaudi, (1999)
  • Art body (2006)

Luciano Fabro nei musei

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 l'Accademia dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per le Arti (Scultura).[10]

  1. ^ Sharon Hecker. “If the Boot Fits…Luciano Fabro's Italie.” In Giuseppe Gazzola, Italy from Without, «Forum Italicum» 47: 2 (Agosto 2013): 431-462.
  2. ^ Carlo Alberto Bucci Roma, regina dell'arte e omaggio a Fabro «La Repubblica», pagina 14, sezione: Roma, 17 maggio 2008. URL consultato il 3 giugno 2009.
  3. ^ Luciano Fabro, galleria fotografica alfabeta2 n.10 2011
  4. ^ Luciano Fabro, Prometeo irradiato. Dialogo con Francesca Pasini. Intervista uscita sul «manifesto» del 29 ottobre 1986. Alfabeta2, giugno 2011 n.10, pag. 19
  5. ^ Alfabeta2, giugno 2011 n.10, pag 22. Pubblicata in Luciano Fabro, Arte torna Arte (lezioni e conferenze 1981-1997), ed. Einaudi, 1999
  6. ^ Crispolti 1994, p. 60.
  7. ^ Una lista delle opere di Fabro, con le immagini di alcune di esse
  8. ^ LA1 - RSI
  9. ^ Spiacevole fuoriprogramma al vernissage giornalista fa cadere opera di Luciano Fabro - Corriere.it
  10. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.

Collezione Terrae Motus, Reggia di Caserta

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN17245440 · ISNI (EN0000 0000 8360 2840 · SBN CFIV105533 · Europeana agent/base/99472 · ULAN (EN500053941 · LCCN (ENn78037716 · GND (DE118531743 · BNE (ESXX920498 (data) · BNF (FRcb12067854h (data) · J9U (ENHE987007383811905171 · CONOR.SI (SL133146723