Lista delle truppe ausiliarie dell'esercito romano

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Ricostruzione dal Museum Het Valkhof di Nimega (l'attuale Gheldria) di un cavaliere ausiliario dell'esercito romano.

L'elenco delle truppe ausiliarie dell'esercito romano costituisce un sommario di tutte le unità di cavalleria ("leggera", di cataphracti o di arcieri) e fanteria ausiliaria (comprese le unità miste e di arcieri orientali o frombolieri), da Augusto alla riforma di Diocleziano, ordinata per tipologia (cohors peditatae ed equitatae oltre alle Alae di cavalleria), grandezza (quingenarie e milliarie) e numerazione (da I a XXX), disposte lungo l'intero tracciato del Limes.

Tipologia di unità

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Si ricorda brevemente che le truppe ausiliarie, come le legioni, avevano i loro nomi e numeri. Erano composte fin dall'inizio del principato di Augusto, fino a Nerone-Vespasiano, da circa 500 uomini (quingenarie). Solo in seguito queste unità cominciarono ad raddoppiare il numero degli effettivi fino ai 1.000 armati (milliarie).

Coorti di sola fanteria (cohors peditata)
Lo stesso argomento in dettaglio: Cohors peditata.

Le coorti di fanteria avevano una struttura molto similare a quelle delle coorti legionarie. Erano inizialmente sottoposte ad un praefecti cohortis quando erano ancora quingenariae e formate da peregrini, in seguito ad un tribunus militum se milliariae o se costituite da cives Romanorum. Le coorti quingenarie erano composte da 6 centurie di 80 uomini ciascuna, oltre a 6 centurioni (tra cui un centurione princeps) per un totale di 480 fanti, in alcuni casi muniti di armi da lancio (arcieri, frombolieri e lanciatori di giavellotto) per completarsi con la fanteria pesante legionaria.

Alae di cavalleria
Lo stesso argomento in dettaglio: Ala (esercito romano).

Le alae di cavalleria inizialmente furono solo quingenarie (composte cioè da 500 armati circa). Erano sottoposte ad un praefectus equitum (almeno fino a Tiberio) poi ad un praefectus alae. Erano divise in 16 turmae[1] da 32 uomini[2][3] (comandate ciascuna da 16 decurioni,[4] tra cui un decurione princeps), per un totale di 512 cavalieri.[5] Fornivano alle legioni truppe di ricognizione e di inseguimento, oltre a costituire elemento d'urto sui fianchi dello schieramento nemico.

Coorti miste di fanteria e cavalleria (cohors equitata)
Lo stesso argomento in dettaglio: Cohors equitata.

Le coorti miste o equitatae, erano anch'esse inizialmente solo quingenarie. Di loro si ha notizia fin dal principato di Augusto, da un'iscrizione rinvenuta a Venafro nel Sannio.[6] Si caratterizzavano dalle normali coorti ausiliarie per essere unità militari miste. Erano formate da 6 centurie di 80 fanti ciascuna[7] (secondo Giuseppe Flavio da 6 centurie di 100 fanti[8]) e 4 turmae di cavalleria di 32 cavalieri ciascuna,[7][9] per un totale di 480 fanti e 120 cavalieri.[7] L'origine, come si è visto sopra, risalirebbe al tipico modo di combattere dei Germani, descritto da Cesare nel suo De bello Gallico.[10]

Origini etniche e titoli onorifici

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Fin dalla riforma augustea dell'esercito romano si trovano unità ausiliarie che presero il nome dalle singole tribù appartenenti ad una provincia, come ad esempio Trevirorum o Bessorum. Più tardi, le unità furono arruolate per più ampi gruppi di appartenenza, prendendo il loro nome dalle singole provincie come ad esempio Hispanorum, Gallorum e Thracum.

In seguito il nome di un'unità ausiliaria fu trasformato con un nome identificativo non più dell'etnia originaria, bensì ad uno strettamente collegato a dove questa unità servì militarmente lungo il limes romano. Un reggimento schierato nella stessa provincia per un lungo periodo, in tal modo, acquisiva il carattere etnico della popolazione ospitante e poteva modificarne il nome iniziale. Raramente si trovano unità ausiliarie fisse nella loro terra d'origine dopo la fine del I secolo: un esempio è la cohors I Delmatarum, ancora attestato in Dalmazia ancora nel 130. Vale la pena sottolineare che alcuni reggimenti specializzati (ad esempio, gli arcieri siriani, o l'élite dei Batavi) continuarono ad essere reclutati nella loro provincia d'origine, sebbene ormai fossero dislocati a molte migliaia di miglia.

