Lucio Calpurnio Bestia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lucio Calpurnio Bestia
Console della Repubblica romana
Nome originaleLucius Calpurnius Bestia
FigliCalpurnia
GensCalpurnia
Tribunato della plebe121 a.C.
Consolato111 a.C.

Lucio Calpurnio Bestia[1] (in latino Lucius Calpurnius Bestia; fl. II secolo a.C.) è stato un politico romano.

Fu eletto tribuno della plebe nel 121 a.C. e, successivamente, console nel 111 a.C.

Gli fu affidata la guerra contro Giugurta ed egli iniziò energicamente la campagna, ma in seguito, corrotto dal re numida, gli concesse una pace favorevole. Al suo ritorno a Roma venne processato e condannato.[2]

Aveva una figlia, Calpurnia, che sposò Publio Antistio e fu madre di Antistia, prima moglie di Gneo Pompeo Magno. Calpurnia si suicidò nell'82 a.C., dopo l'omicidio di suo marito e il ripudio di sua figlia.

Nella letteratura

[modifica | modifica wikitesto]

È citato nel giornalino di Gian Burrasca, dove i ragazzi aderenti alla “Società segreta” del collegio Pierpaoli chiamano "Calpurnio" il direttore prof. Stanislao, riferendosi proprio a Lucio Calpurnio Bestia, così da offenderlo non scopertamente.

«Ah! [...] Ora ho capito finalmente! Lo chiamavano Calpurnio perché...»

«... perché anche se sentiva [...] non avrebbe capito che gli si dava della bestia!»

Predecessore Console romano Successore
Lucio Calpurnio Pisone Cesonino
e
Marco Livio Druso
(111 a.C.)
con Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione
Spurio Postumio Albino
e
Marco Minucio Rufo