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Vuoi diventare produttore di film?

2 anni fa - venerdì 18 marzo 2022
In futuro potrebbe essere possibile grazie a Magic Farm, una startup che vuole mettere in contatto registi e produttori, attori e spettatori e creare un mercato dei diritti per i film.
Crowdfunding

Crowdfunding

Recentemente Warner Music ha comprato dagli eredi di David Bowie i diritti sulle sue canzoni. Bruce Springsteen aveva fatto lo stesso con Sony e Tina Turner con Bmg. I diritti sulle canzoni dei Beatles sono passate per anni di mano in mano (li aveva pure avuti in mano Michael Jackson), e nel mondo della finanza che conta è abbastanza normale comprare e vendere i diritti d’autore dei grandi artisti come se fossero un bene finanziario non meno di azioni e obbligazioni. Si tratta tra l’altro di forme di investimento non prive di un certo interesse perché non sono correlate ai mercati finanziari, ma ad altre dinamiche (e sai bene che un investimento non correlato con altri è molto utile per costruire un portafoglio). Bello? Sì, ma c’è un problema. Non si tratta di investimenti alla portata di noi comuni mortali (ma vedi a fianco per le eccezioni). Magic Farm promette di creare qualcosa di nuovo in questo settore. Non si parla certo di diritti sulle canzoni dei Beatles, per carità, e per ora neanche delle canzoni in generale, ma di diritti in materia audiovideo sì. Punta a creare una piattaforma globale che permetta l’incontro tra autori, produttori, registi e fan in modo che sia possibile finanziare le opere e acquisire i diritti di sfruttamento e muoversi in tutte le aree di business parallele (backstage, anticipazioni…). Per farlo, ed è qui l’idea più interessante, pensa di utilizzare la blockchain e gli Nft (vedi riquadro Nft: il futuro della finanza? per tutti i dettagli). 

Negli Usa esiste già da oltre un decennio www.royaltyexchange.com una piattaforma che permette lo scambio di royalties, soprattutto su canzoni

Non abbiamo la sfera di cristallo, ma di fronte a questo progetto c’è la sensazione che i suoi ideatori abbiano in mente di cavalcare un’onda (quella degli Nft) che potrebbe essere promettente proprio per rendere oggetto d’investimento cose che fin qui sono sempre state precluse al grande pubblico (pensiamo al caso del vino di cui ti abbiamo parlato nel n° 1431, vedi riquadro qui a fianco per un approfondimento). C’è, quindi da investire? Calma, non corriamo!

Gli Nft sono molto utilizzati oggi nel contesto dei videogiochi. Pensiamo al caso dei Digits di Ubisoft che non sono essenziali per giocare, ma contribuiscono a rendere uniche le esperienze degli utenti offrendo contenuti aggiuntivi con un valore puramente estetico.

I problemi di un’idea brillante

L’idea, come abbiamo detto, ci piace, ma… è per il momento solo un’idea. La startup innovativa che la propone per il momento deve ancora fare quasi tutto. Ed è per questo che sta cercando finanziamenti. In particolare è una società che fa giusto un anno di vita in questi tempi, non ha per ora pubblicato neppure un bilancio (e anche se lo avesse fatto saremmo a uno stadio così acerbo dell’impresa che probabilmente non direbbe abbastanza) e ambisce a prendere il volo non prima del 2024 (si attende poco più di 50.000 euro di ricavi nel 2022, circa 280.000 nel 2023, superando il milione solo nel 2024). Uniche informazioni certe che abbiamo sono l’idea e i curriculum vitae di chi questa idea l’ha messa in cantiera, curriculum vitae di tutto rispetto, ma che fanno intendere che è una scommessa sulla fiducia.

