Collarino (armi): differenze tra le versioni

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Versione delle 13:47, 26 giu 2017

Il fondello, circondato dal collarino di un 5,56 × 45 mm NATO

Il collarino è la parte del bossolo che circonda il fondello e che è usata dall'estrattore per rimuovere il bossolo esploso dalla camera di scoppio.

Flangiato e non flangiato

A seconda del funzionamento dell'arma, il collarino può avere varie forme:

  • Non flangiata o non orlata (rimless) quando il collarino non sporge dal diametro del bossolo ma ha in evidenza una scanalatura o gola di estrazione. Un esempio è la 7,62 × 51 mm.
  • Flangiata o orlata (rimmed, R) quando il collarino sporge dal diametro della cartuccia. Un esempio è la 7,62 × 54 mm R.
  • Semiflangiata (semirimmed, SR) quando il collarino sporge dal diametro della cartuccia, ma è comunque presente una netta scanalatura. Un esempio è la 12,7 × 81 mm SR.
  • Ribassata o a fondello ridotto (rebated rim) quando il diametro del fondello è inferiore al diametro del bossolo. Un esempio è la .50 Beowulf.
  • Cinturata o a fondello rinforzato (belted) quando sopra la scanalatura è presente un cinturino o anello di battuta, per facilitare l'estrazione, è generalmente usato nelle cartucce magnum. Un esempio è la .270 Weatherby Magnum.
  • Senza scanalatura e senza collarino (grooveless) completamente lisce fino al fondello, di forma fortemente conica, da essere usate senza estrattore. Un esempio è la 6,5 mm Bergmann Nr. 3

La maggior parte delle cartucce da guerra moderne sono rimless, come la 7,62 × 51 mm, perché questa assicura una migliore presa da parte dell'estrattore ed una maggiore fluidità di movimento specialmente in armi semiautomatiche ed automatiche. Alcune armi da guerra, semiautomatiche o automatiche, comunque continuano a camerare munizioni flangiate, per comodità di uso e di standardizzazione, come la Dragunov e PK con la 7,62 × 54 mm R.
Diversa è la storia per le cartucce da pistola, in quanto la rimless può essere usata quasi solo per le semiautomatiche (come la Beretta 92), ma per i revolver (come la Smith & Wesson 29) è meglio una cartuccia con bordo, altrimenti scivolerebbe dal tamburo. Vi sono eccezioni, ad esempio la Desert Eagle può camerare cartucce flangiate da .357 Magnum e .44 Magnum, mentre il revolver Smith & Wesson 22, derivato dall'M1917, camera cartucce non flangiate .45 ACP.

Le cartucce grooveless furono usate per un breve periodo da alcune armi vendute dalla compagnia di Theodore Bergmann, come la Bergmann 1896 camerata in 5 mm, 6,5 mm e 8 mm grooveless. Il funzionamento era poco efficace e fu presto abbandonato.

Sempre con bordo sono le munizioni per fucile ad anima liscia come la calibro 12, mentre le munizioni da lanciagranate sono più spesso rimless (40 × 46 mm).

In alcune cartucce la capsula a percussione non è centrale ma è disposta ad anello lungo il collarino (percussione anulare). Questo era comune nelle prime cartucce autocontenute, ma oggi è usato solo nelle cartucce più deboli, quale la .22 Long Rifle, in quanto il percussore per colpire l'innesco deve intaccare il bossolo che per questo deve necessariamente essere sottile, quindi poco resistente alle alte pressioni create da un colpo più potente.

Galleria d'immagini

Bibliografia

  • P.O. Ackley, Handbook for Shooters & Reloaders, vol I, 12th Printing, Salt Lake City, Utah, Plaza Publishing, 1927 [1962], pp. 197–202, ISBN 978-99929-4-881-1.
  • Sergio Staffieri, Cartucce per armi portatili, Parma, Italia, Ermanno Albertelli, 2009, pp. 108-109, ISBN 978-88-87372-71-7.
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