Testo, XLI, 79 (gennaio-giugno 2020), pp. 119-126, 2020
Riassunto · Appoggiandosi sia a interventi esegetici precedenti, sia a puntuali riprese contenuti... more Riassunto · Appoggiandosi sia a interventi esegetici precedenti, sia a puntuali riprese contenutistiche e lessicali, l’autore individua, nella filosofia scettica di David Hume e in alcuni principi della moderna scienza ottica, due ascendenze culturali rimaste come sostrato nella lirica che il processo variantistico, cui il testo è stato sottoposto nel passaggio all’ultima volontà del poeta, non ha potuto pienamente rimuovere. Viene così proposta una suggestiva interpretazione critica, corroborata da una misconosciuta parafrasi di Forse un mattino andando resa da Montale nei primi anni ’60.
Abstract · Scientific philosophy by David Hume and optical science in « Forse un mattino andando » by Montale · In making reference to both previous exegetical interventions and precise content and lexical references, the author finds, in the skeptical philosophy of David Hume and in some principles of modern optical science, two cultural traces remained as substratum in the narrative that the variant process, to which the text has been subjected in the transition to the poet’s last will, he was unable to fully remove. A suggestive critical interpretation is thus proposed, corroborated by a little-known paraphrase of Forse un mattino andando made by Montale in the early 60s.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by CARLO RAGGI
disponibili per gli studi a seguito di alcune ricerche bibliografiche. All’analisi materiale dei due esemplari, appartenenti alla cosiddetta edizione Mantovana e alla cosiddetta edizione Agnello Nobile, segue il confronto filologico con l’edizione critica di Giovanni Gambarin (1955) realizzata nell’ambito dell’Edizione Nazionale delle Opere di Ugo Foscolo.
RÉSUMÉ FRANÇAIS. Afin de surmonter les difficultés liées au dossier éditorial des Ultime lettere de Jacopo Ortis de 1802, l’auteur propose une approche ‘bédiérienne’ de la question, en partant des nombreux exemplaires offerts par Foscolo à ses amis et correspondants. Deux
exemplaires inconnus jusqu’à récemment ont pu être étudiés grâce aux recherches bibliographiques menées par l’auteur : l’analyse matérielle de ces deux exemplaires de l’édition dite Mantovana et de l’édition Agnello Nobile permet de comparer le texte avec l’édition critique de l’Ortis publiée par Giovanni Gambarin au sein de l’Édition Nationale des Œuvres de Foscolo (1955).
i tre testimoni superstiti delle foscoliane Ultime lettere di Jacopo Ortis edite a Milano da Mainardi nel 1801. Infatti, al notorio esemplare conservato nella Goethes Privatbibliothek di Weimar si sono aggiunti, in tempi recenti, due ulteriori preziosi testimoni individuati, prima nella Biblioteca comunale di Blenio-Olivone (ch), poi nella universitaria Norberto Bobbio di Torino. Esame comparativo che ha avuto come esito il rilevamento delle più significative diformità di carattere filologico e bibliologico.
English: A comparison between some specimens of the Ortis: The three known witnesses of the Mainardi 1801 edition · In this essay, the author makes a close comparison of the three surviving witnesses of Foscolo’s work Ultime lettere di Jacopo Ortis, published in Milan by Mainardi in 1801. In fact, in recent times, two other precious witnesses have been added to the well-known specimen preserved in the Goethes Privatbibliothek in Weimar, first in the Municipal Library of Blenio-Olivone (ch), then in the Norberto Bobbio University of Turin. A comparative examination that resulted in the detection of the most
signifcant philological and bibliological discrepancies.