Bisogna ricordare inoltre, che un reggimento poteva portare il nome di una persona, diverso da quello del proprio imperatore (ad esempio ala Sulpicia), che normalmente rappresentava il suo fondatore o primo comandante dell'unità, in qualità di praefectus (es. Ala Gallorum Atectorigiana, comandata da un capo tribù gallico di nome Atectorix). A partire da Claudio fu limitato il comando di queste unità a soli praefecti romani, non più di re alleati.

Potevano essere poi soprannominate:

  • Augusta, ovvero fondata dall'imperatore Augusto (30 a.C. - 14 d.C.) ed onorata con questo titolo anche dai suoi successori;
  • Claudia, ovvero fondata dall'imperatore Claudio;
  • Flavia, ovvero fondata da uno dei membri della dinastia dei Flavi (69-96);
  • Ulpia, ovvero fondata dall'imperatore Traiano (98-117);
  • Aelia, ovvero dall'imperatore Adriano (117-138);
  • Aurelia, ovvero dall'imperatore Marco Aurelio (161-180);
  • Septimia, ovvero dall'imperatore Settimio Severo (197-211);
  • Antonina, ovvero dall'imperatore Antonino Caracalla (211-217);
  • ecc.

Lista di unità per tipologia e numero di armati

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Coorti peditate, quingenarie e/o (trasformate in) milliarie

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Lo stesso argomento in dettaglio: Cohors peditata.

