Spiagge: stop ai prezzi troppo alti e più concorrenza

I prezzi degli stabilimenti balneari sono in continua crescita. Chiediamo al Governo di varare al più presto una riforma del settore balneare per avere spiagge aperte anche a nuovi soggetti e prezzi alla portata di tutti. Firma il nostro appello.

 

Nella nostra inchiesta di quest’anno sui prezzi di lettini e ombrelloni negli stabilimenti balneari abbiamo constatato l'ennesimo rialzo dei prezzi, in un settore dove da anni non c'è concorrenza e gli operatori che offrono il servizio sono sempre gli stessi. 

Abbiamo messo a confronto le tariffe che avevamo rilevato nel 2023 con i prezzi attuali: anche quest'anno segnaliamo un rialzo del 4% dei prezzi con località rincarate anche dell'8% rispetto allo scorso anno. In alcune località (come ad esempio ad Alassio) i costi possono arrivare anche a quasi 400 euro per una settimana di vacanza.  

Alla base dei rincari che abbiamo monitorato c’è indubbiamente anche la situazione di scarsa concorrenza dovuta alle modalità con le quali vengono attribuite le concessioni balneari, ovvero la possibilità di utilizzare (in concessione, appunto) il demanio pubblico da parte dei gestori degli stabilimenti balneari privati. 

Concessioni balneari: un sistema da sbloccare 

L’Italia ha circa 8.300 km di costa e 12.166 concessioni per stabilimenti balneari privati, assegnate sempre agli stessi da decenni. Il rilascio dei permessi per sfruttare economicamente le coste va riorganizzato, come ci esorta a fare da tempo la Ue. Da poco la Corte di Giustizia europea ha ribadito che “le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”. Nonostante questo, attualmente il Governo ha rinnovato automaticamente le attuali concessioni balneari fino al 2024, senza un regolare appalto pubblico. C’è anche il rischio che ci sia la possibilità di un ulteriore anno di deroga, fino a fine 2025, come previsto nel decreto Milleproroghe, per tutti quei Comuni che non saranno in grado di preparare i bandi per tempo, sia a causa di contenziosi legali ma anche semplicemente per mancanza di personale.  

Nuove regole per prezzi più bassi 

Basta i privilegi di pochi contro i diritti di tutti. Chiediamo che sia garantito il diritto dei consumatori di pagare le spiagge il giusto: un diritto che può essere garantito solo da una liberalizzazione del settore fermo da decenni nelle mani di pochi. Chiediamo quindi una riforma delle concessioni balneari per permettere più concorrenza e prezzi più bassi: firma la nostra petizione per pagare meno gli stabilimenti balneari.