Guida all'acquisto

Come scegliere lo shampoo più adatto

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Shampoo che rendono capelli più belli, più facili da gestire, più pettinabili e morbidi al tatto, riparati, che sono anti-età... è solo marketing o sono promesse realizzabili? Ecco qualche consiglio per scegliere lo shampoo.

Il mercato dei prodotti per capelli è uno dei più grandi del personal care. Nel passato il principale scopo dei prodotti per capelli era il lavaggio per rimuovere lo sporco, oggi, invece, ai prodotti viene richiesto di apportare dei benefici addizionali, come rendere i capelli più belli, più facili da gestire, più pettinabili e morbidi al tatto: queste sono aspettative realistiche, al contrario di promesse irrealizzabili come la riparazione dei danni al capello. Impossibile perché i capelli sono composti da cellule “morte”.

Cosa si trova tra gli scaffali

Scegliere uno shampoo basandosi sulle informazioni in etichetta ha tutti gli elementi per essere definito un affare non da poco: si può scegliere in funzione del tipo di capello, dello stato di “salute” del capello, della frequenza di lavaggio. Oltre che farsi sedurre dai vari claim, più o meno fantasiosi (addolcente, ristrutturante,...). Quello che è certo è che ormai nessuno cerca uno shampoo che lavi solamente, così come è vero che oggi quasi tutti gli shampoo sono arricchiti con ingredienti che concorrono alla protezione dei capelli (durante il lavaggio) e a migliorarne l’aspetto e la maneggiabilità, senza fare miracoli ovviamente.

I prodotti non sono tutti uguali

Detto questo, non significa che tutti i prodotti sul mercato siano identici. Anzi, esistono delle categorie che si distinguono chiaramente rispetto alle altre come quella degli shampoo anti-forfora, ad esempio. Per tutte le altre invece, non essendoci delle definizioni precise, le differenze riguardano principalmente l’effetto lavante (più o meno delicata) e la presenza (di più  o di meno) di ingredienti condizionanti come quaternari e poliquaternari, siliconi, glicerina, oli e altre sostanze, che proteggono i capelli durante il lavaggio e li rendono più pettinabili, morbidi e gestibili, in pratica ne migliorano l’aspetto.

Promesse irrealizzabili

Per la scelta meglio non farsi guidare da claim fantasiosi come “repair”, “nutritivo”, “rivitalizzante”, “anti-età” perché il capello in quanto “morto” non può essere ricostruito, nutrito o ringiovanito. E non dare credito alle pubblicità che vantano la presenza di vitamine, minerali o antiossidanti per mantenere i capelli in salute: anche questo è puro marketing perché, come abbiamo detto, il capello è “morto” quindi non può “assimilare” niente e lo shampoo viene sciacquato via subito perché queste sostanze siano in qualche modo assorbite dalla cute.

Il prezzo non è sinonimo di qualità

Neanche il prezzo è un buon indicatore per la scelta: anzi i nostri test spesso evidenziano come i più costosi venduti in farmacia, non hanno nulla di più rispetto ai classici prodotti da supermercato, anzi, spesso si dimostrano meno validi.

Come scegliere

Nessuno shampoo può modificare radicalmente l’aspetto dei capelli o riparare quelli danneggiati. Anzi in questi casi il nostro consiglio è quello di tagliare i capelli e migliorare la routine della loro cura per ridurre o evitare quelle attività che concorrono a danneggiarli (esposizione ad elevate fonti di calore, trattamenti chimici, colorazioni e lavaggi eccessivi). In sostanza per scegliere bene l’importante è sapere cosa potersi aspettare. Detto ciò, si può scegliere uno shampoo più o meno lavante e più o meno ricco di sostanze condizionanti (nel caso dei capelli secchi, ad esempio), a seconda delle proprie esigenze.  Infine, l’attenzione agli ingredienti critici è importante, ma per i prodotti a risciacquo lo è meno perché il tempo di contatto con la cute è minimo. Tutto quello che viene risciacquato ha, quindi, un impatto ambientale più rilevante, per questo sarebbe bene evitare alcuni gruppi di sostanze che elenchiamo qui di seguito, soprattutto perché disponibili delle alternative meno impattanti:

  • conservanti e antiossidanti (methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, bht);
  • fragranze allergeniche (limonene, geraniol);
  • ammine (MEA, DEA, TEA) e composti con EDTA;
  • alcuni tensioattivi scarsamente biodegradabili (sodium laureth sulfate, sodium pareth sulfate, sodium trideceth sulfate);
  • sostanze che rilasciano microplastiche certe o sospette secondo la lista della Plastic Soup foundation (copolymer, peg, ppg, dimethicone).

Come lavare i capelli rispettando l'ambiente

Il modo in cui ci laviamo i capelli è importante per ridurre l'impatto sull'ambiente. Ecco alcuni comportamenti virtuosi che si possono adottare:

  • riduci la frequenza dei lavaggi e usa meno shampoo. Senza esserne consapevoli, come dimostrato da una prova d'uso in un nostro test, utilizziamo più del doppio dello shampoo utilizzato dai parrucchieri;
  • chiudi il rubinetto della doccia mentre ti insaponi. Per evitare che l'acua esca poi troppo fredda puoi installare un sistema a interruzione rapida che blocca l’erogazione senza perdere la regolazione della temperatura. Questo accorgimento ti farà risparmiare ben 10 litri di acqua.

E gli shampoo solidi? Si parla sempre più di "rivoluzione green" perchè si presentano come una alternativa ecologica a quelli in formato liquido. Ma è veramente così? Leggi i risultati dei test che abbiamo condotto su 11 shampoo solidi.

In commercio puoi trovare anche shampoo anticaduta. Ma quali ingredienti contengono e qual è l’efficacia dimostrata? Soprilo con il nostro speciale sui prodotti anticaduta. Vedi anche il nostro approfondimento sui fattori causa della perdita dei capelli nelle donne e su come riconoscere e trattare l'alopecia areata.