Parma Calcio 1913: differenze tra le versioni
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=== [[Serie A 2003-2004|2003-04]]: l'anno della crisi e la nascita del Parma F.C.=== |
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Nella seconda stagione dell'era Prandelli il Parma vuole proseguire il progetto iniziato l'anno prima: partono Lamouchi (direzione Inter |
Nella seconda stagione dell'era Prandelli il Parma vuole proseguire il progetto iniziato l'anno prima: partono Lamouchi (direzione Inter), Brighi (Brescia), Taffarel (fine carriera), ma la cessione più dolorosa è quella di Adrian Mutu, il quale pochi giorni dopo aver dichiarato di voler diventare Capitano riceve una super offerta dal [[Chelsea F.C.|Chelsea]] del nuovo proprietario [[Roman Abramovich]] che lo spinge a chiedere - e ottenere - la cessione. Arrivano giovani di belle speranze come [[Marco Donadel|Donadel]] in prestito dal Milan, [[Manuele Blasi|Blasi]] in prestito dalla Juventus, [[Anthony Šerić|Šerić]] dal Brescia e i più esperti [[Marcello Castellini]] dal Bologna, [[Benito Carbone|Carbone]] dal Como, [[Vincenzo Sicignano|Sicignano]] dal Palermo, [[Domenico Morfeo|Morfeo]] in prestito dall'Inter, mentre ritornano [[Jorge Bolaño|Bolaño]] dalla Sampdoria e [[Marco Marchionni|Marchionni]] dal Piacenza. |
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L'avvio di stagione è entusiasmante: il Parma si ritrova a lottare subito per un posto in Champions League, grazie a uno straordinario Adriano che trova in Morfeo un assist-man ideale e in Bresciano un buon finalizzatore. Tuttavia agli inizi di novembre il brasiliano subisce un grave infortunio durante la gara col Brescia; la squadra ne risente ma fortunatamente per i gialloblù esplode Alberto Gilardino, che comincia a segnare a raffica. |
L'avvio di stagione è entusiasmante: il Parma si ritrova a lottare subito per un posto in Champions League, grazie a uno straordinario Adriano che trova in Morfeo un assist-man ideale e in Bresciano un buon finalizzatore. Tuttavia agli inizi di novembre il brasiliano subisce un grave infortunio durante la gara col Brescia; la squadra ne risente ma fortunatamente per i gialloblù esplode Alberto Gilardino, che comincia a segnare a raffica. |
Versione delle 23:29, 6 set 2011
Parma FC Calcio | |
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Gialloblù, Ducali, Crociati, Parmigiani | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | bianconero, gialloblu |
Inno | Il grido di battaglia I cadetti di Gigi Stok & Franco Dini |
Dati societari | |
Città | Parma |
Nazione | Italien |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie A |
Fondazione | 1913 |
Rifondazione | 1968 |
Presidente | Tommaso Ghirardi |
Allenatore | Franco Colomba[1] |
Stadio | Ennio Tardini (27.906 attualmente autorizzati 22.885 posti) |
Sito web | www.fcparma.com |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 3 Coppe Italia 1 Supercoppe italiane |
Trofei internazionali | 1 Coppe delle Coppe 2 Coppe UEFA/Europa League 1 Supercoppe UEFA |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Parma Football Club è la principale squadra di calcistica di Parma e milita nel campionato italiano di Serie A. Nella classifica perpetua della Serie A, che tiene conto di tutte le 60 squadre di calcio che hanno militato almeno una volta nella massima serie nazionale, il Parma si colloca al 15º posto. E nel Ranking UEFA si classifica al 90º posto.
Nel suo palmarès figurano 3 Coppe Italia, una Supercoppa italiana e quattro titoli internazionali: 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA e una Supercoppa europea. Dopo Milan, Juventus e Inter, il Parma è il club italiano ad aver vinto di più a livello internazionale.
Nel 2003 il Parma A.C. ha avuto grossi problemi per via del Crac Parmalat e il 25 giugno 2004, viene fondato il Parma F.C. 1913 S.p.A. (società controllata dal Parma A.C. in amministrazione straordinaria), in modo da mantenere i diritti sportivi maturati grazie alla "Legge Marzano". La squadra viene poi acquistata dal giovane industriale bresciano Tommaso Ghirardi.
Il Parma Football Club è anche uno dei membri dell'ECA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.
Storia
Il primo Parma Calcio: dal Verdi F.B.C. al fallimento del'69
Il Parma nasce grazie ad uno dei più grandi maestri della musica: Giuseppe Verdi. È infatti grazie ad una celebrazione del grande compositore parmigiano che il 27 luglio 1913 nasce il "Verdi Foot Ball Club", trasformata il 16 dicembre successivo in "Parma Foot Ball Club". Nel 1919-1920 la prima stagione nel calcio di vertice: i ducali terminano l'annata con un secondo posto nel girone eliminatorio emiliano. Nel 1922 l'avvocato Ennio Tardini dà avvio al progetto per costruire lo stadio, inaugurato l'anno successivo e intitolato proprio all'avvocato, nel frattempo prematuramente scomparso. Il Parma nel frattempo partecipa ad una serie di campionati a carattere regionale, con squadre come Piacenza, Bologna, Reggiana, SPAL, Mantova e Modena, e nel 1924-1925 arriva la prima promozione: il Parma passa dalla Seconda alla Prima Divisione; nel 1929 viene promosso in Serie B dove esordisce il 6 ottobre: Parma-Biellese 2-0. La stagione successiva diventa Parma A.S. La permanenza in serie B dura solo altri due anni, poi la squadra è retrocessa in Prima Divisione. Nel 1935 viene ammesso alla Serie C appena costituita. Nel 1943 viene promosso in Serie B dopo lo spareggio promozione vinto 2-0 a Brescia contro il Verona ma subito dopo viene retrocesso all'ultimo posto per corruzione di alcuni giocatori del Lecco l'ultima giornata. Nel 1949 perde 4-1 lo spareggio salvezza con lo Spezia e retrocede in Serie C. In questa categoria rimane 5 anni, fino a che nella stagione 1953/54, grazie anche alle 15 reti del bomber Korostelev, ottiene la promozione in Serie B, dove rimane negli 11 anni successivi. Due giocatori importanti di questi anni sono stati il goleador Erba (che nella stagione 1956/57 si laurea capocannoniere della serie cadetta con 16 reti) ed Ivo Cocconi, che in quegli anni colleziona 308 presenze con la maglia crociata. Nella stagione 1964/65 il Parma retrocede in Serie C, in seguito ad una stagione disastrosa nella quale totalizza soltanto 23 punti. Ma il peggio deve ancora venire: da tutti affrontati come la "squadra da battere", i Crociati non tengono il passo della terza serie e concludono diciassettesimi, retrocedendo in Serie D. Sono anni difficili. Gli spalti del Tardini sono deserti (come le casse societarie). Il Parma A.S. viene messo in liquidazione e, un manipolo di imprenditori parmigiani, ne acquista i diritti e fonda il Parma F.C. Ma le cose non migliorano: in una stagione da dimenticare, con il "culmine" della sconfitta interna contro il S.Secondo, il Parma si salva solamente nelle ultime giornate, lasciato solo dai tifosi (e dai finanziatori). L'agonia del neonato Parma F.C. dura poco: il Tribunale di Parma, alla vigilia della stagione 1969/70, lo giudica insolvente, impedendone così l'iscrizione al campionato. Il glorioso Parma, nato dal Verdi F.B.C. 56 anni prima, è così definitivamente fallito.
