Trametsch

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Trametsch

La pista Trametsch, vista da castel Salern presso Varna
StatoBandiera dell'Italia Italien
LocalitàBressanone
MontagnaPlose
Partenza2.446 m.s.l.m.
Arrivo996 m.s.l.m.
Dislivello1.450 m
Lunghezza9.000 m

La Trametsch è una pista sciistica, che scende dalla Plose, una cima che è situata nel territorio comunale di Bressanone, in alto Adige.

Origine del nome

La Plose, dove è visibile la pista della Trametsch che da Valcroce porta a Sant'Andrea

Il termine Trametsch deriva dall'omonimo torrente che scende dalla cima della montagna, fino a sfociare a valle nell'Isarco.

Descrizione

La pista vanta un percorso di ben 9 chilometri, con un dislivello di 1450 metri.[1]

La pista parte dal rifugio Plose, posto in cima alla montagna, e passando per Valcroce, si immette nel bosco, fino a raggiungere Sant'Andrea in Monte (in ted. St. Andrä).

D'estate, lungo i pendii dell pista si svolge la gara di Mountainbike-Downhill Caidom.

Cenni storici

Vista della Plose e della sottostante citta' di Bressanone

L'idea di costruire questa pista da sci naqcue negli anni in cui si inizio' la costruzione della funivia. Questa fu attiva gia' dal 1964, dove erano impiegati Zeno Giacomuzzi, Reinhold Knollseisen, Karl Vallazza, Hubert Fink ed Ernst Cimadon. Costoro vollero la costruzione di questa pista, che passasse quindi in mezzo al bosco, cosa che in Alto Adige allora non esisteva; l'unica esistente all'epoca era quella che scendeva dal Patscherkofel di Innsbruck (2.246 m s.l.m.).[1]

Inizialmente si dovettero ottenere i permessi dai proprietari dei boschi. Nella parte più alta (dove oggi si trova la seggiovia a 4 posti), fu costruito nel 1966 uno skilift, entrato in funzione il 6 gennaio dell'anno successivo. Iniziava cosi' a definirsi una parte del tracciato. In seguito sorse il problema di eliminare i resti dei cippi degli alberi tagliati rimasti in mezzo alla pista. Una prima soluzione ipotizzata fu l'utilizzo di sostanze chimiche prese da Innsbruck; in seguito invece si decise per l'utilizzo di escavatori che completarono il tratto alto durante l'estate del 1967. La parte più bassa del tracciato fu più ardua da effettuare: furono necessari diversi sopraluoghi per la scelta dell'itinerario migliore, altra al ricorso a materiale splosivo e all'intervento dei militari. Finanziariamente la Sportverein di Bressanone, allora presieduta da Peter Unterleitner, riusci' ad ottenere soldi dalla FISI.[1]

Una volta completata la costruzione dell'intero tratto della pista, si inizio' a pensare allo sfruttamento della nuova pista per competizioni a livell nazionale, come ad esempio i Campionati italiani di sci alpino del 1971. La Saslong era stata ultimata pochi anni prima.[1]

Nella meta' degli anni ottanta si realizzo' la nuova cabinovia, che doveva partire da Sant'Andrea e arrivare a Valcroce. La pista fu quindi adattata a questo nuovo impianto di risalita, soprattutto per quanto riguarda la parte superiore della pista. Nel 2004 invece si è restaurata la pista, tenendo conto della novita' degli sci da carving; oltre all'eliminazione dei punti potenzialmente pericolosi, si è aggiunto un nuovo impianto per l'innevamento artificiale.[1]

Dal 2009 la pista è affiancata da una pista da slittino su pista naturale, che parte da Valcroce, raggiungendo Sant'Andrea.[2] La pista è in realtà composta da due piste contignue:

  • Rudirun1, lunga 5,2 km;
  • Rudirun2, lunga 4,8 km.

Ovvero in totale 10 chilometri, che la rendono una delle piste da slittino più lunghe dell'Alto Adige.

Note

Voci correlate