Starting Finance

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La startup che sta rivoluzionando l’informazione e l’educazione finanziaria in Italia.

Chi siamo

Starting Finance is the major financial community for Millennials in Italy. Targeting young individuals, Starting Finance was created with the purpose of sharing and developing knowledge and connections. The main aim of Starting Finance is to become within the next 4 years, the major financial community in Europe, and thus the biggest educational platform for under 30.

Sito Web
https://www.startingfinance.com/
Settore
Servizi informativi
Dimensioni dell’azienda
11-50 dipendenti
Sede principale
Roma, Lazio
Tipo
Società privata non quotata
Settori di competenza
finanza, Educazione finanziaria e Informazione Finanziaria

Località

Dipendenti presso Starting Finance

Aggiornamenti

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    📌 Spiagge "salate": prezzi medi a €203 a settimana Il lettino e gli ombrelloni sembrano essere diventati un bene di lusso per tante famiglie italiane. L’analisi di Altroconsumo, che ha preso in esame 211 stabilimenti balneari in 10 città italiane, mostra come il prezzo medio per un ombrellone e due lettini sia, in media, €203 a settimana. Cifra che arriva a €226 per la prima fila. Si tratta di un aumento del 3% sul 2023 e dell’8% sul 2022. Queste cifre stridono con quanto versano i balneari, coloro che hanno le spiagge in concessione dallo Stato italiano. Secondo la Corte dei Conti, nel 2020 lo Stato ha incassato €92 milioni per 12.166 concessioni a fronte di un giro d’affari quantificato in €15 miliardi dalla società di consulenza Nomisma. Per questo motivo, da diversi anni, le spiagge sono finite al centro delle discussioni. La storia parte da lontano: nel 2006 la direttiva Bolkestein dell’UE ha obbligato gli Stati membri a liberalizzare le concessioni pubbliche, cioè i beni di proprietà statale come le spiagge, attraverso gare con regole equilibrate e pubblicità internazionale. In accordo alla direttiva l’Italia avrebbe dovuto mettere al bando le spiagge, potendole affidare ai privati solo con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori presenti in Europa. Ma i governi che si sono succeduti negli anni non hanno mai applicato questa direttiva. Oltre ad aver goduto di canoni annui relativamente bassi, i proprietari degli stabilimenti hanno potuto rinnovare le concessioni in modo automatico. In alcuni casi i “bagni” sono gestiti dalla stessa famiglia dai primi anni 2000. Sino a oggi il nostro Paese, così come Spagna e Portogallo, non ha rispettato la direttiva. Ma l’ultima legge che proroga le concessioni scade il 31 dicembre di quest’anno. Dal 2025, quindi, le spiagge dovrebbero essere messe a gara. Proprio per questo i balneari sono pronti allo sciopero nazionale: il prossimo 9 agosto, gli ombrelloni rimarranno chiusi per due ore. Se non arriveranno nel mentre risposte dal governo, resteranno chiusi anche il 19 agosto, per quattro ore, e poi il 29 agosto, per sei oppure otto ore. Come dovrebbe comportarsi il governo Meloni? Autore: Filippo Passeri Grafica: Emanuela Accetta #soldi #spiaggia #italia