Prive di numerazione

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  • Cohors III Asturum civium Romanorum, da non confondere con l'omonima ala di cavalleria, entrambe presenti in Mauretania Tingitana per molti anni assieme. Della cohors si ricordano i diplomi degli anni 86,[70] 109,[34] 122,[63] 157[66] e 161.[35]
  • Cohors III Bracaraugustanorum costituita con ausiliari Breuci della Pannonia, è in Britannia almeno sul principio del II secolo (diplomi del 103,[17] 122,[15] 124[37] e 126). È difficile che sia stata impiegata in Retia sotto Adriano, per un breve soggiorno. Viene impiegata in Giudea durante la rivolta del 132-136. La si ritrova in Britannia nel 158.[48] Gli accampamenti utilizzati sono quelli nei pressi di Manchester e Castleshaw.
  • Cohors III Breucorum era in Germania inferiore (a Woerden) da Domiziano[112] ad Antonino Pio[113] fino a Eliogabalo.[114]
  • Cohors III Britannorum è posizionata in Retia (come da diplomi militari del 107, 145, 166) ed forse anche negli anni successivi.
  • Cohors III Brittonum era in Mesia superiore nel 103, successivamente la si trova in Dacia.
  • Cohors III Campestris si trova una sua iscrizione a Cuppae in Mesia superiore; a Napoca in Dacia. Si trova in Mesia Superiore nel 160/161.
  • Cohors III Gallorum sembra sia stata posizionata nel distretto militare della Germania, prima della divisione in superiore ed inferiore (come testimoniato dal diploma del 74[21]). In seguito sembra sia stata inviata in Mesia inferiore. Esiste ancora sotto gli imperatori Antonino Pio / Marco Aurelio e potrebbe essere ora posizionata in Spagna.
  • Cohors III Lusitanorum si trovava in Germania inferiore al tempo di Traiano in località Novaesium e/o Ara Ubiorum.[115]
  • Cohors III Nerviorum civium romanorum è posizionata in Britannia.[116] Vi sarebbero sue evidenze epigrafiche a Vindolanda[117] ed a Trimontium (Newstead).[118] Ne attestano la sua presenza nell'isola i diplomi militari del 122,[15] 125,[45] 127,[46] 131,[102] 135,[119] e 155,[47] oltre che nella Notitia Dignitatum (forse a Lancaster).
  • Cohors III Raetorum quingenaria si suppone la sua esistenza, considerando la numerazione successiva, fino alla cohors VIII. Nasce molto probabilmente con Augusto.
  • Cohors III Sugambrorum si presume sia esistita vista l'esistenza della I e IV Sugambrorum. Potrebbe essere stata formata da Tiberio dopo le campagne del 4-5 o forse prima, sotto il fratello Druso nel 10-9 a.C..
  • Cohors III Tungrorum milliaria si ipotizza la sua esistenza per la presenza della IV Tungrorum (vedi sotto).
  • Cohors III Thracum civium Romanorum è posizionata con Adriano a Künzing in Rezia. Parte insieme alla Cohors I Breucorum (coorte equitata?) civium Romanorum e III Bracaraugustanorum[15] per le campagne di Adriano in Giudea dal 132-136. Tornerà non più a Künzing in Retia, ma a Gnotzheim (dove vi sarevvero sue iscrizioni a partire dal 144).
  • Cohors III Vindelicorum è supposta la sua esistenza, dall'esistenza della IV Vindelicorum. È possibile sia stata arruolata sotto Tiberio-Claudio o più probabilmente sotto Augusto dopo le campagne in Rezia.
  • Cohors V Asturum era in Germania inferiore a Bonna.[134]
  • Cohors V Brittonum si suppone sia esistita per l'esistenza della III e VI Brittonum. La sua dislocazione, al momento, è incerta.
  • Cohors V Breucorum costituita con ausiliari Breuci della Pannonia, si trovava nel Norico nel 76 sotto Vespasiano[135] ed alla fine del regno di Adriano[136].
  • Cohors V Callaecorum Lucensium era posizionata in Pannonia superiore nel 116,[137] 133,[43] 139,[138] 154[139] e 161.[58]
  • Cohors V Gallorum è posizionata sempre nella stessa località prima attribuita alla provincia di Pannonia (fino all'86) ed in seguito a causa della crisi dacica, alla Mesia superiore (diplomi del 93 e 103 fino al II secolo), poiché la regione di Sirmio fu trasferita attorno all'86 dalla provincia pannonica a quella mesica superiore, appena creata. Fu trasferita per un breve periodo in Britannia, al tempo della costruzione del vallo di Adriano (diploma del 122[15]).
  • Cohors V Hispanorum, oginaria della Spagna romana, si trovava nel 74 nel distretto militare di Germania.[21] I diplomi del 90,[140] 92,[141] 100,[142] 101,[143] 112,[144] 114,[145][146] fino al 160 era in Mesia superiore.[147] L'anno successivo (nel 161) potrebbe essere stata spostata in Mesia inferiore (forse per un breve periodo).[148] La si trova in Numidia per un breve periodo non specificato.[149]
  • Cohors V Nerviorum si presume sia esistita, e forse era posizionata come la I, II, III e VI in Britannia. È possibile sia stata formata da Adriano.
  • Cohors V Raetorum quingenaria nasce molto probabilmente con Augusto o con Tiberio. Non si conosce la sua dislocazione iniziale. Da un diploma del 122[15] è noto che fosse in Britannia.

Cohors IX-XXXII

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Coorti equitate, quingenarie e/o (trasformate in) milliarie

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Lo stesso argomento in dettaglio: Coorte equitata.

Prive di numerazione

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  • Cohors Ituraeorum sagittariorum equitata era in Cappadocia con Arriano governatore nel 134. Potrebbe trattarsi della cohors IV o V o VI di cui non esistono testimonianze epigrafiche certe.

Cohors I equitata

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Cohors II equitata

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Cohors III equitata

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Cohors IV equitate

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Cohors V equitate

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Cohors VI equitate

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Cohors VII equitate

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Cohors IX equitate

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Ali di cavalleria quingenarie e/o (trasformate in) milliarie

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Lo stesso argomento in dettaglio: Ala (esercito romano).

