John Cruickshank
John Cruickshank | |
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Nascita | Aberdeen, 20 maggio 1920 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | British Army Royal Air Force |
Arma | Coastal Command |
Anni di servizio | 1939-1946 |
Grado | Flight Lieutenant |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Battaglia dell'Atlantico |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Flight Leutnant John Alexander Cruickshank[1] | |
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John Cruickshan (Aberdeen, 20 maggio 1920) è un militare e aviatore britannico, insignito della Victoria Cross a vivente nel corso della seconda guerra mondiale[2][3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato il 20 maggio 1920 ad Aberdeen, in Scozia, studiò presso la Royal High School, Edimburgo, alla Aberdeen Grammar School presso il Daniel Stewart's College.[1] Fu apprendista presso la Commercial Bank of Scotland di Edimburgo.[1] Il 10 maggio 1939, su suggerimento di suo padre, entrò nel Territorial Army, arruolandosi nella Royal Artillery nel maggio 1939, assegnato al 129º Reggimento artiglieria da campo.[3] Prestò servizio lì fino al 19 luglio 1941 quando si trasferì alla Royal Air Force Volunteer Reserve per iniziare l'addestramento basico presso il No.11 Initial Training Wing; fu promosso Leading Aircraftman il 1 settembre.[1][3] Seguì l'addestramento al volo in Canada, presso il No.1 Manning Depot di Toronto, Ontario, come parte del British Commonwealth Air Training Plan, e successivamente negli Stati Uniti d'America presso la NAS Pensacola.[1] Conseguito il brevetto di pilota il 9 luglio 1942, ritornò in Gran Bretagna per un ulteriore periodo di addestramento presso il Catalina Conversion Training at the Operational Training Unit a Invergordon.[1] Fu poi assegnato come ufficiale pilota al No.210 Squadron nel marzo 1943, volando sugli idrovolanti Consolidated PBY Catalina di stanza sulla base RAF Sullom Voe[N 1] nelle Shetland.[1] Compito nel No.210 Squadron del RAF Coastal Command era di mantenere aperte le rotte marittime del Nord Atlantico e dell'Artico per i convogli di rifornimenti. Il 17 luglio 1944 decollò da Sullom Voe con un PBY Catalina (JV928, DA-Y) per una missione di pattugliamento a nord nel Mare di Norvegia.[3] L'obiettivo era proteggere la Home Fleet britannica di ritorno dal fallito raid (Operazione Mascot) contro la nave da battaglia Tirpitz.[4] Quel giorno attaccò in superficie un sottomarino tedesco di Tipo VIIC, a ovest delle Isole Lofoten.[4] Avvistato l'U-Boot andò all'attacco attraverso il fuoco della contraerea una prima volta senza successo, e dopo aver virato effettuò un secondo passaggio lanciò le bombe di profondità affondando il sommergibile. Tutti i 52 membri dell'equipaggio dello U-361 morirono.[N 2][4] Tuttavia il fuoco antiaereo tedesco era stato estremamente preciso, uccidendo il navigatore John Dixon e ferendone altri quattro membri dell'equipaggio tra cui lui e il secondo pilota sergente di volo Jack Garnett, ferito meno gravemente.[4] Egli era stato colpito in settantadue punti, con due gravi ferite ai polmoni e dieci ferite agli arti inferiori.[4] Nonostante ciò rifiutò le cure mediche finché fu sicuro che gli appropriati segnali radio fossero stati inviati e che l'aereo fosse in rotta verso la sua base di partenza.[4] Anche allora rifiutò la morfina, consapevole che avrebbe offuscato la sua capacità di giudizio.[4] Volando per tutta la notte l'idrovolante impiegò cinque ore e mezza per tornare a Sullom Voe, con Garnett ai comandi e lui che perdeva e riprendeva conoscenza nella parte posteriore del velivolo.[4] Alle 3:00 ritornò quindi nella cabina di pilotaggio e riprese il comando dell'aereo decidendo che le condizioni di luce e del mare per un ammaraggio erano troppo rischiose perché l'inesperto Garnett potesse farlo sicurezza, e tenne i comandi dell'idrovolante in volo in circolo per più di un'ora finché non fu sicuro di poter effettuare l'ammaraggio in totale sicurezza.[4] Una volta a terra un ufficiale medico della RAF, Patrick O'Connor, salì a bordo dell'aereo, scoprendo che aveva perso una grande quantità di sangue e dovette fargli una trasfusione prima che fosse abbastanza stabile da essere trasferito in ospedale.[3] Le sue ferite erano di tale gravità non volò mai più al comando di un aereo.[3] Per l'affondare dell'U-Boot e per il salvataggio del suo equipaggio fu insignito della Victoria Cross mentre il sergente di volo Jack Garnett ha ricevuto la Distinguished Flying Medal.[3] Assegnato al quartier generale del Coastal Command a Northwood, Middlesex il 14 dicembre 1944, si congedò della RAF il 13 settembre 1946 per tornare alla sua carriera nel settore bancario; andò in pensione nel 1977.[3] Nel marzo 2004 la regina Elisabetta II inaugurò il primo monumento nazionale al Coastal Command presso l'Abbazia di Westminster a Londra, alla sua presenza. Quattro Victoria Cross furono assegnati al Coastal Command durante la guerra; le altre erano postume. È vicepresidente della Victoria Cross e della George Cross Association. Ha festeggiato il suo centesimo compleanno il 20 maggio 2020.[2] È diventato il primo destinatario della Victoria Cross a raggiungere i 100 anni e il secondo membro della VC and GC Association dopo Stuart Archer, insignito della George Cross. Nel marzo 2024 e stato insignito dell'Air Efficiency Award durante una visita privata dal group captain (retired) Kemp della Royal Auxiliary Air Force.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sullom Voe, ora noto per il suo terminal petrolifero, era una base di idrovolanti durante la seconda guerra mondiale.
- ^ Per molto tempo si ritenne che il sommergibile affondato fosse lo U-347.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Max Arthur, Symbol of Courage : A History of the Victoria Cross, Pan MacMillan, 2004.
- (EN) William C. A. Ross, 1939–1945 Roll of Honour of the Royal High School of Edinburgh, Edinburgh, C. J. Cousland, 1949.
- (EN) Graham Ross, Scotland's Forgotten Valour, MacLean Press, 1995, ISBN 1-899272-00-3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Alexander Cruickshank V.C., su Imperial War Museum. URL consultato il 26 maggio 2024.
- (EN) Medal 75 years overdue awarded to Aberdeen pilot John Cruickshank VC, su Royal Air Force. URL consultato il 26 maggio 2024.
- (EN) John Alexander Cruickshank VC ED, su Victoria Cross e George Cross Association. URL consultato il 26 maggio 2024.
- (EN) Flight Leutnant John Alexander Cruickshank, su PBY Catalina. URL consultato il 26 maggio 2024.
- (EN) John Alexander Cruickshank VC, su Victoria Cross Online. URL consultato il 26 maggio 2024.