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    📌 YouTube ha un valore di $455 miliardi 📌 Nel 2023 ha generato ricavi per circa $31 miliardi Con 2,4 miliardi di utenti che utilizzano la piattaforma ogni giorno, YouTube è uno dei siti più popolari al mondo. Dal 2006 fa parte di Alphabet, la holding che gestisce Google, che l’ha acquisita per $1,65 miliardi. L’acquisizione, nonostante i forti dubbi iniziali degli analisti, si è rivelata un grandissimo successo. Nel 2023 YouTube ha infatti generato ricavi per circa $31 miliardi, pari a più del 10% del totale dell’intera Alphabet, con una crescita del 7,75% rispetto all’anno precedente. Il confronto con le società italiane dà un’idea della sua dimensione: il valore di mercato stimato di YouTube supera infatti quello delle prime 10 società italiane quotate messe insieme. Si tratta di un chiaro segnale della dimensione della piattaforma e di quanto la tecnologia abbia rivoluzionato il panorama finanziario. Società con una lunga storia alle spalle come Ferrari, Enel, Eni, Intesa Sanpaolo e altre grandi aziende italiane, pilastri dell’economia per decenni, sono oggi superate da una piattaforma di condivisione video. YouTube si sta anche espandendo verso l’intelligenza artificiale: nel 2023 ha infatti lanciato Dream Screen, una funzione che permette di generare video a partire da un testo scritto. Pensi che YouTube continuerà ad espandersi? Dicci la tua nei commenti! Il contenuto è stato realizzato in collaborazione con Nabila Finanza.

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    Il colosso di Cupertino fondato da Steve Jobs nel 1976 ha definito il progresso tecnologico degli ultimi 50 anni e ha reso possibile l’unione tra la scienza e l’arte, facendo dei ribelli, dei pazzi, degli anticonformisti e di coloro che non accettavano lo status quo, l’essenza di un cambiamento che finalmente vedeva nel pensare diversamente e nell’essere folle la strada principale per rivoluzionare il mondo. Warren Buffett ha affermato, durante un’intervista a CNBC nel febbraio 2020, come Apple sia «probabilmente il miglior business al mondo che conosco.» Il vantaggio competitivo? La risposta è nei prodotti, nell’ecosistema, nel rapporto che Apple ha con i suoi clienti, nel riacquisto di azioni, nei suoi forti fondamentali e in un management eccezionale. È molto semplice capire come Apple abbia un impatto diretto nella realtà, come questa sia capace di creare delle emozioni nelle persone, e soprattutto quanto sia forte il legame di fiducia con i propri clienti. Gli utenti, quando acquistano e utilizzano un prodotto Apple, vogliono e riescono a immedesimarsi nei valori della società, definendo ed espandendo la propria personalità. «Se sei un utente Apple e qualcuno ti offre $10.000 ma l'unica condizione è che ti porteranno via il tuo iPhone e non sarai mai in grado di comprarne un altro, non lo accetterai. Ma se ai proprietari di Ford fosse data la stessa opzione per $10.000, prenderebbero i $10.000.» ha anche affermato Buffett. Un altro punto di forza di Apple è la sua capacità di crescere senza il bisogno di capitale aggiuntivo (CAPEX), ossia con una quantità minima di capitale tangibile ulteriore per funzionare e crescere. Dal 2013 al 2023, Apple è stata la società USA che più ha riacquistato le proprie azioni, con oltre $573 miliardi di buyback. Nel 2018 ha stanziato ben $100 miliardi, autorizzando per il 2021, 2022 e per il 2023 altri $90 miliardi ogni anno. Per gli investitori, i riacquisti azionari di un’azienda sono un segno di fiducia per il proprio business. Riducendo le azioni in circolazione si hanno due tipi di vantaggi per gli azionisti: - Aumenta l’utile per azione; - Aumenta gratuitamente la proprietà nella società. La creatività, la semplicità, la cura dei dettagli e l’innovazione hanno reso Apple tra le società più profittevoli di sempre e tra le prime 3 con più valore di mercato al mondo. Solo nel 2022, la società ha ottenuto un profitto di $96,99 miliardi, e ricavi pari a $383 miliardi. Nonostante l’iPhone rappresenti ancora il prodotto di punta di Apple, pesando per il 52,2% del fatturato totale (FY 2023), Apple ha avviato negli ultimi anni un processo di diversificazione del proprio business, spaziando dai servizi, anche finanziari, al gruppo dei c.d. “Wearables, Home and Accessories”. Negli ultimi 5 anni il titolo AAPL è cresciuto del +320%, mentre da inizio 2024 è su del +17,4%. #Nabilafinanza #investimenti #apple Nota: il post non è un consiglio di investimento, ma è solo a scopo educativo.