Sunto · Il saggio analizza la nascita e la lunga durata di una locuzione, nata nell’antica Grecia e pervenuta, non senza una possibile intermediazione della lingua d’oil, nella letteratura italiana, assurgendo
a vero e proprio luogo comune grazie, soprattutto, al suo reimpiego nei Rerum vulgarium fragmenta di Francesco Petrarca; dal Canzoniere attraverserà infatti tutta la letteratura nella lingua di sì sino alla
modernità, emergendo ogni qual volta si voglia denunciare un profondo dissidio tra i consigli della ragione e la realtà dell’agire concreto
numero di «Seicento & Settecento», a sostegno della sua tesi sulla sostanziale inadeguatezza
dell’edizione ortisiana curata dal Gambarin, indica qui ulteriori lacune e debolezze teoriche,
anche di carattere epistemologico ed ermeneutico, rilevate in quell’edizione critica. Particolarmente significativo appare il disconoscimento, da parte del filologo veneto, dell’esemplare
dell’Ortis 1817 donato da Ugo Foscolo a Silvio Pellico, già posto a fondamento dell’edizione
Girardi del 1966 e poi dell’edizione Frare del 1994.
Inglese: Again about the Necessity of a Revision of the Ultime lettere di Jacopo Ortis’s Gambarin Edition · In addition to the weaknesses reported in the essay published in the previous
issue of «Seicento & Settecento», in support of his thesis on the substantial inadequacy of
the Ortisian edition edited by Gambarin, the author indicates here further gaps and theoretical weaknesses, also of an epistemological and hermeneutics nature, noted in that critical
edition. The ignorance by the Venetian philologist of the Ortis 1817 copy, donated by Ugo
Foscolo to Silvio Pellico, already placed at the foundation of the 1966 Girardi edition and then
of the 1994 Frare edition, is particularly significant
alcuni passi del celeberrimo romanzo victorhughiano I Miserabili e taluni, fondamentali aspetti
dell’universo poetico di Giovanni Pascoli, con un indirizzo di ricerca volto a corroborare i numerosi
risultati ottenuti alla luce delle analogie concettuali riscontrabili fra le poetiche del francese e
del romagnolo, con messa in risalto dei processi di filiazione. Un lavoro reso difficoltoso dalla scarsa reperibilità dell’edizione italiana de I Miserabili letta da Giovanni Pascoli, ossia quella romana a
fascicoli di Edoardo Perino, risalente al 1893, della quale sopravvivono soltanto cinque esemplari,
uno conservato presso la biblioteca del poeta a Castelvecchio di Barga.
Giovanni Pascoli reader of Les Miserables by Victor Hugo · The author highlights, for the first time,
the network of tangencies and thematic consonances existing between some passages of the famous novel Les Misérables by Victor Hugo and some fundamental aspects of Giovanni Pascoli’s poetic universe, with a research focus aimed at corroborating the numerous results obtained in the light of the conceptual analogies found between the poetics of Hugo and Pascoli, with emphasis on filiation processes. A work made difficult by the scarce availability of the Italian edition of Les
Misérables read by Giovanni Pascoli, the roman edition in fascicles by Edoardo Perino, dating back to 1893, of which only five copies survive, one preserved in the poet’s library in Castelvecchio di Barga.
entrato in contatto con la Poetica di Aristotele per tramite del Commento medio (talkhīs) di
Averroè, il saggio – al di là della frequenza delle citazioni del filosofo andaluso nelle opere
del fiorentino, che la critica non ritiene riconducibili al testo dello Stagirita – si concentra in
particolare sulla Commedia. Nel poema dantesco infatti, all’altezza delle considerazioni di carattere stilistico inserite nelle due cantiche estreme (Inferno e Paradiso), compaiono significative
tangenze con la peculiare lettura morale data dal filosofo andaluso alla Poetica. Ciò conduce la
ricerca nella direzione di formulare fondate ipotesi sui luoghi in cui Dante potrebbe aver avuto
la possibilità di avvicinare il testo del talkhīs.
English: Dante Alighieri and Aristotle’s Poetics. Suggestions and concordances · In the wake
of the suggestion, advanced by Mengaldo in 1979, that Dante may have come into contact with
Aristotle’s Poetics through the Medium Comment (talkhīs) of Averroè, the essay – beyond the
frequency of the Andalusian philosopher’s quotations in the works of the Florentine, which
critics do not consider attributable to the text of the Stagirita – focuses in particular on the
Comedy. In fact, in Dante’s poem, at the height of the stylistic considerations included in the
two extreme canticles (Inferno and Paradiso), significant tangents appear with the peculiar
moral reading given by the Andalusian philosopher to Poetics. This leads the research in the
direction of formulating well-founded hypotheses about the places where Dante might have
had the opportunity to approach the text of the talkhīs.
