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Rocca Borromea di Angera: differenze tra le versioni

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{{Infobox struttura militare
{{struttura militare
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Circondata dalle [[Prealpi lombarde]], la '''Rocca di Angera''' domina l’estremità meridionale del [[Lago Maggiore]]. Nelle sale storiche sono presenti affreschi, tele e decorazioni originarie. All'interno della rocca è ospitato il [[Museo della bambola e del giocattolo]] che ripercorre la storia del gioco dal XVIII secolo.
La '''Rocca Borromea di Angera''' sorge nelle prossimità di [[Angera]] e domina l'estremità meridionale del [[Lago Maggiore]]. Nelle sale storiche della rocca sono presenti affreschi, tele e decorazioni originarie. All'interno della rocca è ospitato il [[Museo della bambola e del giocattolo]].


== Storia ==
== Sale storiche della Rocca di Angera ==
[[Image:Rocca di Angera - Sala di Giustizia Fresco Visconti 2.jpg|thumb|left|200px|Scene della [[Battaglia di Desio]] dipinte dal “[[Maestro di Angera]]” nella Sala della Giustizia della rocca e risalenti al periodo del dominio visconteo]]
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Originariamente di proprietà degli [[arcivescovi di Milano]],<ref name=":1">{{cita|Contino|Castello di Angera|Perogalli}}.</ref> la rocca comprende una serie di edifici, eretti in tempi diversi tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XVII secolo]].
[[File:Angera - Rocca Borromea 5426.jpg|thumb|Particolare degli affreschi a decorazione della volta della Sala di Giustizia]]


Al nucleo più antico, di epoca non posteriore al [[Regno longobardo|periodo longobardo]], appartiene la torre quadrata situata nella porzione ovest della rocca. I primi ampliamenti di questa primitiva struttura vennero intrapresi nei decenni a cavallo tra il [[Duecento]] e il [[Trecento]].<ref name=":1" />
La Rocca di Angera è il risultato di cinque diversi corpi di fabbrica, eretti tra l'XI e il XVII secolo: l’Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti, l’Ala dei Borromeo.


Dopo esser stata concessa da [[Clemente VI]] alla famiglia di [[Bernabò Visconti]] (1350), la rocca divenne definitivamente proprietà dei [[Borromeo]] con Vitaliano che con atto firmato il 18 gennaio 1449 ratificò l'acquisto di Angera, della rocca e della sua pieve presso il Consiglio dei Novecento dell'[[Aurea Repubblica Ambrosiana]].<ref name=":1" />
Nell'edificio si trovano le sale del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo.


Dopo secoli di sostanziale abbandono, della rocca tornò ad occuparsi l'arcivescovo di Milano, il cardinale [[Federico Borromeo]], il quale nel 1623 venne insignito da re [[Filippo IV di Spagna]] del titolo di marchese di Angera; dopo la nomina, fu proprio il porporato ad inviare un proprio perito per suggerire i lavori da eseguire, ma fu in realtà sotto Giulio Cesare III (1593-1672) e sotto Antonio Renato (1632-1686) che si compirono i restauri principali. Molti degli ambienti interni vennero ridecorati ad opera di pittori di rilievo come i fratelli Santagostino, [[Antonio Busca]] e [[Filippo Abbiati]].<ref name=":1" />
Di grande importanza artistica è la Sala di Giustizia che ospita il ciclo di affreschi realizzato nel secolo XIII da un anonimo pittore denominato “Maestro di Angera”. La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo [[Ottone Visconti]] e, in particolare, illustra la sua vittoria sui Torriani nella [[battaglia di Desio]] nel 1277.


