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Il BitCoin cerca la via dell’Occidente, e risorge come nuovo

2 anni fa - lunedì 30 agosto 2021
La stretta cinese su questa criptovaluta aveva fatto temere che un’epoca fosse finita, e invece il BitCoin è tornato più forte che mai. Ecco cosa succede.
Bitcoin

Bitcoin

Le autorità cinesi hanno prima vietato alle banche di fare transazioni in BitCoin (49.100,49 dollari Usa), poi sono passate a una stretta sul mining (cioè l’attività di “creazione” dei BitCoin) che, come ben saprai, viene fatta da computer molto potenti che consumano molta elettricità. Ora, visto che col tempo si erano concentrati in Cina una buona parte dei produttori di BitCoin, questo aveva fatto temere per la criptovaluta i cui prezzi erano scesi di molto rispetto ai picchi di primavera. In realtà tutto questo non è stato affatto l’anticamera della fine, ma un nuovo inizio. I minatori cinesi di BitCoin stanno imballando i loro computer e li stanno dislocando all’estero per poter continuare la loro attività. Tra le mete preferite c’è il Nord America (Usa e Canada) ma, visto che traslocare macchine delicate ha un costo di spedizione notevole tra trasporto e sdoganamento, pare che molti si stiano spostando anche in Paesi vicini alla Cina come Kazakistan e Mongolia. Di fatto l’hashrate (l’unità di misura che descrive la potenza della rete che produce Bitcoin) della rete BitCoin, che era sceso molto a fine giugno, è triplicato rispetto ai minimi, segno che la produzione di BitCoin è tornata a volare. Ma non sono solo questioni di carattere tecnico/produttivo a tenere sugli scudi i prezzi del BitCoin, c’è pure dell’altro. Vediamolo insieme.

 

DIVENTA MONETA “VERA” E SI CREANO PRODOTTI FINANZIARI

A giugno scorso Stato centramericano di El Salvador ha varato una legge per legalizzare il BitCoin nel Paese e ora si sta dotando degli sportelli automatici che possano garantire la conversione tra BitCoin e dollari a partire da settembre. La scelta di El Salvador è stata criticata dalla Banca Mondiale e da altre Banche centrali, perché fa temere che si crei una occasione di riciclaggio, ma il Paese conta molto sulle rimesse degli immigrati e pensa che così facendo riuscirà tra l’altro ad abbattere i costi di trasferimento dei fondi in patria. Di fatto i cittadini del Paese sono stati incentivati (anche economicamente) a scaricarsi un wallet (portafoglio) virtuale dove tenere i BitCoin. Per ora stiamo parlando di un piccolo Stato, popolato come Umbria e Lazio messi insieme, che usa il dollaro Usa come valuta, però è indicativo di una tendenza. Secondo elemento di un certo interesse è che il mondo dei derivati apre al BitCoin in Europa, dove a settembre dovrebbe venire quotato il primo future (un particolare contratto finanziario perlopiù dedicato ai professionisti della finanza) dedicato alla criptovaluta. Questo significa un passo in più verso mercati regolamentati e, quindi, un contesto d’investimento controllato. Terzo elemento: Paypal ha aperto la possibilità ai suoi clienti britannici di comprare BitCoin attraverso i suoi servizi. È qualcosa che allargherà la platea di chi si servirà di BitCoin. Che fare? Secondo noi, il BitCoin resta comunque un prodotto pericoloso e non adatto ai palati più sensibili. Probabilmente sta uscendo da una fase di incertezza e, se pure restano vere molte critiche fatte in passato sulla criptovaluta, tra cui la considerazione che dietro il BitCoin non c’è nulla, salvo la convinzione che continuerà ad essere apprezzato dagli investitori come fosse oro digitale, è anche vero che sta dimostrando una resilienza molto forte e che non pare destinato a tramontare da qui a breve. Rovescio della medaglia resta, però, la sua volatilità: gli alti e bassi a cui ci ha abituato (vedi grafico) non sono certo finiti. Se nonostante questo vuoi comunque partecipare alla rivoluzione digitale dei BitCoin ti sconsigliamo l’acquisto diretto, preferisci un prodotto di tipo finanziario quotato su mercati regolamentati europei. Non ti salverà dai danni che subiresti da crolli del BitCoin, ma almeno investi in un “ambiente controllato”.

 

IL BITCOIN HA RIPRESO SMALTO

  1. Il BitCoin ha ripreso smalto

Il BitCoin (in dollari Usa, scala logaritmica) è tornato a lambire quota 50.000 dollari dopo un lungo periodo di crisi. Attenzione, però, che questo cadere e risalire non è una novità. Abbiamo fatto il grafico in scala logaritmica proprio perché mette meglio in evidenza il comportamento passato, quando quotava a livelli più bassi, e vedi bene che non è affatto nuovo a saliscendi. Anche se le ultime notizie sembrano consolidarne la posizione di “bene rifugio”, resta quindi un prodotto finanziario altamente volatile e, quindi, pericoloso.

  

Trovi i risultati (in inglese) di un sondaggio condotto negli Usa su www.gamblerspick.com/blog/cryptocurrencies-2021-survey-save-or-spend-r183/: l’interesse per le criptovalute sembra colpire tutte le generazioni, dai Baby Boomer (i nati nel dopoguerra) alla Generazione Z (i nati fino al 2010). La popolarità di un investimento può voler dire due cose: che il suo valore salirà perché attrae molti investitori e quindi soldi, oppure che è venuto il momento di uscirne, come si dice che sostenesse il miliardario Rockefeller che disse che era venuto il momento di vendere le sue azioni dopo che anche il suo lustrascarpe iniziò a parlare dei propri investimenti in Borsa.

 Quali sono i prodotti quotati dedicati al BitCoin? Da tempo ti citiamo l’Etn Bitcoin Tracker XBT Provider (1.962,8 euro; Isin SE0007525332, costo annuo 3,6%) quotato in Svezia, ma oramai non è più l’unico in quanto sono usciti altri prodotti quotati in giro per l’Europa con costi annui inferiori. Per esempio, c’è il BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto (40,046 euro; Isin DE000A27Z304, costo anno 2%) quotato a Francoforte, Parigi, ma anche su altre Piazze europee in valute diverse dall’euro, oppure c’è VanEck Vectors Bitcoin Etn (22,3 euro; Isin DE000A28M8D0, costo annuo 1%) quotato a Francoforte, Parigi e altre Piazze europee. Ovviamente sono tutti molto rischiosi. Uomo avvisato…

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