Tra donne sole
Tra donne sole | |
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Titolo originale | Tra donne sole |
Autore | Cesare Pavese |
1ª ed. originale | 1949 |
Genere | romanzo |
«Quand'ero bambina invidiavo le donne come Momina, Mariella e le altre, le invidiavo e non sapevo chi fossero. Le immaginavo libere, ammirate, padrone del mondo. A pensarci adesso non mi sarei cambiata con nessuna di loro. La loro vita mi pareva una sciocchezza, tanto più sciocca perché non se ne rendevano conto.[1]»
Tra donne sole è un romanzo dello scrittore Cesare Pavese, scritto tra il 17 marzo e il 26 maggio del 1949 che conclude il trittico intitolato La bella estate.
Il libro uscì come un trittico e la scelta di unire i tre romanzi, pur appartenenti ad epoche diverse, fu dovuta alla unità dei temi che li percorreva. Nel 1961, sempre Einaudi, nel far uscire l'opera completa di Pavese nell' edizione dei "Supercoralli", decise di inserire i nove romanzi dell'autore seguendo l'ordine nel quale erano stati scritti e non pubblicati. Tra donne sole viene così a trovarsi nel secondo volume dell'opera. Template:Trama
Trama
La storia è quella di Clelia che riesce ad uscire, grazie al suo lavoro e alle sue capacità, dal mondo operaio di Torino ed entrare a far parte del mondo della società bene che immaginava bello e pieno di valori ma che si rivela vuoto e negativo.
Clelia, che è ormai diventata una modista affermata, viene incaricata dalla ditta per cui lavora di gestire una negozio nel centro di Torino e si reca nella città dalla quale era partita povera e desiderosa di farsi valere. La prima sera pernotta in un albergo e nell'affacciarsi nel corridoio per chiamare la cameriera vede un gruppo di gente davanti ad una porta e una ragazza, che aveva tenato il suicidio, uscirne in barella. Ad un veglione conosce l'ambiente di quella ragazza, Rosetta Mola, e ascolta i discorsi cinici di Momina, Mariella, Fefé e Loris e si rende conto che per costoro la disgrazia di un'amica non conta nulla se non per distrarsi dal vuoto delle proprie giornate. Clelia, pur seguendo la vita futile di quelle donne, sa mantenere il suo equilibrio lavorando con serietà mentre Rosetta, che non ha questa forza, ritenta il suicidio e questa volta non riesce a salvarsi. La trovano in una stanza che aveva preso in affitto morta per il veleno ingerito.
«Non pareva nemmeno morta. Soltanto un gonfiore alle labbra, come fosse imbronciata. Il curioso era stata l'idea di affitare uno studio da pittore, farci portare una poltrona, nient'altro, e morire così davanti alla finestra che guardava Superga. Un gatto l'aveva tradita - era nella stanza con lei, e il giorno dopo, miagolando e graffiando la porta, s'era fatto aprire [2].»
Dal romanzo "Tra donne sole" è stato tratto nel 1955 il film Le amiche con la regia di Michelangelo Antonioni.