Nei secoli XX e XXI, la Rocca di Angera si è progressivamente trasformata in un vero e proprio “Centro d'Interpretazione del Medioevo” rivolto agli appassionati, alle famiglie e al pubblico scolastico. Ultimo passo di questo progressivo percorso è stato rappresentato dal progetto sulla realizzazione e sul ripristino dei giardini medievali. Per far questo è stato condotto un meticoloso studio sui [[codice (filologia)|codici]] e sui documenti dell'epoca che hanno portato prima alla realizzazione di una mostra temporanea su tre principali tipologie di giardini, Il Giardino dei Principi, Il Verziere e Il Giardino delle Erbe Piccole, poi alla realizzazione degli stessi nella grande spianata che si affaccia verso il Lago Maggiore. All'esterno della Rocca i maestri giardinieri di [[Borromeo|casa Borromeo]], hanno dunque dato il via alla realizzazione di un progetto che, con la gradualità richiesta da un'iniziativa di questa complessità, ha portato e porterà, anno dopo anno, ad aggiungere e completare quanto descritto da quegli antichi codici. A ridosso dell’antica chiesetta della rocca di Angera hanno già messo radice molte specie arbustive descritte dagli antichi maestri: [[Piante medicinali|piante medicamentose]] accanto ad altre [[piante ornamentali|ornamentali]], coltivate secondo regole e geometrie precise, tutto per ricreare in terra – come era prescritto un tempo – l'idea del “perduto paradiso”.
La Sala della Mitologia ospita una vasta collezione di Maioliche, con oltre trecento pezzi di manifattura olandese, francese, tedesca, italiana, spagnola, persiana e cinese. L’allestimento ripropone l’aspetto della raccolta di Madame Gisèle Brault-Pesché nella [[casa-museo]] di [[Tours]].


== Descrizione ==
== Museo della bambola e del giocattolo ==
[[File:Angera - Rocca Borromea 5436.jpg|thumb|La Sala di Giustizia]]
[[File:Angera - Rocca Borromea 5426.jpg|thumb|Particolare degli affreschi a decorazione della volta della Sala di Giustizia]]
La rocca si presenta articolata su cinque corpi di fabbrica di periodi e con funzioni differenti: l'Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti, l'Ala dei Borromeo.


Nell'edificio si trovano le sale del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo.
Fondato nel 1988 dalla principessa Bona Borromeo Arese, il [[Museo della bambola e del giocattolo]] espone oltre mille bambole realizzate dal XVIII secolo in poi, nei più noti e diffusi materiali appartenenti alla tradizione antica: legno, cera, cartapesta, porcellana, [[Porcellana Biscuit|biscuit]], composizione, tessuto. Riccamente abbigliate e munite di corredi in miniatura, sono esposte insieme ai molti giocattoli di vario tipo, accessori domestici, rari [[Mobile antico in miniatura|modelli di mobili]], [[case di bambola]] completamente arredate, negozi in miniatura, [[giochi di società]] e didattici, libri, riviste, fotografie, raccolte di [[ex libris]] a soggetto infantile, figurine, il tutto sempre assolutamente attinente al mondo dei piccoli.


La Sala di Giustizia ospita il ciclo di affreschi<ref name=":1" /> realizzato nel secolo XIII da un anonimo pittore denominato “[[Maestro di Angera]]”. La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo [[Ottone Visconti]] e, in particolare, illustra la sua vittoria sui [[Della Torre|Torriani]] nella [[battaglia di Desio]] nel 1277.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Il Maestro di Angera e la pittura fra il XIII e il XIV secolo|autore=Marco Rossi|volume=Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio|curatore=Maria Luisa Gatti Peter|anno=2011|pp=178-193}}</ref>
Data la grande qualità, varietà e rarità dei pezzi della collezione, questo Museo si colloca tra i più importanti d'Europa in questo settore.


La Sala dei Fasti conserva una serie di affreschi strappati risalenti alla prima metà del XV secolo eseguiti da [[Michelino da Besozzo]] e provenienti dal [[Palazzo Borromeo (Milano)|Palazzo Borromeo]] di Milano che vennero qui collocati nel 1946 a seguito dei bombardamenti che distrussero in buona parte il palazzo cittadino. Essi si presentano ancora oggi come uno degli esempi più significativi di pittura tardogotica a soggetto profano di area lombarda.
L’esposizione si sviluppa attraverso dodici sale collocate nell'ala Borromea e nell'”oratorio”. A queste sono state affiancate sezioni monotematiche separate: una, nelle "scuderie", dedicata alle bambole e ai giocattoli provenienti da culture extraeuropee, l'altra, nelle tre sale al primo piano, ospita la collezione del Petit Musée du Costume de Tours, raccolta da Gisele Pesché, consistente in una straordinaria collezione di [[automa meccanico|automi]] francesi e tedeschi, vere meraviglie animate, prodotti durante il XIX secolo.