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    📌 Lo Starting Finance Investment Meeting torna a Milano 📌 Porta il tuo brand all’evento! Partecipare come sponsor allo SFIM significa vivere una giornata unica per connettere giovani talenti con le tue iniziative, promuovere il tuo brand e posizionare la tua azienda come leader nel settore. Come fare? - Scegli il pacchetto sponsor più adatto alle tue esigenze - Racconta il tuo brand e condividi la tua value proposition con la community di Starting Finance Vuoi diventare partner del cambiamento e avere l’occasione di parlare con migliaia di giovani? Clicca qui per saperne di più: https://bit.ly/3LiBzuU

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    📌 Il mercato globale degli investimenti immobiliari vale $2.300 miliardi Gli investimenti immobiliari stanno guadagnando popolarità, non solo per acquistare case, ma per ottenere ritorni economici. Investire in fondi comuni immobiliari (REITs) permette di partecipare al mercato immobiliare senza possedere direttamente le proprietà. Sulla scia dell’interesse per gli investimenti immobiliari è nato il crowdfunding immobiliare, che offre diversificazione agli investitori e finanziamenti alternativi ai costruttori. Gli investimenti immobiliari permettono di diversificare il portafoglio, ossia distribuire gli investimenti su una varietà di asset finanziari anziché tutti in un'unica opportunità di investimento. #adv #immobiliare #casa

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    📌 Gli atleti italiani ricevono $195 mila per la medaglia d'oro Non solo fama e “gloria eterna”, gli atleti che vincono le medaglie alle Olimpiadi di Pairig, in tanti Paesi, ricevono anche una cospicua remunerazione in denaro. Da un’analisi di Forbes, che ha contattato diversi comitati olimpici e i ministeri dello sport di tutti i 206 Paesi partecipanti, emerge che almeno 33 di questi offriranno premi in denaro per le medaglie. Hong Kong è il Paese che offre la ricompensa maggiore: ben $768 mila per una medaglia d’oro (e quasi 400 mila per l’argento), un risultato ottenuto solo due volte dai suoi atleti nelle 17 partecipazioni ai Giochi. Israele e Serbia, rispettivamente al secondo e terzo posto, offrono $275 mila e $218 mila agli atleti che si aggiudicano il primo posto del podio. L’Italia ha confermato i premi di Tokyo 2020: $195 mila per la medaglia d’oro, $97 mila per l’argento e $49 mila per il bronzo. Compensi che piazzano il nostro Paese al quinto posto della classifica Forbes per i premi più generosi. In molti casi, i premi non si fermano al denaro. Malesia e Bulgaria, ad esempio, offrono un’indennità mensile a vita di circa $1.000 ai campioni olimpici; Cile, Kosovo e Lituania fanno lo stesso, ma con la mensilità che termina alle prossime Olimpiadi. Anche in Nuova Zelanda coloro che vincono l’oro ricevono $40.000 all’anno fino ai Giochi successivi. Contenuto in collaborazione con Outpump