Prive di numerazione

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  1. ^ Pseudo-Igino, De munitionibus castrorum, 16.
  2. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., 1914, pp. 26-27; L. Keppie, The Making of the Roman Army, from Republic to Empire, 1984, p. 183.
  3. ^ K. R. Dixon & P. Southern, The roman cavalry, 1992, p. 23.
  4. ^ a b CIL III, 6581.
  5. ^ ArrianoArs Tactica, 18.
  6. ^ CIL X, 4862.
  7. ^ a b c Pseudo-Igino, De munitionibus castrorum, 27.
  8. ^ Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, III, 2, 67.
  9. ^ CIL III, 6760.
  10. ^ Gaio Giulio Cesare, De bello Gallico, IV, 2, 3-4; IV, 12; VII, 65.
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  17. ^ a b c d e f g h i j k CIL XVI, 48.
  18. ^ AE 1998, 1616.
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  82. ^ CIL XIII, 8827.
  83. ^ CIL XIII, 8319.
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  85. ^ AE 2003, 1548.
  86. ^ AE 1997, 1774
  87. ^ AE 2001, 2160
  88. ^ a b AE 1991, 1380.
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  97. ^ AE 2005, 1315.
  98. ^ AE 1936, 89.
  99. ^ a b AE 1960, 361.
  100. ^ CIL VII, 1269,6; CIL VII, 1269,3; CIL VII, 1269,5; CIL VII, 1269,7; CIL VII, 1269,8; CIL VII, 1269,9; RIB-2-1, 2411, 110; RIB-2-1, 2411, 112-115; RIB-2-1, 2411, 118-119; RIB-2-1, 2411, 121; RIB-2-1, 2411, 123-127; RIB-2-1, 2411, 129-141; AE 1962, 260; RIB-3, 3216.
  101. ^ CIL XIII, 3606.
  102. ^ a b c AE 2006, 1836.
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  111. ^ AE 1968, 400 .
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  113. ^ AE 1994, 1285.
  114. ^ AE 1994, 1285.
  115. ^ Ness-Lieb 244; RMD-4, 216; CIL XIII, 8317.
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  150. ^ AE 1905, 162.
  151. ^ AE 1975, 632; RMD-IV, 216; AE 2003, 1218.
  152. ^ AE 1997, 1314.
  153. ^ AE 1975, 632; AE 2000, 1025a.
  154. ^ a b AE 1981, 689.
  155. ^ CIL XIII, 8314; CIL XIII, 8315.
  156. ^ G. B. Belzoni, Viaggi in Egitto e Nubia, Milano, 1825, I, p. 155.
  157. ^ CIL VII, 726.
  158. ^ CIL VII, 777.
  159. ^ AE 1962, 260 e RIB-3, 3216; CIL VII, 269 e CIL VII, 270.
  160. ^ a b c AE 2003, 2055.
  161. ^ AE 2004, 1224.
  162. ^ AE 1945, 78; Ness-Lieb 170.
  163. ^ AE 1999, 1353.
  164. ^ a b c d AE 2002, 1237; AE 2003, 2058.
  165. ^ AE 1986, 616.
  166. ^ CIL XIII, 8693; CIL XIII, 8313.
  167. ^ CIL XIII, 7801.
  168. ^ a b CIL III, 9724.
  169. ^ AE 2001, 1423e.
  170. ^ AE 2002, 1037.
  171. ^ AE 2004, 1911; CIL XIII, 8826; AE 2002, 1724; RMM 35.
  172. ^ Lupa 8129.
  173. ^ CIL III, 5645; AE 1977, 617.
  174. ^ AE 1977, 616; AE 1992, 1438.
  175. ^ AE 1992, 1443; RPH 429b.
  176. ^ AE 1988, 929; AE 1992, 1440; AE 1992, 1441; AE 1992, 1439; AE 1977, 616; AE 1977, 617; AE 1992, 1435.
  177. ^ CIL III, 4664a-c.
  178. ^ a b CIL III, 13501.
  179. ^ CIL III, 11371a (p 2328,43).
  180. ^ CIL XIII, 6817; >CIL XVI, 42.
  181. ^ AE 1929, 131.
