News

Lottiamo contro gli sprechi alimentari

2 anni fa - giovedì 2 settembre 2021
Secondo stime recenti, ogni anno, in Italia, vanno al macero risorse alimentari pari ad un punto percentuale del nostro Prodotto interno lordo. ThinkAbout, attraverso il suo progetto NO.W! “NO Waste” si propone di ridurre lo spreco alimentare: per portarlo avanti ha aperto una sottoscrizione attraverso il crowdfunding. Ecco cosa ne pensiamo.
Crowdfunding

Crowdfunding

Fare del bene all’ambiente e al proprio portafoglio

ThinkAbout (https://thinkabout.srl/), nata sei anni fa, è un’azienda attiva nel settore dell’economia circolare.

 

Con la sua piattaforma NO.W! “NO Waste” si propone di ridurre considerevolmente lo spreco di derrate alimentari, offrendo la possibilità di acquistare, a prezzi scontati, prodotti alimentari confezionati che, per diversi motivi – scadenza ravvicinata, imballaggio deteriorato, perché eccedenze di produzione, ecc. – sarebbero destinati a trasformarsi in rifiuto.

 

L’obiettivo di ThinkAbout attraverso NO.W! “NO Waste” è quello di trasformare potenziali rifiuti in risorse, diminuendone l’impatto ambientale e, naturalmente, guadagnandoci. Come? ThinkAbout offre alle aziende produttrici la possibilità di cederle in conto vendita questi beni, altrimenti destinati a diventare rifiuti, il cui smaltimento ha un costo. Poi li mette in vendita sulla sua piattaforma online NO.W! “NO Waste”, a cui hanno accesso tutti i dipendenti la cui azienda ha sottoscritto un abbonamento annuale e che, qui, possono comprarli a prezzo scontato.

 

NO.W! “NO Waste”: caratteristiche della raccolta di capitali

L’investimento minimo è di 500 euro; con un investimento di 20.000 euro avrai diritto di voto e con 50.000 otterrai un posto nel consiglio di amministrazione.

Avrai diritto allo sgravio fiscale destinato a una Pmi innovativa con regime “de minimis” – attenzione, però se investi in Pmi o start up innovative hai diritto a un bonus fiscale del 50%, ma solo se tieni in tasca il tuo investimento per almeno tre anni, e posto che quest’agevolazione fiscale valga anche in futuro. In caso contrario, niente bonus, vedi anche qui. L’importo minimo di raccolta è stato fissato a 150.000 euro (nel momento in cui scriviamo non è ancora stato raggiunto), il massimo a 600.000 euro.

 

Un business si basa sull’aumento della coscienza ambientale

 

Come guadagna ThinkAbout dalla piattaforma NO.W! “NO Waste”? Guadagna dalle aziende di cui vende online i prodotti e dalle vendite degli stessi, grazie al differenziale di prezzo con cui mette in vendita i prodotti, oltre che da tutte le aziende che hanno sottoscritto un abbonamento annuale a pagamento, a favore dei propri dipendenti, per permettere loro l’acquisto dei prodotti scontati.

 

A giugno 2021 erano oltre 30 i produttori che avevano deciso di utilizzare la piattaforma di ThinkAbout per offrire la loro merce invenduta o non conforme, e hanno aderito all’abbonamento annuale più di 50 aziende.

Tra i clienti oggi la società vanta, tra gli altri, Banco BPM, Carglass, Toschi, Sara assicurazioni, il Politecnico di Milano.

L’azienda offre anche corsi di formazione ai dipendenti, servizi compresi in alcuni “pacchetti comunicazione” – per esempio, offre di curare la comunicazione sui social.

 

I risultati con cui ThinkAbout si presenta ai potenziali sottoscrittori della sua offerta di crowdfunding (qui trovi più particolari sull’operazione), però, sono simili a quelli di molte start up, che, nelle fasi iniziali della propria attività, risentono della necessità di molte risorse economiche per avviarla.

La società ha chiuso l’esercizio 2020 in perdita di quasi 330.000 euro, quasi 30 volte i ricavi dell’anno, un rapporto che, però, già nei primi 6 mesi del 2021 si è ridotto a 7,3 circa.

 

Non aspettarti, tuttavia, che l’investimento in ThinkAbout e nel suo progetto porti a breve consistenti guadagni: anche nel caso in cui la raccolta attraverso il crowdfunding raggiunga la cifra massima, e, quindi, consenta all’azienda di disporre di molte risorse per lanciare il suo progetto - oltre che in spese di comunicazione, intende investire anche nello sviluppo di una app - occorrerà attendere qualche anno prima di poter ipotizzare di arrivare a un utile.

 

La società, nel documento che presenta una previsione di come potrebbe evolversi l’andamento dei conti a seconda dell’importo raccolto, non si sbilancia su un’eventuale chiusura in utile fino al 2023.

 

Naturalmente, se gli utili ci saranno: ThinkAbout deve infatti fare i conti con dei concorrenti, come per esempio Too Good To Go, il cui modello di business è meno sofisticato e articolato – non sono previsti corsi di formazione, o proposte di supporto nella comunicazione aziendale interna, o all’esterno, per esempio – ma che operano da più tempo. Non solo: il successo dell’iniziativa dipende dallo sviluppo e dalla diffusione di una coscienza ambientale molto radicata nella società, e questo, oggi, non è scontato.

 

Un investimento potenzialmente difficile da liquidare

Comunque vada la raccolta di equity crowdfunding e per quanto possano essere positivi i risultati della piattaforma NO.W! “NO Waste”, nel futuro di ThinkAbout non sembra esserci la quotazione in Borsa, mai menzionata esplicitamente nella documentazione d’offerta.

Le ipotesi, una volta bene avviata l’attività, sono altre, per esempio, la cessione del marchio, l’acquisizione da parte di fondi specializzati, una fusione con un’altra azienda che opera nel settore.

Come ti abbiamo detto spesso in passato parlandoti di crowdfunding, se investi in uno di questi progetti potresti avere seri problemi a liquidare il tuo investimento in caso di bisogno. Non esiste, oggi, un mercato regolamentato su cui vendere la tua partecipazione azionaria: su https://www.backtowork24.com/ trovi una bacheca di compravendita di quote di altre società, ma, in pratica, devi trovarti tu l’acquirente e, altra cosa non semplice, contrattare il prezzo di cessione, e su questo vogliamo metterti in guardia.

Sulla necessità di ridurre gli sprechi alimentari, i rifiuti e l’impatto negativo che questi hanno sulla società e sull’ambiente, e sul fatto che tutti debbano fare la loro parte noi non abbiamo alcun dubbio: non stiamo qui dando una valutazione sulla “bontà” del progetto e dell’obiettivo che si prefigge. Ma il nostro ruolo è quello di ricordarti che, puntando su questa società, stai facendo una vera e propria scommessa, con la quale puoi anche perdere tutto. Uomo avvisato…

condividi questo articolo