Il branco (film 1994)

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Una scena del film
Paese di produzioneItalia
Durata100 min
Generedrammatico
RegiaMarco Risi
SoggettoAndrea Carraro, Marco Risi
SceneggiaturaAndrea Carraro, Marco Risi
ProduttoreMario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori
FotografiaMassimo Pau
MusicheFranco Piersanti
Interpreti e personaggi

Il branco è un film del 1994, diretto da Marco Risi, tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Carraro che ha partecipato alla sceneggiatura, presentato in concorso alla 51ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

I fatti realmente accaduti

La storia è ispirata ad una scabrosa vicenda realmente accaduta nella provincia romana nel 1983, quando due turiste italo-tedesche in vacanza in Italia vennero prima sequestrate e violentate da un gruppo di balordi, che poi le mandarono nel giro della prostituzione con la complicità di alcuni abitanti dei paesi della campagna romana, i quali erano segretamente legati alla malavita romana, ed implicati nel traffico di droga, prostituzione e lavoro nero.

Trama

Una domenica come tante altre Raniero, un giovane abitante di un paese non meglio precisato della provincia di Roma, ha un litigio con suo padre, che gli rinfaccia sempre le sue malfrequentazioni con i ragazzi disadattati del paese, tristemente conosciuti nella campagna romana per le loro malefatte con i soprannomi di Ciccio, Pallesecche, Ottorino e Sola, che quando non vanno allo stadio per seguire la Lazio o la Roma, compiono azioni criminali come rapine, risse e furti, spalleggiati e protetti dal meccanico e rottamaio del paese, chiamato Sor Quinto, che si atteggia da capomafia. Per queste loro azioni illecite, il padre pensa che Raniero finirà nei guai. Raniero però è molto diverso dalla sua comitiva, poiché è un giovane profondamente idealista, il suo sogno è quello di entrare nei Carabinieri, ritenendo che tramite la vita militare potrà uscire dall'ambiente balordo che lo circonda, e proprio per via del suo amore per l'Arma dei carabinieri, viene soprannominato in dialetto romanesco dai suoi amici Er Carrubba. Dopo avere litigato con il padre, viene contattato lo stesso giorno dai suoi amici, i quali raccontano a Raniero di aver rapito e stuprato due turiste tedesche dirette a Roma, chiamate Sylvia e Marion, e che poi hanno nascosto nel rottamaio di Sor Quinto. Raniero assiste allo stupro e rivela una profonda debolezza di carattere che gli impedisce di ribellarsi alla "legge del branco" finendo per collaborare con gli altri nel far da guardia a Sylvia mentre viene violentata Marion. Quando Sylvia cerca di scappare Raniero, temendo una reazione violenta nei suoi confronti da parte degli amici, la insegue fino a fermarla a colpi di bastone. Raniero non partecipa allo stupro ma questo non lo rende migliore degli altri, anzi, per dimostrarsi all'altezza del branco è lui che propone di chiamare altra gente del paese per costringere le ragazze a prostituirsi in modo che il Sor Quinto e tutto il gruppo possa guadagnare qualcosa da quella violenza collettiva. Assiste sconvolto dalla reazione degli abitanti del suo paese i quali partecipano allo stupro, ma continua a dimostrarsi un debole e non fa niente per denunciare quello che accade. Parecchi uomini del paese, alcuni dei quali sposati con figli e dallo stile di vita borghese ed apparentemente irreprensibile, decidono di recarsi all'officina del Sor Quinto, per fare sesso con le ragazze prigioniere, collaborando con la banda dei balordi a mantenere il segreto. Quando poi all'ennesimo stupro Marion rimane uccisa da una bastonata di Pallesecche e Sylvia riesce a fuggire, Raniero viene incaricato da Ottorino di ritrovarla e riportarla indietro. Ancora una volta il condizionamento alla "legge del branco" ha il sopravvento e Raniero sta quasi per raggiungere Sylvia che riesce a sfuggirgli per un soffio trovando rifugio presso una casa. La coppia che la accoglie in casa si mette in contatto con i Carabinieri che riescono ad arrestare il gruppo di teppisti. Nei titoli di coda si legge che il film è stato dedicato a Gabriella Nardi.

Collegamenti esterni

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