Abstract · Ultime lettere di Jacopo Ortis. For a Review of the Critical Edition by Giovanni Gambarin · Sixty-six years after the publication of the edition of Ortis edited by Gambarin, the essay re-evaluates his critical system by highlighting various critical issues such as implying the need for corrective interventions, also in the direction of a completely renewed textual appearance. Thus we accept even the generic exhortation of Nicoletti (2006), according to which «it is then perhaps time that some editions of Foscolo’s works are brought to light, perhaps already published but with outdated criteria».
well-known sculptural work by Pietro Tenerani recently
re-proposed to the general public, in order to reconsider its
artistic precedents but deepening the investigation in the
direction of the literary sources of the myth, from which
both the artist may have drawn inspiration Carrarese and
its precursors of the classical Greco-Roman age. The detailed examination of the literary testimonies will make it
possible to identify in the Hymn to Demeter and, above all,
in the Metamorphoses and in Ovid’s Fasti, the fgurative
sources, not only of Flora, but of the marbles that critics
have long identifed as possible artistic models of the
mythological fgure sculpted by Tenerani
Il Progetto di ricerca dell’Ateneo di Pisa: Testi, testimonian-
ze e documenti danteschi in area toscana tra il XIV e il XVI
secolo, realizzatosi tra il 2018 e il 2020, ha consentito di
svolgere nuove e sistematiche ricerche in numerosi archivi, e
in particolare in quelli di Lucca e della Lunigiana. Oggetto di
indagine sono state le testimonianze del periodo in cui Dante
soggiornò sicuramente in queste zone, tra il 1306 e il 1308, ma
anche altre relative alla cultura e all’arte locale del XIII e XIV
secolo. Gli Atti che qui si pubblicano propongono i testi delle
relazioni presentate al Convegno tenutosi a Lucca e a Sarzana
rispettivamente il 5 e il 6 ottobre 2020. Il tema dell’esilio del
poeta in Lunigiana e a Lucca è stato declinato sotto il profilo
storico-documentario, letterario, linguistico e artistico, con
particolare attenzione anche alla ricezione dei testi danteschi
sino al Cinquecento (Daniello e Vellutello) e con un affondo
sul dantismo di Augusto Mancini.
Comitato scientifico
Alberto Casadei, Marcello Ciccuto, Marco Collareta, Giorgio Masi, Alma Poloni, Paolo Pontari, Mauro Ronzani, Michelangelo Zaccarello
Consulenti
Monica Angeli, Veronica Bagnai Losacco, Valeria Bertolucci Pizzorusso, Carlo Raggi, Paolo Razzuoli, Eliana M. Vecchi
Organizzazione
Matteo Cambi (coordinamento)
Leonardo Canova (social)
Riccardo De Rosa (collegamenti)
Elisa Squicciarini (sito Dant&noi)
Redazione editoriale degli Atti
Alberto Casadei, Paolo Pontari, Matteo Cambi, Filippo Bonifazi
Text read in the presence of Prof. Marco Santagata on the occasion of the presentation held in Sarzana, 24 January 2020, at 5.00 pm, at Il Loggiato, via Bonaparte, 11
Abstract · Scientific philosophy by David Hume and optical science in « Forse un mattino andando » by Montale · In making reference to both previous exegetical interventions and precise content and lexical references, the author finds, in the skeptical philosophy of David Hume and in some principles of modern optical science, two cultural traces remained as substratum in the narrative that the variant process, to which the text has been subjected in the transition to the poet’s last will, he was unable to fully remove. A suggestive critical interpretation is thus proposed, corroborated by a little-known paraphrase of Forse un mattino andando made by Montale in the early 60s.
The Variants of the Alfieri Sonnets Dedicated to Dante and Petrarca and the Reception of Foscolo versification in the Memorie by Francesco Aglietti · The essay analyzes Alfieri’s verses dedicated to Dante and Petrarch, which appeared in 1798 within the unacknowledged series of the Memorie per servire alla storia letteraria e civile, published in Venice by Aglietti. Their importance from the ecdotic point of view is noted and the article offers an exhaustive picture of the evolutionary variants detected, starting from the Khel printing, in the main Venetian periodical publications. The zeal shown by Aglietti, as editor of Foscolo and other poets engagés, is also highlighted in excluding from the Memorie any text marked with a political or social sense.
