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Riutilizzare le bottiglie di plastica è pericoloso?

20 giugno 2017
bottiglie di plastica

La rete punta il dito contro le comuni bottiglie di plastica. Ma perché? Sembra che, se riempite una seconda volta, possano rilasciare sostanze nocive come il bisfenolo A. Questa sostanza, in realtà, non è presente nelle comuni bottiglie in PET, ma le ragioni per preferire contenitori in vetro per l'acqua sono diverse.

È davvero pericoloso per la salute riutilizzare le bottiglie di plastica per l'acqua? Secondo alcuni siti, le bottiglie di minerale non sarebbero idonee a essere riempite una seconda volta, perché potrebbero rilasciare "un composto chimico chiamato BPA". Ma è davvero così?

Il bisfenolo A non è contenuto nelle bottiglie in PET

Chiariamo subito che il BPA (bisfenolo A) non è presente nelle bottiglie in PET che vengono utilizzate per l'acqua minerale, anche frizzante o effervescente naturale. Il nostro ultimo test sulle acque minerali ha anche confermato che non c'è traccia di residui di plastiche nell'acqua contenuta all'interno delle bottiglie in commercio. Il bisfenolo è generalmente presente nei contenitori rigidi a base di policarbonato, come nei classici biberon di plastica (anche se in questi ultimi anni il suo utilizzo è stato vietato), nei boccioni dell'acqua. Scopri le nostre untime analisi sul bisfenolo e i prodotti a rischio

Riutilizzo delle bottiglie di plastica, è possibile?

Le bottiglie in PET sono progettate e commercializzate per essere utilizzate una sola volta. Questo significa che, una volta svuotate, dovrebbero essere smaltite. Un utilizzo prolungato di questi contenitori potrebbe intaccarne le caratteristiche sia tecnologiche che chimiche, quindi permettere che la plastica venga a contatto più facilmente con gli alimenti. Utilizzarle più volte, inoltre, non è consigliabile neanche dal punto di vista igienico, perché potrebbe verificarsi una contaminazione microbica. Anche se l'acqua risulta piuttosto inerte per quanto riguarda la capacità di estrarre dai contenitori eventuali molecole indesiderate, è preferibile optare per un'alternativa.

Le bottiglie di vetro per l'acqua

Le bottiglie in vetro sono un ottimo compromesso, perché sono facilmente lavabili (anche alle alte temperature) e garantiscono quindi una maggior igiene.

Analisi dell'acqua, quando è pulita e priva di sostanze nocive?

L’ultima inchiesta sull’acqua delle fontanelle di 35 città dimostra che l’acqua pubblica è buona e sicura. Nessun campione analizzato ha superato i limiti di legge.

Bottiglie di plastica, come sono composte?

Praticamente tutte le bottiglie di plastica delle acque minerali e bibite sono fatte di polietilene tereftalato (PET), una plastica molto resistente, trasparente e adatta a contenere alimenti. Come tutte le plastiche però, anche il PET subisce l’aggressione di luce e calore e nel tempo potrebbe perdere resistenza e impermeabilità ed esporre il suo contenuto a contaminazione.

Il numero sotto le bottiglie di plastica, cosa indica?

Il numero sotto le bottiglie di plastica indica il polimero di cui è composta. La plastica non è tutta uguale. Ecco le principali tipologie: 1- PET, polietilene tereftalato; 2 – PE-HD polietilene ad alta densità; 3 – PVC, polivinil cloruro.

PET e PE sono i due polimeri più “preziosi” dal punto di vista del riciclo, perché possono essere trasformate più facilmente in prodotti riciclati, ma anche tutte le altre varianti di plastica vengono raccolte dalle raccolte differenziate dei comuni. I polimeri più problematici per il riciclo sono il PS (poolistirene o polistirolo, talvolta escluso dalla frazione plastica delle raccolte differenziate comunali) e il PVC, che pure può essere riciclato, ma in circuiti diversi da quelli del PET e PE, più diffusi negli imballaggi delle raccolte differenziate comunali.

 

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