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Conti correnti: quanto costano e quanto sono soddisfatti i clienti

Con il rialzo dei tassi di interesse voluto dalla Bce e con i prezzi in salita che potrebbero interessare anche i conti correnti, diventa fondamentale scegliere bene la banca dove lasciare i risparmi. Abbiamo stilato una classifica di soddisfazione degli istituti di credito, basata su 34mila valutazioni degli stessi clienti: apprezzati quelli più innovativi (spesso anche i più convenienti), meno i colossi bancari per costi e commissioni.

  • Con il contributo esperto di
  • Anna Vizzari
  • articolo di
  • Adelia Piva
21 luglio 2022
  • Con il contributo esperto di
  • Anna Vizzari
  • articolo di
  • Adelia Piva
uomo con foglio in mano guarda il PC

Stiamo vivendo tempi difficili, il tasso di inflazione cresce, la Bce ha avviato una politica monetaria restrittiva con una crescita dei tassi e ci attende un autunno caldo con un rialzo dei prezzi che potrebbe interessare anche i conti correnti. Diventa quindi importante scegliere bene la banca in cui tenere i propri risparmi a partire dal conto corrente.

Conto corrente: scegliere bene si può

Come scegliere il conto corrente che fa per voi? Confrontando le offerte sul mercato e valutando costi e commissioni applicate. Ma se bastasse questo non ci sarebbero conti aperti da decenni nello stesso istituto. Della banca dobbiamo fidarci e, quindi, deve essere trasparente nell’offrire prodotti e servizi. Se abbiamo un problema o vogliamo un’informazione dobbiamo poter comunicare facilmente con lei e, quindi, dal personale delle filiali, dall’assistenza telefonica e da quella online dobbiamo sentirci assistiti. Infine, ormai è fondamentale che la banca sia dotata di un sistema di home banking efficiente e facile da usare oltreché sicuro. 

Per scegliere tra le offerte del mercato è importante avere anche una bussola basata sull’esperienza di chi è correntista della banca. Ci siamo affidati a 34.135 valutazioni dei soci di Altroconsumo, con l’annuale indagine statistica, per stilare una classifica di soddisfazione sul servizio offerto dalle banche (indagine svolta a dicembre 2021). Con un questionario abbiamo misurato il livello di soddisfazione generale rispetto alla propria banca e in particolare, su costi e commissioni, trasparenza, servizio clienti e home banking. 

Per aiutarvi a orientarvi tra i costi abbiamo anche  analizzato i foglietti FID (Fee information document - il documento informativo sulle spese) di 19 grandi banche scelte tra gli operatori tradizionali e quelli online, confrontando gli Icc (Indicatori di costo complessivo) per tre profili tipo tra i sei individuati dalla Banca d’Italia: giovani, famiglie e pensionati con operatività media.

Costi in aumento soprattutto per famiglie e pensionati

Dalla nostra analisi dei foglietti informativi emerge che i conti correnti costano in media il 2% in più dell’anno scorso.

A subire gli aumenti più consistenti sono pensionati (+5%) e famiglie (+4%), mentre per i giovani i costi sono diminuiti, probabilmente perché le banche puntano ad acquisire nuovi clienti che, vista la tendenza alla fedeltà degli italiani, resteranno tali a lungo, e quindi mettono in campo offerte molto appetibili. Da notare come i costi dei conti con operazioni allo sportello sono più alti del 36% rispetto all'online.

Se guardiamo ai costi del conto corrente per una famiglia con operatività media (228 operazioni all’anno, mutuo, carta di credito e di debito, accredito dello stipendio e domiciliazione delle utenze), si nota subito come in cima alla classifica, ordinata in base ai costi dell’online, ci sono soprattutto conti di banche non tradizionali, come Banca Sistema e Widiba, e istituti come Webank, Fineco ed HelloBank!, che non hanno sportelli fisici. Non ci sono, invece, conti a costo zero nemmeno per l’online, ma è evidente l’abisso dei costi se guardiamo le banche tradizionali più diffuse sul territorio, che sono in fondo alla classifica per la convenienza.

I colossi bancari più cari

I colossi del nostro sistema bancario, che si operi con l’home banking o allo sportello, si fanno pagare caro il servizio.  Sono 261,15 euro all’anno usando il conto allo sportello e 155 online con Unicredit MyGenius. Intesa Sanpaolo non è da meno: Xme Conto costa 195,20 euro allo sportello e 180,40 online. Basti pensare che Banca Sistema, in cima alla classifica, costa 28 euro per il conto allo sportello e 20 euro per l’online.

