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Glucometro non invasivo e senza puntura: occhio alle truffe

Sui social si trovano offerte truffaldine di glucometri ottici, simili a saturimetri, spacciati per innovative soluzioni di aziende leader di settore, ma autorizzate solo all’estero. Queste offerte accendono la speranza di molti pazienti diabetici che vorrebbero un sistema meno gravoso che non contempli lancette, pungidito, gocce di sangue e strisce reattive. Oggi sul mercato non c'è ancora un glucometro non invasivo e che usi metodi ottici. Quindi, attenzione alle truffe.

  • articolo di
  • Alessandra Maggioni
01 luglio 2024
  • articolo di
  • Alessandra Maggioni
Glucometro

L’esigenza di misurare la glicemia quotidianamente e più volte nell’arco della giornata porta molte persone che soffrono di diabete a chiedersi se non esistano sistemi che non necessitano di pungere un polpastrello tutte le volte che si deve misurare la glicemia o un glucometro senza strisce. Parliamo del sistema più classico di misurazione del livello di zuccheri nel sangue, che prevede un arsenale tra lancette, pungidito, strisce reattive e glucometro: un sistema utilizzato da gran parte dei pazienti diabetici, soprattutto quelli con diabete di tipo 2, a cui ci si abitua ma a cui non ci si rassegna.

Purtroppo, ad oggi non esiste ancora un glucometro con un meccanismo di funzionamento alternativo o che legga il dato della glicemia in fluidi corporei senza la necessità di bucare la pelle o inserire sotto di essa un sensore. È questo, ad esempio, il caso dei sistemi di monitoraggio continuo.

Ma davvero oggi, con tutto il progresso attorno ai dispositivi portabili che misurano parametri vitali vari, dalla regolarità del battito alla saturazione dell’ossigeno nel sangue, non ci sia ancora nulla che misuri la glicemia in modo del tutto non invasivo, senza puntura, senza bucare la pelle, senza sangue e senza dover consumare aghi, striscette o sensori usa e getta? 

 
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Glucometri del tutto non invasivi? Non esistono ancora

Sistemi del tutto non invasivi che permettano di misurare la glicemia in modo accurato e affidabile senza pungere un dito per prelevare del sangue o senza bucare la pelle per inserire un sensore sotto la cute non esistono ancora: gli unici sistemi validati di misurazione della glicemia sono due e sono entrambi almeno in minima parte invasivi.

Misurazione della glicemia con striscia reattiva e glucometro classico

Misurano la glicemia su un campione di sangue prelevato pungendo un polpastrello. Per farlo, si usa una penna pungidito dotata di lancetta (che contiene un ago). La goccia di sangue viene assorbita da una striscia reattiva che viene letta da un dispositivo elettronico – il glucometro – che misura la glicemia. Questo è il metodo classico ancora in uso da gran parte dei pazienti diabetici.

Sistemi per il Monitoraggio Continuo della Glicemia

Sono sistemi che permettono una misurazione in continuo della glicemia e non utilizzano né strisce reattive, né pungidito. Richiedono tuttavia di inserire stabilmente un sensore sotto la pelle (dietro il braccio o sul tronco) e di cambiarlo periodicamente. Il sensore stima la glicemia stando a contatto col fluido interstiziale, cioè il liquido che bagna le cellule. È quindi un sistema invasivo, seppur in modo minimo. Le misurazioni sono poi inviate in modalità wireless ad un dispositivo digitale. Questa metodica è oggi utilizzata nelle situazioni in cui è necessario un controllo intenso e continuativo della glicemia, ad esempio nei pazienti con diabete di tipo 1 o con diabete di tipo 2 che fanno utilizzo di insulina.

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Glucometri ottici o con altri sistemi non invasivi: arriveranno in futuro

In questo momento, glucometri o misuratori della glicemia che non usino i due sistemi appena descritti, non esistono. In nessun paese sono state ancora autorizzate tecnologie di misurazione basate su sistemi alternativi. Arriveranno in futuro, ma non subito. 

Varie aziende hanno dichiarato di essere al lavoro su sistemi non invasivi di misurazione della glicemia, che non necessitino di pungere o bucare la pelle. Si parla di sistemi ottici che misurano la glicemia attraverso la pelle (sfruttando le interazioni tra il glucosio nel sangue o nel liquido interstiziale e determinate onde elettromagnetiche), oppure di dispositivi che stimano la glicemia usando altri fluidi corporei, come la saliva, le lacrime o il sudore, oppure misurando le emissioni di composti volatili nel respiro. 