Dopo alcune considerazioni introduttive sulla giovinezza di Foscolo e le letture su cui egli si formò, il saggio esamina i suoi primi tentativi di fornire una definizione della storia negli stessi anni in cui era attratto dall’ideologia giacobina. Il presente studio, pertanto, discute e contestualizza sia i principali eventi avvenuti in Italia durante il cosiddetto “periodo rivoluzionario” (1796-1799) sia le attività e gli scritti del giovane Foscolo in quegli anni. Tanto le prime quanto i secondi contribuirono a gettare le basi di quelle che sarebbero diventate le più profonde convinzioni di Foscolo in vari ambiti.
Abstract · Tieste by Ugo Foscolo. Critical-philological notes for a permanent inclusion in the canon of Italian Jacobean theatre · The author, following several of the most important phlilological and critical studies, runs over the editorial and theatrical events relating to Tieste, the first Foscolo's tragedy. This drama is set in his own politic and cultural context (Venetian milieu, in particular). The author suggests same original critical remarks to support his thesis, that is Tieste as a jacobin job. Finally, he proposes the inclusion of the tragedy in revolutionary theatrical canon.
Ugo Foscolo and the abbot Meneghelli: from agreement in Dante’s name to the Petrarchian quarrel of 1824
This assay updates the stages of the friendship flourished in 1796 between Foscolo and abbot Meneghelli. A short-lived season, which will lead, in 1824, into open dispute concerning the autenticity of two letters of Petrarch. Within this cultural and human journey, the controversial identification of the Dantean portrait, which seemed to seal the initial phases of their association, will be solved.
disponibili per gli studi a seguito di alcune ricerche bibliografiche. All’analisi materiale dei due esemplari, appartenenti alla cosiddetta edizione Mantovana e alla cosiddetta edizione Agnello Nobile, segue il confronto filologico con l’edizione critica di Giovanni Gambarin (1955) realizzata nell’ambito dell’Edizione Nazionale delle Opere di Ugo Foscolo.
RÉSUMÉ FRANÇAIS. Afin de surmonter les difficultés liées au dossier éditorial des Ultime lettere de Jacopo Ortis de 1802, l’auteur propose une approche ‘bédiérienne’ de la question, en partant des nombreux exemplaires offerts par Foscolo à ses amis et correspondants. Deux
exemplaires inconnus jusqu’à récemment ont pu être étudiés grâce aux recherches bibliographiques menées par l’auteur : l’analyse matérielle de ces deux exemplaires de l’édition dite Mantovana et de l’édition Agnello Nobile permet de comparer le texte avec l’édition critique de l’Ortis publiée par Giovanni Gambarin au sein de l’Édition Nationale des Œuvres de Foscolo (1955).
i tre testimoni superstiti delle foscoliane Ultime lettere di Jacopo Ortis edite a Milano da Mainardi nel 1801. Infatti, al notorio esemplare conservato nella Goethes Privatbibliothek di Weimar si sono aggiunti, in tempi recenti, due ulteriori preziosi testimoni individuati, prima nella Biblioteca comunale di Blenio-Olivone (ch), poi nella universitaria Norberto Bobbio di Torino. Esame comparativo che ha avuto come esito il rilevamento delle più significative diformità di carattere filologico e bibliologico.
English: A comparison between some specimens of the Ortis: The three known witnesses of the Mainardi 1801 edition · In this essay, the author makes a close comparison of the three surviving witnesses of Foscolo’s work Ultime lettere di Jacopo Ortis, published in Milan by Mainardi in 1801. In fact, in recent times, two other precious witnesses have been added to the well-known specimen preserved in the Goethes Privatbibliothek in Weimar, first in the Municipal Library of Blenio-Olivone (ch), then in the Norberto Bobbio University of Turin. A comparative examination that resulted in the detection of the most
signifcant philological and bibliological discrepancies.
