Consigli

Lo spazzolino da denti è un fedele alleato dell’igiene dei denti ma bisogna usarlo bene

La salute dei denti, oltre che dalla cura delle carie e dalla regolare rimozione del tartaro passa anche dallo spazzolino. Che sia manuale o elettrico, ecco alcuni semplici consigli per usarlo al meglio. E il colluttorio? Contrariamente a quanto si crede, non è indispensabile. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

23 giugno 2023
spazzolino denti

Avere una bocca sana è importante per la nostra salute. Meno ci si siede sulla poltrona del dentista per cure protesiche o otturazioni meglio è per il portafoglio. Allo stesso
tempo se frequentiamo il suo studio regolarmente per i controlli possiamo intercettare i problemi e risolverli senza dover ricorrere a grossi interventi e mantenendo in salute la nostra bocca. Attenzione, però, raccomanda Fausto Fiorile, già presidente dell’Associazione italiana odontoiatri (Aio): «La salute della bocca è affidata certamente al dentista, ma in massima parte al paziente. Il controllo dal dentista è fondamentale per educare all’igiene orale corretta e alla giusta alimentazione e per curare le patologie (carie, parodontiti, gengiviti...), ma poi è il paziente che deve adottare comportamenti quotidiani che tengano in salute la bocca».

Sappiamo come prenderci cura dei nostri denti? Ogni quanto vanno lavati? Qual è lo spazzolino giusto? Come si possono prevenire le malattie della bocca più diffuse? Ecco tutte le risposte ai dubbi più comuni.

La carie è una malattia

La carie non viene considerata come la malattia della bocca più diffusa. Come mai? «Una spiegazione - afferma Fiorile - è che non è considerata una malattia perché colpisce
circa il 90% delle persone. Quindi è così diffusa da essere considerata poco importante. In realtà, è una malattia che se trascurata può portare alla perdita del dente. Infatti, va intercettata per tempo quando la decalcificazione del dente è agli inizi e non quando c’è già una cavità che può arrivare a compromettere l’integrità del dente molto in profondità al punto da far morire il nervo».

Per prevenire la carie bisogna anche fare attenzione all’alimentazione che non deve essere ricca di zuccheri, né di cibi e bevande acide o bevande gasate che oltre a troppo zucchero contengono sostanze acide abrasive per i denti. Spiega Fiorile: «Nel paleolitico, prima dell’avvento dell’agricoltura quando l’uomo si nutriva di quello che trovava cacciando, carne, pesce, frutta, verdura, non c’erano carie come dimostra l’analisi dei teschi del tempo ritrovati».

Detartrasi? Decide il dentista

Sul tartaro le idee sono abbastanza chiare: pochi pensano che si possa rimuovere con lo spazzolino e il dentifricio. La cosiddetta pulizia dei denti (detartrasi) si fa quando i depositi di placca sono calcificati a tal punto che non sono rimovibili se non con l’intervento del dentista o dell’igienista dentale con strumenti ad hoc. Non bisogna farla, come molti pensano, una volta l’anno o quando si vedono i denti un po’ più gialli, ma è il controllo dal dentista che valuta la presenza del tartaro e la necessità di una seduta di igiene orale. Non è detto che ce ne sia bisogno, la cadenza dei controlli è dettata dal dentista che conosce il paziente.

Gli strumenti necessari per l’igiene orale

Spazzolino manuale o elettrico con la testina piccola e le setole tendenzialmente morbide perché non dobbiamo abradere il dente, ma rimuovere la placca con lo spazzolamento quotidiano. Il tempo di spazzolamento è fondamentale: «dalla nostra esperienza di dentisti» – prosegue Fiorile – «emerge che per una pulizia adeguata servono almeno tre minuti ben suddivisi tra le due arcate». Confrontandoci con la quotidianità, il consiglio è di lavare i denti almeno due volte al giorno; al mattino e alla sera quando con un po’ più di tempo a disposizione si può essere più accurati spingendosi verso i 4 minuti. Almeno la sera è obbligatorio usare oltre allo spazzolino, anche lo scovolino e il filo interdentale. Lo scovolino serve a prevenire problemi parodontali dovuti all’accumulo di placca tra un dente e l’altro dove lo spazzolino non arriva. Attenzione, però, a usare quello corretto per i propri denti (ne esistono di misure e forme diverse) seguendo l’indicazione del dentista o dell’igienista dentale. Serve anche il filo interdentale che pulisce il punto di contatto tra gengiva e dente».

