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Tassi alti vuol dire criptovalute deboli

9 mesi fa - giovedì 28 settembre 2023
Il mondo è cambiato rispetto al contesto particolare in cui sono nate le criptovalute: che cosa c’è da aspettarsi dalla ritrovata normalità? 
La strada davanti alle criptovalute è ancora lunga?

La strada davanti alle criptovalute è ancora lunga?

Il BitCoin è una invenzione del 2009 e la sua notorietà ha impiegato almeno un paio d’anni ad affermarsi al di là degli appassionati di informatica. In quel tempo il mondo era scosso da crisi che mettevano in dubbio le sue antiche certezze: nel 2008 c’era stato il crack Lehman e iniziava a montare la crisi greca che avrebbe investito tutta Europa nel 2011. La reazione da parte delle banche centrali a queste crisi è stata azzerare i d’interesse e mettere sul mercato una grande quantità di liquidità per evitare il rischio di un ‘29. 
Questo ha offerto al BitCoin e alle criptovalute nate a sua imitazione spazio per crescere. Coi tassi azzerati investire in bond non rendeva più nulla e c’era paura diffusa che la liquidità riversata sui mercati dalle banche centrali creasse una enorme inflazione. Il BitCoin poteva apparire, quindi, come l’oro: un bene scarso il cui valore avrebbe resistito all’inflazione. 
Negli ultimi anni, però, il mondo è tornato a funzionare come aveva sempre funzionato prima dell’ultima crisi: le banche centrali hanno smesso con i soldi facili, i tassi sono saliti e ora è possibile portarsi a casa rendimenti anche del 4/5% con rischi bassi. Come se ciò non bastasse l’esperienza ha mostrato che il BitCoin è molto più volatile dell’oro e, pertanto, non è un buon mezzo per difendere il valore del patrimonio dall’inflazione. Anzi, tra il dicembre 2021 e il dicembre 2022 quando i prezzi sono saliti in Europa del 9,2%, il BitCoin ha pensato bene di perdere quasi i 2/3 del suo valore in dollari, segno che, almeno sul breve periodo, non è la soluzione migliore al carovita. Resta la speranza che il prossimo halving (vedi in basso), rendendo il BitCoin più raro in passato, ne spinga i prezzi come in passato, tuttavia siamo anche di fronte al primo halving in un contesto di tassi elevato. Una novità.

IL FLOP DEGLI NFT
Un’altra notizia che circola in questi giorni e che tocca le criptovalute a cui è legato, è il sostanziale calo di interesse registrato nei confronti degli Nft (vedi in basso) negli ultimi tempi. Un anno fa, se ricordate, erano sugli scudi. Erano la frontiera ultima per chi voleva investire in arte, ma non solo. Oggi da uno studio di Dappgambl molto battuto dalle agenzie di stampa, pare che le transazioni in Nft siano crollate del 97% e che quasi i 4/5 degli Nft restino invenduti. Non deve stupire: le novità attirano orde di investitori e sono spesso un bagno di sangue. La sfida per gli Nft nasce ora. L’idea alla base resta buona, ma è di nicchia. Tuttavia ripetiamo il consiglio di un anno fa. Per quanto si tratti di forme di investimento dall’apparenza interessante, soprattutto perché aiutano la diversificazione di un portafoglio finanziario, sono un genere di prodotti poco standardizzati in cui è possibile farsi anche molto male. Dal punto di vista dell’investimento agli Nft e alle criptovalute, preferiamo, dunque, un normale investimento sui mercati finanziari che sono strettamente regolamentati e offrono prodotti standardizzati relativamente facili da analizzare e generalmente liquidi.

LA MORALE È PRUDENZA
Con i tassi attuali è, quindi, lecito immaginare che il resto del 2023 sarà sotto tono per le criptovalute. Sempre che non arrivino notizie che ne evidenzino l’importanza finanziaria. Pensiamo, ad esempio, al varo di un Etf dedicato al BitCoin negli Usa (cosa che le autorità da tempo sono restie ad accettare). In tal caso ci potrebbe anche essere un finale 2023 col botto. Ma siamo più nel campo delle scommesse che degli investimenti. Al buon padre di famiglia non resta che guardare con sospetto questi mezzi di pagamento usati da tempo come forme di investimento, allo scommettitore, al solito, suggeriamo di sfruttare Etn quotati (ce ne sono in Germania e Svizzera) che permettono di operare in un contesto giuridico ben codificato. Su www.xetra.com/xetra-en/instruments/etfs-etps/fokus-crypto-etns trovi le criptovalute quotate a Francoforte. Se vuoi contenere il rischio preferisci un prodotto che investa su più criptovalute (indicati come “basket”) attuando una forma di diversificazione.

 

L’halving è il momento in cui la quantità di BitCoin che viene "creata" per premiare i "minatori di BitCoin" si dimezza rendendo idealmente i BitCoin più rari (ricordiamo che questo meccanismo serve a far si che i BitCoin non superino i 21 milioni di pezzi) Ciò avviene ogni circa 4 anni.

Nft sta per Non fungible token, oggetti digitali che sono come gli oggetti della realtà materiale, in un’unica copia (non fungibili). In altri termini prendiamo ad esempio la foto di nonna che teniamo in salotto e di cui non abbiamo il negativo. Nella realtà la possiamo riprodurre mille volte ma, materialmente, quella foto è un pezzo unico, le altre sono copie. Una foto di nonna digitale può essere riprodotta infinite volte e le riproduioni sono tanti originali. Nel caso dell’Nft viene, invece, preservata l’unicità. Sta sul web, o su chiavetta o sul PC, ma in realtà è come la foto in salotto, un pezzo unico, vedi qui.

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