Consigli

Incidente in bicicletta? Ecco le 7 cose da fare e le 2 da non fare

Sebbene andare in bicicletta sia una pratica salutare e rispettosa dell’ambiente, a volte può capitare di fare un incidente: è molto importante non farsi trovare impreparati. Quali sono le cose da fare dopo un incidente in bicicletta? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

11 ottobre 2022
Incidente in bicicletta

Pedalare con la propria bicicletta è un’ottima abitudine: allena il sistema cardiovascolare, permette di rimanere in forma, fa risparmiare e preserva l’ambiente. Ma come in tutte le cose, c’è da mettere in conto che si potrebbe incorrere in un incidente. Sperando di essere in buone condizioni fisiche e che l’impatto non abbia portato gravi conseguenze, come è bene comportarsi subito dopo un incidente con un’automobile?

Le due cose da non fare:

  • non farsi trovare impreparati, spesso chi investe ha un atteggiamento prepotente e ecrca di minimizzare o attribuire responsabilità al ciclista
  • non minimizzare: a caldo potrebbe sembrare di non aver riportato danni o lesioni che invece potrebbero manifestarsi nei giorni successivi.

Ecco i nostri 7 consigli sulle cose da fare.

I 7 consigli da seguire in caso di incidente in bicicletta

Come tutelarsi al meglio dopo un incidente in bicicletta? Per avere un giusto risarcimento e non lasciare nulla d’intentato, è bene non fare gesti d’impulso o mosse avventate cercando di rimanere lucidi e di adottare un comportamento che possa essere d’aiuto nel ricostruire le fasi dell’incidente. Le cose da fare sono 7 e te le spieghiamo nel dettaglio. 

1. Chiama l’ambulanza

Anche se ti sembra di stare bene, chiama l’ambulanza: spesso si tende a minimizzare la gravità dell’impatto e riportare dei danni qualche ora o addirittura il giorno dopo. Per evitare brutte sorprese è buona norma, per poter avere una documentazione scritta utile al risarcimento, chiamare l’ambulanza e farsi redigere un verbale d’intervento e il referto al pronto soccorso.

Il numero da chiamare è il 118. In alternativa, e nelle regioni in cui è attivo, si può chiamare il Numero unico europeo per le emergenze (NUE) 112 a cui vengono convogliate le linee 112, 113, 115 e 118. La centrale operativa smista le telefonate agli enti responsabili della gestione delle emergenze (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco o il Soccorso sanitario).

Attualmente in Italia il servizio NUE 112 (un uno due) è attivo in Friuli Venezia Giulia, Lazio (prefisso 06 - 0774), Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano. Il vantaggio è che gli operatori possono capire se occorre solo l’ambulanza o anche una pattuglia e che ci sono persone che parlano non solo in Italiano, ma anche in altre lingue.

2. Scatta delle foto o registra un video

La prima cosa da fare, dopo essersi sincerati di stare bene e di non avere nulla di rotto, è quella di scattare foto e realizzare video per documentare l’incidente: in questo modo potrai ottenere materiale utile per ricostruire l’esatta dinamica. Fotografa la posizione della bicicletta e degli altri veicoli coinvolti prima che vengano rimossi rimuoverli dalla strada, cercando di catturare più informazioni e più dettagli e informazioni possibili. Se invece preferisci girare un video, riprendi le condizioni della strada, che possono aver favorito l’incidente, o intervista eventuali testimoni oculari del fatto

3. Trova dei testimoni

Se qualcuno è stato testimone dell’incidente, è bene chiedere una dichiarazione, magari proprio con un video. Ricordati di prendere nota delle generalità senza divulgarle.

4. Le forze dell’ordine

Se non dovessi stare bene o non avere la necessaria lucidità, chiedi l’intervento delle Forze dell’Ordine che effettueranno i rilievi del caso. Se sei in una regione in cui non è attivo il NUE (112), puoi chiamare il 113.

5. Pensa alla bicicletta

Dopo gi eventuali rilievi da parte delle Forze dell’Ordine e prima che ti portino via in ambulanza, è consigliabile legare la bicicletta oppure chiamare qualcuno che vada a recuperarla, altrimenti rischia di restare lì abbandonata e di non ritrovarla.

6. La richiesta di risarcimento

Dopo uno scontro con un’automobile, la richiesta di risarcimento va inviata alla compagnia del veicolo responsabile. Nella richiesta bisogna indicare i dati delle persone coinvolte,  gli eventuali referti medici che provino i danni fisici riportati e una certificazione che quantifichi l’entità dei danni alla bici.

Se la dinamica dei fatti non è chiara, ci sarà il concorso di colpa. Se invece la responsabilità venisse attribuita al ciclista (es. ha compiuto una manovra improvvida che provoca l’incidente), la responsabilità dell’indicente – tutta o in parte – verrà attribuita al ciclista. In questi casi quindi dovrà risarcire i danni causati a terzi: per questo motivo è utile avere almeno una polizza rc capofamiglia che copre gli eventuali danni a terzi. Le polizze per le biciclette sono invece polizze multirischi che offrono diverse garanzie (responsabilità civile, assistenza, infortuni…).

7. Chi altro avvertire?

Se sei assicurato (hai sottoscritto una polizza bicletta, una polizza rc capofamiglia, una polizza infortuni…) avvisa la tua assicurazione del sinistro. Se l’incidente è avvenuto mentre vai o torni dal lavoro e hai subito dei danni fisici, avverti il tuo datore di lavoro perché potrebbe essere ritenuto un infortunio in itinere: l’INAIL analizzerà il caso specifico e stabilirà se il danno fisico sia indennizzabile o meno.  Infine, in caso di necessità potrebbe essere necessario rivolgersi a un legale: se hai sottoscritto una polizza che ha nelle garanzie la tutela legale, contatta l’assicurazione. Il tuo caso potrebbe essere coperto e la compagnia provvederà alla copertura delle spese legale fino al massimale indicato in polizza.

Gli stessi consigli valgono anche se ti succede un incidente mentre stai utlizzando una bici elettrica oppure un monopattino elettrico.

E se sono un pedone che è  stato investito?

I consigli sono praticamente gli stessi e anche se in linea di massima la responsabilità dell’incidente viene di solito attibuita al conducente del veicolo, si può lo stesso verificare il concorso di colpa del pedone, che potrebbe comportare la negazione o la diminuzione del risarcimento. Il concorso di colpa del pedone investito si verifica quando il suo comportamento è stato talmente imprevedibile da impedire al conducente di evitare l'investimento.

Anche in questo caso potrebbe essere necessario rivolgersi a un legale: se hai sottoscritto una polizza che ha nelle garanzie la tutela legale, contatta l’assicurazione. Il tuo caso potrebbe essere coperto e la compagnia provvederà alla copertura delle spese legale fino al massimale indicato in polizza.

Cosa dice il Codice della Strada riguardo alle strisce

L’utilizzo corretto delle strisce pedonali è regolamentato da 2 articoli del Codice della strada, l‘articolo 190 e l’articolo 191. I pedoni, per attraversare la carreggiata, devono servirsi degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei sovrapassaggi. Quando questi non esistono, o distano più di 100 metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l’attenzione necessaria a evitare situazioni di pericolo per sé o per altri”. È inoltre vietato attraversare la strada in diagonale (va attraversata perpendicolarmente), sostare più del tempo necessario e attraversare frettolosamente senza dare ai conducenti di veicoli la possibilità di rallentare e fermarsi.

Leggi anche i nostri consigli sul casco: come funziona e quando serve.