Filippo Amedeo

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Filippo Amedeo

Deputato dell'Assemblea Costituente
CollegioTorino

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Italiano di Unità Proletaria
Filippo Amedeo

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXVI, XXVII del Regno d'Italia
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista Italiano

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Italiano di Unità Proletaria

Filippo Amedeo (Torino, 2 febbraio 1891Torino, 18 giugno 1946) è stato un politico e operaio italiano, dirigente socialista e parlamentare.

Biografia

Iscritto al Partito Socialista Italiano fin da giovane, con incarichi di rilievo, chiamato alle armi combatte nella guerra di Libia e successivamente nella prima guerra mondiale. Proposto per due decorazioni al valor militare rifiuta e viene processato per propaganda contro la guerra[1].

Nel 1921 viene eletto nella XXVI legislatura del Regno d'Italia e successivamente riconfermato nella XXVII.[2]

Antifascista, riparò in Francia e fu condannato in contumacia al confino nel 1926.[3] Fu condannato in contumacia nel 1940 dal Tribunale speciale per la difesa dello stato per Menomazione del prestigio nazionale all'estero (Filippo Amedeo e Giuseppe Pitet avevano pubblicato, nel luglio 1939, sulla Voce degli Italiani un'intervista dal titolo Qual è lo stato d'animo dei soldati italiani).[4]

È stato un organizzatore della resistenza a Torino alla quale partecipò attivamente nelle file delle Brigate Matteotti, dopo la liberazione fu nominato segretario della Federazione socialista torinese, eletto consigliere comunale e successivamente alla Assemblea Costituente, morì improvvisamente all'età di 55 anni a seguito di una sincope cardiaca[5] poco prima di assumere l'incarico.

Note

  1. ^ Filippo Amedeo Scheda sul Sito Anpi
  2. ^ Filippo Amedeo, su storia.camera.it. URL consultato il 4 marzo 2015.
  3. ^ Commissione di Torino, ordinanza del 22.11.1926 contro Filippo Amedeo: Deputato del partito socialista massimalista dichiarato decaduto nel novembre 1926, riparato in Francia e condannato in contumacia. In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943, Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. I, p. 72
  4. ^ Sentenza n. 48 del 27.7.1940 contro Filippo Amedeo e Giuseppe Pitet, emigrati politici in Francia. In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, L'Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le Sentenze istruttorie e le Sentenze in Camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall'anno 1927 al 1943, Milano 1980 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 1057
  5. ^ Improvvisa morte dell'on. Filippo Amedeo Archiviolastampa.it

Bibliografia

  • Domenico Zucaro, Pietro Nenni, Socialismo e democrazia nella lotta antifascista, 1927-1939: dalle carte Nenni e dagli archivi di "Giustizia e libertà" e del Partito comunista italiano
  • Caterina Simiand, I deputati piemontesi all'Assemblea Costituente, Franco Angeli, Milano 1999

Collegamenti esterni