Quale spazzolino scegliere?

Se ci si lava già bene i denti con lo spazzolino tradizionale, quello elettrico non è certo necessario. Può essere utile invece per chi ha necessità di migliorare l’igiene orale.

Grazie al movimento elettrico e al timer per il controllo della durata minima, lo spazzolino elettrico consente infatti a chiunque di lavarsi i denti correttamente, senza dover acquisire alcuna abilità specifica.

Che sia elettrico o manuale, guarda il video per capire come usare al meglio il tuo spazzolino da denti.

 

Attenzione alla scelta delle testine 

Dai test di Altroconsumo sugli spazzolini elettrici è emerso che tutti i modelli sono in grado di rimuovere oltre il 70% della placca, ma le differenze tra i vari modelli non sono irrilevanti. Per quanto riguarda le testine, quelle incluse nella confezione sono in genere del modello base, con setole medie. Le diverse marche producono testine di ricambio di vario tipo, come quelle per denti sensibili (con setole più morbide e sottili, ma a volte meno efficaci nel rimuovere la placca) e quelle cosiddette "sbiancanti".

In questo secondo caso le setole sono più compatte e caratterizzate dall’aggiunta di parti in silicone che hanno un effetto abrasivo sulle macchie superficiali, ma non sbiancante, effetto che invece si può ottenere solo usando sbiancanti chimici in grado di penetrare all’interno del dente. Nei nostri test queste testine ottengono risultati migliori, ma sono più aggressive e non adatte a tutti né all’uso continuativo.

Impatto sull’ambiente ed efficacia

Lo spazzolino manuale non ingombra ed è comodo da portare in viaggio. Ha un prezzo basso e non consuma energia. Necessita però di una buona manualità nel muovere correttamente le setole. Inoltre bisogna ricordarsi di spazzolare per almeno due minuti.

Lo spazzolino elettrico ingombra e ha costi maggiori, perché al prezzo di acquisto dell’apparecchio vanno aggiunti quelli per il cambio delle testine. Per di più ha un maggiore impatto ambientale, dato che a fine vita diventa un Raee. Svantaggi che però sono mitigati dal fatto di garantire una migliore igiene orale.  

Leggi anche la nostra recensione di Colgate Keep, lo spazzolino amico dell'ambiente.

Ma quindi meglio uno spazzolino manuale o elettrico?

Se hai ancora dubbi sulla scelta, consulta il test di Altroconsumo sugli spazzolini elettrici. Per accedere al contenuto, ricordati di fare prima il login al sito.

Lavarsi i denti dopo ogni pasto, ma non subito

È meglio aspettare almeno mezz’ora dopo il pasto per lavarsi i denti. Ogni volta che mangiamo cambia il pH della bocca che diventa più acida, ad esempio dopo aver bevuto una spremuta d’arancia o aver messo molto aceto nell’insalata. L’aumentata acidità della bocca provoca un inizio di demineralizzazione dei denti che sono più fragili e intaccabili con lo spazzolamento. È la saliva che in mezz’ora tampona questa acidità»

Il collutorio? Non è indispensabile

La pubblicità presenta spesso il collutorio come indispensabile per una corretta igiene orale quotidiana insieme a spazzolino e dentifricio. Leggiamo sul sito di uno dei marchi più diffusi sul mercato «...lo spazzolino pulisce solo il 25% della bocca. Per assicurarti di pulire tutto il cavo orale, è necessario usare un collutorio...». In questo modo si confondono le idee spingendone l’uso quotidiano.