L'arrivo della Parmense e l'inizio di un nuovo Parma Calcio
Ma la città di Parma non rimane senza calcio: un’altra squadra locale, l' Associazione Calcio Parmense, nata l'anno prima, nel 1968, dalla collaborazione tra Ermes Ghidini dirigente del Gruppo Sportivo Salvarani di Baganzola (evoluzione della squadra dilettantistica del Golese) e dell'imprenditore edile Ermes Foglia, vince la Prima Categoria e raggiunge il Parma in Serie D. Alla vigilia della stagione 1969-'70, si sarebbe prospettato quindi un impari derby cittadino tra il decadente Parma e l'esuberante Parmense. Ma il tracollo societario dei Crociati lasciò gli spalti del Tardini esclusività della sola Parmense, che acquistando dal Parma (per una ventina di milioni di vecchie lire) alcuni suoi giocatori, il diritto di indossare la maglia crociata, e la denominazione di Parma (Associazione Calcio 1968), concretizzò così la propria "missione" promessa alla sua nascita, cioè quella di rilanciare il calcio a Parma e di sostituire in tutto e per tutto il vecchio Parma, in modo da diventare di fatto la squadra rappresentativa della città, pur avendo radici di provincia. Ma solo dal 1º Gennaio del 1970 la Parmense può assumere la denominazione Parma A.C., concludendo vittoriosamente il campionato al primo posto, e cogliendo in un sol colpo il ritorno nel calcio professionistico. Tre anni dopo, in seguito allo storico spareggio promozione vinto 2-0 a Vicenza contro l'Udinese, torna in Serie B. La prima stagione in cadetteria si apre con un ottimo 5º posto, ma l'anno dopo il Parma torna ancora in Serie C, dove rimane fino al 1978/79, quando la squadra, allenata da Cesare Maldini, e la società guidata da un paio d'anni da Ernesto Ceresini, vince l'ennesimo spareggio promozione, con un 3-1 ai danni della Triestina; la partita viene decisa nei tempi supplementari da una doppietta di un giovane dalle ottime speranze, Carlo Ancelotti, che in quella stessa estate viene ceduto alla Roma. L'anno dopo però il Parma retrocede ancora, dopo un campionato di bassissimo livello al termine del quale i crociati finiscono al penultimo posto della graduatoria davanti al solo Matera.
Gli anni successivi vedono il Parma navigare in posizioni di centro classifica (13° nel 1980/81, 9° nel 1981/82, 6° nel 1982/83); proprio nella stagione 1982/83 arriva il giocatore che ancora oggi viene definito "l'idolo della Nord", Massimo Barbuti, chiamato così per il suo modo singolare di esultare correndo a più non posso verso la Curva Nord, dove storicamente siede il tifo organizzato; memorabile l'esultanza dopo il 2-2 segnato alla Carrarese alla quinta giornata del torneo 1982/83 quando Barbuti, aggrappatosi alla rete che separava il campo di atletica dalla curva, la fece cedere cadendo a terra e facendo a sua volta cadere alcuni tifosi crociati in maniera piuttosto esilarante.
Nella stagione 1983/84 il Parma lotta tutto il campionato per la promozione in Serie B, che ottiene all'ultima giornata vincendo per 1-0 a Sanremo con un gol di un giovanissimo Stefano Pioli, passato poi alla Juventus. Capocannoniere della squadra è Barbuti con 18 marcature (16 delle quali nel solo girone di ritorno). La stagione successiva il Parma retrocede di nuovo chiudendo ancora al penultimo posto, nonostante i 10 centri di Barbuti che nell'estate del 1985 si trasferisce all'Ascoli.
Gli ultimi anni del presidente Ceresini e la prima promozione in A
Sarà con l'ingaggio di Arrigo Sacchi nel 1985 che la squadra avrà le sue prime soddisfazioni nel calcio che conta. La stagione 1985/86 è infatti l'ultima del Parma in Serie C1, campionato che vince dopo essere arrivato a pari punti con il Modena e non avendo mai visto seriamente a rischio la promozione in Serie B. La promozione arriva all'ultima giornata con la vittoria per 2-0 contro la Sanremese al Tardini; in quella partita si deve registrare il primo gol con la maglia del Parma di Sandro Melli, protagonista poi della promozione in A e dei primi grandi successi della società.
L'anno successivo i gialloblù sfiorano la seconda promozione consecutiva arrivando a soli tre punti dal terzo posto che avrebbe significato la Serie A; la compagine di Sacchi comunque si toglie la soddisfazione di eliminare il Milan dalla Coppa Italia, risultato che convincerà il presidente rossonero Berlusconi ad affidare allo stesso Sacchi la guida tecnica del club meneghino. Nel 1987/88 sulla panchina ducale arriva il giovane Zdeněk Zeman che con la squadra si rende protagonista di uno straordinario pre-campionato in cui viene battuto in amichevole al Tardini il Real Madrid di Butragueno e Hugo Sanchez.
Tuttavia la partenza in campionato è disastrosa con il tecnico boemo che viene esonerato e sostituito dal più esperto Giampiero Vitali, il quale riesce a conquistare una salvezza tranquilla (10º posto alla pari dell'Udinese). La stagione successiva è sostanzialmente la fotocopia di quella precedente con il club, allenato ancora da Vitali, che si piazza ancora al 10º posto. La svolta per i gialloblù avviene nell'estate del 1989, quando ad allenare la squadra viene chiamato Nevio Scala che con la neopromossa Reggina, dopo un eccellente campionato, ha sfiorato la serie A poi persa allo spareggio con la Cremonese.
Il Parma parte benissimo e si piazza subito nelle parti alte della classifica; sul finire del girone d'andata i ducali battono nel derby la Reggiana in trasferta e si issano al primo posto. Due avvenimenti però scuotono l'ambiente: la sconfitta a tavolino contro la Reggina per un piccolo incidente occorso al reggino Cascione dopo il lancio di un accendino dagli spalti del Tardini (sebbene poi ulteriori esami abbiano rivelato che le microfratture al naso occorse al giocatore amaranto erano precedenti al lancio incriminato) e, due settimane dopo, il 4 febbraio, la morte improvvisa del patron Ernesto Ceresini che era stato ricoverato per il peggioramento delle sue condizioni di salute.
Il Parma accusa il colpo e crolla finendo all'ottavo posto, a quattro lunghezze dal quarto, l'ultimo utile per la promozione; alla presidenza della squadra arriva per pochi mesi Fulvio Ceresini, figlio di Ernesto. La squadra però si ritrova e si risolleva arrivando a due giornate dalla fine al quarto posto con quattro punti di vantaggio sull'Ancona quinto. È il 27 maggio 1990, e il calendario offre la partita più sentita a Parma, ovvero il derby con la Reggiana: con un 2-0 firmato da Marco Osio nel primo tempo e da Sandro Melli nel secondo, il Parma ottiene la sua prima storica promozione in Serie A, rendendo vano il contemporaneo successo dell'Ancona sulla Reggina. In città si scatena la festa per un traguardo impensabile solo poche stagioni prima, e il 27 maggio diventa una data storica per i tifosi del Parma, che vedono così realizzarsi un sogno.
I primi anni '90: l'era Pedraneschi-Scala e l'inizio dell'età d'oro
Dopo la promozione in serie A si verifica un'importante operazione che vede la Parmalat dell'industriale Calisto Tanzi, già azionista di minoranza e sponsor della società, acquistare dai tre figli di Ceresini il pacchetto di maggioranza del club; soltanto Fulvio Ceresini, il presidente della promozione, mantiene una piccola quota. Alla presidenza della squadra viene chiamato Giorgio Pedraneschi.
1990-91: quinto posto, un esordio felice
La prima stagione dei gialloblù nella massima serie si apre con l'arrivo di giocatori importanti come il portiere del Brasile Claudio Taffarel, Stefano Cuoghi, Georges Grun e Tomas Brolin. Il Parma esordisce in Serie A il 9 settembre 1990: Parma-Juventus 1-2, il primo gol in A dei gialloblù è firmato da Melli. Questa sarà una delle uniche due sconfitte casalinghe della stagione per la squadra emiliana, che ottiene la prima vittoria nel calcio che conta 15 giorni dopo, in un Parma-Napoli 1-0 (rete di Marco Osio). Il girone d'andata si chiude con un sorprendente terzo posto a due punti dall' Inter e, nonostante il deludente girone di ritorno, ottiene un sesto posto finale, davanti a grandi squadre come il Napoli di Maradona e la Juventus di Roberto Baggio, che gli permetterà l'anno seguente di esordire in Europa (grazie anche alla squalifica di un anno del Milan, dopo i fatti di Marsiglia del marzo 1991).
1991-92: settimo posto, la prima Coppa Italia
La stagione 1991-92 parte con buone premesse: la conferma della squadra che aveva stupito l'anno precedente con l'aggiunta dei terzini Antonio Benarrivo e Alberto Di Chiara. Ma il tanto atteso esordio in Europa non è felice: infatti il Parma esce al primo turno di Coppa UEFA contro il CSKA Sofia dopo due pareggi, per la regola dei gol in trasferta. La stagione si chiuderà però molto positivamente: in campionato arriva un settimo posto, ma soprattutto arriva il primo vero trofeo: il 14 maggio 1992 batte in finale la Juventus per 2-0, con reti di Melli e Osio, dopo aver perso all'andata per 1-0, e conquista la sua prima Coppa Italia.
