Mario Rigoni Stern
Mario Rigoni Stern | |
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Nascita | Asiago, 1º novembre 1921 |
Morte | Asiago, 16 giugno 2008 |
Luogo di sepoltura | Asiago |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Esercito italiano |
Corpo | 4º Corpo d'armata alpino |
Reparto | Brigata alpina "Tridentina" |
Grado | Sergente |
Guerre | Campagna di Francia Campagna dei Balcani Campagna di Russia |
Decorazioni | ![]() ![]() ![]() |
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Mario Rigoni Stern (Asiago, 1º novembre 1921 – Asiago, 16 giugno 2008) è stato un militare e scrittore italiano.
Legatissimo alla sua terra, l'Altopiano di Asiago (era il discendente dell'ultimo cancelliere della Federazione dei Sette Comuni)[1], e alla sua gente, i Cimbri[2], è noto soprattutto per l'opera Il sergente nella neve.
Primo Levi lo definì "uno dei più grandi scrittori italiani"[3].
Biografia
Tra le due guerre
Nato ad Asiago, sull'Altopiano dei Sette Comuni, nel 1921 da Giovanni Battista Rigoni e Annetta Vescovi, terzo di sette fratelli, e una sorella, trascorse l'infanzia tra i pastori e la gente di montagna dell'altopiano. La famiglia Rigoni soprannominata "Stern" commerciava con la pianura in prodotti delle malghe alpine, pezze di lino, lana e manufatti in legno della comunità dell'Altipiano.
Studiò fino alla terza avviamento al lavoro per poi lavorare presso la bottega di famiglia.
Seconda guerra mondiale
Nel 1938 si arruolò volontario alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo (ora Centro Addestramento Alpino) di Aosta dove ebbe come istruttori il maestro di sci Gigi Panei, la guida alpina Renato Chabod e l'alpinista Giacomo Chiara.
In seguito combatté come alpino nella divisione Tridentina, nel battaglione Vestone, al confine con la Francia al tempo dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1940 al fianco della Germania, quindi Albania, Grecia, e Russia, ove partecipò da volontario alla campagna militare contro l'Unione Sovietica. Rigoni Stern ancora nel maggio 1942 salutò la campagna militare contro l'Unione Sovietica con le parole: “Non vi è stata una guerra più giusta di questa contro la Russia sovietica: sì, questa guerra che facciamo è come una santa crociata e sono contento di parteciparvi, anzi fortunato”[4]". L'esperienza fascista durò però poco, perché il giovane volontario entrò in crisi, vivendo e soffrendo la ritirata che diventerà l'humus della sua scrittura letteraria.
Fatto prigioniero dai tedeschi dopo la firma dell'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943), fu deportato come IMI in un campo di concentramento a Hohenstein (oggi Olsztynek), in Prussia Orientale, ove rimane prigioniero rifiutando, come la maggioranza dei militari italiani catturati dai nazisti, di ottenere la libertà in cambio dell'arruolamento nelle forze armate della Repubblica sociale italiana. Dopo la liberazione del campo durante l'avanzata dell'Armata Rossa verso il cuore della Germania, rientrò a casa a piedi attraversando le Alpi, dopo due anni di prigionia, il 5 maggio 1945.
Campagna di Russia
La sua particolare sensibilità lo ha contraddistinto anche durante la campagna di Russia. Rigoni Stern è ricordato per i suoi interventi in favore di alcuni civili in condizioni disagiate ed incapaci di sostentarsi, che sono sopravvissuti grazie a lui. Ne è un esempio Nikolaj Sanvelian, che da bambino fu salvato da Mario e che è diventato uno dei più apprezzati scrittori russi, che assieme ai maggiori esponenti della cultura russa e degli italiani Mario Rigoni Stern, Alberto Moravia e Giancarlo Pallavicini ha dato vita all'associazione internazionale degli intellettuali "Myr Cultura"[5].
A proposito di questa guerra dirà in seguito (cambiando drasticamente opinione rispetto il periodo in cui si arruolò volontario):
«I russi erano dalla parte della ragione, e combattevano convinti di difendere la loro terra, la loro casa, le loro famiglie. I tedeschi d'altra parte erano convinti di combattere per il grande Reich. Noi non si combatteva né per Mussolini, né per il Re, si cercava di salvare la nostra vita.»
E ancora:
«Il momento culminante della mia vita non è stato quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita...»
