Sandro Angelini

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"Firma" di Angelini, Casa Migliavacca dei Rivola, Bergamo

Sandro Angelini (Bergamo, 23 marzo 1915Bergamo, 30 agosto 2001) è stato un architetto, illustratore, incisore e docente italiano.

Palazzo Roncalli- Bergamo
Chiesa di Lalibela

Sandro Angelini, figlio dell'ingegnere Luigi Angelini, si laureò in architettura ma fu un artista eclettico dai molteplici interessi[1]. Divise la sua vita tra gli impegni nella sua città natale e l'Africa, continente a cui dedicò molti dei suoi anni. A Bergamo suo è il progetto di recupero della facciata di Palazzo Roncalli in piazza Mascheroni e della cittadella viscontea. Dal 1949 al 1969 divenne docente di incisione dell'Accademia Carrara facendo anche parte del consiglio d'amministrazione donandone poi una serie di sue incisioni[2].

Nel 1960, diventato proprietario di Casa Angelini, fece eseguire lavori di restauro e di recupero riportando alla luce la Domus Lucina, la più antica dimora romana di Bergamo, regalando il materiale archeologico recuperato al Civico museo archeologico di Bergamo. Fece strappare e salvare gli affreschi bramanteschi presenti sulla facciata, conservandoli poi all'interno dell'abitazione.

Non meno importanti furono i lavori svolti in Etiopia. I suoi interessi per l'Africa iniziarono con l'incarico dell'International Fund for Monuments negli anni '60 per il restauro delle chiese monolitiche in Lalibela e successivamente, nel 1968, ottenne l'incaricato dall'UNESCO allo studio di un progetto che doveva valorizzare i beni culturali etiopi e il restauro dei castelli di Gondar e il centro archeologico di Axum, progetti che avrebbero dovuto incrementare il turismo culturale. Questo lavoro costituì negli anni '70 e '80 la più grande campagna di restauri compiuta in Africa[3].

L'amore per la sua terra lo portò a essere promotore di molte iniziative culturali come l'associazione Osservatorio Quarenghi che doveva portare ad una maggiore conoscenza i lavori del conterraneo Giacomo Quarenghi. Il legame con la Biblioteca lo porteranno a donare i lavori del padre Luigi che aveva eseguito la progettazione urbanistica di Bergamo nella prima metà del '900.

Nel 1980 è autore del Piano particolareggiato di risanamento conservativo di Città Alta e Borgo Canale di Bergamo[4]

Negli anni '80 accettò l'incaricato per la realizzazione di uno studio organizzativo del Palazzo Nuovo sede della Biblioteca civica Angelo Mai per trasformarlo in libreria e archivio, riuscendo a proporre risoluzioni all'avanguardia che permettessero anche un facile incremento del patrimonio librario, diventando il promotore dell'associazione Amici della biblioteca.

I suoi figli donarono i progetti come Fondo Etiopia di Sandro Angelini[5] alla Biblioteca, che per tradizione, conserva documenti e cimeli dei bergamaschi che hanno dato lustro con la loro arte e cultura alla città orobica[6].

  1. ^ Angelini Sandro, su galleriarecta.it, Galleria recta. URL consultato il 20 maggio 2017.
  2. ^ Sandro Angelini, su windoweb.it, windoweb. URL consultato il 26 maggio 2017.
  3. ^ Angelini Sandro, su bgpedia.it, Bgpedia. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
  4. ^ RAPU
  5. ^ I monumenti d'Etiopia alla Mai, su ecodibergamo.it, L'Eco di Bergamo, 18 ottobre 2006. URL consultato il 26 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
  6. ^ Sandro Angelini, su legacy.bibliotecamai.org, Biblioteca civica A. Mai. URL consultato il 26 maggio 2017.
  • Carlo Simoncini, Quell'uom di multiforme ingegno. Vita di Sandro Angelini, Bergamo, Lubrina LED, 2015.

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Controllo di autoritàVIAF (EN93873246 · ISNI (EN0000 0001 0926 2363 · SBN CFIV019564 · BAV 495/103102 · LCCN (ENn79060346 · GND (DE119401967 · BNF (FRcb12706079c (data) · J9U (ENHE987007279718005171 · CONOR.SI (SL127676003