1992-93: terzo posto, la Coppa delle Coppe
La stagione 1992-93 si apre con l'arrivo di un giocatore che diventerà un idolo della tifoseria parmigiana: viene infatti acquistato per poche lire dal Nacionàl Medellìn l'attaccante colombiano Faustino Asprilla. Anche quest'anno si apre male, a causa della sconfitta in Supercoppa italiana contro il Milan, ma finisce in maniera eccezionale: in Serie A arriva un ottimo terzo posto dietro alle due milanesi, sugellato da una memorabile vittoria a San Siro (1-0, rete di Asprilla) ai danni di un Milan che in campionato non perdeva da 58 partite. Ma il motivo principale per cui questa stagione sarà sempre ricordata in Emilia è la conquista del primo trofeo europeo: la Coppa delle Coppe, che arriva grazie ad una fantastica cavalcata culminata con la vittoria in finale per 3-1 contro l'Anversa a Wembley (reti di Minotti, Melli e Cuoghi).
1993-94: finalista di Coppa delle Coppe e la prima Supercoppa Europea
Nell'estate del 1993 il Parma si permette altri due ottimi acquisti: il promettente fantasista Gianfranco Zola e il grintoso mediano Massimo Crippa; a questi arrivi si aggiunge quello, in novembre, del difensore Néstor Sensini, chiamato a rimpiazzare l'infortunato Georges Grün. Al contrario delle due precedenti, questa stagione inizia con un grande successo: il Parma vince in febbraio la sua prima Supercoppa europea, allora organizzata sulla formula dell'andata e ritorno, battendo a San Siro il Milan 2-0, con gol vittoria nei tempi supplementari di Massimo Crippa, dopo aver perso all'andata 1-0 in casa; in campionato arriva un quinto posto, a nove punti dal Milan campione d'Italia, con gli emiliani che nel girone d'andata stupiscono dimostrandosi i più pericolosi rivali dei rossoneri. Nel girone di ritorno il Parma crolla, complici soprattutto i passi falsi con le piccole, e abbandona la possibilità di vincere lo scudetto riuscendo comunque ad assicurandosi la qualificazione alla Coppa UEFA l'anno successivo. In Coppa delle Coppe il Parma raggiunge la finale, dopo aver eliminato squadroni sulla carta più forti come Benfica e Ajax, ma gli inglesi dell'Arsenal vincono per 1-0, e i gialloblù perdono la possibilità di vincere la competizione per il secondo anno consecutivo (impresa mai riuscita ad alcun club).
1994-95: secondo posto, finalista di Coppa Italia e la prima Coppa UEFA
Nel 1994-95 arrivano Fernando Couto e Dino Baggio. La stagione è caratterizzata da una sfida con la Juventus su tre fronti: in campionato il testa a testa è vinto dalla Juventus, i gialloblù vanno subito in testa alla classifica ma devono arrendersi quasi subito davanti allo strapotere dei bianconeri che nello scontro diretto a Torino vincono per ben 4-0, lasciando il Parma al secondo posto staccato di dieci punti; anche in Coppa Italia il Parma viene sconfitto in finale dal club torinese, ma in Coppa UEFA i crociati trionfano nella doppia finale contro la Juventus (1-0 al Tardini, rete dell'ex Dino Baggio, e 1-1 al ritorno giocato al "Giuseppe Meazza" di Milano, anziché al Delle Alpi di Torino, ancora Dino Baggio risponde a Vialli). Arriva pertanto nella bacheca emiliana la prima Coppa UEFA.
1995-96: finisce il ciclo di Nevio Scala e arriva Stefano Tanzi
La stagione 1995-96 si apre con un grande acquisto per puntare in alto: il Pallone d'oro 1994 Hristo Stoičkov, oltre alla giovane promessa Filippo Inzaghi e al rammarico di aver perso la trattativa con Luís Figo (che aveva già firmato un contratto di due anni) per motivi legali. Le grandi aspettative sono però disattese: Stoichkov delude, il Parma arriva soltanto sesto in campionato nonostante la buona partenza che lo porta a chiudere il girone d'andata con soli tre punti di svantaggio dal Milan, cede un'altra volta nel momento decisivo della stagione, ed anche in Coppa delle Coppe delude i tifosi, venendo eliminato ai quarti dal Paris Saint-Germain, che poi vincerà il trofeo. Al termine della prima stagione senza successi, si chiude il ciclo dell'allenatore che ha fatto grande il Parma Nevio Scala, e alla presidenza della società Pedraneschi è sostituito da Stefano Tanzi, figlio di Calisto.
L'era Stefano Tanzi: giovani allenatori per grandi vittorie
1996-97: scudetto sfiorato
Concluso il ciclo Scala la panchina è affidata al giovane Carlo Ancelotti, che in passato aveva giocato con la maglia crociata; in Emilia Tanzi porta il giovane Hernán Crespo, che si era fatto notare alle olimpiadi di Atlanta (capocannoniere del torneo), il grande bomber Enrico Chiesa e il terzino brasiliano Zé Maria. Vengono ceduti Stoichkov, Couto, Inzaghi e Di Chiara. In Serie A i ducali si rendono protagonisti del loro miglior campionato: la partenza è stentata e la squadra di Ancelotti arriva alla diciassettesima giornata a sei punti dalla Juventus capolista. In seguito ad una strepitosa rimonta nel finale, passa da quarta a seconda proponendosi come unica rivale per i bianconeri che alla fine riescono a vincere per soli due punti, ma società e giocatori rimpiangeranno sempre i punti persi nelle gare precedenti contro Udinese (sconfitta per 2-0 in casa) e Milan (pareggio 1-1 sempre in casa)[2].
Tuttavia, questo secondo posto garantirà la prima partecipazione alla Coppa dei Campioni 1997-1998. Le uniche due delusioni della stagione sono l'eliminazione dalla Coppa UEFA al primo turno contro il Vitoria Guimaraes, e il trasferimento di Gianfranco Zola al Chelsea, a seguito di una sua richiesta dopo una stagione dove Carlo Ancelotti l'ha impiegato con il contagocce.
1997-98: stagione deludente
La stagione successiva è invece deludente: il Parma, all'esordio in Coppa dei Campioni, supera il turno preliminare contro i polacchi del Widzew Łódź (3-1 all'andata e 4-0 al ritorno) ma non il girone all'italiana, dove incontra i Campioni d'Europa del Borussia Dortmund di Nevio Scala, il Galatasaray e lo Sparta Praga: nella partita contro i cechi, sostanzialmente decisiva, la squadra emiliana non va oltre il 2-2 casalingo. In campionato c'è l'obbligo di riscattarsi dalla delusione della stagione precedente ma i gialloblù si tengono in corsa per la vittoria solo per poche settimane, arriva quindi soltanto un sesto posto, che porta all'esonero di Ancelotti. Una nota positiva della stagione è l'ormai definitiva rivelazione di tre giovani che nel giro di pochi anni si affermeranno come fuoriclasse: i due difensori Lilian Thuram e Fabio Cannavaro ed il portiere Gianluigi Buffon.
1998-99: la seconda Coppa UEFA e la seconda Coppa Italia
Nel 1998 sulla panchina emiliana arriva il promettente Alberto Malesani. La squadra è fortissima, probabilmente la migliore della storia ducale: sono arrivati giocatori importanti, come il talentuoso fantasista argentino Juan Sebastián Verón, e la piazza vuole lo scudetto. A fine anno il Parma non manterrà totalmente le attese in campionato, classificandosi quarto (nonostante le storiche vittorie a Torino contro la Juventus, che porterà alle dimissioni di Marcello Lippi, ed a Milano contro l'Inter), ma la stagione rimarrà comunque la migliore dei gialloblù, che vincono la Coppa UEFA battendo l'Olympique Marsiglia per 3-0 (reti di Crespo, Chiesa e Vanoli) (ultima squadra italiana a vincere il trofeo con questa denominazione) e la Coppa Italia superando la Fiorentina dopo un 1-1 interno (gol di Crespo) ed un 2-2 a Firenze (ancora di Crespo e Vanoli le marcature).
1999-00: la prima Supercoppa italiana, un altro fallimento in Champions
La stagione 1999-00 si apre con una grande vittoria in Supercoppa di Lega, 2-1 contro il Milan a San Siro, grazie ad una rete allo scadere di Alain Boghossian; la gioia è però affievolita sia dalla cessione di Veron, rimpiazzato dal connazionale Ariel Ortega che si rivelerà deludente, sia dal secondo fallimento in Coppa dei Campioni: eliminazione ai preliminari contro i Glasgow Rangers (0-2 in Scozia, 1-0 a Parma); la stagione termina con un quarto posto al pari dell'Inter, che però s'impone per 3-1 nello spareggio di Verona che garantiva il posto nei preliminari di Champions League dell'anno seguente (dove l'Inter verrà sorprendentemente eliminata dalla squadra svedese dell'Helsingborgs).
