Alesatrice

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Alesatrice orizzontale a montante mobile TOS WRD

L'alesatrice è una macchina utensile che viene utilizzata per allargare dei fori fino ad un determinato diametro,[1] utilizzando una particolare precisione (che arriva all'ordine del millesimo di millimetro nel caso di alesatrici di precisione[2]). Essa garantisce la dimensione, la coassialità e la concentricità entro tolleranze molto ristrette.

La prima alesatrice fu creata da John Wilkinson nel 1775[3][4]. Il nome deriva dal francese antico alaisier, allargare, a sua volta dal latino latus, largo[3].

Funzionamento

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I movimenti caratteristici sono così distribuiti:

  • il moto di taglio, di tipo rotatorio, è conferito dall'utensile (detto "alesatoio");[1][2]
  • il moto di alimentazione, di tipo traslatorio (rettilineo continuo), è costituito a seconda dal tipo di macchina dal pezzo (bancale mobile) o dall'utensile (colonna mobile o portale).[1][2]

Le alesatrici si distinguono in alesatrici orizzontali e alesatrici verticali a seconda della direzione (orizzontale o verticale) dell'asse del mandrino.[2]

Le alesatrici oltre a lavorare sui normali tre assi (x, y e z) posso sfruttarne altri mediante degli accessori aggiuntivi tipo tavola girevole o teste orientabili.

Differenze con la fresatrice

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Le alesatrici si differenziano dalle fresatrici in quanto l'avanzamento nel senso dell'asse di lavorazione viene effettuato in due modi differenti, lo spostamento dello slittone (presente in tutte e due i tipi di macchina) e da un cannotto interno a quest'ultimo. Questo sistema garantisce molta più precisione nella fase di alesatura, oltreché raggiungere parti da lavorare più distanti dalla macchina[4].

Normalmente gli utensili vengono agganciati al nasello del cannotto mediante degli specifici coni portautensili.

Oltre l'alesatura, con l'alesatrice si possono eseguire svariate lavorazioni, come: foratura, tornitura, sfacciatura, maschiatura, tracciatura, fresatura e sfacciatura.[2][1] Questa grande versatilità fa sì che le alesatrici siano molto diffuse in campo meccanico.

Un esempio di applicazione dell'alesatrice è la finitura della cavità interna dei cilindri delle macchine alternative,[1] dove scorre il pistone. Altre possibili applicazioni riguardano la finitura dell'interno di pompe,[5] presse,[5] macchine a vapore[5] e cannoni.[2]

  1. ^ a b c d e Alesatura, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 marzo 2024.
  2. ^ a b c d e f Sapere.it - alesatrice
  3. ^ a b Giorgio Cortese, L’alesatrice., su www.giornalelavoce.it. URL consultato il 3 luglio 2024.
  4. ^ a b Alesatrice, su www.chimica-online.it. URL consultato il 3 luglio 2024.
  5. ^ a b c Stefano Ludovico Straneo, Alesatrici, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 marzo 2024.

Voci correlate

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