  182. ^ AE 1901, 86; CIL XIII, 6817; CIL XIII, 7040.
  183. ^ CIL XVI, 26.
  184. ^ CIL XVI, 42; CIL XVI, 47.
  185. ^ AE 1997, 1260.
  186. ^ AE 1979, 501 d1.
  187. ^ AE 2002, 1223.
  188. ^ CIL XVI, 90.
  189. ^ CIL XVI, 107 (p 216); CIL XVI, 108.
  190. ^ AE 1987, 843.
  191. ^ CIL XIII, 11780; CIL XIII, 11782; CIL XIII, 11783; CIL XIII, 11785.
  192. ^ AE 1956, 71, Ness-Lieb 136, Ness-Lieb 139.
  193. ^ AE 2005, 1120, CIL XIII, 6538 (4, p 100), Ness-Lieb 134, Ness-Lieb 136, AE 1956, 71, Ness-Lieb 139.
  194. ^ CIL III, 14630.
  195. ^ CIL XIII, 7038.
  196. ^ AE 1893, 40.
  197. ^ CIL XIII, 1042; CIL XIII, 1043; CIL XIII, 1044 e AE 1888, 170d.
  198. ^ AE 2007, 1783.
  199. ^ AE 2000, 1177, AE 2000, 1180f.
  200. ^ CIL III, 9739.
  201. ^ CIL III, 14980.
  202. ^ AE 2008, 1040, CIL III, 2067, CIL III, 8756, CIL III, 8762; ILJug-2, 680; ILJug-3, 2603; ILJug-3, 2610.
  203. ^ CIL III, 6362a; CIL III, 6362b; CIL III, 8437.
  204. ^ CIL III, 2744.
  205. ^ AE 1913, 139, AE 1913, 138.
  206. ^ CIL XIII, 11759.
  207. ^ Secondo l'iscrizione RIB 810, potrebbe essere una cohors equitata.
  208. ^ CIL X, 5382.
  209. ^ CIL XVI, 70 (p 215).
  210. ^ RIB 832; RIB 850; AE 1997, 1001.
  211. ^ CIL XIII, 7395.
  212. ^ a b CIL XVI, 158.
  213. ^ CIL XIII, 7512; CIL XIII, 7513; CIL XIII, 7514; CIL XIII, 7515.
  214. ^ AE 1909, 148c; AE 1929, 49; AE 1975, 701; AE 2002, 1180; CIL III, 3328.
  215. ^ AE 1975, 639g; AE 1893, 34; CIL XIII, 3606.
  216. ^ CIL XIII, 7786; CIL XIII, 7787; CIL XIII, 7792; AE 1893, 34; CIL XIII, 7797; CIL XIII, 7800; AE 1978, 568.
  217. ^ CIL XVI, 29; AE 1896, 40; CIL III, 50; CIL 3, 6590 (p 2294).
  218. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, pp. 150, 175.
  219. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, pp. 147-149, 172; CIL VII, 1041 del 142.
  220. ^ RIB 1075.
  221. ^ RIB 1276.
  222. ^ RIB 1186.
  223. ^ D. J. Breeze e B. Dobson, Hadrian's Wall, Appendix2, New York, 1978, p. 255. RIB 1091-1092 databile a 238-244.
  224. ^ Lupa 8230; TPSSR 14.
  225. ^ AE 1968, 400.
  226. ^ G .L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford 1914, pp.160 e 176.
  227. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, pp. 147-149, 172; CIL XIII, 6604.
  228. ^ Catalogo mostra n. 209 diploma militare rinvenuto a Altinum (Mesia inferiore), in Traiano ai confini dell'Impero, Ancona, 1998, a cura di Grigore Arbore Popescu, p. 273.
  229. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, pp. 161-162, 172; CIL III, 600.
  230. ^ AE 1930, 111.
  231. ^ AE 1982, 718; CIL XVI, 62 (p 215).
  232. ^ CIL XIII, 8318.
  233. ^ CIL XIII, 8099.
  234. ^ CIL XIII, 7803.
  235. ^ CIL XVI, 36.
  236. ^ RIB 291 da Wroxeter
  237. ^ CIL VII, 501.
  238. ^ RIB 1323.
  239. ^ AE 1982, 718.
  240. ^ RIB 1909 insieme a cohors I Dacorum datata 205-208.
  241. ^ AE 1930, 113.
  242. ^ CIL VII, 273 (altare del 197-202); CIL VII, 274; AE 1947, 133; AE 1949, 96a; AE 1930, 111 (del 205-208); RIB 1, 741; AE 1988, 850.