2000-01: tre allenatori per un quarto posto, finalista di Coppa Italia
Nel 2000-01 in casa ducale c'è una rivoluzione sul piano del mercato: viene ceduto Crespo per oltre 100 miliardi di lire (l'argentino rimarrà sempre nei cuori della tifoseria parmigiana), e arrivano i vari Almeyda, Conceicao e Milošević. La stagione è caratterizzata da un'alternanza di allenatori: Malesani viene esonerato a dicembre in seguito ai risultati negativi ottenuti in campionato, e viene sostituito dal maestro Arrigo Sacchi, che però dopo pochi giorni si dimette a causa dello stress; Tanzi affida quindi la panchina a Renzo Ulivieri che, grazie ad uno strepitoso girone di ritorno, riesce ad ottenere un quarto posto che offre al Parma una terza occasione per fare bene in Champions League; inoltre raggiunge la finale di Coppa Italia, dove incontra la Fiorentina come nel 1999, ma stavolta il trofeo va in Toscana.
2001-02: l'ultimo trofeo, la Coppa Italia
L'anno seguente parte malissimo: i crociati escono al preiliminare di Coppa Campioni contro il Lille, dopo aver ceduto Buffon e Thuram alla Juventus; Ulivieri viene esonerato ad ottobre; al suo posto arriva Daniel Passarella, che viene cacciato a dicembre senza esser riuscito a conquistare nemmeno un punto. Allora la squadra è affidata a Pietro Carmignani, ex giocatore e da sempre legato al settore giovanile gialloblù. Carmignani toglie la squadra dalla zona calda e riesce nell'impresa di conquistare la terza Coppa Italia, superando la Juventus grazie alle reti del neo-acquisto Hidetoshi Nakata a Torino (sconfitta 1-2) e del brasiliano Junior a Parma (vittoria 1-0). Questo è tutt'oggi l'ultimo trofeo arrivato in casa emiliana.
2002-03: Prandelli e i giovani
La stagione si apre con la cessione di pezzi pregiati come Fabio Cannavaro e Marco Di Vaio, acquistati dall'Inter e dalla Juventus, la quale ad inizio stagione strappa la Supercoppa dl Lega proprio ai gialloblù (2-1 a Tripoli). Sulla panchina arriva Cesare Prandelli, supervisionato da Arrigo Sacchi, ed è l'inizio del progetto valorizzazione-giovani. La coppia d'attacco del Parma è infatti formata da Adriano e Mutu, entrambi giovanissimi: i due però stupiscono, diventando la coppia d'attacco più prolifica del campionato (18 reti Mutu, 15 Adriano), e portando il Parma ad un insperato quinto posto. Nelle coppe invece gli emiliani falliscono: eliminati in Coppa UEFA dal Wisla Cracovia ed in Coppa Italia dal Vicenza.
Il crack Parmalat e la crisi finanziaria
2003-04: l'anno della crisi e la nascita del Parma F.C.
Nella seconda stagione dell'era Prandelli il Parma vuole proseguire il progetto iniziato l'anno prima: partono Lamouchi (direzione Inter), Brighi (Brescia), Taffarel (fine carriera), ma la cessione più dolorosa è quella di Adrian Mutu, il quale pochi giorni dopo aver dichiarato di voler diventare Capitano riceve una super offerta dal Chelsea del nuovo proprietario Roman Abramovich che lo spinge a chiedere - e ottenere - la cessione. Arrivano giovani di belle speranze come Donadel in prestito dal Milan, Blasi in prestito dalla Juventus, Šerić dal Brescia e i più esperti Marcello Castellini dal Bologna, Carbone dal Como, Sicignano dal Palermo, Morfeo in prestito dall'Inter, mentre ritornano Bolaño dalla Sampdoria e Marchionni dal Piacenza.
L'avvio di stagione è entusiasmante: il Parma si ritrova a lottare subito per un posto in Champions League, grazie a uno straordinario Adriano che trova in Morfeo un assist-man ideale e in Bresciano un buon finalizzatore. Tuttavia agli inizi di novembre il brasiliano subisce un grave infortunio durante la gara col Brescia; la squadra ne risente ma fortunatamente per i gialloblù esplode Alberto Gilardino, che comincia a segnare a raffica. Un altro avvenimento però scuote profondamente l'ambiente: la grave crisi della Parmalat, travolta dal crack finanziario per il quale viene arrestato il patron Calisto Tanzi. Il Parma subisce due gravi sconfitte, una a Torino con la Juventus e una in casa con la Reggina, in cui i giocatori indossano la crociata per festeggiare il novantesimo della società. La squadra però reagisce a questo momento difficile, vincendo 2-0 ad Ancona grazie ad una doppietta del parmigiano Barone e poi in casa con l'Inter. Durante il mercato di riparazione vengono ceduti Filippini al Palermo, Nakata al Bologna, Sicignano e Bolaño al Lecce, Junior al Siena e Bonazzoli alla Reggina (definitivamente); infine, viene rivenduta all'Inter la metà di Adriano, che prima di andarsene fa in tempo a segnare un altro gol pesante a Udine. Arrivano Amelia dal Lecce, Zicu dall'Inter, Potenza e Degano dall'Ancona, e Cammarata in prestito dal Cagliari. Il nuovo sponsor diventa la Cariparma.
Squadra e tifosi si compattano e nonostante il futuro della società sia incerto si continua a lottare per un posto in Champions League assieme all'Inter ed alla Lazio; ad un periodo di flessione tra la fine di febbraio e la fine di marzo si succedono tre vittorie consecutive con Empoli, Chievo e Lecce. Alla terz'ultima giornata il Parma batte l'Ancona in casa e complice la contemporanea sconfitta dell'Inter a Lecce si ritrova da solo al quarto posto, con i nerazzurri staccati di due punti; la giornata successiva ha in programma proprio lo scontro diretto con l'Inter a Milano. Migliaia di tifosi parmigiani si riversano al Meazza, ma Adriano su punizione punisce la sua ex squadra che così perde partita e quarto posto. Nell'ultima giornata non basta un poker di Gilardino all'Udinese per andare in Champions: l'Inter vince ad Empoli e conquista l'ultimo posto disponibile. La stagione si conclude con gli applausi della curva alla squadra per la splendida stagione e la consapevolezza che nulla sarà più come prima. Il capocannoniere della stagione è Alberto Gilardino: il bomber biellese sigla 23 reti in campionato, una in meno di Shevchenko che vince la classifica marcatori.
In Coppa Uefa il Parma supera il Metalurg Donetsk al primo turno e asfalta l'Austria Salisburgo al secondo, ma viene eliminato dai turchi del Gençlerbirliği al turno successivo. In Coppa Italia i gialloblù eliminano il Venezia agli ottavi, ma ai quarti vengono estromessi dalla Lazio, che poi vincerà la manifestazione. Il 24 giugno 2004, per evitare la ripartenza dal calcio dilettantistico, nasce il "Parma Football Club 1913 S.p.A." che, grazie alla Legge Marzano, assume e mantiene vivi i diritti sportivi del Parma A.C. (ma anche i debiti da saldare con i creditori in caso di vendita). La nuova società rimane quindi proprietà del Parma A.C. in amministrazione straordinaria da parte di Bondi e della Parmalat, nell'attesa di un compratore in grado di acquistare diritti e debiti dello stesso Parma A.C. dichiarato insolvente.
2004-05: lo storico spareggio-salvezza con il Bologna
La stagione 2004-05 al contrario parte malissimo; dopo le cessioni estive di Barone, Blasi e Donadel il Parma rischia la retrocessione, il nuovo tecnico Silvio Baldini viene esonerato e la squadra è di nuovo affidata al traghettatore Pietro Carmignani; mentre in Coppa UEFA la "seconda squadra" brilla (storica la vittoria ai supplementari a Stoccarda) e arriva in semifinale, eliminata dal CSKA Mosca che poi vincerà la coppa, in campionato neanche il pareggio all'ultima giornata 3-3 contro il Lecce basta ad ottenere la salvezza, che si giocherà nel doppio spareggio tutto emiliano contro il Bologna. All'andata, il 14 giugno, anche a causa dei numerosi giocatori squalificati viste le ammonizioni comminate dall'arbitro Massimo De Santis (che due anni più tardi nell'ambito del caso Calciopoli sarà condannato anche per questo incontro) il Parma perde in casa per 1-0, con un gol di Tare. La salvezza sembra impresa impossibile, ma nel ritorno (18 giugno) a Bologna il Parma espugna clamorosamente il Dall'Ara: 2-0, reti di Cardone e Gilardino, il Parma è salvo. Ma le esaltanti vicende sportive non vengono accompagnate altrettanto da quelle societarie.
