BNB, una criptovaluta che non conosce inflazione

BNB È tra le prime criptovaluta per capitalizzazione. In pratica, escluso Theter, che è una stablecoin, per rilevanza viene subito dopo BitCoin ed Ethereum.
La sua storia ha inizio con la creazione di Binance (www.binance.com), una piattaforma che si occupa di scambio di criptovalute, nata nel 2017 e oggi leader mondiale del settore. 
BNB (www.binance.com/it/bnb), un tempo conosciuto come Binance coin, nasce anch’essa nel 2017 come criptovaluta legata ai servizi di Binance, anzi nasce addirittura prima della piattaforma con un’Ico che ne anticipa di qualche giorno il lancio. 

La cosa interessante di Binance è che viene al mondo con l’idea di farne una valuta che diventerà sempre più rara col passare del tempo. Da 200 milioni di pezzi totali (solo 100 offerti in Ico) il numero delle monete in circolazione è, infatti, destinato a calare col tempo per via di un processo detto coin burn (www.bnbburn.info) che riduce le monete in circolazione. Non entriamo nei dettagli tecnici che poco importano in questa sede, ci limitiamo a dire che questo processo è più o meno il contrario rispetto a ciò che accade alle normali monete Fiat che aumentano di quantità con l’importante conseguenza del fenomeno dell’inflazione. In altri termini BNB è progettata per guadagnare valore nel tempo, anziché perderne. Un po’ come il BitCoin i cui pezzi sono in circolazione in numero limitato. 

Col tempo BNB si è un po’ slegata da Binance non funziona solo per pagare i servizi di Binance, ma viene usato anche come criptovaluta per gli scambi e gli investimenti. Anche dal punto di vista tecnologico si è evoluta e se prima si appoggiava a Ethereum ora si appoggia a una blockchain sua propria (BNB chain). Anzi, a giudicare da un post sul suo blog (www.binance.com/it/blog/ecosystem/binance-e-bnb-chain-qual-è-la-differenza-6186229776062522437) Binance tiene molto a specificare che tra la società Binance e BNB chain le sorti sono distinte e separate. L’articolo che citiamo è della fine del 2022, tuttavia nel 2023 la criptovaluta ha subito a quota 300 dollari, poi è crollata verso i 230il 12 giugno stesso, restando su valori inferiori ai 250 dollari fino a novembre e recuperando quota 300 solo a fine dicembre. Nello stesso periodo il BitCoin viaggiava tra i 25.000 e i 30.000 dollari (la ripresa è avvenuta solo a ottobre). Giugno 2023, però, è anche il mese in cui la Sec, l’autorità di controllo Usa accusa Binance e il suo fondatore, allora amministratore delegato di aver violato la legge sa. La vicenda sembra concludersi solo a novembre 2023 con le dimissioni dell’amministratore delegato e il pagamento di pesanti multe (www.theguardian.com/business/2023/nov/21/binance-settlement-crypto-exchange). Insomma, anche se le sorti della società Binance e quelle della criptovaluta BNB non sono legate in maniera stretta come sembra in apparenza, è anche vero che il mercato nel 2023 deve aver trovato una relazione tra le due cose così forte da far perdere a BNB una bella fetta del suo valore a seguito delle vicende giudiziarie della società, e questo è, senz’altro un rischio per il valore (in dollari) di BNB. 

Noi al solito siamo molto prudenti di fronte all’idea di un investimento in criptovalute, perché, se è vero che c’è la possibilità di fare molti quattrini, è anche vero che il loro andamento è abbastanza imprevedibile e, quindi, più affine a una scommessa che a una vera forma di investimento. Per chi vuole comunque cimentarsi al di là di ogni invito alla prudenza ricordiamo che esistono anche strumenti finanziari quotati che, almeno, godono di un ambiente regolamentare più collaudato (anche se il mondo delle criptovalute, in realtà, è sempre più oggetto di attenzioni da parte delle autorità). Su BNB abbiamo per esempio 21SHARES Binance BNB ETP (CH0496454155) che è quotato sullo Xetra, ad Amsterdam e a Parigi.