Sono tutte soluzioni entusiasmanti, ma che devono prima superare il vaglio delle autorità. Trattandosi di sistemi che i pazienti e i medici useranno per fare delle scelte terapeutiche, questi dispositivi devono misurare la glicemia in modo accurato. Non potranno essere approvati strumenti non affidabili e per provarlo serviranno test rigorosi. 
Tutto questo necessiterà di molto lavoro e di molto tempo. Non è detto quindi che le aziende riescano a passare questo vaglio, o che siano interessate a farlo. È infatti possibile che le aziende che ora stanno sviluppando sistemi alternativi di misurazione della glicemia commercializzino inizialmente dei dispositivi non ad uso medico, ma ad uso sportivo, come è stato per i sistemi per smartphone per la misurazione del ritmo cardiaco. Un uso medico potrebbe arrivare successivamente, una volta raggiunto un livello elevato di affidabilità e passato il vaglio delle autorità regolatorie. Di certo, quando verranno autorizzati, arriveranno velocemente su tutti i mercati.

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Occhio alle truffe del glucometro senza puntura

Sui social è facile incappare in pubblicità di falsi dispositivi non invasivi per la misurazione della glicemia, simili a misuratori della saturazione dell’ossigeno, ammantati di autorevolezza grazie all’uso indebito di marchi di aziende molto note. Questi prodotti, come abbiamo visto, non esistono, né nel nostro paese, né all’estero. Spesso infatti le pubblicità puntano sulla provenienza estera di questi dispositivi, su autorizzazioni in paesi all’avanguardia o su innovazioni ancora non disponibili nel nostro paese. Non cascateci: nessun produttore di una nuova tecnologia rinuncia a conquistare un mercato in attesa e disposto a pagare.

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Truffe a livello globale

Il problema dei falsi glucometri non invasivi esiste anche all’estero. Lo scorso 21 febbraio, la FDA, l’autorità statunitense che regola l’immissione in commercio di farmaci e dispositivi medici ha allertato i cittadini di diffidare di smartwatch o smart ring che sostengano di potere misurare o stimare i livelli di glucosio “senza bucare la pelle” o “senza pungere il dito”. Nessuno di questi dispositivi ha infatti passato il vaglio dell’ente dimostrando di misurare in modo accurato e affidabile la glicemia. Anche in Canada, nel novembre 2023 il Dipartimento per la Salute ha avvisato i cittadini che su social media e piattaforme di vendita online sono pubblicizzati smartwatch per la lettura della glicemia che non hanno subito il vaglio dell’agenzia canadese. Le uniche funzioni che questi device possono legittimamente avere sono quelle di registrare i dati proveniente da autentici misuratori delle glicemia, con cui possono integrarsi digitalmente. Ma a parte questa funzione di collezione e visualizzazione dei dati rilevati da veri misuratori, non c’è altro.

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Misurazione quotidiana della glicemia: non per tutti

La ricerca di un glucometro senza strisce e pungidito nasce a volte anche dal voler monitorare la glicemia con una frequenza maggiore di quanto permetta la fornitura in strisce erogata dall’Asl. Non tutti i pazienti diabetici hanno però bisogno di effettuare un automonitoraggio serrato della glicemia: lo spiega l’Associazione Medici Diabetologi, che raccomanda ai suoi stessi medici e spiega ai cittadini che non è necessario l’auto-misurazione quotidiana della glicemia in tutte le persone con diabete di tipo 2 se sono in trattamento con farmaci che non causano ipoglicemia come effetto indesiderato.

In questi casi, una misurazione così frequente non aggiunge informazioni utili per mantenere un buon controllo del livello degli zuccheri nel sangue. Ecco un estratto della scheda redatta da Altroconsumo insieme ai medici dell’Associazione Medici Diabetologi nel contesto del progetto “Fare di più non significa fare meglio - Choosing Wisely Italy”

“Ai diabetici che tengono sotto controllo la glicemia grazie alla dieta alimentare o assumendo farmaci che hanno un basso rischio di ipoglicemia, non dovrebbe essere prescritta di routine l’automisurazione della glicemia ogni giorno. Infatti, non ci sono prove di una grande utilità dell’autocontrollo quotidiano nel diabete di tipo 2, ma anzi, secondo alcuni autori un controllo eccessivo è fonte di molta ansia e quindi danneggia inutilmente il paziente. L’autocontrollo quotidiano della glicemia è invece importante nella gestione del diabete mellito di tipo 1. L’uso giornaliero più volte al giorno del glucometro è necessario per chi è in terapia con insulina e per chi assume farmaci orali che tendono ad abbassare troppo la glicemia, anche al di sotto di 70 mg/dl, valore sotto il quale si va in ipoglicemia […] Di conseguenza, una volta raggiunto l’obiettivo glicemico, l’uso costante del glucometro darà dei risultati piuttosto prevedibili. Ecco perché il monitoraggio quotidiano della glicemia spesso non aggiunge informazioni utili.”

È quindi essenziale capire bene con lo specialista quanto spesso serve fare l’auto-monitoraggio della glicemia.

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