2005-06: qualificazione UEFA senza proprietà
Da questo momento inizia per il Parma FC un periodo buio per la ricerca di un acquirente: le trattative per la cessione della società, prima a Gaetano Valenza, imprenditore di origini partenopee, poi a Lorenzo Sanz, ex presidente del Real Madrid, non si concludono ma si trascinano per mesi e mesi, influendo negativamente sull'ambiente e sui risultati della squadra. Nel frattempo la società continua ad essere guidata da uomini di fiducia del commissario straordinario Enrico Bondi, in attesa della definitiva vendita.
Nella stagione 2005-06, dopo la cessione in estate di Alberto Gilardino al Milan per 24 milioni di euro. Grazie a queste cessioni, la società riesce a mettere a segno degli interessanti colpi di mercato: tra i pali a sostituire Frey arriva Lupatelli, a rinforzare la difesa arrivano Pasquale e il ritorno di Couto, a centrocampo oltre ad alcune riconferme arrivano Cigarini dalla Sambenedettese e Dessena dalle giovanili, è però in attacco che arrivano i maggiori colpi: oltre a Delvecchio arriva in prestito l'ex goleador della Lazio, Bernardo Corradi che puntò sul Parma per rilanciarsi dopo una travagliata stagione al Valencia. I ducali faticano molto, ma si risollevano grazie ad un esaltante girone di ritorno: la squadra guidata da Mario Beretta conquista la salvezza con quattro giornate di anticipo, togliendosi anche lo sfizio di battere l'Inter (1-0, rete di Simplício) e di pareggiare a Torino 1-1 contro la Juventus di Capello, partita alla quale fanno seguito molte polemiche per l'arbitraggio palesemente a favore della squadra avversaria.La salvezza viene raggiunta dagli uomini di Beretta grazie ad un affiatamento ed ad un'intesa del gruppo fuori dal comune.Infatti Beretta riesce a creare nello spogliatoio un clima di gioia.
La stagione si chiude con il raggiungimento del decimo posto, risultato insperato a metà torneo, che diventa addirittura il settimo a seguito delle sentenze su Calciopoli; il Parma viene così ammesso alla Coppa UEFA 2006/2007. Il Parma così torna di nuovo in Europa dopo una stagione di assenza. Sempre a causa delle scarsissime risorse economiche, in estate vengono ceduti calciatori di notevole importanza per la squadra, come Mark Bresciano, Fábio Simplício, Marco Marchionni, Daniele Bonera e Paolo Cannavaro. La squadra, quindi, inizia la stagione 2006/2007 con una rosa ridimensionata e con l'obiettivo della salvezza, in attesa dell'arrivo di un presidente con portafoglio che possa investire liquidi e rilanciare così la società.
L'era Ghirardi
2006-07: Ranieri porta la salvezza
Con la guida del nuovo allenatore Stefano Pioli il campionato si apre con scarsi risultati: dopo il pareggio esterno con il Torino alla prima giornata, arrivano 5 sconfitte consecutive; la prima vittoria in campionato arriva alla settima giornata, con un 1-0 all'Ascoli. Al contrario la squadra disputa grandi partite in Coppa UEFA ed in Coppa Italia: in campo europeo, dopo la qualificazione al girone grazie alla doppia vittoria per 1-0 nel primo turno contro il Rubin Kazan, ottiene tre vittorie consecutive per 2-1, contro Odense, Heerenveen e Lens, che gli permettono di qualificarsi ai sedicesimi di finale con un turno d'anticipo. In Coppa Italia riesce ad eliminare negli ottavi di finale il Napoli, ribaltando la sconfitta per 1-0 al San Paolo con un 3-1 casalingo. Il girone di andata però si chiude al penultimo posto, con due sole vittorie, contro Ascoli e Atalanta.
Il 2 gennaio 2007 il consigliere del Parma, l'avvocato Roberto Cappelli, annuncia che la prestigiosa società crociata sarà venduta attraverso un'asta pubblica (con base di 4 milioni di euro) della durata di tre settimane, con inizio il 3 gennaio. L'imprenditore bresciano Tommaso Ghirardi rileva la società il 25 gennaio 2007 in compartecipazione con Angelo Medeghini e Banca Monte Parma, e ne assume la carica di presidente, pagando 24 milioni circa.
Nel mercato invernale il Parma si rinforza con ritorno in prestito del giovane talento Giuseppe Rossi, cresciuto nelle giovanili ed emigrato poi verso il Manchester United all'età di soli 17 anni, che già all'esordio firma la vittoria dei ducali contro il Torino, e con l'acquisto del centrocampista Francesco Parravicini dal Palermo. Agli inizi di febbraio, tuttavia, Stefano Pioli, dopo due sconfitte consecutive contro Milan e Roma e l'eliminazione dalla Coppa Italia sempre ad opera di quest'ultima, viene esonerato dalla nuova presidenza, a cui preferisce il tecnico Claudio Ranieri, ex-allenatore di quel Chelsea da poco acquistato da Roman Abramovich. La sua gestione si apre con due sconfitte (entrambe per 1-0): la prima in Coppa UEFA nella trasferta portoghese contro il Braga, la seconda in campionato nella gara casalinga contro la Sampdoria. Nelle cinque partite successive di campionato, però, nonostante l'eliminazione in Europa sempre per un altro 1-0 subito dai portoghesi, il lavoro di Ranieri si fa sentire e cominciano ad arrivare i risultati: quattro pareggi di fila contro Udinese, Ascoli, Reggina e Atalanta, e la prima vittoria della gestione del tecnico romano, 1-0 contro il Siena del grande ex Mario Beretta (rete di Gasbarroni).
A seguito dell'appello di Gene Gnocchi, comico parmigiano grande tifoso del Parma, per poter giocare 5 minuti in Serie A, il Parma lo ha messo sotto contratto il 23 marzo 2007 al minimo sindacale di 1500 euro al mese (per i due mesi di aprile e maggio, nei quali è stato parte integrante della squadra). Gnocchi ha scelto il numero 52, corrispondente alla sua età: il comico avrebbe coronato così il sogno di giocare in Serie A, per di più con la propria squadra del cuore (mentre il Parma avrebbe potuto sfruttare il ritorno di immagine dell'iniziativa) ma, essendo stato il Parma a rischio di retrocessione fino all'ultima giornata, Gnocchi non è mai stato nemmeno convocato, vedendosi così sfumare la possibilità di realizzare il suo grande sogno.
In campionato intanto la squadra continua a raggiungere buoni risultati e, a parte una prevedibile sconfitta contro l'Inter, colleziona sei vittorie e solo un'altra sconfitta (contro il Chievo). Dopo il pareggio a reti inviolate a Roma con la Lazio, il Parma guadagna la salvezza nell'ultima giornata di campionato imponendosi per 3-1 sull'Empoli di fronte al proprio pubblico al Tardini, conquistando così il diritto di partecipare alla massima divisione nazionale per il diciottesimo anno consecutivo. La stagione si chiude con l'addio ufficiale di Claudio Ranieri che si accasa sulla panchina della Juventus.
2007-08: la retrocessione in serie B
La stagione 2007/08 si apre con l'arrivo sulla panchina emiliana di Domenico Di Carlo dal Mantova e con tre conferme importanti: Gasbarroni e Parravicini vengono infatti riscattati a titolo definitivo, mentre viene riscattata dal Palermo la metà di Budan. L'obiettivo dichiarato da parte della società è una salvezza tranquilla, senza le sofferenze delle stagioni precedenti e in particolare dell'ultima: pertanto la rosa viene innestata con gli arrivi dei portieri Pavarini e Petr, del difensore Falcone, dei centrocampisti Morrone, Damiano Zenoni e Mariga, e degli attaccanti Reginaldo, Matteini e Corradi, quest'ultimo giunto proprio l'ultimo giorno di mercato dal Manchester City. Tra le cessioni bisogna registrare le partenze di Ferronetti, Bolaño, Grella e Giuseppe Rossi, tornato al Manchester United dopo il prestito e ceduto dalla società inglese al Villarreal, nonostante i tentativi del presidente Tommaso Ghirardi di acquistare il talentino italo-americano a titolo definitivo.
