Scudo a cartoccio: differenze tra le versioni

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== Uso nell'Araldica civica ==
== Uso nell'Araldica civica ==
In [[Italia]] alcune delle città più grandi (come ad esempio [[Roma]], [[Modena]], [[Savona]], [[Bologna]] e [[Pesaro]]) utilizzano un cartoccio. Probabilmente per antica concessione, o perché la città in antichità era un importante centro, e quindi lo stemma doveva essere arricchito con un cartoccio. (solitamente gli stemmi accartocciati hanno anche una
In [[Italia]] alcune delle città più grandi (come ad esempio [[Roma]], [[Modena]], [[Savona]], [[Bologna]] e [[Pesaro]]) utilizzano un cartoccio. Probabilmente per antica concessione, o perché la città in antichità era un importante centro, e quindi lo stemma doveva essere arricchito con un cartoccio. (solitamente gli stemmi accartocciati hanno anche una [[Corona (araldica)|corona da nobile,]] come ad esempio da [[marchese]], da [[duca]] o da [[principe]].)

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Dato che l'[[araldica civica]] italiana tutti i comuni per legge devono avere dei rami di alloro e di quercia nel proprio stemma, alcuni comuni (come con il motto) hanno accorpato i rami d'alloro e di quercia al proprio cartoccio, come ad esempio [[Loano]], [[Pesaro]] e [[Rapallo]].
Dato che l'[[araldica civica]] italiana tutti i comuni per legge devono avere dei rami di alloro e di quercia nel proprio stemma, alcuni comuni (come con il motto) hanno accorpato i rami d'alloro e di quercia al proprio cartoccio, come ad esempio [[Loano]], [[Pesaro]] e [[Rapallo]].

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Uno stemma a cartoccio. (Potenza Picena)

In araldica, uno scudo a cartoccio (anche detto cartoccio, scudo accartocciato,[1] scudo sagomato o cartiglio)[2] è una cornice dello scudo fortemente elaborata, circondata da innumerevoli arricciature.[3]

Nell'araldica francese lo scudo a cartoccio è chiamato écu en cartouche o più semplicemente cartouche,[4] in quella inglese console o heraldic console, e in quella tedesca Kartuschenschild.[5]

Storia

La nascita dello scudo a cartoccio è da attribuirsi probabilmente ad epoca barocca,[6] con l'avvento di scudi con forme molto complesse (chiamati scudi sagomati), ciò ha portato alla nascita del cartoccio, dove le forme sono estremamente stravaganti.[6]

Un altro evento che ha scaturito la nascita del cartoccio è sicuramente l'unione tra l'araldica e l'architettura.[7]

Il cartoccio veniva rappresentato soprattutto in ambito di chiese, di sepolcri, di palazzi e di dipinti.[7]

Un'altra teoria vuole che il cartoccio fu adottato in primis dai letterati e dagli uomini di legge, con tutti le arricciature del cartoccio come una rappresentazione dei rotoli dei manoscritti.[8]

Disposizioni

Disegno del cartoccio

Il cartoccio può assumere moltissime forme, alcuni cartocci tendono più ad essere larghi (quest'ultimi di solito adottano forme per lo stemma semplici, come ad esempio cerchi), mentre altri cartocci tendono a generare tutte le grazie e le fantasie intorno ad una forma di scudo convenzionale.

Solitamente, nei cartocci, sono raffigurate figure umane[9] e volti[6][10], o altre figure come ad esempio foglie[11].

Il cartoccio a volte è accompagnato da un motto, la quale lista può essere accorpata tra le arricciature del cartiglio stesso.[12][13]

Libertà grafica del cartoccio

La forma del cartoccio con tutte le sue arricciature, estremità e punte è una scelta che è riservata all'artista (salvo caso in cui venga blasonata la forma precisa del cartiglio).[14]

Perciò, uno stemma formato con solo lo scudo, ma senza cartoccio, conforme alla blasonatura è araldicamente corretto[15], così come uno scudo con cartoccio conforme alla blasonatura.

