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Borse a nervi scoperti

un anno fa - lunedì 27 marzo 2023
È stata un’altra settimana di alta tensione per i mercati borsistici: dopo un avvio positivo, l’ottimismo si è via via spento. Alcuni titoli hanno registrato oscillazioni notevoli.
La settimana dei mercati

La settimana dei mercati

COSA HA MOSSO I MERCATI IN SETTIMANA

Nella prima parte della settimana c’è stato ottimismo, grazie alle parole rassicuranti delle Banche centrali sulla solidità del sistema bancario. Poi, però, il clima è peggiorato. Il mercato, infatti, non sembra tranquillo: da un lato, teme ancora sorprese che possono penalizzare i conti bancari – alcuni fondi d’investimento Usa sono sul piede di guerra per l’annullamento dei bond subordinati AT1 (solo questi, non altri) del Credit Suisse – dall’altro, assiste alla lotta delle Banche centrali all’inflazione, con un progressivo rialzo dei tassi d’interesse, e si domanda se questo non finirà per penalizzare la crescita economica – i dati sulla fiducia in Germania, ma non solo, più bassi del previsto non promettono bene. In una situazione così, il bilancio settimanale delle Borse – qui sotto trovi quello delle Borse su cui ti consigliamo di investire – dimostra che ancora non c’è panico sui listini. La prudenza, però, si impone. Confermiamo le nostre strategie d’investimento.

Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro). Australia: -0,6%; -2,2%; Canada: +0,6%; -0,5%; Cina: +1,9%; +0,8%; Corea: +0,8%; +0,3%; Giappone: +0,2%; +0,2%; Indonesia: +1,3%; +1,5%; Messico: +1,6%; +3,2%; Regno Unito: +1%; +0,6%; Svezia: invariata; -0,4%; Stati Uniti: +1,4%; +0,3%; Svizzera: +0,2%; +0,3%.

A far salire la tensione anche l’attacco di un fondo d’investimento – lo stesso che ha messo in crisi il colosso indiano Adani – nei confronti dell’app di pagamenti Block (60,68 Usd; Isin US8522341036). Secondo il fondo, avrebbe rilasciato dati non veritieri sugli utenti. Le azioni hanno perso il 18%, ma non speculare sul rimbalzo.

BANCHE: ESTREMA VOLATILITA'

Tra alti e bassi, il settore bancario Usa ha chiuso la settimana con un calo dello 0,6%, mentre le azioni bancarie europee hanno lasciato sul terreno lo 0,2%. I dati, però, nascondono grande volatilità. Esemplare, per gli Usa, l’andamento delle azioni di un’altra banca californiana, la First Republic Bank (12,36 Usd, Isin US33616C1009; non acquistare): crollo del 47% nella giornata di lunedì 20 marzo, rimbalzo del 29% nella giornata seguente sulla possibilità di un intervento di “garanzia” senza limiti per i depositanti da parte delle Autorità monetarie americane, ridiscesa del 15% nella giornata seguente e chiusura della settimana a -46% dai valori di chiusura della settimana precedente nonostante voci di un ulteriore intervento di sostegno da parte di altri soggetti del settore. Si teme che possa fare la stessa fine dell’altra banca californiana SVB (vedi n° 1502). Oscillazioni anche per UBS (17,26 franchi svizzeri; Isin CH0244767585): rialzo del 13,6% nelle prime due sedute della settimana, discesa dell’11,1% nella seconda parte della settimana, per un bilancio settimanale pari a +0,9%. A spaventare, il fatto che le Autorità americane abbiano messo UBS (e Credit Suisse) nel mirino per possibili aiuti concessi agli oligarchi russi. Assieme alle critiche per le modalità con cui è stata condotta l’acquisizione (vedi paragrafo precedente), questo ha riacceso i timori sul fatto che la “navigazione” da qui ai prossimi mesi possa esser burrascosa. Limitati a mantenere l’azione UBS.

IL PUNTO SULLE PROSPETTIVE DEL SETTORE BANCARIO 

Durante tutta la settimana le autorità monetarie hanno cercato di calmare la tensione: in Europa, in particolare hanno sottolineato quanto poco le banche europee siano esposte alla cancellazione dei bond AT1 di Credit Suisse e di come non ci sia al momento un piano per bloccare i piani di remunerazione da parte dei singoli istituti di credito. Ciò nonostante, Deutsche Bank (8,54 euro; Isin DE0005140008) ha chiuso la settimana in calo del’8,4%. È l’esempio di quello che ti diciamo da tempo sul fatto che un rialzo dei tassi d’interesse non sia per forza un vantaggio per le banche: c’è il rischio, infatti, che il rialzo rallenti l’economia, con conseguenze in termini di minori prestiti concessi e aumento di quelli non rimborsati. Deutsche Bank, poi, ha emesso un po’ più di altre banche i bond di tipo AT1: al momento non c’è rischio che non vengano rimborsati, ma il costo di emissione di altri bond di questo tipo (attività normale), dopo la mossa del Credit Suisse, è salito ancor di più – con conseguenze sulla redditività della banca. Non comprare azioni bancarie – su Deutsche Bank già in passato abbiamo dato un consiglio di vendere le azioni (vedi, per esempio, n° 1367).

Come abbiamo sempre detto, una cosa è la profittabilità delle banche, un’altra è la solidità. Non crediamo tu debba correre a ritirare i soldi dai conti Deutsche Bank, così come non spaventarti se hai fondi comuni d’investimento o Etf che sono targati Deutsche Bank (sono quelli Xtrackers). Le quote restano tue e il patrimonio di questi prodotti resta separato e non aggredibile da parte di Deutsche Bank. Inoltre, se proprio la situazione dovesse peggiorare, Xtrackers potrebbe essere verosimilmente venduta ad altri soggetti del settore garantendo l’operatività di fondi ed Etf.

IL BILANCIO DEGLI ALTRI SETTORI

In questa situazione, i colossi del settore tecnologico, che hanno ampia liquidità in cassa, continuano a essere premiati dal mercato – indice Nasdaq a +1,7%. Nel settore, da segnalare il +8,8% delle azioni Accenture (272 euro; Isin IE00B4BNMY34), società che fa consulenza su progetti ad alto tasso tecnologico. Pur prospettando un rallentamento della domanda di servizi da parte dei suoi clienti, nell’anno fiscale 2022/23 (termina a fine agosto) si attende comunque una crescita dei ricavi tra l’8% e il 10%. I tagli ai costi operativi dovrebbero, poi, sostenere l’utile. Le buone prospettive di lungo periodo non sembrano rimesse in causa e il titolo vale un acquisto. 

Nel settore delle telecomunicazioni (+1%) è proseguito il rimbalzo di Telenet (20,80 euro; Isin BE0003826436): un altro +36,8% dopo la conferma che il suo azionista Liberty Global lancerà un’offerta pubblica d’acquisto a 21 euro per azione (dopo il dividendo di 1 euro previsto a maggio). Il prezzo è già allineato a quello offerto e quindi se per caso hai ancora queste azioni in mano vendi subito.

Variazioni settimanali e valutazioni - dove non diversamente indicato - al 24 marzo 2023.

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