L'avvio di stagione è deludente: il Parma viene subito eliminato dalla coppa Italia per mano della Juventus e in campionato, dovendo anche rinunciare all'attaccante croato Budan che si infortuna in allenamento a fine agosto e rientrerà solo a fine gennaio, un avvio con due sole vittorie mette a serio rischio la panchina di mister Di Carlo. Il Parma guadagna tre punti preziosi in casa con il Livorno e "salva" il suo allenatore, ma poi continua con un andamento altanenante. Tuttavia, due vittorie in casa ottenute contro Empoli e Reggina, con in mezzo la sconfitta di Napoli, consentono al Parma di chiudere l'anno in una zona tranquilla della classifica.
Alla ripartenza del campionato il Parma incassa due sconfitte contro la Fiorentina al Tardini e l'Inter a San Siro, quest'ultima fortemente condizionata dagli errori arbitrali di Gervasoni ai danni dei ducali. Intanto, la società mette a segno un bel colpo di mercato e si assicura l'ex bomber del Livorno Cristiano Lucarelli. La squadra però fatica e cominciano le prime contestazioni al mister, a cui però la società ribadisce la sua fiducia. I risultati però non migliorano e dopo una sconfitta interna con la Sampdoria Di Carlo viene sollevato dall'incarico: al suo posto l'ex interista Hector Cuper. La prima partita della nuova gestione porta al Parma un buon pareggio a Livorno contro gli amaranto, e tre giorni dopo una sofferta ma meritata vittoria casalinga col Palermo, giunta nonostante buona parte di gara giocata in inferiorità numerica. Tuttavia, cronici cali di tensione e un forte nervosismo - che comporterà numerose espulsioni - continuano ad affliggere la squadra, che subisce altre rimonte e sprofonda al terzultimo posto in classifica, riuscendo a vincere solo con il Genoa in casa quando mancano appena due giornate alla fine. Nella penultima giornata il Parma viene duramente sconfitto a Firenze, e Cuper viene sostituito dal tecnico della Primavera Andrea Manzo. Il 18 maggio 2008, all'ultima giornata, il Parma perde per 2-0 al Tardini contro l'Inter (che si laurea così campione d'Italia) e per la prima volta nella sua storia retrocede in serie B, 18 anni dopo la storica promozione.
2008-09: Il cammino trionfale della B
Dopo tante stagioni in serie A, il Parma si trova a dover ripartire dalla serie cadetta dopo un'assenza di ben 19 anni. L'obiettivo dichiarato è l'immediata risalita nella massima serie, cercando se possibile di emulare il Chievo della stagione precedente (retrocesso e poi subito promosso). Per riuscirvi viene presto ingaggiato un allenatore esperto e affidabile come Gigi Cagni, e vengono ceduti i giocatori con più mercato per ricavare denaro fresco da investire (Gasbarroni al Genoa, Budan al Palermo, Cigarini all'Atalanta e Dessena alla Sampdoria ambedue in comproprietà); in entrata, tornano Kutuzov dal Pisa e Matteini dal Vicenza, mentre arriva un nutrito numero di giocatori dal Genoa (León, A. Lucarelli e Pegolo), assieme a Budel dall'Empoli, e per finire giovani di belle speranze come Paloschi dal Milan ed il danese Troest dal Midtjylland.
All'inizio del campionato, tuttavia, la squadra mostra gravi limiti difensivi e - in trasferta - caratteriali, ottenendo cinque punti in altrettante partite e scatenando la rabbia dei tifosi, i quali nel dopopartita di Parma-Frosinone hanno un duro confronto con il capitano Cristiano Lucarelli e l'allenatore Gigi Cagni. La giornata successiva vede il primo colpo di scena in casa crociata: dopo uno scialbo pareggio a Brescia la società decide di esonerare il tecnico Cagni e assume Francesco Guidolin, chiamato a risollevare una classifica deficitaria. Nonostante il nuovo mister esordisca con due pareggi non troppo brillanti, la squadra sembra risollevarsi e nella seconda metà di ottobre infila una serie di tre vittorie consecutive, prima di un nuovo pareggio sul campo del Piacenza. I crociati ottengono così una lunga serie di risultati utili consecutivi che li portano nei piani alti della classifica, prima di arrendersi in trasferta al Pisa a metà dicembre; l'anno solare 2008 si chiude con la sofferta vittoria casalinga contro il Cittadella che proietta il Parma al primo posto, condiviso assieme ad altre 4 formazioni. Nel mercato invernale la rosa viene equilibrata con gli innesti di Vantaggiato e Lunardini presi dal Rimini, D'Agostino e Manzoni dall'Atalanta e di Ginestra dalla Ternana e le cessioni di Kutuzov al Bari, Matteini e Paponi al Rimini, e Parravicini all'Atalanta.
All'avvio di campionato il Parma però stenta, e ad Ancona a inizio febbraio subisce una dura sconfitta che induce il presidente Ghirardi a mandare la squadra in ritiro; da allora comincia un periodo positivo per i crociati che riprendono a veleggiare verso i primi posti in graduatoria, nonostante le prestazioni non siano sempre convincenti, soprattutto quelle interne dove la squadra mostra di soffrire le formazioni più chiuse in difesa. Nel turno infrasettimanale del 17 marzo i ducali raggiungono per la prima volta il secondo posto in solitaria dopo un contestatissimo 1 a 0 ai danni del Mantova, secondo posto che consolidano nelle giornate successive grazie a importanti risultati esterni (vittorie a Trieste e Bari e pareggio a Livorno). A tre giornate dal termine i crociati hanno nove punti di vantaggio sul Livorno terzo, e basta loro un punto sul campo del Cittadella per ottenere la promozione matematica; la partita finisce 2 a 2, e il Parma dopo solo un anno in cadetteria ritorna nella massima serie. Si vuole festeggiare la promozione in casa il sabato successivo col Vicenza, ma la festa sul campo (sul 4-0 per i crociati) è tristemente interrotta dalla morte di un tifoso della squadra ospite, Eugenio Bortolon, deceduto dopo una caduta dagli spalti dello stadio. Il Parma prova a lottare sino all'ultimo per il primo posto ma complice un pareggio a Modena all'ultima giornata contro il Sassuolo non vi riesce.
La stagione si chiude con una lunga serie di record per i gialloblù: minor numero di sconfitte (4), miglior attacco assieme al Bari (65 gol fatti), miglior difesa (34 gol subiti), maggior numero di partite consecutive imbattuti (18) ed unica squadra di serie B a mantenere il proprio campo imbattuto. L'annata degli emiliani va come tutto l'ambiente si aspettava, e il tentativo di emulare il Chievo della stagione precedente è riuscito. È di nuovo serie A.
2009-2010: Il ritorno in A
Il Parma ritorna nella massima serie con una campagna acquisti che rivoluziona la rosa: tra gli arrivi figurano Christian Panucci, Valeri Bojinov, Davide Lanzafame, Daniele Galloppa, Cristian Zaccardo e Jonathan Biabiany. La squadra crociata è una delle più giovani di tutto il campionato: il tridente della prima giornata raggiunge complessivamente i 60 anni.
Dopo una cocente sconfitta interna in Coppa Italia per mano del Novara, il campionato inizia con un pareggio sul campo dell'Udinese e una vittoria in casa con il Catania. Al termine della decima giornata di campionato, dopo il successo interno contro il Bari, il Parma si ritrova quarto: la squadra crociata rimane nei piani alti della classifica per tutto il resto del 2009, terminando l'anno solare proprio al quarto posto, nonostante la sconfitta con la Roma nell'ultima gara. L'inizio del 2010 si rivela deludente per i gialloblu, che guadagnano solo due punti in otto partite, scendendo fino al dodicesimo posto dopo la sconfitta interna con la Lazio. Il momento buio termina con la rescissione consensuale del contratto di Christian Panucci e col ritorno alla vittoria nella successiva partita interna contro la Sampdoria. Da lì in poi la squadra ottenne otto risultati utili consecutivi, degne di nota la partita vinta all'ultimo minuto in casa contro il Milan e la vittoria in trasferta con il Napoli. Le successive 3 sconfitte consecutive contro Genoa, Bologna e Roma spengono le ultime speranze di un posto in Europa, ma nella penultima di campionato i crociati ottengono un risultato di prestigio vincendo all'Olimpico di Torino contro la Juventus, mentre nell'ultima giornata il malcapitato Livorno viene travolto con un poker, il quale ultimo gol è di Hernan Crespo, che riesce quindi a segnare il suo primo e tanto atteso gol del ritorno, consegnando al Parma l'ottavo posto e l'accesso agli ottavi di Coppa Italia.