  243. ^ AE 1995, 1823.
  244. ^ a b CIL XVI, 178.
  245. ^ AE 1983, 784.
  246. ^ AE 1999, 1352.
  247. ^ AE 1999, 1353
  248. ^ RHP 455a-f;AE 1901, 224.
  249. ^ AE 1960, 21.
  250. ^ a b c d CIL XVI, 123.
  251. ^ AE 1999, 1316.
  252. ^ AE 2001, 1726.
  253. ^ AE 1991, 1322.
  254. ^ CIL III, 10639.
  255. ^ CIL III, 3319.
  256. ^ AE 2002, 1223; CIL XVI, 107 (p 216).
  257. ^ CIL XVI, 108.
  258. ^ Iscrizioni Latine Jugoslavia 3, 1315; equitata CIL III, 8261.
  259. ^ CIL III, 8261; CIL III, 8262; CIL III, 14575; CIL III, 14579; AE 1910, 95.
  260. ^ András Mócsy, Pannonia and Upper Moesia, Londra 1974, p.81.
  261. ^ András Mócsy, Pannonia and Upper Moesia, London, 1974, p. 97.
  262. ^ CIL XVI, 22; RMD-4, 208.
  263. ^ ZPE-174-259.
  264. ^ AE 2007, 1236.
  265. ^ CIL X, 4862. Inscr.Aquil.-II, 2864.
  266. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Oxford, 1914, p. 29.
  267. ^ CIL III, 13539a.
  268. ^ AE 2003, 1548.
  269. ^ AE 1997, 1774; AE 2002, 1723; AE 2002, 1223; AE 1950, 46 = AE 1960, 330.
  270. ^ AE 2001, 2152
  271. ^ AE 1987, 843; CIL III, 1571.
  272. ^ CIL VII, 1008.
  273. ^ CIL VII, 515; AE 1940, 110.
  274. ^ CIL VII, 986; CIL VII, 987; CIL VII, 988; CIL VII, 1002a-h; CIL VII, 1003; CIL VII, 1007; CIL VII, 1008; CIL VII, 1009; CIL VII, 1010; RIB-1, 1230.
  275. ^ Tacito, Historiae, IV, 33.
  276. ^ AE 1928, 86.
  277. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, pp. 153 e 175.
  278. ^ AE 1974, 454.
  279. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, pp. 151, 175.
  280. ^ AE 1974, 455; CIL XIII, 12530,13; RMD-4, 216.
  281. ^ AE 1997, 1779b; RIB 407-408 provenienti da Llanio.
  282. ^ RIB 1738 del 225.
  283. ^ AE 1936, 111.
  284. ^ G. L. Cheesman, The Auxilia during the first two century A.D., Appendix I e II, Oxford, 1914, p. 171.
  285. ^ RHP 253a-d; AE 1988, 928;AE 1992, 1445.
  286. ^ CIL XIII, 7432.
  287. ^ RIB 1795 altare rinvenuto a Carvoran.
  288. ^ AE 2000, 1850.
  289. ^ AE 1896, 39 = AE 1896, 46; CIL III, 14147,2.
  290. ^ a b CIL XVI, 29.
  291. ^ a b AE 1968, 513.
  292. ^ CIL XIII, 11752.
  293. ^ a b CIL XIII, 6568.
  294. ^ CIL XIII, 6493, CIL XIII, 6494.
  295. ^ CIL XIII, 6566, CIL XIII, 6577, CIL XIII, 6586a, CIL XIII, 11767, CIL XIII, 11769, AE 1978, 530.
  296. ^ CIL XIII, 8271.
  297. ^ AE 2003, 1269k
  298. ^ AE 2003, 2056. CIL XVI, 36.
  299. ^ CIL 16, 62 (p 215).
  300. ^ AE 1982, 718. In questa iscrizione è nominata “Pia Fidelis”.
  301. ^ AE 1912, 5. In questa iscrizione si nota che era certamente equitata (truppe a piedi ed a cavallo) ed anche milliaria. A partire da Vespasiano potrebbe essere stata trasformata in milliaria.
  302. ^ CIL III, 8010.
  303. ^ AE 1975, 633.
  304. ^ CIL III, 14147,7.
  305. ^ AE 1952, 249a; CIL III, 12069; AE 2001, 2036.
  306. ^ AE 1978, 562.
  307. ^ CIL XIII, 11959.