Il vino è una forma di investimento di cui si parla spesso, anche se non sempre ha offerto tutte le soddisfazioni che il suo fascino promette. Italian Wine Crypto Bank (https://italianwinecryptobank.com) è una società che vuole farti investire tramite Nft dedicati al vino. Un esempio pratico acquistando per 0,4 ethereum (una criptovaluta che oggi vale circa 2.500 euro) l’Nft vignadelsuolo16 (griffato da un artista) si ha diritto a ottenere una bottiglia magnum di Brunello di Montalcino prodotto in quantità limitate. Ovviamente è una forma di investimento la cui valutazione è in mano solo a veri esperti del settore.

Al momento in cui scriviamo ha ricevuto finanziamenti di importo tra i 500 e i 1.500 euro da parte di sei investitori a cui si aggiungono 70.000 euro da un investitore professionale, cioè uno di quei soggetti che servono appunto a far decollare questo genere di offerte. L’operazione di sottoscrizione andrà avanti ancora per tutto aprile. Noi non abbiamo basi su cui consigliartela, possiamo solo dirti che è una scommessa secca che può andare bene, ma che se va male può bruciare l’intero tuo investimento. 

In particolare richiamiamo la tua attenzione sul prospetto a pagina 2: nel suo sviluppo potrebbe trovarsi a corto di denaro (anche se l’idea è buona e si arriva al successo) e dover battere cassa presso gli azionisti. Ovviamente un azionista non deve per forza metterci denaro, ma in tal caso finisce diluito, cioè il suo peso potrebbe diventare minore del previsto e generare perdite anche se poi tutto va bene. Il buon padre di famiglia stia alla larga. 

Se l’idea ti affascina su www.crowdfundme.it/projects/magicfarm/ trovi tutto il materiale per studiarla. Ci si può investire già a partire da 500 euro. Se ti riconosci nel buon padre di famiglia stanne, ovviamente, alla larga. Si tratta di una forma d’investimento molto, molto rischiosa.

NFT: IL FUTURO DELLA FINANZA? 

 Gli oggetti nella realtà hanno una fisicità ben definita. Una mela può essere tua, può essere mia, può essere di entrambi, ma non può essere “duplicata”. Normalmente un documento informatico può essere, invece, riprodotto all’infinito, quindi qui viene  meno il concetto di tuo o mio. Invece, grazie agli NFT (acronimo che sta per “non fungible token”) anche ciò che è sotto forma di documento informatico può diventare di fatto un bene unico come una singola mela diversa da tutte le altre o anche la Gioconda di Leonardo diversa da tutte le sue copie. E questo grazie a certificati di proprietà digitale che ne chiariscono la proprietà in modo univoco. In altri termini sfruttando la blockchain (la tecnologia che sta sotto il BitCoin e le altre criptovalute) ci si sta muovendo verso la creazione di Nft che possono rappresentare la proprietà di diverse cose. Nel caso di Magic Farm potrebbero rappresentare una certa quantità di diritti d’autore sullo sfruttamento di un video, ma come vedi le applicazioni sono tantissime e nei prossimi anni, man mano che da un lato maturerà la tecnologia sottostante, e da un altro lato il quadro normativo di riferimento, potremmo ritrovarli applicati in moltissime situazioni che hanno un valore economico (si parla, per esempio, già di opere d’arte digitali) e potrebbero diventare uno strumento di scambio di valori finanziari. Insomma: nodo al fazzoletto per i futuri sviluppi.

Si pensa spesso agli Nft come qualcosa di vantaggioso in sé e per sé, ma il rischio, così facendo, è di trascurare ciò che ci sta dietro: bisogna, invece, abituarsi a pensare che Nft e blockchain sono spesso modalità di esecuzione di un accordo che hanno dei costi. Anche in questi casi bisogna prima di ogni altra cosa capire se l’affare conviene in sé (e non solo perché è tecnologicamente accattivante) e contemporaneamente capire cosa si acquista tramite Nft (una proprietà, una licenza, un servizio ecc.). I contenuti del contratto e i diritti dell’investitore dovrebbero essere riportati dal sito del proponente così come tutte le condizioni economiche per ottenere Nft.

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