2010-2011: Sofferenza con Marino e salvezza con Colomba
Alla vigilia della stagione, c'era grande attesa fra i tifosi per vedere all'opera la squadra di Pasquale Marino, allenatore che fonda il proprio schema su un tridente offensivo che ben aveva impressionato in quel di Catania e Udine. Arrivano dalla Juventus i giovani Antonio Candreva e Sebastian Giovinco, e dal Boca Juniors il promettente difensore Gabriel Paletta. Ma l'avvio è stentato: nelle prime dieci giornate, l'unica vittoria è quella all'esordio contro il Brescia, e il gioco votato all'attacco del tecnico siciliano sembra non appartenere ai giocatori disponibili in rosa. Arrivano nel mercato di gennaio, dalla Juve l'italo-brasiliano Amauri in cerca di riscatto, dalla Fiorentina Massimo Gobbi e dal Genoa Francesco Modesto e Raffaele Palladino. Ma nemmeno l'esaltante vittoria ottenuta a Torino contro la Juventus per 4-1 dà una svolta, e da più parti piovono le richieste di esonero dell'allenatore che, forse troppo tardivamente, arriva con la sconfitta interna contro il Bari (virtualmente già retrocesso). E' Franco Colomba il sostituto, che già dalle prime apparizioni sembra portare maggiore equilibrio e motivazioni alla squadra. I risultati arrivano presto: roboante vittoria (2-0) sull'Inter, ripetuta a Udine, 3-1 al Palermo. Il Parma arriva alla salvezza con il pareggio contro il Bologna, e la vittoria contro la Juve è la ciliegina sulla torta di un esaltante finale di stagione, che porta il Parma a concludere all'undicesimo posto insieme a Chievo e Catania.
Cronistoria
Cronistoria del Parma Calcio | |
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Colori e simboli
I primi colori ufficiali della squadra nata con il nome di Verdi Foot Ball Club nel 1913 erano quelli della città (il giallo e il blu) disposti sulla divisa, a scacchi. Dopo la "Grande guerra" si torna a giocare a calcio in città. I giocatori e dirigenti del Parma Foot Ball Club, Ugo Betti e Torquato Rossini, idearono una nuova divisa, unica e austera: la maglia bianca con croce nera sul petto. Le prime maglie da trasferta furono invece blu con croce gialla (a richiamare i colori cittadini). Connubio che dal 1930 avviene anche nel logo del Parma A.S. dove alla croce nera su fondo bianco, saranno aggiunte le strisce gialloblu. La maglia crociata (a volte gialla con croce blu) sarà quella che accompagnerà la storia del Parma fino al 1951, quando si decise di sostituirla dapprima con una divisa a strisce verticali gialloblu e poi con una divisa blu con inserti gialli (maniche o colletto). La "snaturazione" terminò nel '58 con il rispristino della maglia bianca e croce nera, indossata mestamente anche sui polverosi campi della Serie D, prima del fallimento e la radiazione dalla FIGC del 1969.
La Parmense del 1968 (che ne riceverà il testimone) adottò una maglia bianca con banda gialloblu. Fu un cambiamento significativo da quelli che erano i colori sociali delle società genitrici: la Salvarani (rossonero) e ancora prima il Golese (rossoblu). Ancor più significativa per la Parmense fu l'acquisizione dal Parma ormai fallito (a suon di quattrini) del diritto di indossare la storica maglia crociata (logo compreso). Il nuovo Parma A.C. dal 1° gennaio del 1970 sostituì anche nei colori e nei simboli il vecchio Parma. La maglia crociata resistette fino al 1983, quando il marketing e la pubblicità, cominciarono a imporre le proprie leggi: lo sponsor di allora gradiva poco l'abbinamento con la croce. E così ci fu il cambiamento radicale. La maglia divenne bianca (con maniche gialloblu) e calzoncini e calzettoni gialli. Rimase quella per una decina d'anni. Fu la divisa della prima storica promozione in Serie A del 1990. Poco cambiò sulle divise del Grande Parma anni '90, fino al 1998, quando si adottarono le maglie a bande orizzontali gialloblù, in diverse versioni. Nel 2004 (dopo una fugace apparizione nel 2000 in un Parma-Lecce 4-1) la maglia crociata torna definitivamente sulle spalle del Parma, anche se in svariate tinte (dalla incomprensibile rossa con croce bianca, alla suggestiva nera con croce oro).
Evoluzione della divisa
Dal Verdi F.B.C. al 1969
La Parmense e le sue radici
Dal nuovo Parma A.C. 1968 a oggi
Sponsor
Sponsor ufficiali
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Rosa attuale
Rosa, numerazione e ruoli, tratti dal sito ufficiale, sono aggiornati al 18 agosto 2011.[3]
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Staff tecnico
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Rose precedenti
Calciatori premiati in Nazionale
Giocatori che hanno conseguito successi o piazzamenti a livello mondiale ed europeo durante il periodo di militanza nel Parma.
Mondiali
- Lilian Thuram File:FIFA World Cup.svg 1998
- Alain Boghossian File:FIFA World Cup.svg 1998
- Júnior File:FIFA World Cup.svg 2002
Europei
Copa America
- Zé Maria File:Coppa America calcio.svg (Bolivia 1997)
- Márcio Amoroso File:Coppa America calcio.svg (Bolivia 1997)
Confederations Cup
Allenatori e presidenti
Fallimento Parma F.C. e inizio attività A.C. Parmense / Parma A.C. 1968
Nasce il Parma F.C. 1913 acquisendo i diritti sportivi del Parma A.C. 1968
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Fallimento Parma F.C. e inizio attività A.C. Parmense / Parma A.C. 1968
Nasce il Parma F.C. 1913 acquisendo i diritti sportivi del Parma A.C. 1968
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Palmarès
Trofei ufficiali
Nazionali
- Coppa Italia: 3
Internazionali
- Coppa UEFA: 2
Trofei minori
- Serie C: 4
- Serie D: 1
- 1924-1925 (Parma F.B.C.)
- Trofeo Naranja: 2
Statistiche
Piazzamenti recenti
Stagione | Camp. | Pos. | G | V | N | P | GF | GS | Pt. | Coppa Nazionale | Europa | Altre Competizioni | ||
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1990-1991 | Serie A | 5º | 34 | 13 | 12 | 9 | 35 | 31 | 38 | 2º turno | - | |||
1991-1992 | Serie A | 6º | 34 | 11 | 16 | 7 | 32 | 28 | 38 | Campione | Coppa UEFA | Trentaduesimi di finale | ||
1992-1993 | Serie A | 3º | 34 | 16 | 9 | 9 | 47 | 34 | 41 | Quarti di finale | Coppa delle Coppe | Campione | Supercoppa Italiana | Finale |
1993-1994 | Serie A | 5º | 34 | 17 | 7 | 10 | 50 | 35 | 41 | Semifinale | Coppa delle Coppe | Finale | Supercoppa UEFA | Campione |
1994-1995 | Serie A | 2º | 34 | 18 | 9 | 7 | 51 | 31 | 63 | Finale | Coppa UEFA | Campione | ||
1995-1996 | Serie A | 5º | 34 | 16 | 10 | 8 | 44 | 31 | 58 | 2º turno | Coppa delle Coppe | Quarti di finale | Supercoppa Italiana | Finale |
1996-1997 | Serie A | 2º | 34 | 18 | 9 | 7 | 41 | 26 | 63 | 2º turno | Coppa UEFA | Trentaduesimi di finale | ||
1997-1998 | Serie A | 5º | 34 | 15 | 12 | 7 | 55 | 39 | 57 | Semifinale | Champions League | 1º turno | ||
1998-1999 | Serie A | 4º | 34 | 15 | 10 | 9 | 55 | 41 | 55 | Campione | Coppa UEFA | Campione | ||
1999-2000 | Serie A | 5º | 34 | 16 | 10 | 8 | 52 | 37 | 58 | Ottavi di finale | Champions League Coppa UEFA |
Preliminare Ottavi di finale |
Supercoppa Italiana | Campione |
2000-2001 | Serie A | 4º | 34 | 16 | 8 | 10 | 51 | 31 | 56 | Finale | Coppa UEFA | Ottavi di finale | ||
2001-2002 | Serie A | 10º | 34 | 12 | 8 | 14 | 43 | 47 | 44 | Campione | Champions League Coppa UEFA |
Preliminare Ottavi di finale | ||
2002-2003 | Serie A | 5º | 34 | 15 | 11 | 8 | 55 | 36 | 56 | 2º turno | Coppa UEFA | 2º turno | Supercoppa Italiana | Finale |
2003-2004 | Serie A | 5º | 34 | 16 | 10 | 8 | 57 | 46 | 58 | Quarti di finale | Coppa UEFA | 3º turno | ||
2004-2005 | Serie A | 17º | 38 | 10 | 12 | 16 | 48 | 65 | 42 | Ottavi di finale | Coppa UEFA | Semifinale | ||
2005-2006 | Serie A | 7º | 38 | 12 | 9 | 17 | 46 | 60 | 45 | Ottavi di finale | - | |||
2006-2007 | Serie A | 12º | 38 | 10 | 12 | 16 | 41 | 56 | 42 | Quarti di finale | Coppa UEFA | Sedicesimi di finale | ||
2007-2008 | Serie A | 19º | 38 | 7 | 13 | 18 | 42 | 62 | 34 | 3º turno | - | |||
2008-2009 | Serie B | 2º | 42 | 19 | 19 | 4 | 65 | 34 | 76 | 3º turno | - | |||
2009-2010 | Serie A | 8º | 38 | 14 | 10 | 14 | 46 | 51 | 52 | 3º turno | - | |||
2010-2011 | Serie A | 12º | 38 | 11 | 13 | 14 | 39 | 47 | 46 | Quarti di finale | - |
Competizioni disputate
Campionati nazionali
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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A |
21 | 1925-1926 | 2010-2011 |
B |
33 | 1922-1923 | 2008-2009 |
C |
29 | 1932-1933 | 1985-1986 |
D |
4 | 1966-1967 | 1969-1970 |
Nella tabella qui sopra sono sommate le stagioni sportive del Parma Calcio "pre-1969" e "post-1969" anno in cui in realtà un'altra e ben distinta società, la A.C. Parmense partecipò alla Serie D del 1969-1970, dopo che il vecchio Parma (quello nato nel 1913) fallì alla vigilia di quella stagione. In 87 stagioni sportive disputate dall'esordio a livello nazionale nella Lega Nord il 12 novembre 1922, compresi 1 torneo di Prima Divisione (A) e 7 tornei di Seconda Divisione e Alta Italia (B). In precedenza il Parma afferiva al Comitato Regionale Emiliano in cui militò per tre anni. La A.C. Parmense 1968 disputò un solo campionato regionale, la Prima Categoria 1968-'69 che vinse e che le valse la promozione nella Serie D 1969-1970. La squadra da cui nacque la A.C. Parmense, cioè il Gruppo Sportivo Salvarani di Golese, disputò 4 campionati regionali di Prima Categoria 1964-'65, 1965-'66, 1966-'67, 1967-'68, piazzandosi tre volte al secondo e una volta al terzo posto, senza mai cogliere però alcuna promozione in Serie D.