Sunto · Il saggio analizza la nascita e la lunga durata di una locuzione, nata nell’antica Grecia e pervenuta, non senza una possibile intermediazione della lingua d’oil, nella letteratura italiana, assurgendo
a vero e proprio luogo comune grazie, soprattutto, al suo reimpiego nei Rerum vulgarium fragmenta di Francesco Petrarca; dal Canzoniere attraverserà infatti tutta la letteratura nella lingua di sì sino alla
modernità, emergendo ogni qual volta si voglia denunciare un profondo dissidio tra i consigli della ragione e la realtà dell’agire concreto
numero di «Seicento & Settecento», a sostegno della sua tesi sulla sostanziale inadeguatezza
dell’edizione ortisiana curata dal Gambarin, indica qui ulteriori lacune e debolezze teoriche,
anche di carattere epistemologico ed ermeneutico, rilevate in quell’edizione critica. Particolarmente significativo appare il disconoscimento, da parte del filologo veneto, dell’esemplare
dell’Ortis 1817 donato da Ugo Foscolo a Silvio Pellico, già posto a fondamento dell’edizione
Girardi del 1966 e poi dell’edizione Frare del 1994.
Inglese: Again about the Necessity of a Revision of the Ultime lettere di Jacopo Ortis’s Gambarin Edition · In addition to the weaknesses reported in the essay published in the previous
issue of «Seicento & Settecento», in support of his thesis on the substantial inadequacy of
the Ortisian edition edited by Gambarin, the author indicates here further gaps and theoretical weaknesses, also of an epistemological and hermeneutics nature, noted in that critical
edition. The ignorance by the Venetian philologist of the Ortis 1817 copy, donated by Ugo
Foscolo to Silvio Pellico, already placed at the foundation of the 1966 Girardi edition and then
of the 1994 Frare edition, is particularly significant
alcuni passi del celeberrimo romanzo victorhughiano I Miserabili e taluni, fondamentali aspetti
dell’universo poetico di Giovanni Pascoli, con un indirizzo di ricerca volto a corroborare i numerosi
risultati ottenuti alla luce delle analogie concettuali riscontrabili fra le poetiche del francese e
del romagnolo, con messa in risalto dei processi di filiazione. Un lavoro reso difficoltoso dalla scarsa reperibilità dell’edizione italiana de I Miserabili letta da Giovanni Pascoli, ossia quella romana a
fascicoli di Edoardo Perino, risalente al 1893, della quale sopravvivono soltanto cinque esemplari,
uno conservato presso la biblioteca del poeta a Castelvecchio di Barga.
Giovanni Pascoli reader of Les Miserables by Victor Hugo · The author highlights, for the first time,
the network of tangencies and thematic consonances existing between some passages of the famous novel Les Misérables by Victor Hugo and some fundamental aspects of Giovanni Pascoli’s poetic universe, with a research focus aimed at corroborating the numerous results obtained in the light of the conceptual analogies found between the poetics of Hugo and Pascoli, with emphasis on filiation processes. A work made difficult by the scarce availability of the Italian edition of Les
Misérables read by Giovanni Pascoli, the roman edition in fascicles by Edoardo Perino, dating back to 1893, of which only five copies survive, one preserved in the poet’s library in Castelvecchio di Barga.
entrato in contatto con la Poetica di Aristotele per tramite del Commento medio (talkhīs) di
Averroè, il saggio – al di là della frequenza delle citazioni del filosofo andaluso nelle opere
del fiorentino, che la critica non ritiene riconducibili al testo dello Stagirita – si concentra in
particolare sulla Commedia. Nel poema dantesco infatti, all’altezza delle considerazioni di carattere stilistico inserite nelle due cantiche estreme (Inferno e Paradiso), compaiono significative
tangenze con la peculiare lettura morale data dal filosofo andaluso alla Poetica. Ciò conduce la
ricerca nella direzione di formulare fondate ipotesi sui luoghi in cui Dante potrebbe aver avuto
la possibilità di avvicinare il testo del talkhīs.