Dopoguerra e attività letteraria
Finita la guerra Rigoni Stern ritorna ad Asiago, da dove non si trasferirà più e dove ha vissuto fino alla morte nella casa da lui stesso costruita. Nel 1946 si sposa con Anna dalla quale avrà tre figli. Viene assunto presso l'Ufficio imposte del catasto del suo stesso comune; manterrà questo impiego fino al 1970 quando lo lascerà per ragioni di salute (problemi cardiaci). Da quel momento si dedicherà appieno all'attività di scrittore.
Esordisce come scrittore nel 1953, con il libro autobiografico Il sergente nella neve, pubblicato da Einaudi, in cui racconta la sua esperienza di sergente degli Alpini nella disastrosa ritirata di Russia durante la seconda guerra mondiale. Con quest'opera egli si colloca all'interno della corrente narrativa neorealista. Il libro viene pubblicato su indicazione di Elio Vittorini, conosciuto da Rigoni Stern nel 1951, che suggerì alcune piccole modifiche stilistiche. Il testo è ricco di ricordi, immagini, storie che presentano analogie di situazioni, temi e umanità con i libri scritti da Giulio Bedeschi, Eugenio Corti, Primo Levi e Nuto Revelli, tutti aventi come soggetto gli anni di guerra e le storie degli uomini che vissero quel periodo.
Sul finire degli anni sessanta scrive il soggetto e collabora alla sceneggiatura de I recuperanti, film per la televisione del 1970 girato da Ermanno Olmi sulle vicende delle genti di Asiago all'indomani della seconda guerra mondiale.
Successivamente pubblica altri romanzi nella sua terra natale e ispirati a grande rispetto e amore per la natura. Sono inoltre ben sottolineati nelle sue storie quei valori ritenuti importanti della vita. Sono questi i temi di Il bosco degli urogalli (1962) e Uomini, boschi e api (1980).
Con le sue opere gli sono stati riconosciuti numerosi premi letterari nazionali, tra i quali premio Bagutta, Campiello, Grinzane Cavour, premio Feltrinelli, Chiara, Flaiano.
Ultimi anni
Per la sua sensibilità verso il mondo della natura e della montagna l'11 maggio 1998 l'Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris causa in scienze forestali e ambientali.
Nel 1999 gira con Marco Paolini un film-dialogo diretto da Carlo Mazzacurati, Ritratti: Mario Rigoni Stern. Nel film Rigoni Stern racconta la sua esperienza di vita, la guerra, il lager e il difficile ritorno a casa, ma anche il rapporto con la montagna e la natura. Il racconto come veicolo della memoria: per il Sergente è doloroso ma fondamentale portare agli altri la propria esperienza.
In un'intervista di Giulio Milani nel 2002 vi è una visione quasi profetica da parte di Rigoni Stern:
«Difatti io dico sempre: spero di non morire sotto Berlusconi. Non per la mia età, perché potrei andarmene anche domani, ma per il fatto di avere un po' di speranza sulla vita e sull'umanità. Direi che Berlusconi non è un uomo che dà speranza. Eppure, c'è una poesia di García Lorca che di New York dice: 'Voglio che un bimbo negro annunci ai bianchi dell'oro l'avvento del regno della spiga.' Perché a volte, vede, guardandosi intorno, si dice questo mondo economico dove tutto è virtuale, anche l'economia è virtuale... E allora a un certo punto diciamo: ci vorrebbe una grande crisi per ridimensionare questa cosa. Però, purtroppo, la grande crisi prende sempre di mezzo la povera gente... Ma piuttosto che una guerra, è meglio una grande crisi per stravolgere un po' questo mondo, per metterlo sulla strada giusta, per far capire che non è più la borsa che deve governare...»
Associazioni ambientaliste e della montagna nel 2003 lo candidano senatore a vita, ma lo scrittore vicentino dalla sua residenza di Asiago fa sapere:
«Non abbandonerò mai il mio paese, le mie montagne per uno scranno in Parlamento. Non è il mio posto[7].»
Nel 2005 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Montebelluna[8]. Il 14 marzo 2007 l'Università degli studi di Genova gli ha conferito la laurea honoris causa in scienze politiche.
Oltre a vari premi per i suoi romanzi, nel 1997 ha vinto il Premio Feltrinelli e nel 2003 il Premio Chiara alla carriera. Nel novembre 2007 riceve la commenda di accademico di Francia per la cultura e l'arte.