Partecipazioni alle Coppe europee
Competizioni UEFA | G | V | N | P | GF | GS | Miglior Risultato |
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Champions League | 12 | 6 | 3 | 3 | 15 | 10 | Primo Turno (UEFA Champions League 1997-1998) |
Coppa delle Coppe | 24 | 14 | 4 | 6 | 23 | 10 | Campione (1992/93) |
File:UEFA - UEFA Cup.svg Coppa UEFA | 87 | 50 | 16 | 21 | 131 | 77 | Campione (1994/95) / (1998/99) |
Supercoppa UEFA | 2 | 1 | 0 | 1 | 2 | 1 | Campione (Supercoppa UEFA 1993) |
Totale | 125 | 71 | 23 | 31 | 171 | 98 |
Piazzamenti nelle coppe
- 1 edizione di UEFA Champions League disputata più 2 preliminari persi
- 3 edizioni di Coppa delle Coppe disputate
- finalista 1993-1994
- 11 edizioni di Coppe UEFA disputate
Stadio Ennio Tardini
Lo stadio Ennio Tardini è il più grande impianto sportivo di Parma. Il Parma Calcio si trasferì lì nel 1923, dopo aver disputato le prime partite nella cosiddetta "Piazza d'armi", ricavata dai lavori per il "Lungoparma a Sud". Nacque come "Stadio Comunale" ma venne intitolato postumo al costruttore ed ex Presidente del Parma Foot Ball Club Ennio Tardini, che non vide mai terminata la propria opera. Progettato dall'architetto Ettore Leoni (compreso l'arco trionfale d'ingresso ancora esistente in stile "Liberty") è il terzo stadio più antico d'Italia dopo il Ferraris di Genova e l'Arena Garibaldi di Pisa. Giocava nello stesso stadio dal 1968 anche la Parmense, dopo aver giocato come Golese e Salvarani a Baganzola (dapprima nel campo dentro gli argini della Parma e, proprio per i continui allagamenti, dal 1965 al nuovo Campo Fratelli Mordacci). Lo Stadio Tardini subì sensibili variazioni dal 1991 dopo la prima stagione in Serie A del Parma, e dopo che si era prospettata la progettazione di un nuovo stadio (e quindi un ritorno) a Baganzola, dalla forma ovale (con annessa pista ciclo-podistica), l'impianto assunse una forma più consona per partite di calcio, cioè "rettangolare" e senza pista di atletica. Oggi lo stadio può contenere 27.906 spettatori, ma dopo l'incidente occorso in Parma-Vicenza del 2009, dove il diciannovenne Eugenio Bortolon precipitò dagli spalti e morì, parte della Curva Sud è stata resa inagibile, e solo 22.885 spettatori sono abilitati ad occupare lo stadio stesso.
Record
I giornalisti hanno più volte ricordato che nessuna squadra italiana oltre al Parma è stata presente tutti gli anni in Europa nella fascia temporale 1991-2005. Va aggiunto che in tutta Europa solo il Borussia Mönchengladbach degli anni settanta può tenere il passo col Parma come squadra di un centro inferiore ai 200.000 abitanti, plurivincitrice di coppe europee. È l'unica squadra italiana che ha vinto più trofei internazionali che scudetti.
Il giocatore del Parma che ha totalizzato più presenze in Serie A è Antonio Benarrivo: il terzino crociato infatti ha giocato tra il 1991 e il 2004 258 partite nel campionato maggiore. Il giocatore che ha realizzato più reti in campionato è invece Hernán Crespo, che tra il 1996-2000 e il 2010- ha segnato 72 gol.
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Tifosi
La tifoseria del Parma è composta da varie associazioni: il Centro di Coordinamento dei Parma Club (che riunisce la maggior parte dei club) e l'Associazione Petitot. Il gruppo ultras locale è denominato Boys Parma ed è stato fondato nel 1977.
Allo Stadio "Ennio Tardini" di Parma gli ultras e i sostenitori più caldi del tifo gialloblù occupano la curva Nord, che gli stessi tifosi dal 4 maggio 2008 hanno intitolato a Matteo Bagnaresi, ragazzo appartenente ai Boys Parma tragicamente deceduto il 30 marzo 2008 in un autogrill sull'autostrada A21 Piacenza-Torino, mentre si recava a Torino per assistere a Juventus-Parma.
I Boys Parma 1977 sono attualmente gemellati con gli Ultras Tito Cucchiaroni (Sampdoria), con i Rangers e con i Desperados (Empoli).
In passato ci sono state amicizie con gli ultras del Barletta, del Cesena, dell'Hellas Verona (Brigate e Inferno) e dello Spezia, nonché buoni rapporti poi sfociati in accese rivalità con il Modena ed il Piacenza.
Storico il campanilismo con i cugini della Reggiana e del Bologna, mentre, con il passare degli anni, si è sviluppata un'aspra rivalità con la Juventus e con altre tifoserie di squadre importanti come Roma, Fiorentina e Genoa.
Nonostante la differenza di categorie è rimasta una forte rivalità con le tifoserie di Carrarese e Cremonese.
Cuiosità
Nelle partite interne del Parma Football Club, giocate all'Ennio Tardini, durante l'ingresso delle squadre in campo suona l'Aida, capolavoro del compositore parmense Giuseppe Verdi, simbolo della città e del Parma Calcio (che nel 1913 si chiamò per un tempo col suo nome).
Note
- ^ UFFICIALE: Parma, Colomba nuovo tecnico, su tuttomercatoweb.com, 05-04-2011.
- ^ Il Parma rilegge il suo campionato Da Udine a Torino tra incubi e sogni, su archiviostorico.gazzetta.it. URL consultato il 21/07/2009.
- ^ fcparma.com
- ^ Organigramma, su fcparma.com, www.fcparma.com. URL consultato il 14 gennaio 2011.
Bibliografia
- Gian Franco Bellè – Giorgio Gandolfi: 90 anni del Parma Calcio 1913-2003, Azzali Editore S.n.c. - Parma.
- Fabrizio Melegari: Calciatori del Parma (I Crociati nelle figurine Panini), Edizioni Panini S.p.A.
Voci correlate
Liste e riconoscimenti
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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