  308. ^ AE 1903, 384b; AE 2003, 1274; CIL XIII, 6620; CIL XIII, 6621; AE 1923, 30 databile al principato di Marco Aurelio e Lucio Vero.
  309. ^ CIL XIII, 7507; CIL XIII, 7509; CIL XIII, 7508.
  310. ^ AE 2001, 1277.
  311. ^ IAM-2-1, 299 = ILM 42 = IAM-S, 299.
  312. ^ CIL XVI, 159; AE 2003, 2056.
  313. ^ AE 2002, 1762.
  314. ^ AE 1992, 1290
  315. ^ AE 1921, 31; CIL VIII, 9377.
  316. ^ CIL VIII, 9384; CIL VIII, 21040.
  317. ^ CIL III, 59 (p 968).
  318. ^ Tab. Vindol. 134 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive., Tab. Vindol. 135 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive., Tab. Vindol. 143 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive., Tab. Vindol. 242 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive., Tab. Vindol. 284 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive., Tab. Vindol. 574 Archiviato il 17 novembre 2015 in Internet Archive..
  319. ^ Cfr. iscrizione proveniente dalla Syria romana Soldatenehe databile al 205: Imperator Caesar divi Marci Antonini Pii Germanici Sarmatici filius divi Commodi frater divi Antonini Pii nepos divi Hadriani pronepos divi Traiani Parthici abnepos divi Nervae adnepos Lucius Septimius Severus Pius Pertinax Augustus Arabicus Adiabenicus Parthicus maximus pontifex maximus tribunicia potestate XIII imperator XII consul III pater patriae proconsul Imperator Caesar Luci Septimi Severi Pii Pertinacis Augusti Arabici Adiabenici Parthici maximi filius divi Marci Antonini Pii Germanici Sarmatici nepos divi Antonini Pii pronepos divi Hadriani abnepos divi Traiani Parthici et divi Nervae adnepos Marcus Aurellius Antoninus Pius Augustus tribunicia potestate VIII consul II proconsul equitibus et peditibus qui militaverunt in alis quattuor quae appellantur veterana Gallica et I(?) Thracum Herculana et Apriana et Mauretanica et cohortibus decem, I Ulpia Afrorum scutata civium Romanorum, I Apamenorum, II Ituraeorum, I Lusitanorum, III Ituraeorum, II Thracum, I Flavia Cilicum et II Thebaeorum I Pannoniorum et sunt in Aegypto sub Claudio Iuliano praefecto quinis et vicenis pluribusve stipendiis emeritis dimissis honesta missione quorum nomina subscripta sunt civitatem Romanam qui eorum non haberent et conubium cum uxoribus quas tunc habuissent cum est civitas iis data aut cum iis quas postea duxissent dumtaxat singulis singulas praeterea praestiterunt filiis decurionum et centurionum quos ordinati susceperunt cives Romani essent ante diem VIII Kalendas Februarias Marco Nummio Albino et Lucio Fulvio Aemiliano consulibus alae Herculanae ex equite Marco Antonio Marci filio Valenti Apamia descriptum et recognitum ex tabula aerea quae fixa est Romae in muro post templum divi Augusti ad Minervam Luci Pulli Marcionis Cai Publici Luperci Marci Iuni Pii Tiberi Claudi Iuliani Tiberi Claudi Cassandri Luci Pulli Benigni Tiberi Iuli Dativi.
  320. ^ CIL III, 49.
  321. ^ CIL III, 6026 (p 1213).
  322. ^ AE 1980, 896.
  323. ^ AE 1992, 1278.
  324. ^ CIL III, 4832.