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    📌 L’azienda italiana che ha anticipato la Silicon Valley 📌 Olivetti e il primo personal computer della storia Nel 1908 Camillo Olivetti fonda la sua azienda produttrice di macchine da scrivere, portata poi al successo internazionale dal figlio Adriano a partire dagli anni ’30. Olivetti si distingue per l’attenzione alla ricerca e all’innovazione dei prodotti, ma anche per l’importanza data al design, alla creatività e alla cultura aziendale. Una visione che si rispecchia anche nell’attenzione al benessere dei dipendenti e nelle innovative politiche di welfare, come gli asili e le biblioteche aziendali, che promuovono l’idea di azienda come una comunità, un luogo di arricchimento personale e culturale per chi ne fa parte. Anche i negozi, a partire da quello di Roma fino al famoso Olivetti Store di New York, rivelano l’attenzione all’arte e alla cultura e si trasformano in cornici di alto design per i prodotti Olivetti. Dal punto di vista dell’innovazione, per molti anni Olivetti mantiene la leadership mondiale del mercato delle macchine da scrivere, che sono il prodotto più usato in tutti gli uffici pubblici e privati del mondo fino all’avvento dei PC. Finché nel 1965 la divisione Elettronica presenta l’Olivetti Programma 101 (P101), calcolatore elettronico “da tavolo” che in molti definiscono il primo personal computer della storia. L’innovazione ha un successo inaspettato, grazie anche alle dimensioni contenute e al prezzo che non supera i $4.000, e viene usato perfino dalla NASA per la missione Apollo 11. Purtroppo, però, Olivetti non riuscirà a sostenere la concorrenza dei colossi americani e giapponesi che si affacciano sul nuovo mercato. Con l’ingresso di nuovi azionisti a partire dagli anni ’60, l’azienda affronta una serie di ristrutturazioni, cessioni e chiusure di impianti, che la conducono verso nuovi settori, sempre più lontano dal sogno di dominare il mercato dei PC come era stato per le macchine da scrivere. Poteva andare diversamente? Dicci la tua nei commenti! Autore: Silvia Fontana Grafica: Marianna Falcone

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    📌 Ferrari è l’orgoglio italiano 📌 Il suo brand vale €10,2 miliardi nel 2024 Si tratta probabilmente della società italiana più conosciuta al mondo. Ferrari non è solo tra i migliori produttori di super car del pianeta ma anche uno dei brand più affermati e amati. Secondo Brand Finance, il valore del suo brand è di €10,2 miliardi nel 2024. Il suo valore non dipende solo dalla qualità delle vetture ma soprattutto da un fattore intangibile: l’emozione di guidare una Ferrari. Il CEO di Ferrari, Benedetto Vigna, afferma: «Ferrari è un’azienda di lusso perché consegna un prodotto unico. Si collega alla parte più interiore delle persone, il lato emotivo. Un’azienda di lusso è un’azienda che usa tecnologia, innovazione, narrazione, tradizione, tutto, con l’obiettivo finale di alimentare quel lato emotivo che tutti abbiamo.» Ferrari gode di diversi vantaggi competitivi. Oltre alla forza del marchio, alimentata anche dalla partecipazione storica al campionato di Formula 1, il Cavallino gestisce attentamente la produzione per garantire che la domanda superi sempre l’offerta, mantenendo così l’esclusività del brand. La filosofia di produzione di Ferrari si basa infatti sul principio, elaborato da Enzo Ferrari, di «produrre sempre un’auto in meno rispetto alla domanda del mercato». Ciò le permette di essere più resiliente anche in momenti turbolenti dell’economia, e di resistere meglio rispetto ai competitor. Un altro vantaggio competitivo è l’innovazione. Investe molto in Ricerca e Sviluppo. La gamma dei modelli comprende veicoli con motori a combustione interna e ibridi, che offrono prestazioni eccezionali e design avanguardisti. Investiresti in Ferrari? Dicci la tua nei commenti! Autore: Giuseppe Giannone Grafica: Emanuela Accetta