Un esempio può essere lo stemma di Pesaro:

Tutti e due gli stemmi sono corretti secondo la blasonatura,[16] spetta a chi dovrà utilizzare (e raffigurare) lo stemma scegliere quale.

Colori

Il colore del cartoccio quasi sempre è un metallo, solitamente l'oro (anche se l'argento è presente, tuttavia in maniera più rara), invece i colori (come ad esempio rosso o azzurro) sono molto rari.

Uso nell'Araldica nobiliare

Molteplici famiglie nobili utilizzavano uno scudo a cartoccio per arricchire il proprio stemma. Nell'entrata di molte case appartenenti a famiglie nobili si può vedere ad esempio sulla parte superiore dell'entrata lo stemma della famiglia accartocciato.

Nell'Araldica nobiliare spagnola l'uso del cartoccio è presente, ad esempio lo stemma di Isabella Fernanda di Borbone-Spagna è avvolto in un cartoccio.

Uso nell'Araldica civica

In Italia alcune delle città più grandi (come ad esempio Roma, Modena, Savona, Bologna e Pesaro) utilizzano un cartoccio. Probabilmente per antica concessione, o perché la città in antichità era un importante centro, e quindi lo stemma doveva essere arricchito con un cartoccio. (solitamente gli stemmi accartocciati hanno anche una corona da nobile, come ad esempio da marchese, da duca o da principe.)

Dato che l'araldica civica italiana tutti i comuni per legge devono avere dei rami di alloro e di quercia nel proprio stemma, alcuni comuni (come con il motto) hanno accorpato i rami d'alloro e di quercia al proprio cartoccio, come ad esempio Loano, Pesaro e Rapallo.

Ciò indica anche l'accorpamento delle corone al cartoccio, tuttavia ciò non sempre è fatto, dato che è comune nell'araldica civica italiana staccare la corona (che essa sia muraria o nobile) dallo stemma.

Anche alcune province Italiane utilizzano un cartoccio, come ad esempio la Provincia di Cosenza.

Invece, nell'Araldica civica francese, l'uso del cartoccio è praticamente inesistente.

In Inghilterra viene favorito l'uso di altri ornamenti esterni[17], e il cartoccio non viene adoperato molto. Tuttavia, il Commonwealth d'Inghilterra utilizzava uno scudo a cartoccio.

Altri progetti

Note

  1. ^ Università del Carnevale by Velletri, su www.velletri-univercarnevale.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  2. ^ Finto: HERO: scudo accartocciato, su finto.fi. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  3. ^ Portale Araldica. Araldica, Genealogia, Cognomi Italiani - GLI SCUDI, su www.portalearaldica.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  4. ^ Finto: HERO: écu en cartouche, su finto.fi. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  5. ^ Finto: HERO: Kartuschenschild, su finto.fi. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  6. ^ a b c 22/10/2016_Massimo Ghirardi_Le Marche sugli scudi_parte 2/4. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  7. ^ a b 22/10/2016_Massimo Ghirardi_Le Marche sugli scudi_parte 2/4. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  8. ^ Dizionari – Araldicacivica, su www.araldicacivica.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  9. ^ Stemma di Lecco.
  10. ^ Pavia.
  11. ^ Stemma di Roma (vedi sotto)
  12. ^ Stemma di Rapallo.
  13. ^ Stemma di Modena
  14. ^ Scudo a cartoccio - Vocabolario - Virgilio Sapere, su sapere.virgilio.it. URL consultato il 1º gennaio 2024.
  15. ^ A meno che la blasonatura non indichi espressamente la presenza del cartoccio.
  16. ^ “D’azzurro alla rovere d’oro con i rami incrociantisi in decusse, attraversata nel tronco da due fedi di carnagione, manicate di rosso, disposte una sull’altra, e da un listello caricato del motto “Perpetua et firma fidelitas”; alla campagna inquartata di argento e di rosso”. (araldicacivica.it)
  17. ^ Come ad esempio il manto, il piedistallo (può essere in marmo, di ferro o anche una pianura erbosa), e i supporti.
  18. ^ Da notare anche che il comune di Loano indica in blasonatura la presenza del cartoccio.
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