Insomma, se non si sceglie il conto giusto si possono spendere anche quasi dieci volte tanto. Per questo il nostro consiglio è di usare il nostro servizio di comparazione online, che vi consente di individuare il conto più conveniente considerando il vostro profilo di utilizzo. Per capire come usate il conto e quanto vi costa, consultate il “Riepilogo delle spese” che la banca deve mandarvi all’inizio di ogni anno. Troverete i costi fissi (come il canone mensile) e quelli variabili (legati alle operazioni che si fanno sul conto, come bonifici e prelievi).

Se vuoi conoscere i costi dei 19 conti correnti analizzati e la classifica  delle principali banche in base alla soddisfazione dei loro clienti scarica il pdf dell’articolo.

Soddisfazione: più alta per le banche alternative

Oltre ai costi, per scegliere tra le offerte del mercato è importante anche attingere all'esperienza di di chi è già correntista della banca: ci siamo affidati a 34.135 valutazioni dei soci di Altroconsumo per stilare una classifica di soddisfazione.

In testa alla classifica di soddisfazione ci sono istituti di credito molto innovativi, tra cui alcuni attivi solo online, mentre non troviamo le banche tradizionali, cioè quelle più diffuse sul territorio.

Fineco e Banca popolare etica sono le più apprezzate seguite da  due banche innovative: Illimity Bank e Widiba, che risultano soddisfacenti soprattutto su costi e commissioni. Ed è proprio sul fronte dei costi risultano  meno apprezzate le banche tradizionali che hanno più filiali, come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bnl, Bper, che non vanno oltre le tre stelle. Non stupisce se guardiamo ad esempio i costi dei conti per le famiglie con operatività media per capire l’insoddisfazione dei correntisti su questo aspetto e non solo.

Chiudere il conto: ancora tempi lunghi

Uno degli ostacoli principali a cambiare conto e quindi a far giocare la concorrenza che fa sempre bene al nostro portafoglio è il timore di restare imbrigliati a lungo nei disagi del passaggio da una banca all’altra, con le carte di pagamento, le domiciliazioni delle bollette... Un timore non certo infondato. 

Abbiamo scandagliato i foglietti informativi di 19 banche tra le più diffuse sul mercato dove, per legge, deve essere indicato il tempo massimo che impiegano per la chiusura del conto. Si va dai 7 giorni lavorativi della Banca popolare di Sondrio ai 70 giorni del Monte dei Paschi di Siena, a partire dal momento in cui il cliente ha portato in banca tutta la documentazione utile per la chiusura. 

Com’è possibile che una banca ci impieghi una settimana e un’altra più di due mesi? Comunque, se la banca non rispetta i tempi massimi indicati, il cliente può chiedere un risarcimento se è in grado di provare che ha subìto un danno economico, come ad esempio aver pagato per molto tempo un doppio conto nella vecchia e nella nuova banca.

Con la portabilità fuori in 12 giorni

La procedura tradizionale per chiudere il conto prevede diversi passaggi: bisogna aprire il nuovo conto nella banca prescelta, trasferire domiciliazioni e pagamenti periodici comunicando le coordinate del nuovo conto ai vari fornitori di servizi e, una volta fatto, chiedere la chiusura del conto alla vecchia banca. Anche lei impiegherà il suo tempo per chiudere i conti e con un bonifico verso il nuovo conto o un assegno circolare da ritirare in banca provvederà a riconoscere la giacenza sul conto.

Dal 2017 è in vigore la "portabilità del conto corrente e dei conti di pagamento” che permette di cambiare conto nell’arco di 12 giorni lavorativi. Se la banca non rispetta questi tempi deve versare un indennizzo al correntista. Un modo per dare una spinta alla concorrenza rendendo più facile cambiare conto.

Come funziona? In pratica, si va nella nuova banca dove si vuole aprire il conto e si compila un modulo ad hoc di trasferimento, dove bisogna indicare tutti i servizi di pagamento da trasferire (domiciliazioni delle bollette, rate del mutuo da pagare o bonifici in arrivo) e chiedere il passaggio finale della giacenza del conto. Tutto l’iter deve concludersi entro 12 giorni lavorativi dalla data in cui il correntista ha firmato il modulo per avviare la portabilità.

Per questo nel modulo stesso bisogna indicare la “data di efficacia del trasferimento”, che deve seguire almeno di 12 giorni lavorativi quella in cui si presenta la richiesta al nuovo operatore. In pratica, nel giro di due settimane potremmo avere già chiuso il vecchio conto e aperto quello nuovo senza nemmeno dover mettere più piede nella vecchia banca? Sulla carta è così, nella realtà ci sono ancora troppe lungaggini.

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