La Sala della Mitologia ospita una collezione di maioliche, con oltre trecento pezzi di manifattura olandese, francese, tedesca, italiana, spagnola, persiana e cinese. L'allestimento ripropone l'aspetto della raccolta di Madame Gisèle Brault-Pesché nella [[casa-museo]] di [[Tours]].
Capolavori dell’ingegno e della creatività di maestri orologiai, scultori e artigiani, gli automi affascinano con i loro movimenti lenti, ritmati, accompagnati da arie celebri, tratte spesso da repertori operistici e popolari. L’innovativo allestimento dell’esposizione si sviluppa lungo un percorso segnato da magici effetti, suoni, luci e installazioni video che permettono di vedere gli oggetti in movimento e ascoltarne la musica.

==Il Giardino Medievale alla Rocca di Angera==

La Rocca di Angera si è progressivamente trasformata in un vero e proprio “Centro d’Interpretazione del Medioevo” rivolto agli appassionati, alle famiglie e al pubblico scolastico. Ultimo passo di questo progressivo percorso è stato rappresentato dal progetto sulla realizzazione e sul ripristino dei giardini medievali.

Per far questo è stato condotto un meticoloso studio sui [[codice (filologia)|codici]] e sui documenti dell’epoca che hanno portato prima alla realizzazione di una mostra temporanea su tre principali tipologie di giardini, Il Giardino dei Principi, Il Verziere e Il Giardino delle Erbe Piccole, poi alla realizzazione degli stessi nella grande spianata che si affaccia verso il Lago Maggiore.

All'esterno della Rocca i maestri giardinieri di [[Borromeo|casa Borromeo]], hanno dunque dato il via alla realizzazione di un progetto che, con la gradualità richiesta da un’iniziativa di questa complessità, ha portato e porterà, anno dopo anno, ad aggiungere e completare quanto descritto da quegli antichi codici.

A ridosso dell’antica chiesetta della Rocca di Angera hanno già messo radice molte specie arbustive descritte dagli antichi maestri: [[Piante medicinali|piante medicamentose]] accanto ad altre [[piante ornamentali|ornamentali]], coltivate secondo regole e geometrie precise, tutto per ricreare in terra – come era prescritto un tempo – l’idea del “perduto paradiso”.


==Galleria d'immagini==
==Galleria d'immagini==

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File:Rocca di Angera 04.JPG|I giardini della Rocca
File:Angera - Rocca Borromea 5448.jpg|I giardini della Rocca
immagine:Angera0001.jpg|La Rocca Borromeo in primavera
immagine:Angera0001.jpg|La Rocca Borromeo in primavera
immagine:Angera-rocca.jpg|La Rocca Borromeo vista da [[Arona]]
immagine:Angera-rocca.jpg|La Rocca Borromeo vista da [[Arona]]
immagine:Roccaangera.jpg|La Rocca Borromeo vista da [[Arona]]
immagine:Roccaangera.jpg|La Rocca Borromeo vista da [[Arona]]
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</gallery>

== Note ==
<references/>


==Bibliografia==
==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore=Carlo Perogalli|autore2=Enzo Pifferi|autore3=Angelo Contino|titolo=Castelli in Lombardia|annooriginale=1982|editore=Editrice E.P.I.|città=Como|cid=Perogalli}}
* AA. VV., ''La rocca di Angera'', Silvana ed., Cinisello Balsamo 2000.
* {{cita libro|autore=AA. VV.|titolo=La rocca di Angera|editore=Silvana ed.|città=Cinisello Balsamo|anno= 2000|isbn=9788882152352}}
* Paolo Zaninetta, ''Il potere raffigurato. Simbolo, mito e propaganda nell'ascesa della signoria viscontea'', Milano, FrancoAngeli, 2013.
* {{cita libro|autore=Paolo Zaninetta|titolo=Il potere raffigurato. Simbolo, mito e propaganda nell'ascesa della signoria viscontea'|città= Milano|editore=FrancoAngeli|anno=2013|isbn=8820408155}}