English: Dante Alighieri and Aristotle’s Poetics. Suggestions and concordances · In the wake
of the suggestion, advanced by Mengaldo in 1979, that Dante may have come into contact with
Aristotle’s Poetics through the Medium Comment (talkhīs) of Averroè, the essay – beyond the
frequency of the Andalusian philosopher’s quotations in the works of the Florentine, which
critics do not consider attributable to the text of the Stagirita – focuses in particular on the
Comedy. In fact, in Dante’s poem, at the height of the stylistic considerations included in the
two extreme canticles (Inferno and Paradiso), significant tangents appear with the peculiar
moral reading given by the Andalusian philosopher to Poetics. This leads the research in the
direction of formulating well-founded hypotheses about the places where Dante might have
had the opportunity to approach the text of the talkhīs.
Abstract · Ultime lettere di Jacopo Ortis. For a Review of the Critical Edition by Giovanni Gambarin · Sixty-six years after the publication of the edition of Ortis edited by Gambarin, the essay re-evaluates his critical system by highlighting various critical issues such as implying the need for corrective interventions, also in the direction of a completely renewed textual appearance. Thus we accept even the generic exhortation of Nicoletti (2006), according to which «it is then perhaps time that some editions of Foscolo’s works are brought to light, perhaps already published but with outdated criteria».
well-known sculptural work by Pietro Tenerani recently
re-proposed to the general public, in order to reconsider its
artistic precedents but deepening the investigation in the
direction of the literary sources of the myth, from which
both the artist may have drawn inspiration Carrarese and
its precursors of the classical Greco-Roman age. The detailed examination of the literary testimonies will make it
possible to identify in the Hymn to Demeter and, above all,
in the Metamorphoses and in Ovid’s Fasti, the fgurative
sources, not only of Flora, but of the marbles that critics
have long identifed as possible artistic models of the
mythological fgure sculpted by Tenerani
Il Progetto di ricerca dell’Ateneo di Pisa: Testi, testimonian-
ze e documenti danteschi in area toscana tra il XIV e il XVI
secolo, realizzatosi tra il 2018 e il 2020, ha consentito di
svolgere nuove e sistematiche ricerche in numerosi archivi, e
in particolare in quelli di Lucca e della Lunigiana. Oggetto di
indagine sono state le testimonianze del periodo in cui Dante
soggiornò sicuramente in queste zone, tra il 1306 e il 1308, ma
anche altre relative alla cultura e all’arte locale del XIII e XIV
secolo. Gli Atti che qui si pubblicano propongono i testi delle
relazioni presentate al Convegno tenutosi a Lucca e a Sarzana
rispettivamente il 5 e il 6 ottobre 2020. Il tema dell’esilio del
poeta in Lunigiana e a Lucca è stato declinato sotto il profilo
storico-documentario, letterario, linguistico e artistico, con
particolare attenzione anche alla ricezione dei testi danteschi
sino al Cinquecento (Daniello e Vellutello) e con un affondo
sul dantismo di Augusto Mancini.
Comitato scientifico
Alberto Casadei, Marcello Ciccuto, Marco Collareta, Giorgio Masi, Alma Poloni, Paolo Pontari, Mauro Ronzani, Michelangelo Zaccarello
Consulenti
Monica Angeli, Veronica Bagnai Losacco, Valeria Bertolucci Pizzorusso, Carlo Raggi, Paolo Razzuoli, Eliana M. Vecchi
Organizzazione
Matteo Cambi (coordinamento)
Leonardo Canova (social)
Riccardo De Rosa (collegamenti)
Elisa Squicciarini (sito Dant&noi)
Redazione editoriale degli Atti
Alberto Casadei, Paolo Pontari, Matteo Cambi, Filippo Bonifazi
Text read in the presence of Prof. Marco Santagata on the occasion of the presentation held in Sarzana, 24 January 2020, at 5.00 pm, at Il Loggiato, via Bonaparte, 11
Abstract · Scientific philosophy by David Hume and optical science in « Forse un mattino andando » by Montale · In making reference to both previous exegetical interventions and precise content and lexical references, the author finds, in the skeptical philosophy of David Hume and in some principles of modern optical science, two cultural traces remained as substratum in the narrative that the variant process, to which the text has been subjected in the transition to the poet’s last will, he was unable to fully remove. A suggestive critical interpretation is thus proposed, corroborated by a little-known paraphrase of Forse un mattino andando made by Montale in the early 60s.
