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Versione delle 17:55, 16 lug 2019
Ettore Viola di Ca' Tasson | |
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Il capitano degli Arditi Ettore Viola nel 1919 | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | CN, I, II |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano-Misto, Partito Nazionale Monarchico, Partito Monarchico Popolare |
Circoscrizione | Abruzzo (1948), Lazio (1953) |
Collegio | L'Aquila (I Leg.), Roma (II Leg.) |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXVII |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DC, PNM, PMP |
Professione | militare di carriera, agricoltore |
Ettore Viola di Ca' Tasson (Fornoli, 21 aprile 1894 – Roma, 25 febbraio 1986) è stato un militare e politico italiano.
Fu un capitano (Arditi) della Prima guerra mondiale che si distinse nella difesa del monte Grappa al punto di essere soprannominato l'Ardito del Grappa. Il personaggio di Ettore Moretti in Addio alle armi di Hemingway ha sicuramente un riferimento preciso nella figura di Viola e pare anche in certe frasi che era solito pronunciare[senza fonte]. Fratello maggiore di Dino Viola, ex dirigente sportivo e presidente della Roma.
Biografia
Fu una delle figure più fulgide della Prima guerra mondiale, definito da re Umberto II di Savoia: «La più bella Medaglia d'oro della Grande Guerra»[senza fonte] e paragonato dal deputato Aldo Rossini ad «un eroe omerico e ariostesco»[senza fonte]. Decorazioni: Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia (la più alta onorificenza militare del tempo), una medaglia d'oro al valore militare e due medaglie d'argento.
Dal suo Stato di Servizio risulta nel 1915 soldato nell'88º Rgt. Fanteria. Dopo il corso ufficiali, Sottotenente e Tenente nel 75º Rgt. Fanteria quindi Capitano nel 149º Rgt. Fanteria. Nella primavera 1918 comandante della compagnia “Fiamme Nere” (Arditi) del VI Reparto d'Assalto.[1]
Svolse un ruolo importante nell'ambito delle organizzazioni degli ex-combattenti, il cui congresso, svoltosi ad Assisi, aveva votato un documento critico contro l'avanzata del fascismo. Fu appunto Ettore Viola, secondo la testimonianza di Emilio Lussu, a guidare la delegazione ricevuta a San Rossore dal re Vittorio Emanuele III, ma senza risultati.
Il 16 maggio 1969 ottenne la concessione del titolo di Conte di Cà Tasson[2]
Si fece carico di denunciare malversazioni commesse dalla Coldiretti presieduta da Paolo Bonomi.
Morì il 25 febbraio 1986 a novantadue anni.
Riposa dal 1986 per privilegio speciale al Sacrario Militare del Monte Grappa.
A cima Grappa, nel sacrario, ci sono i resti degli Alpini, Fanti ed Arditi caduti nella Battaglia del solstizio. Gli unici soldati sepolti su quella sacra cima che non sono morti sul Grappa sono: il maresciallo d'Italia Gaetano Giardino, la sua sposa Margherita dei Conti Jahn Rusconi (1877-1927), ed il generale Ettore Viola.
Onorificenze
Onorificenze italiane
— Cà Tasson (Grappa), 18 maggio 1918
— Monte Grappa 16-17 settembre 1918
— Monfalcone, 18 maggio 1916
— Monfalcone, 3-4 luglio 1916
— Casa Tasson, 18 maggio 1918
Onorificenze straniere
Note
- ^ Archivio Martelli su noialpini.it, su noialpini.it. URL consultato il 22 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
- ^ Annuario della Nobiltà Italiana, XXXI edizione (Teglio, 2010), volume III, titolati umbertini
Bibliografia
- Andrea Borella, Annuario della Nobiltà Italiana, XXVIII - XXXI edizione, Teglio, S.A.G.I., dicembre 2010 [2010].
Collegamenti esterni
- Fondo digitale "Ettore Viola" conservato presso l'Archivio storico della Camera dei deputati, su archivio.camera.it.
- Scheda del Deputato - II legislatura, su legislature.camera.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 306122686 · ISNI (EN) 0000 0004 2552 4580 · LCCN (EN) no2009117899 · GND (DE) 1071239163 · J9U (EN, HE) 987007331559705171 · CONOR.SI (SL) 214006115 |
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