==Voci correlate==
==Voci correlate==
* [[Borromeo]]
* [[Borromeo]]
* [[Maestro di Angera]]


==Altri progetti==
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==
* {{collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20120218044454/http://www.borromeoturismo.it/scripts/loc.php?lang=it&loc=rocca Amministrazione Isole Borromeo - Rocca Borromeo] - sito ufficiale
* {{cita web|http://www.lagomaggiore.net/17/rocca-borromeo.htm|Rocca Borromeo di Angera: la storia, il museo, il giardino}}
* {{cita web|url=http://www.lagomaggiore.net/17/rocca-borromeo.htm|titolo=Rocca Borromeo di Angera: la storia, il museo, il giardino}}
* [http://www.verbanensia.org/scrineum%5CVA_angleria_castello_lombardia.pdf Angera e la sua rocca nel 1535, di frate Jacopo Filippo da Bergamo] dal sito del [http://www.verbanensia.org/default.asp Magazzeno Storico Verbanese]
* [http://www.verbanensia.org/scrineum%5CVA_angleria_castello_lombardia.pdf Angera e la sua rocca nel 1535, di frate Jacopo Filippo da Bergamo] dal sito del [http://www.verbanensia.org/default.asp Magazzeno Storico Verbanese]
* {{cita web|http://www.lagomaggiore.net/blog/angera-e-la-rocca-borromeo/|Angera e la sua Rocca: un luogo ricco di mistero tra fate e culti magici}}
* {{cita web|url=http://www.lagomaggiore.net/blog/angera-e-la-rocca-borromeo/|titolo=Angera e la sua Rocca: un luogo ricco di mistero tra fate e culti magici}}


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[[Categoria:Architetture di Angera]]
[[Categoria:Architetture di Angera]]

Versione attuale delle 19:02, 25 giu 2024

Rocca Borromea di Angera
La rocca vista dalla sponda opposta del lago
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italien
CittàAngera
IndirizzoVia Rocca 10
Coordinate45°46′26.88″N 8°34′16.36″E
Mappa di localizzazione: Italia
Rocca Borromea di Angera
Informazioni generali
Tipofortezza
Inizio costruzioneXIII secolo
Proprietario attualefamiglia Borromeo
Sito webwww.borromeoturismo.it
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

La Rocca Borromea di Angera sorge nelle prossimità di Angera e domina l'estremità meridionale del Lago Maggiore. Nelle sale storiche della rocca sono presenti affreschi, tele e decorazioni originarie. All'interno della rocca è ospitato il Museo della bambola e del giocattolo.

Scene della Battaglia di Desio dipinte dal “Maestro di Angera” nella Sala della Giustizia della rocca e risalenti al periodo del dominio visconteo

Originariamente di proprietà degli arcivescovi di Milano,[1] la rocca comprende una serie di edifici, eretti in tempi diversi tra l'XI e il XVII secolo.

Al nucleo più antico, di epoca non posteriore al periodo longobardo, appartiene la torre quadrata situata nella porzione ovest della rocca. I primi ampliamenti di questa primitiva struttura vennero intrapresi nei decenni a cavallo tra il Duecento e il Trecento.[1]

Dopo esser stata concessa da Clemente VI alla famiglia di Bernabò Visconti (1350), la rocca divenne definitivamente proprietà dei Borromeo con Vitaliano che con atto firmato il 18 gennaio 1449 ratificò l'acquisto di Angera, della rocca e della sua pieve presso il Consiglio dei Novecento dell'Aurea Repubblica Ambrosiana.[1]