Nel novembre del 2007 gli viene diagnosticato un tumore al cervello; prima di morire si fa accompagnare dai figli sui luoghi a lui più cari dell'Altopiano: a Vezzena e a Marcesina in particolare. Durante la malattia chiede di non essere ricoverato in ospedale ed è assecondato, muore il 16 giugno 2008 alle ore 18.23. Per sua stessa volontà la notizia della morte verrà data solo a funerali celebrati.
Opere
- Il sergente nella neve. Ricordi della ritirata di Russia, Torino, Einaudi, 1953. Premio Bancarellino 1963.
- Il bosco degli urogalli, Torino, Einaudi, 1962.
- La guerra della naia alpina, a cura di, Milano, Ferro edizioni, 1967.
- Quota Albania, Torino, Einaudi, 1971.
- Ritorno sul Don, Torino, Einaudi, 1973.
- Storia di Tönle, Torino, Einaudi, 1978. Premio Campiello e Premio Bagutta
- Uomini, boschi e api, Torino, Einaudi, 1980.
- L'anno della vittoria, Torino, Einaudi, 1985. ISBN 88-06-58990-3.
- Amore di confine, Torino, Einaudi, 1986. ISBN 88-06-59366-8.
- Il magico kolobok e altri scritti, Torino, La Stampa, 1989. ISBN 88-7783-034-4.
- Il libro degli animali, Milano-Torino, Emme-Einaudi, 1990. ISBN 88-06-11754-8.
- Arboreto salvatico, Torino, Einaudi, 1991. ISBN 88-06-12743-8.
- Compagno orsetto, Trieste, Elle, 1992. ISBN 88-7068-436-9.
- Il poeta segreto, Catania, Il girasole, 1992.
- Le voci del Trentino, Trento, La corda pazza, 1993.
- Le stagioni di Giacomo, Torino, Einaudi, 1995. ISBN 88-06-13886-3. Premio Grinzane Cavour
- Sentieri sotto la neve, Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-14900-8.
- Inverni lontani, Torino, Einaudi, 1999. ISBN 88-06-15340-4.
- Tra due guerre e altre storie, Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-15711-6.
- L'ultima partita a carte, Torino, Einaudi, 2002. ISBN 88-06-15630-6.
- Aspettando l'alba e altri racconti, Torino, Einaudi, 2004. ISBN 88-06-16817-7.
- I racconti di guerra, Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-18115-7.
- Stagioni, Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-18400-8.
- Quel Natale nella steppa, Novara, Interlinea, 2006. ISBN 88-8212-582-3.
- Racconti di caccia, Torino, Einaudi, 2011. ISBN 978-88-06-20783-0.
- Il coraggio di dire no. Conversazioni e interviste 1963-2007. A cura di Giuseppe Mendicino, Torino, Einaudi, 2013. ISBN 978-88-06-21793-8.
Filmografia
- Ritratti: Mario Rigoni Stern di Carlo Mazzacurati (1999). Film-intervista con Marco Paolini.
- Alpini - Terra di un uomo / Terre d'un homme di Jean François Neplaz (2010). Film-documentario coproduzione Route 1 - Shellac Sud.
- Passano i soldati di Luca Gasparini (2001). Film-documentario che contiene testimonianze e letture dello scrittore di brani tratti da Il sergente nella neve e Ritorno sul Don.[9]
Teatro
Il Sergente, di Marco Paolini, tratto da Il sergente nella neve. Trasmesso su LA7 il 30 ottobre 2007, lo spettacolo è stato seguito da 1.200.000 telespettatori per uno share del 5,7%, un record per LA7.[senza fonte]
Omaggi
Allo scrittore nel 1998 è stato dedicato il nome dell'asteroide numero 12811 (1996 CL7) scoperto nel 1996 dall'Osservatorio astrofisico di Asiago nella Stazione osservativa di Asiago Cima Ekar dall'astronomo Ulisse Munari[10].
Nel 2009 il comune di Montecchio Precalcino ha intitolato a suo onore una scuola primaria. Sempre nel 2009 il Club Alpino Italiano ha indetto un concorso fotografico in omaggio a Rigoni Stern dal titolo I grandi animali selvatici delle montagne italiane. L'anno seguente il concorso viene riproposto col tema Arboreto Salvatico: alberi e boschi naturali delle montagne italiane.