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    📌 Harris vs Trump? 📌 Il partito democratico ha raccolto $81 milioni di donazioni in 24 ore Kamala Harris sarà, con ogni probabilità, la nuova candidata del partito democratico alle elezioni presidenziali di fine anno, dopo il ritiro di Joe Biden. L’ultimo a dare l’endorsement a Harris è stato l’ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, una delle figure più importanti all’interno della galassia democratica, a testimonianza che il partito è ormai unito dietro alla candidatura dell’attuale vicepresidente USA. L’entrata in scena di Kamala Harris ha rinnovato l'entusiasmo dei sostenitori dem, tanto che nelle 24 ore successive alla sua candidatura, e contestualmente all’uscita di scena di Biden, il partito ha raccolto $81 milioni di donazioni, con il picco di $11,5 milioni in una sola ora domenica 21 luglio. Il partito democratico, dopo il dibattito tra Trump e Biden, ha sofferto un periodo di magra viste le preoccupazioni dei donatori nei confronti di Biden, che non ritenevano più un candidato serio per competere con Trump. Il partito repubblicano, negli ultimi mesi, ha raccolto più soldi rispetto a quello democratico ed è per questo che in tanti dentro ai Dem si augurano che la candidatura di Kamala Harris possa fungere da volano per un rinnovato flusso di donazioni. Ma come funziona il finanziamento delle campagne elettorali USA? Il FECA (Federal Election Campaign Act) riconosce a ogni cittadino o associazione il diritto di costruire un Political Actions Committee (PAC). Si tratta di gruppi di raccolta fondi per finanziare i candidati che sostengono i loro interessi. Dal 2010 la Corte Suprema ha introdotto i Super PAC, ossia organizzazioni non finalizzate alla raccolta fondi per una campagna elettorale ma per sostenere un’attività politica o partitica a prescindere dalla campagna elettorale. I Super PAC hanno aumentato a dismisura la quantità di fondi e soprattutto di grandi donatori coinvolti, rendendo, però, meno trasparente il finanziamento ai partiti La differenza principale tra PAC e Super PAC è che i primi hanno dei limiti sulle cifre che possono raccogliere ma possono trasferire i fondi direttamente a un partito o alla campagna elettorali di un politico. Mentre i secondi non hanno limiti di raccolta e spesa ma non possono avere legami diretti con i candidati. Per le elezioni presidenziali del 2020 furono spesi da Trump e Biden $5,7 miliardi, la cifra più alta di sempre. Record destinato a essere battuto in queste elezioni. Chi vincerà le elezioni? Dicci la tua nei commenti! Autore: Filippo Passeri Grafica: Emanuela Accetta

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    📌 La persona più potente nel mondo della moda 📌 Terzo uomo più ricco del pianeta con $185 miliardi Bernard Arnault è Presidente, CEO e maggiore azionista di LVMH, il conglomerato più grande al mondo nel settore della moda. Grazie all’aumento del prezzo delle azioni LVMH (+72% negli ultimi 5 anni e +946% negli ultimi 15 anni) ha accumulato un patrimonio di circa $185 miliardi, diventando il terzo uomo più ricco del pianeta. Tra i brand di LVMH troviamo Fendi, Loewe, Marc Jacobs, Dom Pérignon, Tiffany & Co., Hublot e molti altri. La storia di Arnault inizia con un ruolo nell’azienda di famiglia. Dopo averla trasformata, spostando il business principale dalle costruzioni all’immobiliare, Arnault decide di entrare nel molto profittevole settore della moda. Questa mossa strategica segna l’inizio della sua ascesa nel mondo del lusso. Tre anni dopo, Arnault inizia ad investire in LVMH, nata dalla fusione tra Louis Vuitton e Moët Hennessy. Arnault continua a comprare azioni LVMH fino ad arrivare al 35% dei diritti di voto nel 1989 e a diventare CEO della società. Dall’acquisizione del 1984 di Boussac Saint-Frères fino all’investimento in LVMH, Arnault ha creato un vero e proprio impero della moda. Oggi, LVMH è infatti la terza società europea più grande per capitalizzazione di mercato (dopo Novo Nordisk e ASML) e 26ª nella classifica mondiale. Stando ai piani di Arnault, la proprietà dell’azienda rimarrà familiare anche dopo la sua dipartita. Quattro dei suoi cinque figli siedono infatti nel CdA di LVMH oltre a ricoprire altri ruoli all’interno di Christian Dior (holding che controlla LVMH) o altre società collegate al gruppo. Cosa pensi della storia di Arnault? Autore: Pierangelo Maggio Grafica: Marianna Falcone

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