Dopo secoli di sostanziale abbandono, della rocca tornò ad occuparsi l'arcivescovo di Milano, il cardinale Federico Borromeo, il quale nel 1623 venne insignito da re Filippo IV di Spagna del titolo di marchese di Angera; dopo la nomina, fu proprio il porporato ad inviare un proprio perito per suggerire i lavori da eseguire, ma fu in realtà sotto Giulio Cesare III (1593-1672) e sotto Antonio Renato (1632-1686) che si compirono i restauri principali. Molti degli ambienti interni vennero ridecorati ad opera di pittori di rilievo come i fratelli Santagostino, Antonio Busca e Filippo Abbiati.[1]

Nei secoli XX e XXI, la Rocca di Angera si è progressivamente trasformata in un vero e proprio “Centro d'Interpretazione del Medioevo” rivolto agli appassionati, alle famiglie e al pubblico scolastico. Ultimo passo di questo progressivo percorso è stato rappresentato dal progetto sulla realizzazione e sul ripristino dei giardini medievali. Per far questo è stato condotto un meticoloso studio sui codici e sui documenti dell'epoca che hanno portato prima alla realizzazione di una mostra temporanea su tre principali tipologie di giardini, Il Giardino dei Principi, Il Verziere e Il Giardino delle Erbe Piccole, poi alla realizzazione degli stessi nella grande spianata che si affaccia verso il Lago Maggiore. All'esterno della Rocca i maestri giardinieri di casa Borromeo, hanno dunque dato il via alla realizzazione di un progetto che, con la gradualità richiesta da un'iniziativa di questa complessità, ha portato e porterà, anno dopo anno, ad aggiungere e completare quanto descritto da quegli antichi codici. A ridosso dell’antica chiesetta della rocca di Angera hanno già messo radice molte specie arbustive descritte dagli antichi maestri: piante medicamentose accanto ad altre ornamentali, coltivate secondo regole e geometrie precise, tutto per ricreare in terra – come era prescritto un tempo – l'idea del “perduto paradiso”.

La Sala di Giustizia
Particolare degli affreschi a decorazione della volta della Sala di Giustizia

La rocca si presenta articolata su cinque corpi di fabbrica di periodi e con funzioni differenti: l'Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, la Torre di Giovanni Visconti, l'Ala dei Borromeo.

Nell'edificio si trovano le sale del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo.

La Sala di Giustizia ospita il ciclo di affreschi[1] realizzato nel secolo XIII da un anonimo pittore denominato “Maestro di Angera”. La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo Ottone Visconti e, in particolare, illustra la sua vittoria sui Torriani nella battaglia di Desio nel 1277.[2]

La Sala dei Fasti conserva una serie di affreschi strappati risalenti alla prima metà del XV secolo eseguiti da Michelino da Besozzo e provenienti dal Palazzo Borromeo di Milano che vennero qui collocati nel 1946 a seguito dei bombardamenti che distrussero in buona parte il palazzo cittadino. Essi si presentano ancora oggi come uno degli esempi più significativi di pittura tardogotica a soggetto profano di area lombarda.

La Sala della Mitologia ospita una collezione di maioliche, con oltre trecento pezzi di manifattura olandese, francese, tedesca, italiana, spagnola, persiana e cinese. L'allestimento ripropone l'aspetto della raccolta di Madame Gisèle Brault-Pesché nella casa-museo di Tours.

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b c d e Contino, Castello di Angera.
  2. ^ Marco Rossi, Il Maestro di Angera e la pittura fra il XIII e il XIV secolo, a cura di Maria Luisa Gatti Peter, Storia dell'arte a Varese e nel suo territorio, 2011, pp. 178-193.
  • Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.
  • AA. VV., La rocca di Angera, Cinisello Balsamo, Silvana ed., 2000, ISBN 9788882152352.
  • Paolo Zaninetta, Il potere raffigurato. Simbolo, mito e propaganda nell'ascesa della signoria viscontea', Milano, FrancoAngeli, 2013, ISBN 8820408155.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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