The Variants of the Alfieri Sonnets Dedicated to Dante and Petrarca and the Reception of Foscolo versification in the Memorie by Francesco Aglietti · The essay analyzes Alfieri’s verses dedicated to Dante and Petrarch, which appeared in 1798 within the unacknowledged series of the Memorie per servire alla storia letteraria e civile, published in Venice by Aglietti. Their importance from the ecdotic point of view is noted and the article offers an exhaustive picture of the evolutionary variants detected, starting from the Khel printing, in the main Venetian periodical publications. The zeal shown by Aglietti, as editor of Foscolo and other poets engagés, is also highlighted in excluding from the Memorie any text marked with a political or social sense.
Dopo alcune considerazioni introduttive sulla giovinezza di Foscolo e le letture su cui egli si formò, il saggio esamina i suoi primi tentativi di fornire una definizione della storia negli stessi anni in cui era attratto dall’ideologia giacobina. Il presente studio, pertanto, discute e contestualizza sia i principali eventi avvenuti in Italia durante il cosiddetto “periodo rivoluzionario” (1796-1799) sia le attività e gli scritti del giovane Foscolo in quegli anni. Tanto le prime quanto i secondi contribuirono a gettare le basi di quelle che sarebbero diventate le più profonde convinzioni di Foscolo in vari ambiti.
Abstract · Tieste by Ugo Foscolo. Critical-philological notes for a permanent inclusion in the canon of Italian Jacobean theatre · The author, following several of the most important phlilological and critical studies, runs over the editorial and theatrical events relating to Tieste, the first Foscolo's tragedy. This drama is set in his own politic and cultural context (Venetian milieu, in particular). The author suggests same original critical remarks to support his thesis, that is Tieste as a jacobin job. Finally, he proposes the inclusion of the tragedy in revolutionary theatrical canon.
Ugo Foscolo and the abbot Meneghelli: from agreement in Dante’s name to the Petrarchian quarrel of 1824
This assay updates the stages of the friendship flourished in 1796 between Foscolo and abbot Meneghelli. A short-lived season, which will lead, in 1824, into open dispute concerning the autenticity of two letters of Petrarch. Within this cultural and human journey, the controversial identification of the Dantean portrait, which seemed to seal the initial phases of their association, will be solved.
Università ̀ di Pisa, in collaborazione con SNS, col patrocinio del Comune di Pisa. 12-14 settembre 2019 PROGRAMMA SESSIONI PARALLELE
Conferenze, Mostre documentarie e fotografiche, Premi letterari, Visite guidate, Spettacoli teatrali, Gastronomia.
Maggiori info su: www.sarzanadantesca.it
CARLO RAGGI (La Spezia, 1957), studioso di Foscolo, è critico letterario con numerose pubblicazioni scientifiche. Aderente al CRIF (Centro di Ricerca Interuniversitario Foscolo), è stato consulente di iniziative celebrative dantesche, nonché relatore a congressi dell'Associazione degli Italianisti, dell'Associazione Internazionale Professori di Italiano, dell'American Association for Italian Studies.
The volume, culmination of a decade of research in Foscolo's field, focuses on the figure and work of the Venetian Angelo Dalmistro, a singular figure of priest, man of letters, translator, editor, bibliophile, agent for the Cult, who was the first publisher of Foscolo and his maestro lato sensu. The work has enriched the knowledge of the abbot both through significant archival discoveries and recoveries, distributed between Milan, Florence and the Vatican City, and thanks to a careful and complex bibliographic review which has made it possible to correct past errors and omissions. Always with a careful look at the historical era in which he had the fate of living.
mercoledì 1 giugno, Boligna, Palazzo Marescotti, aula Ferrero
via Barberia, 4 (DAR), h. 8:30-13:00 (CET)
zoom: https://cesnet.zoom.us/j/97058248048
Foscolo Reloaded: New Perspectives on Ugo Foscolo's Work