Lo scrittore di Asiago viene ricordato anche dal Trento Filmfestival con il “Cardo d'oro”, che sarà a lui intitolato dall'edizione 2009.
Nel 2010 è nato il premio letterario internazionale Rigoni Stern riguardante la letteratura delle Alpi. Due sono le sezioni del premio, una riguardante la narrativa e una la saggistica. La sede del premio si alterna annualmente tra le città di Riva del Garda (dove si svolge il concorso per la narrativa) e di Asiago (per il premio per i saggi).
Nel 2011 la città di Este (PD) ha intitolato un parco alla sua memoria.
Onorificenze
— Quota 236,7 di Kotowkij (Fronte Russo), 1º settembre 1942. B.U. 1949 disp. 11^ pag. 1690[11].
— 16 gennaio 2003[12]
Medaglia commemorativa della guerra 1940-1943
Medaglia commemorativa della guerra di liberazione 1943-1945
Distintivo d'onore per i patrioti "Volontari della libertà"
Socio Onorario del Coro Brigata Cadore (03/11/2007)[senza fonte]
Note
- ^ I sigilli della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni (1310-2010), su asiago7comuni.it. URL consultato il 26 gennaio 2014.
- ^ Giovanni Kezich, La cimbra fenice: il germanesimo altopianese tra storia e vita quotidiana, in Patrizio Rigoni e Mauro Varotto, L'Altopiano dei Sette Comuni, Cierre ed., Sommacampagna (Vr), 2009, pp. 463-479. ISBN 978-88-8314-459-2.
- ^ Produzioni: Alpini, su lunafilmtorino.wordpress.com. URL consultato il 16 settembre 2013.
- ^ Pierantonio Gios, Fascismo, guerra e Resistenza sull'Altopiano, Asiago, Tipografia Moderna, 1995.
- ^ Sanvelian ha diviso con Alberto Moravia la stanza di lavoro alla "Pravda" e all'avvio della glasnost e della perestroika è stato nominato Presidente dell'Associazione internazionale degli intellettuali "Myr Cultura", voluta anche da Raissa Gorbaceva, con vice Presidente Giancarlo Pallavicini, all'epoca primo occidentale nominato consulente del Governo Sovietico per la perestroika - "The World of Culture in this Caracters", Myr Cultura, Mosca, 1989; "Russia-Italia: 40 Anni della Camera di Commercio Italo-Russa", Mosca, 2004
- ^ Non è la Borsa che deve governare, su lastampa.it, 31 ottobre 2008. URL consultato il 23 aprile 2012.
- ^ “Altre cose bisogna costruire” / Pag. 36: Speciale / anno 83 - n° 24 / 2008 / Rivista - Vita Trentina
- ^ Cittadinanza onoraria, su montebellunanuova.org. URL consultato il 4 agosto 2008.
- ^ Passano i soldati
- ^ JPL Small-Body Database Browser
- ^ Sito dell'ANA di Asiago Ana - Sezione Di Asiago
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Voci correlate
- Ritratti: Mario Rigoni Stern
- Alpini - Terra di un uomo / Terre d'un homme
- Myr Cultura, Associazione Internazionale degli Intellettuali e Creativi
- Federazione dei Sette Comuni
- ARMIR
- Divisione Tridentina
- Battaglia di Nikolaevka
Altri progetti
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Wikinotizie contiene l'articolo È morto lo scrittore Mario Rigoni Stern, 17 giugno 2008
Collegamenti esterni
- Premio Rigoni Stern
- Mauro Corona ricorda Mario Rigoni Stern
- Gianni Giolo e Beniti Gramola sul ruolo di Rigoni Stern durante il fascismo
- Paolo Rumiz: Addio sergente Rigoni Stern
- Times online: Mario Rigoni Stern: reclusive Italian writer
- The Independent: Mario Rigoni Stern: Author of 'The Sergeant in the Snow'
- The Guardian: Mario Rigoni Stern
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12321005 · ISNI (EN) 0000 0001 2120 8503 · SBN CFIV023729 · Europeana agent/base/72542 · LCCN (EN) n79063783 · GND (DE) 119284014 · BNE (ES) XX1668177 (data) · BNF (FR) cb12021754z (data) · J9U (EN, HE) 987007266994905171 · NDL (EN, JA) 00473791 |
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