  325. ^ AE 1992, 1694.
  326. ^ CIL XIII, 8503; AE 1969/70, 437; CIL VI, 3538 (p 3846).
  327. ^ AE 1992, 1276, CIL XVI, 23.
  328. ^ CIL III, 237.
  329. ^ CIL XIII, 7433.
  330. ^ CIL XIII, 8503.
  331. ^ CIL XVI, 3.
  332. ^ AE 1974, 655; AE 2003, 2061; AE 1997, 1761.
  333. ^ AE 2006, 1842; AE 2006, 1843.
  334. ^ AE 2006, 1853; AE 2007, 1766; AE 1994, 1914.
  335. ^ CIL XIII, 8092 (4, p 138); CIL XIII, 8093; AE 1892, 126; CIL XIII, 8095; CIL XIII, 8096.
  336. ^ CIL XIII, 8669; CIL XIII, 8670.
  337. ^ CIL XIII, 8517.
  338. ^ AE 2003, 1221.
  339. ^ CIL XIII, 8524.
  340. ^ CIL XIII, 8243; CIL XIII, 8308; CIL XIII, 8309.
  341. ^ CIL XIII, 8097.
  342. ^ a b RMM 9.
  343. ^ CIL XIII, 8185; CIL XIII, 8311; CIL XIII, 8312.
  344. ^ CIL XIII, 8304; CIL XIII, 8305.
  345. ^ AE 1924, 21.
  346. ^ a b c CIL XIII, 6235 (4, p 91).
  347. ^ AE 1994, 144.
  348. ^ CIL III, 600.
  349. ^ AE 1990, 727.
  350. ^ AE 1975, 469 milliaria; AE 1975, 468 ala I.
  351. ^ AE 1997, 1782.
  352. ^ AE 1987, 829, CIL III, 7800.
  353. ^ CIL XVI, 108; IDR-3-4, 152; IDR-3-4, 152,1; IDR-3-4, 152,2.
  354. ^ AE 2002, 1745 in Dacia Porolissensis; CIL III, 8074 iscrizione da Hoghiz; IDR-3-4, 82 da Noșlac; IDR-3-4, 79a-b da Razboeni-Cetate come pure le iscrizioni IDR-3-4, 80 e 81; AE 1888, 98 da Szekely Foldvar; CIL III, 1343 (p 1402) da Vetel/Micia.
  355. ^ AE 1903, 78; CIL III, 4575; CIL III, 4576; CIL III, 15197.
  356. ^ AE 1908, 273.
  357. ^ AE 1972, 448; AE 1972, 443; AE 1973, 438; CIL III, 4391; AE 1966, 292; RHP 82; RHP 83; Lupa 8225; Lupa 8226; Lupa 8250.
  358. ^ a b c d e f g h i j RMM 32.
  359. ^ CIL XVI, 96.
  360. ^ AE 2001, 1648.
  361. ^ CIL III, 4359; CIL III, 4360; CIL III, 4361; CIL III, 4362; CIL III, 4369; CIL III, 4370; CIL III, 4378; CIL III, 4379.
  362. ^ AE 2004, 1905; AE 1992, 1409.
  363. ^ CIL III, 11081.
  364. ^ AE 1987, 955; AE 1993, 1589; AE 1993, 1590; AE 1993, 1592.
  365. ^ CIL VIII, 9291 (p 1975); CIL VIII, 21620.
  366. ^ a b RMD-5, 409; RMM 34; AE 2003, 1547.
  367. ^ ZPE-174-189.
  368. ^ CIL XIII, 1041.
  369. ^ AE 1994, 1528, AE 1997, 1780, AE 2002, 1775, AE 1997, 1776, AE 2006, +00077.
  370. ^ AE 1895, 50.
  371. ^ AE 1995, 1351.
  372. ^ AE 1985, 600, CIL VIII, 2395 (p 1693); CIL VIII, 17904.
  373. ^ AE 1899, 126 dell'epoca di Adriano (128); AE 1992, 1858, AE 1992, 1868 e AE 1954, 154 iscrizioni di epoca Antonina o Severiana; AE 1992, 1858 del 238 all'epoca di Gordiano I.
  374. ^ AE 1937, 36; AE 1937, 38 e CIL VIII, 4510 (p 1788).
  375. ^ AE 1914, 40, AE 1917/18, 74, AE 1992, 1868.
  376. ^ AE 1986, 531.
  377. ^ a b AE 1995, 1182.
  378. ^ AE 1978, 619.
  379. ^ a b CIL XIV, 4467 (p 773); AE 2007, 1782; AE 1978, 583; CIL III, 5924; CIL III, 5899 (p 1050); CIL XVI, 105 (p 216); AE 1988, 902; CSIR-D-1-1, 508; IBR 499; CIL III, 11994.
  380. ^ CIL III, 14348,1; CIL III, 14349,08; RHP 138.
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Corpora e florilegi epigrafici