Trattato di Oñate: differenze tra le versioni

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Alla morte dell'imperatore del Sacro Romano Impero [[Rodolfo II d'Asburgo|Rodolfo II]] il 20 gennaio [[1612]], al trono germanico ascese il fratello del defunto sovrano, l'[[arciduca d'Austria]] Mattia: questi, essendo senza prole, volendo assicurare una sicura continuità dinastica, scelse come erede il figlio del governatore dell'[[Austria Interiore]] [[Carlo II d'Austria|Carlo II]], il cugino Ferdinando, che aveva già tre possibili eredi ([[Ferdinando III d'Asburgo|Ferdinando]], [[Leopoldo Guglielmo d'Austria|Leopoldo Guglielmo]] e [[Giovanni Carlo d'Asburgo|Giovanni Carlo]]). Tale decisione, tuttavia, venne presa senza considerare le legittime pretese che il re di Spagna Filippo III avanzava per i propri figli<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Magdalena S. Sanchez|anno=1994|titolo=A House Divided: Spain, Austria, and the Bohemian and Hungarian Successions|rivista=The Sixteenth Century Journal|volume=|numero=}}</ref>, [[Filippo IV di Spagna|Filippo]], [[Carlo di Spagna|Carlo]] e [[Ferdinando d'Asburgo (1609-1641)|Ferdinando]], supportato nelle sue rivendicazioni dal maggior prestigio accordato fin dalla nascita al ramo spagnolo degli Asburgo a scapito di quello austriaco e dal suo essere nipote di [[Massimiliano II d'Asburgo|Massimiliano II]] e di Carlo V<ref>{{Cita libro|autore=Volker Press|titolo=Kriege und Krisen. Deutschland 1600-1715. Neue deutsche Geschichte|anno=1991|editore=C.H.Beck|p=189|ISBN=3-406-30817-1}}</ref>.
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La scelta del ramo d'Austria Interiore era stata frutto della mente del [[cardinale]] [[Melchior Khlesl]], consigliere politico e religioso dell'imperatore Mattia e capo del suo Concilio Segreto: l'ecclesiastico da tempo cercava una riconciliazione tra i [[cattolici]] e i [[protestanti]] d'Austria<ref name=":1" />, che con la loro opposizione confessionale paralizzavano le istituzioni imperiali e mettevano a rischio persino il principio della comune difesa contro la "[[Impero ottomano|minaccia ottomana]]", arrivata nel [[1529]] ad [[Assedio di Vienna|assediare la stessa Vienna]] e che da [[Guerre ottomano-asburgiche|quasi un secolo]] teneva impegnata l'Austria sui confini orientali e meridionali. Nel tentativo di sbloccare la situazione, Khlesl, al momento della decisione dell'erede, optò per un cambio di rotta, favorendo il cattolicissimo figlio di Carlo II, educato dai [[gesuiti]] secondo dettami [[Controriforma|controriformisti]] e protagonista nei domini paterni di una fiera opposizione all'estendersi della Riforma protestante.


== Note ==
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Versione delle 11:43, 20 apr 2018

Trattato di Oñate
Mappa del Cammino di Fiandra, con i possedimenti degli Asburgo di Spagna in arancio e in viola e degli Asburgo d'Austria in verde.
Contesto
Firma29 luglio 1617
Condizioni
Parti Sacro Romano Impero
Regno di Spagna
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Il Trattato di Oñate fu un patto segreto firmato il 29 luglio 1617 tra i rami di Spagna e d'Austria della dinastia asburgica nel quadro delle dispute territoriali sorte al momento della creazione delle due linee dinastiche il 21 aprile 1521, quando Carlo V (1500-1558), re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero, assegnò al fratello Ferdinando (1503-1564) i possedimenti familiari austriaci e germanici, riservando al proprio erede i territori iberici, italiani e l'eredità borgognona.

Il sovrano spagnolo Filippo III (1578-1621), in cambio del riconoscimento austriaco dell'egemonia iberica sui domini componenti il cosiddetto Cammino di Fiandra, rinunciò a ogni pretesa sulle corone di Boemia e d'Ungheria in favore di Ferdinando II (1578-1637). Inoltre, la Spagna garantì il proprio appoggio alla futura ascesa al trono imperiale dello stesso Ferdinando II, nello stesso anno nominato erede da Mattia d'Asburgo (1557-1619).

Il trattato può rientrare a pieno titolo nelle mosse attuate dalla Spagna in preparazione della scadenza della tregua dei dodici anni, stipulata tra Spagna e Province Unite nel 1609 al termine di una dura fase della guerra degli ottant'anni: il pieno e incontrastato controllo del Cammino di Fiandra, quel complesso di dominazioni dirette e indirette e di possedimenti familiari che si snodava senza soluzione di continuità dal nord Italia fino a Bruxelles, permetteva una sicura rotta di rifornimento per gli eserciti impegnati a soffocare la ribellione olandese contro il dominio asburgico.

Il patto stipulato tra le due potenze prese il nome da Iñigo Vélez de Guevara (1566-1644), ambasciatore spagnolo a Vienna e fautore della versione ultima del trattato.

Contesto storico

Alla morte dell'imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II il 20 gennaio 1612, al trono germanico ascese il fratello del defunto sovrano, l'arciduca d'Austria Mattia: questi, essendo senza prole, volendo assicurare una sicura continuità dinastica, scelse come erede il figlio del governatore dell'Austria Interiore Carlo II, il cugino Ferdinando, che aveva già tre possibili eredi (Ferdinando, Leopoldo Guglielmo e Giovanni Carlo). Tale decisione, tuttavia, venne presa senza considerare le legittime pretese che il re di Spagna Filippo III avanzava per i propri figli[1], Filippo, Carlo e Ferdinando, supportato nelle sue rivendicazioni dal maggior prestigio accordato fin dalla nascita al ramo spagnolo degli Asburgo a scapito di quello austriaco e dal suo essere nipote di Massimiliano II e di Carlo V[2].

La scelta del ramo d'Austria Interiore era stata frutto della mente del cardinale Melchior Khlesl, consigliere politico e religioso dell'imperatore Mattia e capo del suo Concilio Segreto: l'ecclesiastico da tempo cercava una riconciliazione tra i cattolici e i protestanti d'Austria[3], che con la loro opposizione confessionale paralizzavano le istituzioni imperiali e mettevano a rischio persino il principio della comune difesa contro la "minaccia ottomana", arrivata nel 1529 ad assediare la stessa Vienna e che da quasi un secolo teneva impegnata l'Austria sui confini orientali e meridionali. Nel tentativo di sbloccare la situazione, Khlesl, al momento della decisione dell'erede, optò per un cambio di rotta, favorendo il cattolicissimo figlio di Carlo II, educato dai gesuiti secondo dettami controriformisti e protagonista nei domini paterni di una fiera opposizione all'estendersi della Riforma protestante.

Note

  1. ^ Magdalena S. Sanchez, A House Divided: Spain, Austria, and the Bohemian and Hungarian Successions, in The Sixteenth Century Journal, 1994.
  2. ^ Volker Press, Kriege und Krisen. Deutschland 1600-1715. Neue deutsche Geschichte, C.H.Beck, 1991, p. 189, ISBN 3-406-30817-1.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :1
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