È facile farsi condizionare: come spiega Fiorile: «Nonostante i messaggi pubblicitari ne sottolineino l’importanza nella prevenzione della carie e delle gengiviti, il collutorio rimane solo uno strumento ausiliario che da solo non può essere sufficiente per ottenere un’adeguata igiene della bocca». Continua: «I collutori medicati che contengono clorexidina sono da usare solo su indicazione del dentista. I collutori contenenti fluoro, presente del resto anche in tutti i dentifrici, sono invece molto utili per prevenire le decalcificazioni dello smalto». 

Domande frequenti

Rispondiamo ai dubbi più comuni sulla corretta igiene dentale.

Cos’è la carie? E cosa la favorisce?

La carie dentaria è la malattia infettiva che colpisce di più la bocca. L’azione acida di alcuni batteri provoca la progressiva decalcificazione dei tessuti duri del dente che si deteriora in parte o in toto. I fattori di rischio per il suo sviluppo sono: la presenza nella bocca di alcuni batteri cosiddetti cariogeni, una dieta ricca di carboidrati fermentabili (zuccheri) e ridotte difese immunitarie.

Gli alimenti che favoriscono meno la formazione della carie sono quelli ricchi di grassi come i formaggi stagionati. Sono i cibi ricchi di zucchero raffinato, le bibite con zuccheri aggiunti e i cibi ad alto contenuto acido a favorire l’insorgere della carie. La demineralizzazione dei tessuti duri del dente è provocata dalla fermentazione dei carboidrati da parte dei batteri cariogeni.

Quali sono le differenze tra placca e tartaro?

La placca dentale è una sorta di patina appiccicosa e opalescente che si deposita sulle superfici dei denti partendo da una pellicola costituita da proteine della saliva cui aderiscono in fasi successive batteri e residui alimentari. Si forma pulendo poco e male i denti. Già dopo alcune ore da una buona pulizia della bocca, sulla superficie dei denti si inizia a formare una pellicola costituita da sostanze, le glicoproteine della saliva, capaci di attaccarsi alla superficie dei denti.

Il tartaro è formato dall’insieme dei depositi minerali che si annidano intorno al dente. Se la placca dentaria non viene rimossa con le normali operazioni di igiene orale, in 16-24 ore può iniziare il processo di calcificazione che crea i primi depositi di tartaro. La placca batterica si associa ai sali calcarei e ai fosfati presenti nella saliva formando un deposito duro e particolarmente adesivo.

Non basta lo spazzolino per rimuovere il tartaro, ma è necessario l’intervento del dentista o dell’igienista dentale. Il tartaro ha un colorito giallastro, le variazioni di colore dal bianco al grigio scuro che sono spesso presenti, dipendono dalle sostanze con le quali viene a contatto: fumo, caffè, tè....

Quale spazzolino usare? Con quale frequenza?

Lo spazzolino manuale e quello elettrico devono avere la testina piccola e tonda per consentire l’accesso a tutte le superfici da pulire e le setole morbide per garantire un maggiore rispetto dei tessuti duri di denti e gengive.

Spazzolare nel modo giusto i denti una volta al giorno consente di rimuovere significativamente la placca batterica e ridurre la permanenza di zuccheri cariogeni nel cavo orale. È bene farlo 2 volte al giorno, una non basta perché la maggior parte delle persone non fa manovre di igiene orale ottimali. Nella pratica, i dentisti hanno verificato che sono necessari almeno tre minuti di spazzolamento per dedicarsi a tutte le aree della bocca.

Lo spazzolino da solo non è efficace nella pulizia delle zone più difficili da raggiungere. Per pulire il punto di contatto tra i denti bisogna usare il filo interdentale. Per le zone interdentali più ostiche serve lo scovolino.

Quando fare una visita? E quando iniziare per i bimbi?

Una visita di controllo dal dentista almeno una volta all’anno è fondamentale per intercettare precocemente patologie, come lesioni precancerose del cavo orale, tumori della bocca, e anche per prevenire carie e parodontiti.

Attorno ai 18-24 mesi di vita è importante portare il bambino dal dentista per verificare i processi di crescita del viso, dei denti e della bocca.